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Frasi che contengono la parola oro

, dove si piazza quarta dopo il programma corto per via di una caduta nella sequenza di passi, e prima nel programma libero, vincendo la medaglia d'oro. Diventa la prima pattinatrice ad atterrare due quadrupli lutz in un programma, di cui uno in combinazione con un triplo toeloop e la seconda pattinatrice dopo

incise per esteso direttamente su alcuni tasti alfanumerici, la tecnologia dei tasti era meccanica, il contatto elettrico era effettuato da un sofisticato meccanismo a scatto dotato di sottili lamine multiple placcate in oro.

: Mentre una nutrice versa scenograficamente dell'acqua in una bacinella, altre due tengono Maria in braccio. Un corteo di donne infine, magnificamente abbigliate, si accinge a fare visita. In cima alla scala avviene la scena dell'abbraccio tra Gioacchino e Anna, una semplificazione dell'episodio dell'incontro alla Porta d'Oro di

L'opera, completamente lavorata a fusione, poggia su otto sfere d'oro tenute da bocche di delfini che scendono da sopra, collocate al centro dei lati concavi della base ottagonale mistilinea adornata con motivi a fogliami e con modanature ad

nei fiori su ognuna delle testate dei due bracci orizzontali. La teca poggia su un anello di sicurezza, che concorre all'apertura della teca stessa, formato da un lastrone quadrato in oro massiccio decorato a fogliami smaltati in rosso e verde con un

Di rosso, alla fascia d'argento, alla torre al naturale chiusa e finestrata di nero attraversante sul tutto e accostata in capo da due gigli d'argento, col capo patriarcale di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro aperto recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro.

e collane d'oro. Quando videro tutto questo, le loro facce erano sorridenti ed erano assai contenti (gli Spagnoli) e soddisfatti. Quando presero l'oro cominciarono a comportarsi come scimmie, stavano seduti proprio come loro, ed era come se avessero dei nuovi cuori, risplendenti.

(la vittoria proviene dall'armonia). Per la prima volta lo stemma venne proposto a colori: rosso, oro e verde. A causa delle numerose revisioni apportate allo stemma, l'Arsenal non fu capace di tutelarsi giuridicamente; sebbene il club avesse progettato di registrare il simbolo come

i cui colori erano vivaci e luminosi, dove il bianco era il colore dominante. L'oro, le pietre preziose, i marmi e i mosaici attribuivano all'edificio una ricchezza di decorazioni accecante. Erano quindi rappresentati sulle pareti e sui soffitti a volta, paesaggi, animali, trofei e scene mitologiche.

D'oro, a quattro pali di rosso, al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo sul tutto con la coda in alto e la testa in basso, volta a destra imboccante la mezza luna d'argento, parimenti volta a destra

della colla si fondeva, legandosi all'oro. L'ultima fase della lavorazione consisteva nel lasciare il gioiello all'aria, in modo che le sfere d'oro acquistassero lucentezza, perdendo quella caratteristica patina scura formatasi durante la fusione con il carbone del primo processo di lavorazione

I pittori della Sistina si attennero a comuni convenzioni rappresentative in modo da far risultare il lavoro omogeneo come l'uso di una stessa scala dimensionale, struttura ritmica e rappresentazione paesaggistica; inoltre utilizzarono oltre che un'unica gamma cromatica, una moltitudine di lumeggiature in oro, che facevano risplendere le pitture ai bagliori delle torce e delle candele usate per l'illuminazione

di Brescia porta d'argento il leopardo illeonito di rosso colla coda rivoltata terminata dal capo di verde colla lettera N d'oro posta nel cuore ed accostata da tre rose a sei foglie del medesimo. Cimato dalla Corona murale a sette merli d'oro, sormontato dall'aquila nascente al naturale, tenente fra gli artigli un

In corrispondenza dell'angolo tra Via Trieste e Via Agostino Gallo esiste una statua lignea, ricoperta da una pittura dorata, raffigurante un bue. Secondo la tradizione popolare, questa statua starebbe a indicare il luogo in cui sarebbe sepolto un bue d'oro zecchino venerato dagli antichi abitanti di Brescia, che lo avrebbero nascosto in quel punto per evitare che fosse distrutto dai barbari

Nell'antico Egitto, quando un ragazzo guariva da una malattia, la famiglia gli tagliava i capelli e li metteva su una bilancia, quindi versava il corrispettivo in oro e argento ai custodi degli animali sacri.

