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Frasi che contengono la parola pala

comasco Giacomo de Vitudono (donatore anche dell'altare di sant'Ambrogio, esattamente di fronte a questa pala) e un giovinetto con lunghi capelli biondi e ricchi abiti da cerimonia, probabilmente un nipote del canonico Giacomo per il quale era stato fatto un

sappiamo che il rilievo era inserito entro un qualche apparato architettonico, al quale doveva appartenere anche una pala figurata, eseguita forse per mano dello stesso autore, della quale si sono perse le tracce

), dove il grande discepolo di Giotto condusse i suoi studi sulla luce (con la prima raffigurazione pervenutaci di una scena notturna nell'arte occidentale) e autore anche dei disegni per la vetrata, delle quattro profeti all'esterno e forse anche della pala d'altare, da alcuni attribuita a

, dipinta su legno di cipresso per la Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo. Come dimostrato da Luigi Spezzaferro, la pala non fu rifiutata ma sostituita con l'attuale in seguito a nuovi accordi intervenuti tra l'artista e gli eredi del committente Tiberio Cerasi

), un motto e una raffigurazione dipinta a mo' di stemma, il tutto su una pala in legno come quelle comunemente usate all'epoca per prendere le granaglie. I due dipinti qui conservati sono particolarmente significativi per la storia dell'Accademia: una allegoria di

e un pregevole Tabernacolo in stile barocco. Ai lati del presbiterio ci sono due altari: a sinistra quello di S. Francesco di Paola con pala raffigurante il santo a figura intera firmata da Iseppo Scolari: a destra l'altare della

. Contemporaneamente viene ristrutturata la cappella ducale di San Gottardo che ottiene una nuova pala d'altare e una decorazione interna di stile neoclassico. Viene salvato unicamente il campanile, giudicato un modello dell'idea di bellezza architettonica del tempo di

, la pala d'altare, i rilievi sui sarcofagi e i piccoli monocromi attorno alle tombe, e riguarda la venuta di Cristo e la sua profezia in ambito pagano. Il tema francescano ovviamente era legato al nome del committente, mentre quello della venuta di Cristo, pur essendo connesso ad alcuni eventi della vita del Sassetti, si collegava strettamente al clima culturale dell'

. A causa delle elevate forze centrifughe che su di esse si scaricavano dalle pale, la loro usura era piuttosto veloce e comportava una frequente sostituzione, con elevati costi di manutenzione. Una prima soluzione a questo problema fu l'eliminazione completa delle cerniere di flappeggio e di ritardo attraverso la costruzione di pale dotate di una radice molto soffice ed in grado quindi di lasciare flappeggiare e ritardare la pala liberamente anche senza la presenza fisica di una cerniera; precursore di questa soluzione fu il

Per quanto riguarda la parete di fondo, le finte architetture popolate dagli spettatori assumono esattamente la forma di un palcoscenico teatrale, con il loggiato sorretto da eleganti colonne nelle quali si svolgono gli eventi sacri. Tale architettura si dispiega ai due lati della pala del Piazza, sopra la quale Romanino rappresenta la figura del

appositamente eretta. Il dipinto venne fatto pagare a un ebreo mantovano, Daniele da Norsa, colpevole di aver rimosso dalla facciata della sua casa un'immagine della Vergine, per sostituirla con il suo stemma. Il marchese stesso venne rappresentato in ginocchio ai piedi del trono della Vergine, mentre sorride e ne ricevere la benedizione. La pala, oggi al

, rispondono lo stendardo di San Giovanni, recentemente restaurato e la grande pala di Santa Cecilia, sfuggita alle razzie napoleoniche per le ingenti dimensioni, ma anche opere di quella che fu una vera scuola in ambito locale.

