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Frasi che contengono la parola napoletana

Sala XVIII. Si tratta della Seconda Anticamera della Regina: le decorazioni in stucco bianco e oro del soffitto risalgono al periodo di Ferdinando II, mentre gli arredi sono di epoca murattiana, di fattura napoletana; caratteristico un vaso cinese del Settecento

Prima della guerra a Valmontone erano presenti almeno tre porte murarie, ma una di esse, Porta Romana, in stile rinascimentale, fu completamente rasa al suolo e di lei rimane solo il toponimo della via. Le altre due sono Porta Napoletana e Porta Nuova: la prima era una massiccia porta medievale fortificata, con due solidi torrioni merlati sui lati, parzialmente visibili ancora oggi. L'altra fu eretta all'inizio della Via Nuova per volere di Camillo Pamphilj, in stile barocco, come porta per la strada che conduceva alla piazza sulla cima della collina, sul fianco di Palazzo Doria: di questa rimane solo parte della struttura e uno dei cardini.

, probabilmente non previsto inizialmente e che ebbe comunque fortuna nell'architettura napoletana del XVIII secolo. Al completamento di San Sebastiano si avvicendarono comunque altri architetti che terminarono i lavori intorno al

Rosa, un'operaia napoletana, decide di prostituirsi con l'approvazione del compagno Tonino. Tonino a sua volta si lega ad un omosessuale ricco. Questi ha come scopo far sposare Rosa e Tonino per poter avere dalla coppia un figlio. Girato nel contesto di una Napoli industriale, mostra la vicenda sotto una luce sgradevole, ricordando

), presto la Bideri si dedica alla pubblicazione di canzoni, mettendo sotto contratto tutti i maggiori protagonisti della rinascita della canzone napoletana a cavallo tra i due secoli: tra i parolieri ricordiamo

Prendendo il ducato di Milano e assicurandosi i domini spagnoli in Italia, gli Asburgo d'Austria avevano soddisfatto il loro primario obbiettivo di guerra. Ad ogni modo, la campagna napoletana era stata sospesa per l'opposizione delle potenze marittime, che intendevano dirottare quelle forze per un attacco diretto alla Francia meridionale. Per compiacere i suoi alleati, Eugenio e il duca di Savoia si accordarono per

. Conserva dipinti di scuola napoletana, un organo seicentesco funzionante, un coro ligneo ed un altare maggiore con marmi policromi. Particolarmente interessanti risultano i sotterranei affrescati, destinati alla sepoltura dei frati.

, proveniente dall'antica chiesa di Santa Caterina, opera in legno di matrice napoletana databile al primo ventennio del XVII secolo. Nel presbiterio trovano posto anche due tele del Bilevelt, un crocifisso ligneo settecentesco e due candelabri del medesimo periodo. Alla parete di fondo dell'abside sono collocate due tele del

, il quale si stava dirigendo verso Napoli contro i francesi per far cadere la Repubblica Napoletana. Nel frattempo l'amministrazione feudale di Girifalco fu temporaneamente affidata alla famiglia dei Magno Oliverio

Il dialetto solofrano si discosta abbastanza dalle altre parlate della provincia. Similmente ai dialetti del salernitano presenta, poi, un'intonazione delle frasi (in particolar modo di quelle interrogative ed esclamative) leggermente differente da quella napoletana;

Nella sua bottega napoletana, Aniello Falcone accoglieva giovani interessati all'arte e insegnava loro i segreti e le tecniche della pittura, trattandoli sempre con gentilezza quasi paterna. Nella sua bottega si formarono artisti come

Ottenuta la resa dei repubblicani, restava da decidere come trattare le centinaia di persone che avevano partecipato al governo di Napoli durante l'occupazione francese. Erano state diverse centinaia le persone che avevano prestato servizio alla Repubblica napoletana. Dal punto di vista giuridico la loro posizione era molto difficile. Siccome la Repubblica napoletana non era stata riconosciuta ufficialmente (lo stesso governo francese aveva rimandato indietro, senza riceverla, una delegazione inviata allo scopo di ottenerne il riconoscimento), essi non erano considerati prigionieri di guerra (con tutte le garanzie connesse). Rischiavano pertanto di essere giudicati da un tribunale penale come traditori. Il reato di tradimento era punito con la condanna a morte. Ai repubblicani trincerati in