Per via della sua elevata inerzia chimica, l'oro si trova principalmente allo stato nativo o legato ad altri metalli. Spesso si presenta in forma di granelli e pagliuzze, tuttavia a volte si trovano anche agglomerati piuttosto grossi, detti

I lingotti d'oro talvolta sono oggetto di falsificazione aggiungendo rame alla lega e quindi abbassandone il titolo oppure producendo lingotti totalmente falsi composti da tungsteno ricoperto di un sottile strato d'oro. Il

. Nelle sue intenzioni, in questo modo si creava un sistema in cui il governo manteneva in equilibrio la sua bilancia finanziaria detenendo depositi di oro e argento in depositi federali e non potendo a suo piacimento stampare moneta, prevenendo in tal modo

, con cui il governo si garantisce il diritto esclusivo di battere moneta solo quando necessario, creando dei depositi in cui conservare i fondi federali in oro e argento. I depositi vengono istituiti a

il compito di costituire depositi sparsi su tutto il territorio in cui conservare i fondi federali in oro e argento, potendo stampare moneta soltanto quando strettamente necessario. Vengono istituiti questi depositi a

Sala XVIII. Si tratta della Seconda Anticamera della Regina: le decorazioni in stucco bianco e oro del soffitto risalgono al periodo di Ferdinando II, mentre gli arredi sono di epoca murattiana, di fattura napoletana; caratteristico un vaso cinese del Settecento

. Si aggiungono consolle inglesi del XVIII secolo, dipinte in bianco e oro, e sgabelli con piedi di capra risalenti al periodo murattiano; tra le suppellettili un busto in cera di Maria Carolina d'Asburgo

insidia la vergine che compie stragi, e, dopo averla vista inseguire il troiano Cloreo che attirava l'attenzione per le sue armi d'oro, scaglia l'asta e la coglie in pieno petto; Camilla muore, dopo aver inviato la compagna Acca ad avvisare Turno. La dea

D'azzurro, al castello merlato di tre torri, al naturale, accompagnato da una figura di vecchia poggiata ad un bastone, conducente un vitello, terrazzato di verde, al monte di tre cime d'oro in punta. Ornamenti esteriori da Comune

Per meglio sostenere la sua tesi, Pirenne fece frequente ricorso a metodi di indagine di tipo quantitativo. In particolare, egli diede particolare importanza alla scomparsa di risorse dall'Europa. Per esempio, la coniatura di monete d'oro a nord delle

visive sono fuse in un tutt'uno. I set sono ricavati nei luoghi descritti dal romanzo con una precisione maniacale, mentre le singole inquadrature erano frequentemente simboliche o allegoriche, che esplicitano il vero senso della storia e gli stati d'animo dei personaggi. Alcune inquadrature sono puramente simboliche (come quella delle lunghe mani scheletrite sulle monete d'oro o il primissimo piano del

: V dinastia; titolare Niankhra, supervisore delle adornatrici del re, ispettore dei parrucchieri reali, supervisore dell'oro nei magazzini delle Due Case; moglie Hepetkha, conoscente del re; figlio Inpukha;

scintillante in lontananza di toni violacei, azzurri, oro e rosa. E poi scende seguendo le montagne fino al vuoto: il deserto, solitario mare di pietra. Bevi l'aria vibrante. Accarezza la pietra con mano delicata. Da' il tuo addio all'

Halsey si convinse che la Forza settentrionale costituisse la principale minaccia giapponese ed era determinato ad afferrare quella che sembrava un'occasione d'oro per distruggere le restanti portaerei giapponesi. Credendo agli erronei rapporti dei suoi piloti, i quali, esagerando, rivendicavano molti centri sulle navi giapponesi

degli oggetti preziosi appartenenti al patrimonio imperiale, tra cui coppe d'oro e di cristallo, vasellame regale, vesti di seta, trapunte d'oro appartenuti anche all'augusta moglie, oltre a una raccolta di gemme trovata in un forziere di

Dichiarazione dinnanzi ai giudici di Dusseldorf (Processo di Treblinka) sulla pratica nazista di togliere i denti d'oro ed altri oggetti di valore trovati sui cadaveri all'arrivo dei convogli al campo di sterminio.