Le prime due cappelle che si incontrano muovendo verso l'abside sono comunicanti: in esse sono collocati due altari dedicati rispettivamente al Sacro Cuore e alla Madonna di Lourdes. In esse ha sede la tastiera dell'organo e vi si raccoglie il coro parrocchiale, durante le messe solenni. Qui inoltre si custodisce l'altra pala del Frigimelica,

ben conservato al momento dello scavo lungo la parete ovest e all'interno della quale sono stati ritrovati oggetti in ceramica e una pala in ferro, e una stanza, divisa in due, identificata nella parte meridionale come un deposito, intonacata in bianco, e in quella settentrionale come una latrina, intonacata in rosa

venne concessa la sacrestia quale cappella gentilizia di famiglia e luogo di sepoltura: venne eretta la nona abside, di forma pentagonale, venne terminato l'altare maggiore, poi decorato dalla pala con la celeberrima

del Friuli Venezia Giulia. Impreziosito dal notevole portale settecentesco a sesto acuto, opera di Giacomo Conte, e dal pregiato rosone centrale altamente decorativo, il duomo custodisce al suo interno importanti opere artistiche, tra i quali una pala di

, pittore nato a Solofra, e del padre Giovan Tommaso. Le tele sono inserite in un cassettonato ligneo, intagliato dalla stessa bottega del pittore. Nella collegiata sono presenti anche tante altre opere importanti, tra cui l'organo cinquecentesco, la pala d'altare del

FUMA FUME FUMI FUMO FUNE FUNI FUNK FUOR FURA FURE FURI FURO FUSA FUSE FUSI FUSO FUTA FUTE GAGA GAGE GAGI GAIA GAIE GAIO GALA GALE GAME GANG GARA GARE GASA GASI GASO GASP GATE GATO GAZA GAZI GAZO GECO GEEK GELA GELI GELO GEMA GEME GEMI GEMO GENA GENE GENI GENO GESU GETI GETO GHIA GHIE GIGA GILA GILE GILL GIOI GIRA GIRE GIRI GIRL GIRO GITA GITE GITI GITO GIUE GIVA GIVI GIVO GLIA GLIE GNAM GNAO GNAU GOAL GODA GODE GODI GODO GOGO GOLA GOLE GOLF GOMI GONG GORA GORE GOTA GOTE GOTI GOTO GRAN GRAY GRES GRIP GROG GROS GRRR GRUA GRUE GRUP GUAI GUAR GUFA GUFI GUFO GULI GULO GULP GURU HAIK HAKA HALI HALL HALO HARD HELP HIGH HOBO HOME HOMO HOOK HOPI HOST HUCO HULA HUTU IANI IANO IATI IATO IBIS IDEA IDEE IDEI IDEM IDEO IDRA IDRE IENA IENE IERI IGLO IGLU IGNE IGNI ILEI ILEO ILII ILIO ILOR IMAM IMAN IMPI INCA INDA INDE INDI