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Frasi che contengono la parola napoleone

, il titolo di Re di Roma attribuito da Napoleone al figlio, gli archi di trionfo innalzati in onore di Bonaparte, rappresentarono agli occhi della borghesia francese, ormai padrona dell'Europa, e lanciata in un'inarrestabile politica imperialistica, il segno della potenza e della gloria raggiunta dopo secoli di sottomissione. Tutto il repertorio mitologico classico fu ripreso da letterati ed artisti; i primi fecero rivivere personaggi ed episodi della vita contemporanea in chiave mitologica, mentre i secondi dipingevano e scolpivano Napoleone nelle vesti di

I comandanti alleati invece ritenevano necessario concentrare i loro enormi eserciti e preparare un accurato piano di operazioni prima di attaccare Napoleone. Soprattutto per impulso del comandante in capo austriaco

Il morale dei soldati dell'imperatore era in generale molto alto e Napoleone godeva ancora di un prestigio assoluto tra i ranghi; le truppe manifestavano grande spirito combattivo e forte desiderio di vendetta sui nemici

. Napoleone non sospettava affatto una manovra del nemico da Wavre contro il suo fianco destro e quindi riteneva che sarebbe bastata la pressione diretta delle truppe di Grouchy per neutralizzare i prussiani; egli tuttavia richiedeva anche che Grouchy manovrasse in modo da avvicinarsi a lui

. Secondo gli storici francesi invece, Napoleone scelse il piano dell'attacco al centro soprattutto per motivi strategici: un aggiramento sulla sinistra britannica avrebbe indotto Wellington a ripiegare verso la costa, mentre un aggiramento sulla destra avrebbe favorito il congiungimento dei due eserciti nemici; l'imperatore aveva invece bisogno di una vittoria immediata e decisiva

Udito il cannone sparare, il generale Reille diede il via all'attacco contro il castello di Hougoumont. Napoleone non aveva diramato istruzioni dettagliate a Reille; in pratica il compito iniziale del II corpo era solo quello di occupare il bosco e il castello; i francesi non erano sicuri che la zona fosse difesa e mancavano di informazioni precise

. Secondo gli storici francesi Henri Lachouque e Robert Margerit, Napoleone temeva le conseguenze politiche in Francia della notizia di una sua ritirata; preoccupato di sostenere il morale delle sue truppe e dei suoi simpatizzanti, egli ritenne indispensabile ottenere subito una schiacciante vittoria sui suoi nemici

. Nonostante queste pessime notizie, Napoleone non desistette; ritenendo che se avesse interrotto la battaglia in corso, la sua situazione non avrebbe potuto che peggiorare, egli sperava ancora di riuscire a battere Wellington prima dell'arrivo in forze dei prussiani

. Napoleone aveva inviato per tempo sul suo fianco le divisioni di cavalleria di Domon e Subervie e il VI Corpo di Lobau con l'ordine di formare una nuova linea ad angolo retto rispetto al I Corpo d'armata, ma sembra che i suoi ordini non fossero stati eseguiti correttamente; Lobau e le divisioni di cavalleria infatti non coprirono gli accessi al

, massimo storico francese della battaglia di Waterloo, fornisce un'interpretazione diversa del comportamento di Napoleone sul campo di battaglia: egli afferma che il piano dell'imperatore di massiccio attacco frontale al centro delle linee nemiche era in pratica il solo che garantisse, in caso di successo, una vittoria schiacciante e decisiva

fu la sua decisione di affiancare gli studiosi alla sua spedizione: la spedizione d'Egitto ebbe il merito di far riscoprire, dopo centinaia di anni, la grandezza di quella terra, e fu proprio l'opera di Napoleone a far nascere la moderna

, proprio dove l'anno prima era stato privato di tutta la sua flotta. Preoccupato tuttavia delle terribili notizie che giungevano dalla Francia (l'esercito in ripiegamento su tutti i fronti, il Direttorio ormai privo di potere) e consapevole che la campagna d'Egitto non aveva conseguito i fini sperati, Napoleone, lasciato il comando al generale

