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Frasi che contengono la parola nidiacei

con le loro uova e nidiacei. Animali di maggiori dimensioni vengono solitamente consumati solo una volta morti per altre cause sotto forma di carogna, sebbene il tasso sia perfettamente in grado di uccidere prede di dimensioni paragonabili alle proprie o addirittura superiori, come un

) scopra ugualmente l'ubicazione del nido e tenti di trafugarne le uova o i nidiacei, spesso viene messo in fuga dall'azione congiunta dei due genitori infuriati, che possono attaccare direttamente l'intruso a colpi di becco, oppure bersagliarlo con pietre che lasciano cadere dall'alto

, il maschio e la femmina si separano, col primo che continua ad esibirsi per cercare di accoppiarsi col maggior numero possibile di femmine e la seconda che si sobbarca in completa solitudine la costruzione del nido, la cova e le cure ai nidiacei.

) quando allarmata o disturbata, oppure suoni sibilanti per minacciare gli intrusi: anche i nidiacei fin dalle prime ore di vita emettono suoni sibilanti allo scopo di spaventare gli intrusi che si affaccino al nido, mentre per la richiesta del cibo essi emettono un verso che ricorda il garrito del

Abbiamo poche informazioni riguardanti la riproduzione. Apparentemente, il periodo di nidificazione o di cova ha luogo tra il mese di agosto e quello di dicembre. A gennaio, e talvolta anche a febbraio, alcuni giovani nidiacei non si sono ancora alzati in volo. Il

, uccelli acquatici e nidiacei. La sua dieta varia notevolmente da una regione all'altra dell'areale, essendo composta interamente da rane e tartarughe in una regione, o interamente da uccelli acquatici presso un lago privo di pesci della Salt Range, nel Punjab

, parassitizzano di preferenza i membri della loro stessa famiglia, in particolare cacicchi, oropendole e orioli. Il vaccaro testabruna si impadronisce dei nidi, attivi o abbandonati, di altre specie ornitiche, ma cova le sue uova e nutre i suoi nidiacei. Infine, unica vittima del

. Gli adattamenti dei vaccari al parassitismo includono un breve tempo di incubazione, l'espulsione di un uovo dell'ospite in corrispondenza di ciascuna delle proprie e l'imitazione delle uova e dei nidiacei dell'ospite

e nidiacei, a volte strappando un intero nido dai rami su cui si trova per portarlo via e divorarne il contenuto a suo piacimento. Proprio per questo motivo, possiede delle zampe adattate a tale comportamento: il dito esterno e il corrispondente

arenati) in mezzo alle rocce o sulla spiaggia; per stanare il cibo scava la sabbia con le zampe anteriori o smuove le rocce nascoste. Questi rettili mangiano un po' di tutto: nidiacei, uova e adulti di molte specie di uccelli marini, oltre che molti insetti, come lo

Nella stagione riproduttiva, dalla schiusa delle uova e sino allo svezzamento dei nidiacei, gli adulti cambiano completamente abitudini alimentari e si cibano quasi esclusivamente di altri uccelli, in particolare di piccoli passeriformi che, a fine estate, migrano dall'Europa all'Africa, passando per il Mediterraneo.

I nidiacei, ciechi e quasi completamente implumi alla schiusa, vengono imbeccati ed accuditi da ambedue i genitori, ai quali anche in questo caso si aggregano altri esemplari: questi ultimi possono essere i giovani figli della coppia nati durante le stagioni riproduttive precedenti (bisogna tener conto che la

I nidiacei vengono imbeccati dalla sola femmina (che a sua volta riceve il cibo dal maschio, sebbene sia stato dimostrato che le femmine ricavino da sole la maggior parte del proprio fabbisogno nutrizionale

ciechi ed implumi. I nidiacei vengono imbeccati e accuditi da ambedue i genitori, e sono pronti per l'involo attorno alle tre settimane di vita: pur essendo da quel momento virtualmente indipendenti, non di rado i giovani rimangono presso il nido natio ancora per qualche settimana, aiutando i genitori nel portare avanti la loro seconda covata

sono ciechi ed implumi alla schiusa: essi presentano pelle rosa, zampe con piedi comicamente grandi rispetto al corpo e gola di colore rosso brillante. I nidiacei vengono imbeccati dalla sola femmina, a sua volta imbeccata dal maschio: come osservabile anche in altri

Al momento della costruzione del nido e durante tutto il periodo dell'incubazione delle uova e della cura dei nidiacei, le coppie si separano dal resto dello stormo e divengono estremamente territoriali ed aggressive nei confronti di altri uccelli, soprattutto conspecifici.

I nidiacei vengono inizialmente accuditi dalla sola femmina, mentre in seguito ad essa si affiancano il maschio ed altri aiutanti (in genere figli di covate precedenti della coppia non riprodottisi, ma anche membri dello stesso stormo non imparentati con essa

Durante la riproduzione, le coppie vengono aiutate da individui adulti non riproduttivi, in genere giovani (nella maggior parte dei casi uno, ma a volte anche due) nati durante la stagione riproduttiva precedente: questi aiutanti vengono accettati durante le fasi di costruzione del nido e di cure parentali ai nidiacei dopo l'involo, mentre durante la cova ed il periodo nidicolo dei nuovi nati essi vengono tenuti lontani dal nido

Ai nidiacei cominciano a spuntare le prime penne attorno alla settimana di vita, mentre tra le due e le tre settimane dalla schiusa essi cominciano generalmente ad avventurarsi fuori dal nido e, qualche giorno dopo, ad involarsi. Essi continuano tuttavia a passare la notte nel nido assieme ai genitori per altre due settimane dopo l'involo, quando si allontanano volontariamente oppure vengono scacciati in maniera aggressiva dai genitori in procinto di portare avanti una nuova nidiata




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Ultimo aggiornamento pagina:

01 Dicembre 2021

21:47:11