Confermo e sottoscrivo; peraltro una fonte normativa c'era: il codice penale borbonico (che conteneva anche la parte processuale) prevedeva che le arringhe del difensore si dovessero pronunciare in lingua napoletana. --

, dove il padre Giulio, imprenditore, anche lui nato in Tunisia ma figlio di un abruzzese e di una napoletana emigrati in Nord Africa, ha conosciuto e sposato la profuga Anna De Yourgaince di padre danese e madre russa

, precisamente nella Cappella delle Reliquie, si conserva un reliquiario multiplo a capsula in argento sbalzato; sec. XIX, di bott. napoletana, contenente un dente di San Cesario diacono e martire, con sottostante cartiglio

(...) ed io per le vie di Ascoli e la Valle del Tronto, con tre compagni per percorrere ed osservare la frontiera napoletana. Valicammo gli Appennini, per le scoscese alture della Sibilla, la neve imperversava, mi assalirono i dolori reumatici che scemarono tutto il pittoresco del mio viaggio. Vidi le robuste popolazioni della montagna, e fummo ben accolti, festeggiati dovunque, e scortati da loro con entusiasmo.

che fu anche il manager del Banco del Mutuo Soccorso. Negli Stati Uniti una notevole partecipazione di emigrati rendeva i concerti della PFM una sorta di happening a tratti nostalgico, in cui la matrice mediterranea e popolare finiva puntualmente per manifestarsi (basta pensare alle citazione dalla tarantella napoletana

Prendendo il ducato di Milano e assicurandosi i domini spagnoli in Italia, gli Asburgo d'Austria avevano soddisfatto il loro primario obiettivo di guerra. Ad ogni modo, la campagna napoletana era stata sospesa per l'opposizione delle potenze marittime, che intendevano dirottare quelle forze per un attacco diretto alla Francia meridionale. Per compiacere i suoi alleati, Eugenio e il duca di Savoia si accordarono per

Lo storico Harold Acton attribuisce l'inizio del bombardamento di Messina al cannoneggiamento siciliano su una nave napoletana presso la cittadella. L'imbarcazione, rispondendo al fuoco, avrebbe fatto cadere alcuni proiettili sull'abitato. Cfr. Acton,

. Il MuSA, raccontando lo sviluppo e le ricerche scientifiche dell'astronomia napoletana espone degli oggetti che rivestono un ruolo di assoluto valore storico, scientifico e tecnologico. Il museo espone circa cento oggetti che rappresentano la strumentazione astronomica utilizzata a Napoli per tutto l'

Belisario cadde in disgrazia: colpevole di aver partecipato alla congiura aristocratica napoletana contro gli spagnoli, gli vennero confiscati i feudi e il castello. Solo alla fine del secolo i Petraroli riuscirono a riconquistare i loro feudi; nel

, che rinnovano la canzone napoletana mediante una commistione di musica elettronica, trip-hop e rap. La differenza rispetto alla musica neomelodica sta anche nei testi ad alto contenuto politico. In questi stessi anni, prima

Mi pare che manchi una discussione sulle origini della canzione napoletana come mescolanza tra la musica popolare (tammorriate delle famose feste delle varie madonne, o tarantella Montemaranese) e la musica colta. Il tutto potrebbe essere tratto dalla documentazione fornita dal maestro

, fu molto prestigioso e antico, essendo un titolo di origine bizantina, risalente al VII secolo, tenuto dalla famiglia magnatizia napoletana dei Milluso, tra X e inizio XII secolo, prima di passare ai normanni signori di Geraci.

proprio con la nascita del loro primo figlio Igor e con l'inizio di una nuova relazione da parte di Peppino con una giovane studentessa napoletana di biologia, Giuliana Gagliardi, sorella della moglie del compositore

Io sono meridionale, e posso dirti che stai facendo una gran confusione tra lingua napoletana, dialetto napoletano e dialetti meridionali intermedi, che sono TRE concetti ben distinti. La lingua napoletana era una lingua vera e propria, con una sua grammatica, un suo vocabolario e una sua letteratura, esattamente alla pari dell'italiano; essa derivava probabilmente da un gruppo antico di dialetti dell'area campana (grosso modo dal triangolo Capua-Napoli-Salerno), ma era in uso in quasi tutto il regno di Napoli (anche in Calabria e Salento) in quanto lingua

