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Frasi che contengono la parola ornata

: intorno, al primo piano, un loggia, in primo momento aperta, poi chiusa con ampi finestroni. In una nicchia nella parte orientale del cortile era posta originariamente una vasca, ma in seguito, durante gli anni quaranta del XIX secolo, fu sostituita da una fontana: ornata con una statua della

ed il centro della chiesa. All'esterno il tutto fu celato con delle superfici molto semplici e la facciata fu ornata con due ordini di colonne classiche liberamente spaziate. La cupola, caratterizzata da robusti contrafforti lungo il

, ornata da mosaici. Il vuoto centrale e l'insieme dei gesti riesce a far convergere l'occhio dello spettatore sulla figura del pontefice, per quanto piccola rispetto al primo piano. Tale schema venne ampiamente ripreso dai classicisti seicenteschi

ornati d'oro e una corazza da restituire. Due lance erculiane, due giavellotti corti, due falci, quattro falci da fieno. Un cuoco ed un mulattiere con l'obbligo di restituirli. Due belle schiave di guerra. Una veste bianca di misto seta, ornata di porpora di

. L'acqua proveniva da una sorgente vicina, e lungo i tre lati vi erano passaggi porticati con massicci pilastri rettangolari: nel lato nord si trova un ingresso monumentale con due torri e due altari simmetrici. La cappella centrale era a tetto piano ornata da

Nella concezione greca, le ninfe sono bellissime e snelle giovinette, dalle movenze graziose, dalla testa leggiadra ornata di fiori, dalle vesti leggere e svolazzanti, raramente nude. Sono benefattrici e rendono fertile la natura. Proteggono le coppie di fidanzati che vanno a bagnarsi nelle loro sorgenti, ispirano gli esseri umani, alcune di esse, in particolare le

. Inizialmente uguali, progettate come vasche a pianta mistilinea poggianti su tre gradini e poi circondate da una cancellata, ben presto quella meridionale fu ornata di quattro tritoni e altre figure e poi, nel

(Contrada Villa San Nicola): chiesa del XVIII-XIX secolo situata nel pieno centro della contrada sparsa, con campanile a vela, facciata a capanna intonacata di bianco, ornata alla base da un solo portale a tutto sesto senza lunetta, e al centro di essa da un ordine di tre finestre a tutto sesto.

, visto di tre quarti, attraversante, il viso, le braccia, il petto, le gambe di carnagione, succintamente coperto da pelli di capra, di nero, capelluto e barbuto, dello stesso, seduto sul masso di pietra, di rosso, tenente con la mano sinistra la croce tipica del Battista, attraversante, in palo, di nero, ornata dal nastro svolazzante in palo, di argento, con la scritta ECCE AGNUS DEI, di nero, il Santo con la mano destra posata sul dorso dell'agnello rivoltato, di argento, posto in sbarra abbassata, con l'arto anteriore destro poggiato sulla gamba sinistra del Santo; il tutto accompagnato a destra dall'albero con la chioma di verde e il tronco al naturale, nodrito nella linea di partizione

con la demolizione dello stabilimento la villa venne ristrutturata a uso uffici e l'area circostante resa pubblica, aprendo la via Pedemonte. Accanto alla villa si trova un'originale torretta ottagonale ornata da archetti pensili, ancora ben conservata.

, una sala per simposi (l'entrata asimmetrica era certamente dovuta alla disposizione di lettighe lungo le pareti) ornata da pitture poggiate alle pareti, che presenta una facciata uniformata al resto del complesso, ma fittizia, per consentire l'accesso al previsto

d'oro, ornata di quattro rubini di rosso, posti in palo, con le infule d'oro svolazzanti, l'infula di sinistra attraversata dal manico ricurvo del pastorale. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di azzurro il motto in lettere maiuscole di nero,

I cittadini comuni indossavano la toga solo durante le feste religiose, le cerimonie pubbliche e i funerali. Essa era invece il segno distintivo dei senatori, che la portavano di colore bianco ornata da una striscia di color

. Al dritto era rappresentato il sovrano seduto. Al rovescio, al posto dell'Annunciazione c'era una croce ornata con gigli, da cui il nome. La moneta fu imitata da diverse zecche del Levante tra cui quella dei

. Il braccio poggia su una base parallelepipeda, ornata da eleganti girali vegetali e sostenuta da quattro leoni accovacciati. La teca con le reliquie si trova nella parte anteriore: secondo la tradizione sarebbero conservate