Alla base di questo sviluppo vi era certamente il progresso nella lavorazione del ferro, ma anche l'utilizzo della pietra squadrata come materiale edilizio, il progresso agricolo (con i vomeri in ferro per gli aratri), le estrazioni minerarie (oro e argento in particolare), la falegnameria (con il disboscamento di aree nei pressi dei centri abitati) e la ceramica (per la quale fu introdotto il tornio). Insieme con lo sviluppo delle forze produttive del nuovo stato dace, si intensificarono anche gli scambi commerciali con i paesi limitrofi, in particolare furono importati numerosi oggetti finemente lavorati di stampo ellenistico, dalle vicine colonie greche del

Di conseguenza il movimento di entrata e uscita dell'oro del paese, in funzione della bilancia dei pagamenti, determinava fluttuazioni nella riserva totale di moneta, che a sua volta causava delle oscillazioni nella dinamica dei prezzi. Quando i flussi aurei internazionali erano limitati o quando i flussi di entrata pareggiavano quelli in uscita, come avveniva di solito, i prezzi tendevano a mantenersi stabili. Ma ingenti afflussi di

. La zecca possedeva officine di monetazione, raffinerie chimiche per l'oro, gabinetti di incisione e macchinari per la lavorazione dei fili d'argento e dell'acciaio. Compito della zecca era inoltre quello di fissare il valore delle monete estere.

, guadagnando la medaglia d'oro nel concorso individuale e salendo sul podio in tutte le finali d'attrezzo, con altri due ori nel cerchio e nel nastro, l'argento nelle clavette e il bronzo nella palla.

Anche presso i Celti, la moneta costituiva un comodo mezzo per la quantificazione di un metallo prezioso come oro o argento, in transizioni di una certa importanza. La sua introduzione va ricercata nel soldo che veniva dato come compenso ai

(alla quale aveva fra l'altro dedicato un'immagine d'oro nel suo Foro), o alla politica edilizia di chiaro stampo dinastico o, infine, al progetto di matrice alessandrina (e anche pergamena) di apertura di una biblioteca pubblica a Roma. Va anche considerato che al centro del foro di Cesare troneggiava una statua equestre di

, assieme a gioielli, fedi nuziali, medaglioni, protesi dentarie in oro e altri oggetti d'oro, barre di platino e d'argento, diamanti, soldi stranieri in contanti, centinaia di antichi dipinti di grande valore

, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. sul suo prospetto una lapide in marmo ricorda il centenario della nascita del Sinatra.

Il capitano Luigi Rizzo fu l'unico ufficiale italiano ad essere stato decorato con due medaglie d'oro nel corso della Prima guerra mondiale; precedentemente all'Impresa di Premuda, Rizzo era stato infatti decorato per via dell'affondamento della corazzata

Nella camera funeraria (D), il sarcofago in granito, protetto da una serie di cappelle in legno ricoperto d'oro, conteneva a sua volta tre sarcofagi antropomorfi che racchiudevano il corpo mummificato di Tutankhamon

Il secondo carro era sostanzialmente simile al primo; anche in questo caso il pianale era decorato con foglia d'oro e inserti in paste vitree colorate. I rilievi riportavano il nome e il prenome del re affiancati dal