Napoleone decise di cominciare una campagna decisiva contro la Russia per sottomettere lo zar al suo sistema di potere in Europa, costringerlo ad aderire al Blocco, privarlo della sua influenza in Polonia,

(che dal trattamento duro riservato a Napoleone non trasse alcun vantaggio per la sua carriera, anzi fu accusato di essere stato troppo severo nei confronti dell'imperatore francese). Sulla base dei suoi ricordi, espressi in lunghe conversazioni quasi quotidiane, il

La marcia separata confondeva il nemico e progressivamente restringeva il suo spazio di manovra fino a costringerlo alla battaglia nelle peggiori condizioni; Napoleone effettuava il concentramento generale all'ultimo momento e a volte durante la battaglia stessa; l'esercito avversario quindi o rischiava la battaglia o, se rimaneva immobile come a Ulma, veniva tagliato fuori dalle sue retrovie e accerchiato dall'avanzata convergente dei vari corpi d'armata.

Sul campo di battaglia la tattica di Napoleone prevedeva di cominciare i combattimenti su tutta la linea con solo una minima parte delle sue forze; quindi si sarebbe scosso il morale e la sicurezza del nemico con il fuoco di grandi concentramenti di artiglieria e con le minacce, portate sui fianchi o nelle retrovie, alle sue vie di comunicazione.

Napoleone dava anche grande importanza alla fase di inseguimento e di sfruttamento del successo affidata alla sua cavalleria e a corpi di fanteria freschi appositamente predisposti; condotto a oltranza, poteva condurre alla totale distruzione dell'avversario come dopo Jena.

Dopo la conquista da parte di Napoleone, alcune delle storiche confraternite vennero accorpate e per questo nacque la Confraternita del SS. Sacramento, ovvero l'unione della confraternita presso la chiesa del Carmine con quelle dei Santi Rocco e Cristoforo.

F. F. Steininger, M. P. Aubry, W. A. Berggren, M. Biolzi, A. M. Borsetti, J. E. Cartlidge, F. Cati, R. Corfield, R. Gelati, S. Iaccarino, C. Napoleone, F. Ottner, F. Rogl, R. Roetzel, S. Spezzaferri, F. Tateo, G. Villa und D. Zevenboom:

di Innsbruck, le truppe trentino-tirolesi di Hofer vennero sconfitte dai franco-bavaresi, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria andava in sposa a Napoleone e Andreas Hofer veniva giustiziato a Mantova. Dopo l'era napoleonica, nel

, Cavour aveva in passato finanziato i due rivoluzionari a causa della loro rottura con Mazzini e, dopo l'attentato a Napoleone III e la conseguente condanna dei due, alla vedova di Orsini fu assicurata una pensione

. Il terreno dove il IV Corpo si era posizionato era ammantato da una fitta nebbia durante la fase iniziale della battaglia; la buona riuscita del piano di Napoleone dipendeva dalla persistenza della nebbia: le truppe, infatti, sarebbero state scoperte prematuramente se la nebbia si fosse dissipata troppo presto mentre, se si fosse alzata troppo tardi, sarebbe stato impossibile determinare quando le truppe nemiche avrebbero lasciato il Pratzen, impedendogli di sincronizzare correttamente l'offensiva

Diversamente dalle sue consuetudini a seguito di altre grandi vittorie, l'imperatore francese questa volta non concesse alcun titolo nobiliare a nessuno dei suoi comandanti. Questo atteggiamento, secondo alcuni storici, era il chiaro segnale che Napoleone considerava Austerlitz una vittoria troppo personale per poterla condividere con chiunque altro. Anzi egli riteneva proprio che tutte le condizioni per il trionfo di quel giorno fossero state solo opera sua

. Decise quindi pubblicamente di ripudiare la Dichiarazione di Verona, promise l'abolizione della coscrizione, mantenendo come programma politico quello sostanzialmente tracciato in campo amministrativo e giudiziario da Napoleone stesso, riducendo le tasse, eliminando il carcere politico e garantendo l'amnistia a tutti coloro che si fossero opposti alla restaurazione borbonica.