, rispettando i caratteri tipici del romanico pistoiese, soprattutto nella facciata, ornata da cinque archi sorretti da snelle colonne e bordati da fasce di marmo dicrome; la bicromia si ripete in diverse zone della facciata e richiama altri edifici analoghi di Pistoia. Sempre in facciata si sono conservate, dell'epoca romanica, notevoli sculture, quali i leoni agli angoli e a sostegno dell'arco centrale e un architrave attribuito a

). Il Castello di Signa disponeva di tre porte situate in punti strategici e ben definiti per la sicurezza del paese: la porta di San Miniato, ancora esistente, nella zona a sud-ovest e tutt'oggi ornata dagli stemmi del Comune di

dal condottiero Adorno Bazzini di fronte alla basilica di S. Maria in Valvendra, presenta una struttura ad U, ornata da pilastri ed archi ed arricchita da un giardino al termine del quale si trova una piccola torre.

, ornata da numerose decorazioni (tra le quali una targa in marmo a memoria del soggiorno di Garibaldi) nei vari saloni che la compongono con un grande giardino, e la Villa del Ronco Alto edificata nel

) non fusi fra loro. Gli osteodermi erano di struttura particolare: la superficie era convessa e ornata da creste radiali, che si dipartivano dal centro dell'osteoderma, e da piccoli fori. Questa struttura richiama vagamente quella degli osteodermi di un altro placodonte,

era ornata da numerose statue in bronzo, alcune delle quali di tipo equestre e diverse andate perdute in quanto fuse in epoca borbonica per ricavarne monete; sono inoltre stati rinvenuti due seggi in bronzo dorato, nella zona dell'

Un altro aspetto interessante legato ai riadattamenti ottocenteschi si nota ancora nella barchessa est. Nata con funzioni agricole, uno dei suoi ambienti interni al piano terra venne trasformato in sala da musica, ornata dagli affreschi monocromi di

ribassata, ornata con dipinti e stucchi. Le pareti sono rivestite di decorazioni lignee con colonne e lesene, festoni, fiori, frutti e conchiglie. Un tempo erano arricchite con tele raffiguranti episodi della

La chiesa era corrispondente al rimanente della fabbrica, essendo ragionevolmente grande, e fabbricata a tre navate con bella facciata e con porta assai ornata di belli intagli d'animali, teste, e fogliami di quei barbari tempi, la quale introduceva in un Vestibolo coperto, indi in Chiesa.

eliminando la base della semicolonna mentre la parte superiore venne ornata con una calotta decorata a figure fitoformi. Notevoli nella navata centrale sono gli archi a sesto acuto a doppia ghiera, le semicolonne da cui partivano le volte che coprivano le navate, la doppia cornice sopra le arcate e le decorazioni floreali sui

L'altare maggiore ha subito numerose trasformazioni, sopra ad esso si trova il simulacro della Vergine estatica davanti al Bambino, con una grande nicchia intagliata e ornata da quattro putti dorati, realizzata dall'artista Giuseppe Piermarini e ristrutturata nel

, terminante in due punte, ciascuna delle quali ornata da un fiocco d'oro. Il drappo era attaccato ad una lunga asta dorata, incavata al posto dell'impugnatura, e cimata di una piccola lancia metallica, da cui pendevano cordoni a fiocco d'oro.

l'ala amministrativa: si estendeva a sud della grande scalinata che portava ai quartieri d'abitazione. Era il centro del governo e della monarchia. Una grande stanza posta a lato della scalinata era ornata da suppellettili di legno intarsiate di madreperla;

Come arma cerimoniale, l'alabarda venne sovraccaricata con qualsiasi tipo di decorazione: al posto della cuspide/lama superiore si inserirono torce, bandiere, statue raffiguranti animali, persone, vessilli ecc. Sotto alla testa metallica, l'alabarda era quasi sempre ornata da

. A pianta rettangolare con tetto in legno, era anticamente ornata sul soffitto da tavolette dipinte tutte andate perdute a causa dei ripetuti crolli e del lungo abbandono ad eccezione di soli due esemplari oggi esposti presso il Museo di Palazzo Jelardi.