Magistro Bartolomeo Tome pictori per factura del pennone, targa, oro, pentura et altre cose necessarie al dicto pennone et targa, come appare alla minuta regolata et calculata per regulatori, ducati trentaquactro et soldi quarantaquactro

d'azzurro, alla banda scaccata di due file d'argento, e di rosso, il tutto caricato di un'aquila dal volo abbassato, rivolta con la testa a destra, tenente fra gli artigli un fascio littorio d'oro e sormontata da una stella, il tutto d'oro

la cerimonia veniva eseguita con lo shofar affiancato da due trombe; era un corno slanciato di capra selvatica, con oro ed avorio d'ornamento. Durante i digiuni, invece, la cerimonia veniva celebrata con la tromba affiancata da due shofar. In queste occasioni gli shofar erano di montone, di forma curva ed arricchiti con argento ed avorio. Durante il digiuno di

Di rosso, cappato di oro, alla conchiglia dello stesso; la cappa destra, alla testa di moro al naturale, coronata e collarinata di rosso; la cappa sinistra, all'orso al naturale, lampassato e caricato di un fardello di rosso, cinghiato di nero

La tattica di Costanzo era stata di bloccare tutti i porti e le vie di comunicazione impedendo ai Visigoti di ricevere rifornimenti di cibo: in Spagna i Visigoti furono talmente ridotti alla fame dalla tattica di Costanzo che essi furono costretti a comprare dai Vandali il grano a un prezzo esorbitante di una moneta d'oro per ogni

, un avaro espelle monete d'oro e un goloso vomita il suo pasto. Una donna senza sensi paga il suo peccato di superbia mentre un demone con testa di lepre punisce gli uomini che si macchiarono di lascivia

c'era un dipinto in cui erano raffigurati i Cesari seduti in trono e ai loro piedi i principi sciti; Attila, colpito dal dipinto, lo fece modificare: i Cesari vennero raffigurati nell'atto di vuotare supplici borse d'oro davanti al trono dello stesso Attila

su campo bianco, nel terzo due spighe di riso e cotone su campo bianco, nel quarto una catena d'oro su campo rosso, nel settore centrale una stella su campo nero. Tra gli artigli l'aquila tiene un cartiglio che riporta il motto del paese:

, come attestato dalla scritta in lettere arabe che circonda il bordo del mantello. Usate per incoronare gli imperatori, queste vesti sono costituite da due tuniche, una azzurra e l'altra bianca, da calze, guanti, cintura, e da uno splendido mantello di seta scarlatta ricamato in oro e perle con due leoni che abbattono due cammelli. Il simbolo rappresenta probabilmente la vittoria della fede cristiana su quella

D'azzurro, all'ancora a tre braccia di nero cordonata di rosso, posta in banda sopra un mare ondato al naturale e sormontata nel capo da una stella a sei punte d'oro, col capo di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta: PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS e una spada, il tutto d'oro.

e del corpo in movimento. Dopo una prima cottura era possibile applicare ulteriori stesure di pigmento colorato bianco o porpora, che fu sempre tuttavia scarsamente impiegato almeno fino alla fine del V secolo a.C. quando una nuova estetica introdusse una decorazione che faceva largo uso del bianco e del color oro.

, ma scoraggiato, tramite provvedimenti in via amministrativa, che rendevano difficile l'acquisto e la vendita d'oro, e tramite il rifiuto, per motivazioni patriottiche, di esportare oro da parte dei

e arricchitasi dei capolavori provenienti dalle soppressioni di chiese e conventi dell'area fiorentina, mostra oggi un percorso espositivo eterogeneo, che spazia dai primitivi toscani (pittori su fondo oro dal XIII secolo) ai capolavori del Rinascimento e del Manierismo, dalla gipsoteca di

Dopo essere rimasto per un secolo nell'uovo d'oro, Brahma lo rompe fuoriuscendone, creando quindi nella parte superiore dell'uovo il mondo celeste, nella parte inferiore la terra e in mezzo lo spazio, l'etere. Tutto l'universo coincide con l'uovo di Brahma (

gli viene assegnata la Medaglia d'oro del Ministero della Pubblica Istruzione per i disegni sulla ritirata serba e, imbarcato sull'incrociatore San Marco, prende parte all'azione su Durazzo e agli sbarchi a Pola e a Fiume. Congedato, nel

Inquartato; I e IV quarto: di rosso ai tre leoni passanti d'oro (per l'Inghilterra); II quarto: d'oro al leone rampante di rosso con bordo fiorito e controfiorito pure di rosso (per la Scozia); III quarto: d'azzurro all'arpa d'oro con corde d'argento (per l'Irlanda)

Partito: il primo fasciato di dieci pezzi di nero e d'oro attraversati dal crancelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo al leone d'argento armato e lampassato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partitura, uno scudetto inquartato d'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni estremi dello scudetto; sul tutto di esso l'aquila al naturale caricata in cuore della croce d'argento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro.