INDO INDU INFI INFO INGA INIA INIE INKA INNI INNO INSU IOCO IODI IOGA IOLE IOLI IONE IONI IOSA IOTA IOTE IPOD IRAI IRAP IRCI IRCO IREI IRIS IRLA IRLE IRLI IRLO IRMI IRNE IRSI IRTA IRTE IRTI IRTO IRVI ISBA ISBE ISMI ISMO ISSA ISSE ISSI ISSO ISTA ISTE ISTI ISTO ITEM ITER ITTI ITTO IUBA IUBE IUGO IULI IULO IURA IURE IURI IURO IUTA IUTE IZBA IZBE IZZA IZZE JACK JAIS JAVA JAZZ JEEP JIVE JOTA JUDO JUMP JUTA JUTE KAKI KAPO KART KAVA KEPI KERS KHAN KHAT KILI KILO KILT KINA KING KINI KINO KITE KIVI KIWI KNUT KOHL KORE KREN KRIS KRUG KUNA KUNE KVAS KYAT LABE LABI LACI LACO LADY LAGO LAMA LAME LAMI LAMO LANA LAND LANE LANI LANO LARA LARE LARI LARO LATA LATE LATI LATO LAVA LAVE LAVI LAVO LAZI LAZO LECE LEDA LEDE LEDI LEDO LEGA LEGO LEHM LENA LENE LENI LENO LESA LESE LESI LESO LETE LETI LEVA LEVE LEVI LEVO LEZI LIBA LIBI LIBO LICE LICI LIDA LIDE LIDI LIDO LIEA LIED LIEE LIEI LIEO LIFO LIFT LIGA LIGE LIGI LIGO LIMA LIME LIMI LIMO LINA LINE LINI LINK LINO LIRA LIRE LIRI LISA LISE LISI LISO LISP LITA LITE LITI LITO LIVE LOBI LOBO LOCA LOCO LODA LODE LODI LODO LOFI LOFT LOGO LOIA LOIE LOOK LOOP LORD LORI LORO LOSS LOTI LOTO LUCA LUCE LUCI LUCO LUDA LUDE LUDI LUDO LUGA LUGE LUGI 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OSMI OSOL OSSA OSSE OSSI OSSO OSTA OSTE OSTI OSTO OTRE OTRI OTRO OTTA OTTE OTTI OTTO OUZO OVAI OVER OVRA OVRE OVRI OVRO OVVI OXER OZIA OZII OZIO PACA PACE PACI PACK PACO PAGA PAGI PAGO PAIA PAIO PALA PALE PALI PALM PALO PANA PANE PANI PANO PAPA PAPE PAPI PARA PARE PARI PARO PASS PATE PATI PAVE PECE PECI PECK PECO PEDI PEDO PELA PELI PELO PENA PENE PENI PENO PEON PEPA PEPE PEPI PEPO PERA PERE PERI PERO PERU PESA PESE PESI PESO PETA PETE PETI PETO PEUH PFUI PHON PHOT PIAI PICA PICI PICO PIGI PIGO PILA PILE PILI PILO PINA PINE PINI PINO PIPA PIPE PIPI PIPO PIRA PIRE PIRI PIRO PITA PITE PIUE PIVA PIVE PIVI PIVO PIZI PLAY PLOP PLOT PLUF PLUS POCA POCO PODI PODO POGA POGO POIA POIE POIS POLA POLE POLI POLO POMA POME POMI POMO PONE PONI PONY POOL POPE POPI POPO PORI PORO POSA POSE POSI POSO POST POTA POTE POTI POTO POUF PRAM PRIA PROA PROF PRRR PRUA PRUE PUAH PUBE PUBI PUDU PUFF PUGI PUIA PUIE PULA PULE PULI PULL PULP PUMA PUMP PUNI PUNK PUOI PUPA PUPE PUPI PUPO PUPU PURA PURE PURI PURO PUTA

