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Frasi che contengono la parola onorio

Grazie alle prodezze di Flavio Costanzo, la Gallia e la Tarraconense erano tornate sotto il dominio di Onorio con la sconfitta degli usurpatori, mentre gli Alani erano stati scacciati con il supporto visigoto dalla Lusitania e dalla Cartaginense, e i

: Galla sosteneva Bonifacio e i Visigoti, ed era da essi sostenuta, mentre Onorio parteggiava per Castino. Il contrasto tra i due fratelli fu causato da Leonteo ed Elpidia, rispettivamente intendente e nutrice di Galla, e da Pandusia, moglie del generale

, finanziando l'esecuzione dei mosaici dell'arco trionfale. La chiesa era stata iniziata da Teodosio I e completata da suo figlio Onorio, e un'iscrizione dichiarava la pia Galla felice per il rinnovato splendore della chiesa del padre:

In Occidente le legioni, costituite per la maggior parte da truppe barbare (in Oriente la proporzione era leggermente inferiore), erano sotto il comando di un generale di alto profilo, Stilicone. Questi, in parte di origine germanica (era figlio di un vandalo e una romana), era legato da vincoli di parentela alla famiglia imperiale (l'imperatore Onorio ne aveva sposato la figlia) e si sentiva fiero della fiducia riposta in lui dal grande Teodosio meritata a pieno titolo sui campi di battaglia. Fu proprio Stilicone a fronteggiare Alarico e i suoi Visigoti dopo che costoro, varcate le Alpi,

per condurre una guerra civile contro l'Impero romano d'Oriente quando due notizie lo trattennero dal partire: si era sparsa la voce infondata della presunta morte di Alarico e inoltre Onorio da Roma gli aveva inviato lettere che lo informarono dell'usurpazione di

(che, come riconoscimento ai successi ottenuti, aveva ricevuto in sposa dallo stesso Teodosio I la propria nipote Serena) viene nominato con la moglie tutore del giovane imperatore d'Occidente, Onorio, assumendo in pratica il governo dell'Impero.

a pagare il compenso ad Alarico, e convince Onorio a utilizzare Alarico per combattere i barbari e gli usurpatori in Gallia, ma prima che si raggiungesse un accordo con il capo dei Visigoti Stilicone viene accusato di tradimento e viene ucciso per ordine di Onorio.

da famiglia contadina, secondo di tre fratelli, si dedica sin giovanissimo alla pittura sotto la guida del maestro De Vecchi (esponente dell'Alta Scuola Veneta) ottenendo ottimi risultati. Quindi il periodo di leva, militare ad Aosta e al suo rientro lo zio parroco, don Onorio, lo chiama a decorare la Chiesa di Ciseriis di

. Grazie alle prodezze di Flavio Costanzo, la Gallia e la Tarraconense erano tornate sotto il dominio di Onorio con la sconfitta degli usurpatori, mentre gli Alani erano stati scacciati con il supporto visigoto dalla Lusitania e dalla Cartaginense, e i

semi-autonomi: essi mantennero il loro stile di vita e la loro organizzazione tribale stanziandosi in territorio romano come esercito alleato dei romani. Oltre ai Visigoti, che alla fine ottennero, dopo molte altre battaglie contro l'Impero, la concessione dall'imperatore Onorio di fondare un regno federato in

Per riallacciare i rapporti con i grandi proprietari terrieri gallici, alcuni dei quali, lasciati in balia dei Barbari, avevano preferito trasferire la loro alleanza dall'Impero ai barbari per scongiurare una possibile confisca dei loro terreni da parte dei nuovi padroni, Costanzo spinse Onorio a istituire un

Stilicone raggiunse quindi Onorio a Bologna, dove i due ebbero una discussione accesa: Onorio, essendosi spento da poco suo fratello Arcadio, intendeva infatti recarsi a Costantinopoli per assicurare la successione al nipote

, i quali, per consolidare il loro controllo dello stato facendo le veci dell'imbelle Onorio, decisero di complottare la rovina dei residui uomini di fiducia di Olimpio rimasti a corte, a loro scomodi.

Costantino III aveva sotto il suo controllo l'esercito delle Gallie, dunque avrebbe potuto essere conveniente per Onorio raggiungere un accordo con l'usurpatore in modo da convincerlo ad accorrere in Italia con l'esercito delle Gallie per salvarla da Alarico, anche se il rischio che Costantino III approfittasse della situazione per detronizzare Onorio stesso era forte.