, schiacciati su un unico piano. Tra una colonna e l'altra sono tesi dei drappeggi bianchi e decorati in oro, che coprono le ombre di antiche figure umane rimaste dopo che una parte del mosaico fu condannata alla distruzione: per una sorta di

Alarico rinunciava al tributo in oro, accontentandosi solo di un modesto tributo in grano; rinunciava alla Venezia e alla Dalmazia, accontentandosi del solo Norico, provincia continuamente devastata dalle invasioni e con gettito fiscale molto ridotto; in cambio di queste concessioni, Alarico si impegnava a fornire assistenza militare allo stato romano contro qualunque nemico.

. Lo stendardo dovrebbe essere esposto ad ogni impegno ufficiale del presidente e sui veicoli che lo trasportano, tuttavia non viene quasi mai usato. I colori principali sono il blu e l'oro, da sempre considerati colori legati al comando.

Negli scavi furono riportati alla luce diversi oggetti sacri, tra i quali un'urna cineraria in terracotta con croce gammata, contenente una cuspide di lancia in ferro, vasi e un braccialetto d'oro a forma di serpe. Dai primi studi effettuati sui rinvenimenti fu possibile stabilire l'origine

Negli scomparti maggiori le figure simulano effetti a rilievo su un fondo oro che imita il mosaico. Le scene rappresentate sono in diretto collegamento con le lunette sottostanti e con gli elementi, ai quali si rifanno anche i putti dipinti sugli arconi di ciascuna lunetta, ciascuno con un emblema che lo caratterizza come genietto di un elemento. Fanno eccezione i putti di aria e fuoco, che appaiono scambiati, e che testimonierebbero un cambiamento di programma in corso d'opera

, il boia era visto come il traghettatore del condannato verso la morte e per questo era tradizione che il condannato desse al suo carnefice una moneta d'oro, assicurandosi anche che egli facesse il lavoro con precisione.

. Con l'ampliamento della linea da Bologna a Conca d'Oro e con il prolungamento della linea fino a Bufalotta, si pensava alla costruzione di un deposito situato tra via Antamoro, via Zavattini e via della Bufalotta

, fu uno degli imprenditori di maggior successo della regione. Ottenuti dal governo argentino i diritti di sfruttamento di ogni giacimento d'oro che avesse trovato nella Terra del Fuoco, Popper fu uno dei principali responsabili del genocidio del popolo Selknam.

: stabiliva quanto filo spettasse a ogni uomo e decideva le sorti della vita che stava filando, usando lo stame bianco misto ai fili d'oro per indicare i giorni felici e lo stame nero misto ai fili d'oro per indicare i giorni di sventura.

d'argento inquartato: il primo ed il quarto all'aquila antica di Trento di nero, rostrata e membrata d'oro, contornata da fiamme di rosso uscenti e linguata di rosso fiammeggiante, con le ali caricate da sostegni d'oro con trifogli dello stesso nel contorno alare; il secondo ed il terzo all'aquila antica del Tirolo di rosso, rostrata e membrata d'oro, linguata di rosso, con le ali caricate da sostegni d'oro.

ornati d'oro e una corazza da restituire. Due lance erculiane, due giavellotti corti, due falci, quattro falci da fieno. Un cuoco ed un mulattiere con l'obbligo di restituirli. Due belle schiave di guerra. Una veste bianca di misto seta, ornata di porpora di

Infatti, Lijphart fa profondi riferimenti all'esperienza del suo paese d'origine per sviluppare la sua tesi in favore dell'approccio consociativo per regolare i conflitti etnici. Nel periodo d'oro della