Cavour strinse un'alleanza segreta con Napoleone III. Tale accordo prevedeva, in caso di attacco austriaco, l'intervento dei francesi a fianco dei sardi, per tentare la conquista della Lombardia e per proseguire eventualmente fino all'

, Cavour aveva in passato finanziato i due rivoluzionari a causa della loro rottura con Mazzini e, dopo l'attentato a Napoleone III e la conseguente condanna dei due, alla vedova di Orsini fu assicurata una pensione.

Sarcofago del XIV secolo: proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta della vicina Castiglione, Verlengia testimonia la magnificenza del reperto, descrivendolo con la figura di un vescovo in atteggiamento dei riposo con le mani giunte su un libro aperto; scritte in gotico dicono che si tratta di Bernardo di Napoleone, vescovo di Bojano nel Molise

decise di riprendere l'idea iniziale di Napoleone, ma con un nuovo spirito di riconciliazione, attribuendo allo stesso monumento la celebrazione di tutti coloro che combatterono per la Francia tra il

Napoleone aveva reso chiaro agli abitanti di Santo Domingo che la Francia avrebbe creato una nuova costituzione per tutte le colonie, nella quale venne reso chiaro che le colonie sarebbero state soggette a leggi speciali.

, vedendo in lui l'eroe che avrebbe salvato il Paese dalla distruzione e dall'ignoranza politica e culturale. Dopo la delusione, avendo visto i progetti di Napoleone andati in fumo con l'emanazione dell'

di Napoleone. Il poeta in quattro sezioni celebra il passato italico, partendo dal concetto di non venerare troppo i morti, dopo la dipartita, con sfarzose tombe, seguendo poi con l'elenco dei migliori poeti e scrittori italiani sepolti nella

. Le truppe francesi entrarono nel regno incontrastate, con la scusa di invadere il Portogallo, occuparono le fortezze spagnole, portando all'abdicazione del re spagnolo a favore del fratello di Napoleone,

. Inizialmente i confusi movimenti dei prussiani paradossalmente sorpresero l'imperatore che, non comprendendo il loro piano di operazioni, mantenne uno schieramento prudente e rimase dubbioso sul miglior piano da adottare. Napoleone era intenzionato a sferrare una rapida offensiva decisiva per schiacciare i prussiani prima dell'arrivo dei russi e, quindi, intendeva prendere l'iniziativa e costringere il nemico ad una battaglia a ovest dell'Elba

, in attesa dell'arrivo dell'esercito russo che lo zar Alessandro I aveva finalmente organizzato per soccorrere il suo alleato. Quindi Napoleone non raggiunse la pace immediata e fu costretto a combattere una dura campagna invernale in

, incuneandosi tra i prussiani e l'esercito russo in lenta avanzata da est; anche se non aveva una precisa idea della disposizione delle truppe prussiane, Napoleone contava di battere le truppe del duca di Brunswick in una battaglia decisiva a sud dell'

. Sul finire di dicembre, i francesi si disposero quindi nei quartieri invernali in attesa di riprendere la campagna con la bella stagione, ma Napoleone fu costretto a mobilitare ancora una volta il suo esercito verso la fine del gennaio

: i francesi ottennero una vittoria, ma ancora una volta i russi si sottrassero all'annientamento con una veloce ritirata verso est. Con la stagione che iniziava a essere troppo avanzata per potere portare avanti la campagna Napoleone si vide davanti due linee d'azione

Le forze di Napoleone trascorsero un mese accampate nella zona di Mosca, mentre l'imperatore avviava contatti diplomatici con lo zar al fine di pervenire a un accordo; gli approvvigionamenti erano ormai un problema serio, con le bande di guerriglieri russi e di

. Nel frattempo Napoleone cercava disperatamente di ricostruire la sua armata; viste le pesanti perdite di uomini patite in Russia le nazioni alleate potevano fornire solo poche truppe, e l'imperatore venne quindi costretto a spremere al limite le risorse della Francia: furono richiamate truppe dalla Spagna, vennero integrati nelle forze regolari gli appartenenti alla

Roma rimaneva l'ultimo territorio (con l'eccezione di Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige) ancora non inglobato dal nuovo regno: Napoleone III manteneva l'impegno di difendere lo Stato Pontificio e le sue truppe erano stanziate nei territori pontifici. Vittorio Emanuele stesso non voleva prendere una decisione ufficiale: attaccare o no.