Quando Onorio ricevette la notizia che l'esercito di Attalo, comprendente sia truppe romane che gote, aveva raggiunto Rimini, con l'evidente intenzione di espugnare Ravenna e detronizzarlo, l'Imperatore legittimo decise di tentare la via diplomatica inviando presso l'usurpatore un'ambasceria, condotta dal

: nel caso Eracliano avesse sconfitto le truppe inviate da Attalo, Onorio avrebbe raccolto tutte le truppe a propria disposizione per preparare la guerra contro Alarico; nel caso invece in cui l'Africa fosse stata sottomessa da Attalo e dai Visigoti, Onorio aveva intenzione di fuggire a

Alarico procedette quindi in direzione di Ravenna per discutere la pace con Onorio; fu organizzato un incontro con l'Imperatore a circa sessanta stadi da Ravenna per riprendere le negoziazioni. L'intervento del generale romano-goto

Alla notizia dell'arrivo dei rinforzi alla testa di Edobico, le truppe di Onorio, su ordine di Costanzo e Ulfila, attraversarono il fiume Rodano: il piano di Costanzo era di attendere l'appropinquarsi del nemico, mentre Ulfila si era appostato a preparare un'imboscata con la sua cavalleria.

Costantino III e suo figlio Giuliano furono inviati in Italia, ma Onorio, ancora pieno di risentimento nei loro confronti per l'esecuzione dei suoi cugini ispanici Vereniano e Didimo, li fece decapitare a trenta miglia da Ravenna, violando la promessa che li avrebbe risparmiati.

Il passaggio a questa famiglia potrebbe essere anticipato al secolo precedente secondo un testamento del cardinale Giacomo Savelli prima di divenire papa Onorio IV che oltre i beni all'Aventino citerebbe il Monte

Le truppe di Onorio entrarono nella chiesa e lo persuasero ad uscire, presentandogli una prima lettera in cui veniva ordinato semplicemente il suo arresto e la sua detenzione in carcere, ma non la sua esecuzione.

Nel successivo breve tratto di muro si aprivano due uscite secondarie (o posterule), murate nella ristrutturazione operata da Onorio: la prima a una quarantina di metri dalla porta Nomentana e l'altra, subito dopo l'incrocio con viale Castro Pretorio, nelle immediate vicinanze dei

Mentre Onorio IV fu inesorabile nella posizione presa nei confronti della Sicilia e del suo re auto-imposto le sue relazioni nei confronti di Alfonso d'Aragona divennero meno ostili. Tramite gli sforzi del re

. Ambedue i partiti sostenevano di aver eletto il legittimo successore di Onorio II. In un primo tempo Anacleto parve imporsi, e Innocenzo fu costretto a lasciare Roma e a riparare in Francia. Ma mentre Anacleto riusciva a garantirsi l'appoggio del solo

Ordine dell'attico: Giovan Battista Gorgo di Francesco, Fausto Macchiavelli, Orazio Velo di Sebastiano, Onorio Belli di Elio, Giovanni Monza di Leone, Marc'Antonio Broglia, Giovan Battista Titoni di Vincenzo, Paolo Chiapin, Girolami Forni, Francesco Florian di Carpoforo, Marco Valle di Giovan Pietro, Nicola Tavola di Ottavio, Paolo

ha portato questa terra verso la definitiva romanizzazione. Secondo gli storici Procopio di Cesarea e Claudiano qui si sarebbe svolta anche la battaglia tra le milizie di Stilicone, generale di Onorio, e i

pare che Stilicone fosse contrario a questo secondo matrimonio, ma cedette alle pressioni della moglie Serena, la quale non voleva perdere il proprio potere, in quanto il matrimonio tra Maria e Onorio era finito senza figli.

, nipote di Annone, in Italia per scegliere il papa legittimo, scelta che ricadde su Alessandro II e il partito riformatore di cui era l'espressione a discapito di Onorio II, il quale aveva nel frattempo fallito nel tentativo di prevalere sul rivale

Il passaggio a questa famiglia potrebbe essere anticipato al secolo precedente secondo un testamento del cardinale Giacomo Savelli prima di divenire papa Onorio IV che oltre i beni all'Aventino citerebbe il Monte




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Novembre 2021

16:50:40