. Al contrario, l'Impero Bizantino non aveva sostanzialmente alleati ad eccezione del sultano mamelucco d'Egitto che promise di noleggiare parte della sua flotta e del Khanato dell'Orda d'Oro che promise di intervenire laddove Serbi e Bulgari avessero invaso i confini imperiali

Inquartato: il primo, d'azzurro al monte al naturale (M. Nero); il secondo, d'azzurro alla fascia d'argento caricata in palo di rosso a due verghette d'azzurro (per la Guerra di Liberazione); il terzo, d'azzurro a quattro fasce d'argento (per la Campagna di Grecia); il quarto, controinquartato: a) e d) d'azzurro alla palma al naturale fruttata di due d'oro, fondata su una campagna di verde (di Tripolitania); b) e c) di rosso al leone etiopico di Giuda d'oro coronato, passante, tenente nella branca destra una croce copta dello stesso, caricata del Cristo d'argento (per la Campagna d'Etiopia).

di tavolette recanti precisi resoconti di osservazioni astronomiche e il frequente rinvenimento di parti di strumentazioni a probabile destinazione astronomica, come lenti di cristallo di rocca e tubi d'oro (datati al

offerti a San Sebastiano e i reliquiari a braccio del Santo, oltre a preziosi vasi sacri, alcuni provenienti dalle vicine chiese dell'Odigitria e di San Crispino, tra cui un ostensorio in oro massiccio con diamanti. Inoltre sono esposti i gioielli che adornano, durante la festa religiosa, la statua di San Sebastiano e alcuni paramenti sacri con ricchi ricami in oro.

Partito: nel primo di rosso al monte di tre colli d'oro all'italiana cimato da una croce dello stesso; nel secondo di verde al campanile della Pieve di Arezzo finestrato di nero ed affiancato da due torri pure d'oro aperte e finestrate di nero

. La prima medaglia d'oro per l'Unione Sovietica fu vinta da Nina Romashkova nel lancio del disco. La squadra di ginnastica femminile sovietica vinse la prima delle ben otto medaglie d'oro vinte consecutivamente.

, grandi camere sepolcrali circolari, con un'alta copertura a volta e un passaggio d'entrata dritto rivestito con pietra, di solito decorate con oro, argento e bronzo. Spesso seppellivano pugnali o altri equipaggiamenti militari con il defunto. I nobili erano seppelliti frequentemente con maschere dorate, diademi, armature e armi ingioiellate. I Micenei venivano seppelliti in posizione seduta, e alcuni nobili si sottoponevano alla

dell'ordine consisteva in una croce appuntita a cinque punte smaltata di rosso e pomata d'oro, avente delle foglie dorate all'incavo dei bracci della croce. Al centro, sulla croce, si trova un leone in argento tratto direttamente dallo stemma nazionale. Sul retro la croce smaltata di rosso presenta su ogni braccio lo stemma di una regione dell'antica Cecoslovacchia (

romana. Vi era infine una forte motivazione economica, in quanto il controllo delle miniere d'argento e d'oro della Dacia costituiva un obiettivo di primaria importanza. Traiano che aveva bisogno anche di una grande impresa militare che legittimasse la sua ascesa alla porpora imperiale e ne aumentasse il prestigio politico a Roma, decise di prepararsi alla guerra e alla

, dopo avere lasciato il comando ad Adriano stesso, vennero raccolte in un'urna d'oro; dopo il trionfo postumo, con la sua effigie portata sul carro del vincitore dall'Augusta, l'urna venne posta dentro la base della

), che veniva utilizzata solo quando l'imperatore si trovava con l'esercito. Era costituito da un drappo quadrato, color porpora e con una frangia d'oro, attaccato a una lancia o a una lunga picca dorata per mezzo di una piccola asta trasversale. Sul drappo anticamente sarebbe stata ricamata con fili d'oro o dipinta un'aquila, simbolo di

, dall'Egitto) e di nuovi mercati di sbocco per le proprie esportazioni di vino e olio; le terre confiscate alle popolazioni sottomesse erano immense e dalle province arrivavano tributi in moneta e in natura (bottini di guerra, milioni di schiavi, tonnellate d'oro).