. Tra i presenti alla gran festa, la principessa Maria Cristina Albertina di Carignano con i figli Carlo Alberto ed Elisabetta. Nonostante il suo passato vicino a Napoleone, la famiglia fu accolta bene, ma Carlo Alberto dovette rinunciare ai benefici ottenuti con il vecchio regime: al titolo di conte, al grado di tenente conferitogli a Bourges e, soprattutto, al vitalizio concessogli da Napoleone

. Ritenendo che Massimiliano fosse stato abbandonato dalle potenze europee e in particolare da Napoleone III, ritrasse i componenti del plotone di esecuzione con la divisa dell'esercito francese e all'ufficiale in secondo piano dietro al plotone diede un volto simile a quello di

, presidente della repubblica francese che aveva da poco attuato un colpo di Stato col quale aveva abbattuto di fatto la seconda repubblica, sciogliendo l'assemblea costituente e facendo arrestare molti membri del parlamento di spirito repubblicano e giungendo poi ad autoproclamarsi imperatore dei francesi col nome di Napoleone III.

Quando ormai, dopo Lipsia, la fortuna di Napoleone volgeva al tramonto, il Canova, che fu sempre critico verso le spoliazioni artistiche perpetrate da quest'ultimo, venne incaricato di recarsi a Parigi per recuperare tutte le opere d'arte rubate in forza del trattato di Tolentino ed oggetto delle

. Fu subito chiesto al pontefice di convalidare l'investitura dei vescovi nominati da Napoleone: Pio VII oppose un deciso rifiuto. Quando i francesi scoprirono che il papa riceveva dei messaggi e riusciva a rispondere, gli fu addirittura proibito di leggere e scrivere. Insieme con il papa, furono espulsi da Roma molti alti prelati, come ad esempio il Maestro generale dei

Massimo era stato l'ultimo a lasciare le terre di Napoleone, e prima di partire Cavour gli aveva affidato una commissione che gli era stata espressamente richiesta dall'imperatore. Questi, infatti, aveva incaricato il conte di scrivere confidenzialmente a

in cambio del suo aiuto. Il duca Federico Francesco fu quindi il primo membro della Confederazione ad abbandonare la causa di Napoleone, al quale egli aveva pure inviato un contingente delle proprie armate. Nelle successive

Le diplomazie di Francia e d'Austria ebbero una gran fretta nel concludere il matrimonio, mentre Napoleone era a Parigi ad aspettare la sua giovanissima sposa austriaca. Il matrimonio venne officiato, per procura, nella

da Napoleone che volle dimostrarle la propria impazienza anticipando l'incontro, dopo aver galoppato velocemente sotto la pioggia. Maria Luisa, dapprima spaventata e poi sorpresa, rimase in imbarazzo fino alla fine del viaggio.

Nonostante la proverbiale bassa statura di Napoleone, nella famiglia materna di Francesco non mancavano persone alte. La stessa Maria Luigia era alta all'incirca un metro e settanta, mentre il suo primo doppio cugino, il granduca

Napoleone stesso era stato consacrato imperatore a Notre-Dame ma, ascendendo al trono dei suoi antenati, Carlo ritenne opportuno riprendere anche le antiche tradizioni, legandosi ancora una volta al passato.