di Duccio con l'altare attuale fu il risultato non solo di un mutato gusto artistico a favore del nuovo stile rinascimentale (la pala medievale era considerata antiquata e obsoleta), ma anche di una crescente attenzione per il culto del Corpo e Sangue di

La pala ebbe una lunga elaborazione, testimoniata da una straordinaria serie di disegni e studi in larga parte conservati: ben sedici, oggi ripartiti in musei italiani ed esteri. Il soggetto venne gradualmente mutato dal

. Tra le opere relative al secondo cinquecento all'interno della chiesa si possono trovare le ante d'organo di Carlo Urbino, il transetto destro affrescato sempre dal pittore cremasco e la pala della

, era diventato cappellano nel monastero di Lucrezia. Un giorno chiese alla madre badessa di poter ritrarre la giovane monaca in una pala della Madonna col Bambino e, ottenuto il permesso dopo qualche esitazione, dovette scoccare tra i due una scintilla, tanto che in occasione della processione della

: l'Assunta in cielo (volta della navata), Crocefissione (abside), Morte di San Giuseppe (parete sinistra), Martirio di Santa Margherita (parete destra); invece la pala dell'altare maggiore in fondo all'abside fu dipinta da Johann Renzler nel

a navata unica, ideato come custodia delle reliquie di diversi santi e riccamente decorato con pitture e marmi. In fondo all'abside rettangolare, si trova l'altare barocco in marmi policromi, anch'esso del Lazzari, sormontato dalla pala di

riceve la commissione per la pala dell'altare del Sacramento in San Nazzaro e Celso, successive sono: le ante d'organo per San Pietro in Oliveto, conservate presso il Seminario vescovile di Brescia e la

circa), dai brillanti colori esaltati dallo sfondo nero, tipico della pittura fiamminga coeva. Ciascuna parete ha poi al centro una grande pala d'altare che nel complesso esemplificano le varie correnti dell'inizio del Cinquecento a Firenze: due di

, protettore dei naviganti e patrono del paese. Secondo una tradizione locale, i marinai di una nave invocarono in mezzo alla tempesta il Santo e trovarono rifugio nel canale di Brucoli. In segno di riconoscenza portarono nella chiesa in costruzione il quadro raffigurante San Nicola in trono, oggi divenuto pala dell'altare maggiore. L'edificio sacro ha subito gravi danni a causa del

versava in condizioni precarie e fu decisa la sua demolizione; il Battistero fu trasferito nella cattedrale (ove si trova tuttora) mentre la pala del Tintoretto fu consegnata ad uno dei fabbriceri del duomo, tale Angelo Rossetti

di Giorgione. In questa pala d'altare la struttura architettonica si apre ai lati su limpide vedute di paesaggio, che lasciano penetrare una luce chiara e calda, che mette in risalto l'intensa concentrazione delle figure e la ricchezza cromatica delle loro vesti

, in cui gli schemi quattrocenteschi sono lasciati definitivamente alle spalle. La Madonna si trova infatti su un trono disposto lateralmente, come se nella navata laterale della chiesa, a cui era destinata la pala, si trovasse un'apertura con un altare orientato nella stessa direzione di quello maggiore. Gesti e attitudini sono naturali, in uno schema volutamente asimmetrico e per questo maggiormente dinamico

Al termine del corridoio che si snoda dietro la zona absidale della chiesa, dopo la cappella dell'Assunta, si aprono a sinistra la sacrestia Nuova, con alcune decorazioni nella volta che rimandano a quelle vasariane e caratterizzata dalla pala d'altare del

. Un'altra pala del Rovisi si trova sopra il portale principale e rappresenta la consacrazione della chiesa ad opera del Beato Adelpreto. Oltre a due tele raffiguranti sant'Antonio e l'Ultima Cena, il discepolo del Tiepolo ha lasciato anche un affresco sulla volta della cappella del Carmine.

. Le statue di due monaci cucinieri erano presenti nella quarta cella, adibita a cucina con utensili. Nel corridoio, tornando indietro a sinistra, la statua di un certosino con pala e cesta; nella quinta cella, la statua del re

La navata sinistra si apre con la cappella del Crocefisso, che presenta un altare marmoreo seicentesco dalla sobria struttura classica, con al centro l'austera pala di Camillo Procaccini, che concentra l'attenzione sulle tragiche figure che occupano interamente la scena, senza alcuna aggiunta di particolari fuorvianti, in piena osservanza ai dettami del

dove, secondo la tradizione, avrebbero sostato durante l'ultima deportazione verso Brescia. All'interno della chiesa parrocchiale, ad essi dedicata, si trova una pala d'altare del XVIII secolo raffigurante il loro martirio, opera del pittore parmense

Si ricostruisce anche la parete divisoria tra il coro e l'Altare Maggiore che era stata abbattuta per asportare i succitati altari: operando tale ricostruzione si provvede ad ornare la parete stessa con un medaglione a simbologia francescana e con una pala d'altare raffigurante

. Necessita di grande perizia e precisione. In questa fase le pezze di tessuto sono stese, puntate e tagliate per ottenere i tre pezzi di cui si compone una cravatta: la pala, il codino e la giuntura, oltre al passantino.