Troncato: nel primo, di rosso alla corona d'oro gemmata e cimata da quattro fioroni dello stesso (tre visibili), bottonati da una perla, sostenuti da punte, sostenuti da quattro perle (due visibili) pure sostenuti da punte, nel secondo d'argento. Corona marchionale.

D'azzurro, all'orso camminante, con le quattro zampe posate, al naturale, sormontato dalla fascia diminuita d'argento, questa sormontata dalla stella di cinque raggi d'oro, il tutto incappato dal fasciato di quattordici pezzi, a destra d'azzurro e d'oro, a sinistra d'oro e d'azzurro; la fascia diminuita d'argento posta in corrispondenza dell'ottavo pezzo del fasciato. Ornamenti esteriori da Provincia.

Di rosso in tondo all'aquila dorata, dal volo abbassato, col capo rivolto, portante al collo una corona d'oro, poggiante sull'incrocio di due cornucopie d'oro ripiene di frutta e di spighe di grano al naturale. Nel petto dell'aquila, al centro, uno scudetto sannitico di rosso filettato d'oro, caricato di un torrione sormontato da due torrette aperte e finestrate del campo. Ornamenti esteriori da Provincia.

Drappo di velluto di colore amaranto, con al centro un'aquila in oro sormontata da una corona anch'essa in oro, che regge due rami, uno di quercia e uno di alloro. L'aquila raffigurata presenta le stesse caratteristiche di quella descritta nello stemma.

Troncato, semipartito: nel primo, di azzurro, alle sei stelle di otto raggi, d'oro, poste tre e tre in fascia; nel secondo, d'oro, all'ancora di nero, con la trabe di rosso; nel terzo, di verde, alle sette spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso. Ornamenti esteriori da Provincia.

D'azzurro alla dea Cerere (inventrice del grano secondo la mitologia) maestosa e affabile, con la tunica d'argento e la sovratunica di rosso, il viso e le mani di carnagione, crinita d'oro, coronata di spighe d'oro; essa dea regge con la mano destra la lampada utilizzata per la disperata ricerca della figlia Proserpina (rapita dal dio degli inferi Plutone), con la mano sinistra il grano assieme ad altri frutti della terra, il tutto al naturale; sostenuta da esiguo basamento di argento. Ornamenti esteriori da Provincia.

D'argento, alla croce di rosso, sostenuto da due grifoni al naturale, affrontati, appoggiati su due volute d'oro divergenti in fascia dalla punta dello scudo, con lista d'azzurro svolazzante in fascia sotto la punta stessa e caricata del motto

Inquartato: nel primo, d'argento al serpente a forma di S verde avente in palo il bastone di comando d'oro (di Isernia); nel secondo, di rosso al grifone portante una lettera A d'oro (di Agnone); nel terzo, troncato nel primo d'argento e nel secondo di nero a tre fasce d'argento (di Venafro); nel quarto, d'azzurro alla calotta sferica d'argento in punta caricata da una colomba e dalla lettera F, alla stella raggiante d'oro (di Frosolone). Ornamenti esteriori da Provincia.

D'azzurro, all'aquila d'argento dal volo abbassato, imbeccata, membrata e coronata all'antica, d'oro, linguata di rosso e posta sulle vette laterali di un monte di tre cime d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

D'oro, a quattro pali di rosso, al delfino stizzoso, al naturale, guizzante in palo sul tutto con la coda in alto e la testa in basso, volta a destra imboccante la mezza luna d'argento, parimenti volta a destra. Ornamenti esteriori da Provincia.

Troncato semipartito; nel primo, di verde, al fiore delle Alpi di sei petali, di rosso; nel secondo, d'argento, alla croce di rosso; nel terzo, d'azzurro, al leone d'oro rivoltato, con la testa di fronte. Ornamenti esteriori da Provincia.