L'arciduca Carlo non resistette ai francesi sul fiume. La sua intenzione era quella di attaccare quando avesse attraversato una forza sufficiente, ma prima che il resto dell'esercito francese potesse raggiungerlo. Napoleone aveva accettato il rischio di un attacco di questo tipo, ma cercava contemporaneamente di minimizzarne i rischi indirizzando ogni battaglione disponibile sul fronte della battaglia. Le sue forze sul Marchfeld si situarono di fronte ai ponti orientati al nord, con l'ala sinistra nella cittadina di

e, poi, durante l'impero di Napoleone I, quando la Francia, in guerra contro tutti gli stati europei estese progressivamente il proprio territorio, le regioni annesse furono organizzate in dipartimenti ricalcanti il modello francese. Con l'avanzata napoleonica sul territorio italiano, furono creati diversi

Allora, Napoleone, sempre interessato all'alleanza con la Russia, coinvolse polacchi, turchi e persiani, nel tentativo di vincere l'ostinazione dello zar. In Russia, un gruppo di opinione, capeggiato dal fratello dello zar, il

, chiese a gran voce la pace, ma Alessandro, dopo un vano tentativo di formare una nuova coalizione, fece appello alla nazione russa per una guerra santa contro Napoleone, nemico della fede ortodossa ed il risultato fu una completa disfatta, nella

Gli accordi prevedevano infine che Alessandro e Napoleone avrebbero cercato di mediare con l'Impero Ottomano e la Gran Bretagna per ricercare una pace generale: in caso di fallimento, i due sovrani si sarebbero uniti in una alleanza continentale anti-britannica, chiudendo i porti alle navi inglesi e facendo aderire al blocco continentale, oltre alla Prussia, anche l'Austria, la Svezia, il

Raffigura Napoleone seduto su un trono monumentale mentre indossa un sontuoso abito bianco e un mantello di porpora sul quale sono ricamate le api d'oro dei re merovingi. Al collo indossa la collana dell'Ordine della Legion d'Onore. La sua mano sinistra poggia sulla coscia mentre la destra regge uno scettro raffigurante una statuetta di

per l'approvazione, non prima della discussione all'interno del Tribunato. Grazie al prestigio personale dell'imperatore si riuscirono a superare gli ostacoli rappresentati dalle Corti e l'ostruzionismo dell'apparato burocratico. Le vicende personali di Napoleone influirono su alcuni aspetti specifici, quali

contro di lui, Napoleone non era affatto rassegnato alla sconfitta; al contrario, giunto in Francia aveva dispiegato grande energia per organizzare un nuovo esercito con reclute giovani e alcuni reparti veterani richiamati dalla

. Napoleone tuttavia non aveva affatto intenzione di combattere una battaglia difensiva ma al contrario era deciso a passare all'attacco nel settore meridionale per distruggere l'armata di Boemia del principe Schwarzenberg, tenendo a bada contemporaneamente gli altri eserciti coalizzati che si fossero eventualmente presentati

per marciare su Lindenau, su un terreno quasi intransitabile e completamente inadatto per combattere e marciare, mentre nella pianura a est della Pleisse, dove Napoleone stava invece concentrando quasi tutte le sue forze, sarebbero rimasti solo

Napoleone aveva controllato personalmente dal suo posto di comando avanzato l'andamento della battaglia a sud; egli era soprattutto impegnato a raccogliere le forze necessarie per sferrare un'offensiva decisiva. L'imperatore intendeva condurre la battaglia secondo la sua tattica classica: dopo aver impegnato il combattimento su tutto il fronte e aver respinto il primo assalto nemico, riteneva giunto il momento di sviluppare il movimento del maresciallo MacDonald sul fianco destro dei coalizzati, concentrare una grande batteria di artiglieria per indebolire il centro nemico infine sferrare l'attacco decisivo con l'impiego delle sue riserve