Di seguito sono elencate alcune edicole storiche sconosciute, quasi del tutto assenti nella maggioranza della bibliografia napoletana. Tuttavia, alcune fonti hanno approfondito le conoscenze circa le tecniche di costruzione e, i materiali utilizzati, molto spesso, sono risultati utili per risalire alla loro epoca di fondazione: come nel caso di quelle spiegate precedentemente, soprattutto per le edicole di

Rapporto fatto da Francesco Lomonaco patriota napoletano al cittadino Carnot ministro della guerra sulle segrete cagioni e sui principali avvenimenti della catastrofe napoletana sul carattere e sulla condotta del re e della regina di Sicilia e del famoso Acton

Nello stesso anno nacque Ernesto Murolo, affidato e legittimato dalla famiglia Murolo, che visse una vita agiata e mondana nell'alta borghesia napoletana. Probabilmente anche per la sua condizione di figlio illegittimo non fu mai tenero nei confronti del suo padre naturale, tanto da diventare, insieme a

I carri, le quali spese di mantenimento ricadevano sulle corporazioni di arti e mestieri, ritraevano personaggi della storia e della tradizione napoletana quali Masaniello, la Sirena, il Sarracino, Pulcinella, san Gennaro, etc.

che ebbe vita breve a causa dell'inesperienza dei repubblicani e il mancato appoggio del popolo. Infatti dopo pochi mesi venne restaurato il potere borbonico e alla caduta della Repubblica Napoletana,

, fu protagonista di diversi violenti scontri lungo le mura, culminati nell'attacco alla guarnigione napoletana asserragliata proprio nella porta San Paolo e nel bastione predisposto intorno alla vicina

. Degni di menzione i portoni in legno intarsiato eseguiti dal maestro ebanista Domenico Donnoli e figli. Il campanile, a due ordini, termina con una cupola arabeggiante. L'interno, a tre navate, conserva notevoli altari di marmi policromi, un pulpito ed un coro intarsiato di scuola napoletana del Seicento, tele del Settecento e affreschi novecenteschi sul soffitto della navata centrale e nell'abside, raffiguranti l'

iniziarono a coltivare la cultivar a bacca lunga nei dintorni del Vesuvio, distribuendolo ai territori del regno borbonico, compresi quelli amatriciani, che ricadevano nella giurisdizione napoletana e che a loro volta distribuivano i loro prodotti alle altre province settentrionali del

. La divisione napoletana fu impiegata nella repressione della guerriglia alla periferia di Barcellona, e nella difesa dalle navi inglesi sulla costa. Tuttavia i rapporti tra i comandanti napoletani e quelli francesi divennero ben presto pessimi: Pignatelli-Strongoli per questo motivo fu costretto a rientrare in patria alla fine dell'anno. Il suo posto venne preso dal generale Ferrier, che ridusse le dimensioni della divisione napoletana, relegandola a compiti di sorveglianza sull'

, contiene un pregevole polittico di scuola napoletana con la Madonna col bambino in trono. incorniciata da due cherubini. Nei pannelli laterali sono raffigurati santi a cui era devoto il priore di Santo Spirito: Antonio Vespulo, contiene alla base lo stemma di Marzio dei Marzii

Iscritto all'istituto tecnico per geometri a Napoli, inizia a scrivere i primi versi in lingua napoletana. A scuola primeggia in italiano e storia e appena si imbatte nelle primie poesie pubblicate da

, in modo particolare con l'attrazione di turismo da Napoli. Agli inizi del secolo scorso, numerose famiglie dell'aristocrazia romana e soprattutto napoletana trascorrevano le vacanze invernali nei comodi e confortevoli alberghi cittadini. In una citazione di

proprio con la nascita del loro primo figlio Igor e con l'inizio di una nuova relazione da parte di Peppino con una giovane studentessa napoletana di biologia, Giuliana Gagliardi, oltretutto sorella della moglie di

, nonostante sul Gargano esistano ancora i Micaglia suoi discendenti (che di slavo non hanno nulla essendo di origine napoletana) e nonostante i Micaglia ben prima della nascita di Giacomo fossero imparentati con la famiglia Giannone di

A conclusione del periodo in cui la Corte napoletana si era trasferita a Palermo, durante il crollo del predominio francese in Europa e in Italia, la regina Maria Carolina si era vista costretta a trasferirsi a




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Ultimo aggiornamento pagina:

04 Gennaio 2022

06:41:47