Troncato semipartito: nel primo, d'oro a due trivelle al naturale con le punte in basso, poste in croce di Sant'Andrea, accollate ad una croce d'azzurro; nel secondo, d'azzurro, ad uno scaglione d'oro; nel terzo, campo di cielo, al monte di tre cime di verde moventi dalla punta e sormontato da un'aquila dal volo abbassato di nero, con la testa rivolta. Ornamenti esteriori da Provincia.

Troncato: nel primo, d'argento alla catena montana, al naturale, movente dalla troncatura, sormontata da un'aquila dal volo abbassato di nero; nel secondo, d'azzurro ad un nuraghe al naturale, nodrito su campagna erbosa di verde, cimato da un sole nascente raggiato d'oro.Ornamenti esteriori da Provincia.

Di verde, al cavaliere miniato nel codice Regia Carmina di Convenevole da Prato, con il viso di carnagione, armato di tutto punto, di azzurro l'elmo cimato dal giglio d'oro, munito di spada d'argento guarnita d'oro, i fianchi ornati dalla sopravveste di rosso, seminata di gigli d'oro, tenente con la mano destra non visibile l'asta di rosso, con il ferro a punta di nero, posta in sbarra, munita del gagliardetto bifido, di rosso, seminato di gigli d'oro, con la mano sinistra non visibile lo scudo di Prato, il cavaliere cavalcante il cavallo d'argento, con gli zoccoli di nero, con gli arti anteriori sollevati, con la testa di fronte, interamente gualdrappato con grande gualdrappa di rosso, seminata di gigli d'oro, con il morso d'oro unito ad una catenella dello stesso; il tutto accompagnato da sette bisanti d'oro, quattro posti sotto il gagliardetto, due e due, tre posti in punta a destra, ordinati in fascia. Ornamenti esteriori da Provincia.

D'azzurro, alla banda scaccata di due file d'argento, e di rosso, il tutto caricato di un'aquila dal volo abbassato, rivolta con la testa a destra, tenente fra gli artigli un fascio littorio d'oro e sormontata da una stella, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

Campo di cielo, alla cocca d'oro, bordata di rosso, navigante sul mare d'azzurro, fluttuoso di argento, attraversante, munita di quattro vele d'oro, bordate di rosso, dell'albero e del sartiame, dello stesso, essa cocca nella forma effigiata nel Tempio Malatestiano di Rimini da Agostino Di Duccio. Ornamenti esteriori da Provincia.

Inquartato: al primo spaccato d'argento e di rosso al castello di pietra, aperto e finestrato di nero, merlato alla ghibellina, sormontato dall'aquila coronata, al volo abbassato, di nero, il tutto sulla partizione (di Tirano); al secondo di rosso alla croce d'argento (di Bormio); al terzo di rosso a due chiavi d'argento, decussate coll'ingegno in alto volto all'esterno, legate con catenella d'argento, e accantonate in alto dall'aquila coronata, di nero (di Chiavenna); al quarto di rosso alle due chiavi d'argento decussate, coll'ingegno in alto e con una spada pure d'argento, all'elsa d'oro, posta in palo, con la punta in alto, in mezzo al campo (di Morbegno); sul tutto partito d'azzurro e d'argento, alle due spade decussate, di argento, all'elsa d'oro, accompagnate da due rami di palma, di verde, decussati, il tutto sormontato da un giglio d'oro, sulla partizione (di Sondrio). Ornamenti esteriori da Provincia.

Semitroncato partito: nel primo, d'oro, alla croce a tau di nero; nel secondo, di azzurro alla parte superiore della colonna d'argento, fondata in punta, con capitello dorico, dello stesso; nel terzo, di rosso, al leone d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

Inquartato; al primo d'azzurro all'elefante d'oro, per Catania; al secondo d'argento alla croce di rosso, per Caltagirone; al terzo di rosso alla croce d'argento, per Nicosia; al quarto d'azzurro al castello torricellato di due pezzi, d'oro; la torre a destra cimata da un pennone di rosso, quella a sinistra da un leoncino nascente pure d'oro, per Acireale.




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Ultimo aggiornamento pagina:

08 Febbraio 2021

00:04:25