. Nel frattempo tuttavia la situazione complessiva dei francesi rimaneva difficile soprattutto per le notizie che giungevano dagli altri settori dell'immenso campo di battaglia di Lipsia; Napoleone era stato informato che gli austriaci avevano attaccato a Lindenau le truppe del generale Margaron e soprattutto che il maresciallo Marmont era completamente impegnato a fronteggiare i violenti attacchi dell'armata di Slesia di Blucher che era inaspettatamente sbucata dalla strada di Halle

si presentava nel doppio ruolo di potenza protettrice di Roma e principale alleato del Regno di Sardegna, condotta che avrebbe permesso a Napoleone III di mantenere una decisiva influenza sulle faccende italiane sino alla fine del suo impero (

il Bonaparte, che assieme ad alcuni membri del Direttorio, si apprestava a compiere un colpo di Stato; lo stesso Lefebvre venne invitato a far visita al quartier generale di Napoleone, dove egli espose le sue intenzioni e ne chiese il suo appoggio.

Dal momento che i disordini scoppiati resero impossibile per Napoleone riprendere il controllo su Haiti, fu lui il primo a rinunciare all'idea di ricreare l'impero coloniale francese. Egli decise pertanto di

, a est quelle del prussiano, verso Liegi e poi al Reno), e se Napoleone fosse riuscito a forzare alla ritirata una delle due armate questa si sarebbe inesorabilmente portata ad allontanarsi dall'altra, favorendo la strategia dell'imperatore di battere separatamente un nemico per volta

Subito dopo la partenza di Ney, giunse al quartier generale di Napoleone il maresciallo Emmanuel de Grouchy, proveniente dall'ala destra dell'armata dove la cavalleria del I corpo era entrata in contatto con un forte sbarramento prussiano attestato nella cittadina di

. I prussiani non attesero l'arrivo delle colonne d'attacco e iniziarono subito a ripiegare; Napoleone, per accelerare l'inseguimento e sbaragliare le truppe nemiche in ritirata, fece intervenire i dragoni del suo squadrone di servizio che al comando di un aiutante di campo, il generale

La posizione scelta dal nemico sembrava molto infelice a causa della presenza alle spalle dei britannici della foresta di Soignes che avrebbe potuto intralciare un eventuale ritirata; Napoleone in un primo tempo ritenne poco probabile che il duca sarebbe rimasto su quella posizione e temette che il suo avversario avrebbe approfittato della notte per riprendere la ritirata

Se David ha concepito da solo la composizione dell'opera, che originariamente doveva mostrare l'imperatore mentre s'incorona da solo, la scena principale fu poi sostituita dall'incoronazione di Giuseppina per mano dello stesso Napoleone - cambiamento suggeritogli da

, bicentenario della nascita, si inaugura una grande mostra e appaiono il saggio di David Dowd sul ruolo avuto dall'artista durante la Rivoluzione, la monografia di Louis Hautecoeur e lo studio di Alvar Gonzales Palacios sull'arte del pittore sotto Napoleone. Dopo la grande biografia di Antoine Schnapper, l'esposizione del

Il regno ebbe un ruolo fondamentale come regione-supporto per il sostentamento finanziario ed in truppe delle guerre napoleoniche: un gran numero di soldati della Vestfalia, infatti, perirono durante la campagna di Russia di Napoleone nel

Napoleone auspicava il rientro in patria delle forze francesi ma Eugenio si rendeva anche conto che abbandonare una linea difensiva formidabile come quella del Mincio, guardata da due possenti fortezze come Peschiera e Mantova, e col lago di Garda a sinistra ed il Po a destra, significava perdere la Lombardia e con essa la capitale Milano. Qui era rivolto il suo costante pensiero, dove la consorte

Una volta appreso che non si trattava della nave del diavolo, o che lui non era a bordo, l'ammiragliato britannico prese possesso della nave e la tenne per settimane, temendo che sarebbe stata usata per liberare lo spauracchio dell'Inghilterra, il Grande Napoleone, da Sant'Elena. L'Inghilterra era molto spaventata da Bonaparte e pregava per la liberazione da lui come i suoi vicini nel continente pregavano per la liberazione dai Turchi, dal Diavolo, e dalla Cometa.