Nell'abituale contesa tra Raffaello e Michelangelo alla corte papale fu naturale per il Buonarroti aiutare l'amico veneziano offrendogli i propri disegni per la pala, in particolare per le figure del Salvatore e di Lazzaro (del quale resta un disegno autografo al

con Pietro e Paolo. Secondo alcune ricostruzioni, il volto di San Paolo sarebbe un autoritratto del Pordenone, mentre la Vergine sarebbe la nobildonna piacentina dal Pozzo. Di fronte alla pala si trova, affrescata sulla parete, la

Basti guardare i suoi molti ritratti, quali la cosiddetta Pala Sforzesca, il cenotafio della Certosa di Pavia e quello assai deteriorato che Leonardo da Vinci dipinse sopra l'affresco della Crocifissione di Donato Montorfano

, che invita l'incredulo discepolo a toccare con mano il suo costato e le ferite ancora presenti nella sua carne. Rappresentazione abbastanza canonica dell'avvenimento, si dimostra comunque di pregio sia nella composizione spaziale, sia nei cromatismi. Nella volta un ovale (di epoca successiva) riproduce lo stesso tema della pala d'altare, mentre ai lati del presbiterio si aprono altri due spazi simili che forniscono preziose informazioni in forma pittorica: sono infatti i medaglioni dei successori di

. Anche qui ai brani di intenso naturalismo caravaggesco quali il ritratto dell'anziana madre e il cane, si affiancano i cromatismi caldi e squillanti di Rubens. L'acceso contrasto luministico tipico di Caravaggio si nota anche nella pala con il

Ubicato sul lato ovest del sagrato della basilica, vi vengono depositati i troni intagliati e dorati usati nelle processioni della Madonna e dei Santi, e altre suppellettili sacre. Vi sono esposte la pala la pala del S. Cuore di

. Dal suo interno proviene un'antica pala d'altare, restaurata da Silvestro Castellani e trasferita nel Museo vescovile d'arte sacra dopo essere stata custodita nella cappella del Santissimo Crocifisso in Sant'Angelo.

. Originariamente dovevano essere i due sportelli di una pala d'altare o di un tabernacolo. Erroneamente, in quanto non tornano le musure, era stato supposto che potesse trattarsi dei due sportelli dell'altro grande tabernacolo che si conserva al Museo di

Il gonfalone comunale riporta come simboli un'aquila e un agnello, che arde fra le fiamme. Secondo alcuni, fanno probabilmente riferimento ai simboli dei due santi patroni del paese, San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista (entrambi raffigurati sulla pala d'altare della Chiesa parrocchiale), oppure, per quanto riguarda l'aquila, omaggio al simbolo araldico dei Conti

Con le soppressioni tra XVIII e XIX secolo la pala venne rimossa smembrata e parzialmente dispersa. I pannelli della predella sono oggi in parte a Firenze e in parte in altri musei internazionali. Se la pala venne sottoposta a un restauro disastroso, in un'epoca imprecisata tra XVIII e XIX secolo, i pannelli della predella furono risparmiati ed oggi sono generalmente in condizioni ottime o molto buone, tranne il pannello di

). Attuale sede parrocchiale del capoluogo, dedicata all'ottavo vescovo di Verona. Nell XVIII secolo data la riedificazione su progetto di B. Dal Pozzo di un preesistente edificio duecentesco. All'interno, una pala di

Inizialmente, la chiesa era dedicata al culto di Santa Maria. In un secondo momento, dopo l'installazione della Pala dell'altare maggiore contenente come tema l'Assunzione e l'Incoronazione della Vergine (opera di artisti locali), fu intitolata alla

, oltre che per la regina di Spagna, come prova la monumentale pala d'altare oggi al Prado raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Lucia, Lorenzo, Antonio da Padova, Barbara e l'Angelo Custode, e per i principi vescovi di

a Firenze stipularono il contratto di allogazione con Andrea del Sarto per la pala d'altare della loro piccola chiesa, che avrebbe dovuto rappresentare una Madonna con Bambino incoronata da due angeli con ai lati