Ex chiesa di Santa Maria del Riparo: in Corso Porta Romana, ha pianta rettangolare, con semplice facciata ornata da un portale architravato, sormontato da un oculo murato. La chiesa ha un aspetto barocco del XVIII secolo.

di tre tipi (la preziosa, l'aurifregiata e la semplice), che il vescovo alternava nel corso della celebrazione, il Cerimoniale rivisto ne conserva solo due, l'ornata e la semplice, e ordina che nelle singole azioni liturgiche se ne impieghi solo una.

si legge che il corpo di san Marco vescovo, insieme a quello di un san Donato anch'egli vescovo, era custodito sotto l'altare maggiore, ed era visibile tramite una finestrella ornata da un'iscrizione esplicativa. Sull'altare erano poggiate due statuette dorate che contenevano reliquie dei due santi.

Situata nel centro storico, la casa fu edificata su richiesta di benestanti proprietari terrieri, antenati degli attuali proprietari. Ornata posteriormente da piante secolari e agrumeti, in quest'antico giardino, si trovano dei pozzi in

Al centro della vasca, su un basamento decorato a festoni con sviluppo analogo ai contorni esterni, sorge l'elevazione costituita da una stele quadrangolare, ornata da bassorilievi raffiguranti animali e decorazioni fitomorfe. Tali ornamenti richiamano alla memoria le

si trova accanto alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo e vi si accede sia dalla chiesa (tramite una porta posta a sinistra dell'altare maggiore) che dalla piazza (l'ingresso sta a sinistra del portale della chiesa). Si tratta di una piccola cappella ornata da un altare modellato a somiglianza della

La cassapanca era un mobile ancora massiccio, squadrato, con la superficie superiore piana, talvolta ornata con un tappeto o una tovaglia ricamata nella parte alta. Le decorazioni a bassorilievo includevano l'uso di racemi (tipici dello stile rinascimentale) alternati all'uso di archetti pensili o arcate scolpite.

, ed era sormontato da un bel rosone a raggiera in pietra bianca. Il campanile era una torre, ricavata da un presidio di guardia medievale. L'interno era barocco, a navata unica, con tetto a capriate lignee, senza ilo transetto, e con abside conclusa da coro ligneo con volta a crociera, ornata da affreschi. prima della demolizione, all'interno era ancora leggibile l'affresco rinascimentale di

, ornata di stucchi attribuiti ai figli e alla bottega. Nel presbiterio, separato dalla navata, con un'inferriata, sulle pareti laterali: Sposalizio della Vergine e Presentazione al tempio, in grandi scenari architettonici; nei

Di rosso, al castello d'argento, sinistrato dal san Giovanni Battista di carnagione, nimbato e vestito d'oro, con la mano destra puntata verso il castello e tenente nella sinistra una croce d'oro ornata da una banderuola d'argento caricata della scritta SAN JUAN in lettere maiuscole di nero, il castello sostenuto dalle catene di Navarra d'oro, unite al centro a uno smeraldo di verde, il san Giovanni sostenuto da un agnello sdraiato d'argento.

troncato, di azzurro e di verde, al san Giovanni Battista, visto di tre quarti, attraversante, il viso, le braccia, il petto, le gambe di carnagione, succintamente coperto da pelli di capra, di nero, capelluto e barbuto, dello stesso, seduto sul masso di pietra, di rosso, tenente con la mano sinistra la croce tipica del Battista, attraversante, in palo, di nero, ornata dal nastro svolazzante in palo, di argento, con la scritta ECCE AGNUS DEI, di nero, il Santo con la mano destra posata sul dorso dell'agnello rivoltato, di argento, posto in sbarra abbassata, con l'arto anteriore destro poggiato sulla gamba sinistra del Santo; il tutto accompagnato a destra dall'albero con la chioma di verde e il tronco al naturale, nodrito nella linea di partizione

), si decise di prolungare la cappella della Maddalena e di costruire l'attuale facciata in pietra ornata da un rosone centrale e da sei colonne con capitelli corinzi provenienti dai ruderi del convento di

fu aggiunta una sala a pianta asimmetrica affrescata con soffitto a cassonetti, di cui oggi permangono alcune tracce. Nello stesso periodo fu costruita la torre a pianta quadrata ornata di stemmi degli Averoldi

. Esso consisteva nella costruzione di un'imbarcazione di legno ornata di omaggi floreali, la quale veniva prima fatta trasportare dalle acque del Tevere, poi seguita dalla folla che compiva, la maggior parte delle volte, riti canori. Il significato del rito consisteva nella celebrazione dei viaggi per mare della dea alla ricerca del proprio sposo,




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Ultimo aggiornamento pagina:

04 Gennaio 2022

08:39:31