) per poi affiancarlo e creare una testa di ponte. I tentativi di Napoleone di rafforzare le proprie difese furono vani in quanto gli austriaci impedirono ai francesi di ricevere viveri e munizioni. Dopo due giorni di battaglia il maresciallo

Dopo la grave sconfitta subita, il primo ministro Metternich decise di cambiare tattica e volle cercare in Napoleone un alleato, in attesa del momento della rivincita. Per suggellare il patto Francesco I diede in sposa a Napoleone la figlia

. Napoleone III quindi non credeva di marciare verso una grande battaglia, eppure egli prescrisse che ad ogni colonna si facesse precedere una forte avanguardia di modo da espugnare eventuali punti ancora occupati dal nemico

), oltrepassava via Napoleone III (dove sono ancora alcuni resti), via Carlo Alberto (altri resti tufacei sporgenti dai muri delle case) e raggiungeva via di S. Vito dove, a fianco dell'omonima chiesa, alla fine del famoso

Napoleone, afflitto da un forte raffreddore e da disturbi urinari, non era in buone condizioni di salute; apparve apprensivo e impaziente di combattere, egli era consapevole che sarebbe stata una battaglia sanguinosa; alla vigilia aveva appreso della

. I soldati francesi di Murat, del maresciallo Davout e del maresciallo Ney occupavano finalmente le fortificazioni nemiche al centro e sembravano vicini alla vittoria, ma avevano subito perdite durissime; le richieste di rinforzi non furono esaudite da Napoleone che dopo aver ipotizzato di inviare la Giovane Guardia, ritenne prematuro l'impiego delle sue riserve strategiche

. Napoleone non riteneva ancora giunto il momento decisivo della battaglia ed inoltre era preoccupato per l'esito incerto dei combattimenti del principe Poniatowski e del principe Eugenio sui fianchi dell'armata

insieme con Napoleone, rimase accidentalmente ferito al viso da un colpo di fucile e perse l'occhio sinistro; verosimilmente era lo stesso imperatore il colpevole del grave incidente anche se fu il maresciallo

e attendere l'arrivo dei russi del generale Kutuzov, ma il generale Mack, sottovalutando fortemente la consistenza numerica delle forze francesi che Napoleone avrebbe potuto schierare sul Reno, lo convinse ad avanzare subito fino alla

, di fronte alle forze principali nemiche, Napoleone disponeva solo del IV corpo del maresciallo Soult, del V corpo del maresciallo Lannes, della cavalleria del maresciallo Murat e della Guardia imperiale, mentre anche il I corpo del maresciallo Bernadotte era stato distaccato a nord per sorvegliare la

, alla persona del solo Napoleone, mentre le vicende interne dell'Impero Austriaco vengono solitamente trascurate, quasi si trattasse di un monolite insondabile. Degli statisti austriaci si ricorda ancora, e malamente, il

. Napoleone dovette accontentarsi di queste promesse, egli ritenne di aver guadagnato tempo sufficiente per risolvere il problema spagnolo e ritornare in primavera con le sue truppe. Lo stesso giorno della convenzione di Erfurt la Grande Armata venne riportata a ovest dell'Elba e ufficialmente sciolta; solo due corpi rimasero in Germania al comando del maresciallo

Il piano ideato dall'imperatore intendeva sfruttare la debolezza dello schieramento nemico e gli errori tattici degli spagnoli per sbaragliare le loro forze e ottenere una rapida vittoria completa. La dislocazione delle forze spagnole era molto imprudente e, a causa della carenza di collegamenti e della dispersione, le esponeva ad essere frammentate e sconfitte separatamente da Napoleone. Eccessivamente ottimisti e scarsamente coesi, i generali spagnoli progettavano anche manovre offensive e sottovalutavano il pericolo; inoltre le loro forze erano numericamente insufficienti

. Alla vittoria parteciparono anche i reparti di fanteria del generale Ruffin che sloggiarono dalle alture i difensori; Napoleone, padrone del passo di Somosierra che apriva la strada per Madrid, ebbe parole di grande calore per i cavalieri polacchi