(pala, piccone), l'attrezzatura per il traino e le catene da neve erano fissati all'esterno dello scafo. Spesso in luogo delle catene venivano utilizzati degli speroni applicati sulle ruote posteriori, altrimenti trasportati sui parafanghi posteriori

era lungo e a forma di pala. Questa variazione di forma e dimensioni del becco suggeriscono che i caenagnathidi si sono evoluti per sfruttare una serie di nicchie ecologiche. I caenagnathidi persistettero fino alla fine del periodo Cretaceo, come dimostra la presenza di almeno due specie nel Cretaceo superiore della

larghe e appiattite, che conferivano all'intera struttura una sorta di forma a pala. Le zanne superiori erano dirette verso l'avanti e solitamente leggermente ricurve verso il basso. Alcuni di questi animali possedevano un rostro allungato (ad esempio

Sul lato destro della chiesa di San Giorgio si trova l'Oratorio dei Confratelli del Santissimo Sacramento, ornato anch'esso da decorazioni settecentesche e da una pala d'altare raffigurantente la Madonna del Rosario, opera di

Nella cornice della pala di San Francesco, il Lamberti esibisce una gamma di soluzioni strutturali e decorative che finiranno per essere il repertorio costante della sua opera di intagliatore: si nota una moltiplicazione dei dettagli ornamentali, decisamente affini al corredo sperimentato pochi anni prima nei fregi del

, si trova un polittico quattrocentesco a sei scomparti di A. De Murini, commissionata dalla Confraternita che aveva sede nell'edicola. L'ultima cappella, del Santissimo Sacramento, contiene due opere di notevole pregio: la pala dell'Immacolata con

dietro autorizzazione sia della Regia Sovraintendeza all'Arte Medioevale e Moderna delle Province Lombarde, sia della Curia Arcivescovile di Milano. Fu levata una pala a destra da chi guardava l'altare di fronte. Dipinta nel

. Antonio Rotta si forma in un momento in cui il rapporto che legava la pittura storica ai generi minori appariva ancora problematico, in quanto, se nelle Accademie veniva privilegiata la prima, la nuova classe borghese, di recente ascesa, mostrava di prediligere i secondi. Questo fatto porta Rotta a sperimentare il suo talento, dopo qualche grande pala di genere storico, come pittore di genere che non disdegna, ma anzi ricerca, soggetti umili, diventando un vero e proprio precursore in questo campo (Lorenzo Tommasini)

Salve, ho tolto la parte di quell'informatico (Gian Mario Pala) che dice di aver ricavato un inno sacro dal dipinto... mi pare una balla o al massimo una ricerca orginale. nel caso mi sbagliassi rollbaccate pure --

. Presenta sculture grottesche di cammelli sopra l'ingresso principale. Presenta sculture grottesche di cammelli sopra l'ingresso principale. La pala d'altare principale, anch'essa opera di Tremignon e Merengo, rappresenta il

Convento dei frati francescani del XVI secolo, nel centro storico di Diano Castello, adiacente alla chiesa di Santa Maria degli Angeli. Nella chiesa si conserva la pala d'altare, olio su tela raffigurante

(qui trasferite dalla cripta); segue la cappella di San Giovanni Battista, e ancora l'altare detto del Crocifisso con la pala di Carlo Cogrossi (il pittore che ha legato il suo nome alla decorazione tardo barocca della cattedrale). Segue la cappella del Beato Warmondo con l'urna contenente le sue reliquie sovrastata da una pala che lo raffigura (assieme ad un angioletto che regge la sua

ha un altare comporto da alcuni pezzi dell'altare maggiore antico, opera di Benedetto da Maiano demolito e sostituito con un altro nel Seicento. La cappella di fondo, sempre a sinistra, presenta invece la pala con l'




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Ultimo aggiornamento pagina:

01 Gennaio 2022

12:37:30