Tuttavia, ostacolato dalle distanze, dal territorio impervio, dal clima spagnolo e da alcuni errori tattici dei suoi luogotenenti, Napoleone non era riuscito a concludere con una vittoria definitiva il suo intervento nella penisola iberica; la guerriglia rimaneva attiva, le giunte insurezionali continuavano la resistenza, la popolazione era ostile, anche il corpo di spedizione britannico, pur molto indebolito, era sopravvissuto e avrebbe ben presto fatto ritorno in Portogallo

, una serie di progetti riformatori per modernizzare in senso liberale il suo impero; egli inoltre sperava di ottenere dei vantaggi concreti nel nord, nei Balcani e soprattutto in Oriente, dall'accordo con Napoleone

. Le scene di distruzione e di morte impressionarono gli stessi collaboratori di Napoleone, mentre l'imperatore, turbato e fortemente contrariato, derise con i suoi luogotenenti la strategia rinunciataria del nemico

. Napoleone conosceva i pericoli della situazione ma considerava anche le implicazioni politiche di una sua lunga assenza dalla Francia, isolato nel cuore della Russia. I suoi precari alleati tedeschi avrebbero potuto defezionare alle sue spalle, la sua posizione sarebbe potuta diventare meno sicura anche in Francia dove il suo prestigio personale, in caso di mancata e rapida vittoria, avrebbe potuto subire un grave colpo

Napoleone considerava inoltre i problemi politici che sarebbero stati causati dalla sua permenenza a Mosca durante l'inverno; c'era il rischio di un'insurrezione in Germania e di torbidi in Francia, in mancanza di notizie certe sulla sorte dell'imperatore e dell'armata

Napoleone era, in carrozza o a cavallo, in testa alla lunga colonna con la Guardia imperiale, ancora relativamente organizzata; egli non controllava personalmente la marcia delle truppe e dei ritardatari; appariva distaccato, impassibile, rassegnato

Per evitare la trappola dei tre eserciti russi convergenti da nord, sud ed est, Napoleone contava anche sulle esitazioni del generale Kutuzov e degli altri comandanti russi molto prudenti e ancora intimoriti dalla sua reputazione di condottiero formidabile; in particolare Kutuzov si era fermato a

di quello stesso anno assieme alle medaglie al valore militare o civile. Tutte queste onorificenze confluirono nell'istituzione dell'Ordine militare di Savoia, con l'intento di creare un'onorificenza da concedere a quanti, avendo combattuto nelle armate italiane di Napoleone, avessero ottenuto la

La cella della chiesa era circondata da una galleria a due livelli, con pareti intarsiate di rare tipologie di marmi, graniti ed altri materiali pregiati. Il piano terra della galleria era un memoriale, dedicato alla vittoria russa su Napoleone. Le mura sfoggiavano oltre mille metri quadrati di

Contemporaneamente allo sviluppo dei suoi ambiziosi progetti globali di guerra economica e commerciale contro la Gran Bretagna, Napoleone riprese l'avanzata con la Grande Armata per occupare le province prussiane, che non opposero alcuna resistenza, e portarsi sulla linea della

che, dopo aver ricevuto l'autorizzazione di Napoleone, formarono una serie di legioni polacche con i soldati reclutati nelle regioni occupate che avevano disertato dall'esercito prussiano. In dicembre anche il principe

Napoleone, pur avendo disponibili sul campo di battaglia solo una parte delle sue forze, decise ugualmente di combattere dopo aver richiamato i corpi del maresciallo Davout e del maresciallo Ney che avrebbero dovuto aggirare il nemico; la

Gli accordi prevedevano infine che Alessandro e Napoleone avrebbero cercato di mediare con l'Impero Ottomano e la Gran Bretagna per ricercare una pace generale; in caso di fallimento, i due sovrani si sarebbero uniti in un'alleanza continentale antibritannica, chiudendo i porti alle navi inglesi e facendo aderire al blocco continentale, oltre alla Prussia, anche l'Austria, la Svezia, il




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Ultimo aggiornamento pagina:

08 Marzo 2021

20:16:22