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Frasi che contengono la parola marchesato

(marchesato di Bibbona, Riparbella, Guardistallo, Casale e Cecina) racconta che vi era solo il palazzo del marchese Ginori presso la foce del fiume, il palazzo del Fitto con il borgo intorno con i forni e la Magona. Il feudo fu riacquistato dalla Corona granducale nel

, fino ad allora alleato degli Angioini, non solo non era d'accordo con il rafforzamento del marchesato, ma sperava di trarre profitto dalla divisione dei domini angioini in Piemonte. Lo schieramento era: da una parte Savoia e Savoia-Acaia e dall'altra Visconti,

Luogo di convegni e di trattative diplomatiche, il monastero vide il continuo passaggio di truppe lungo il Po e le devastazioni che insanguinarono le terre del Monferrato durante il passaggio del marchesato di Monferrato dagli Aleramici ai

, una donazione all'abbazia stessa, in cui Guglielmo si definisce marchese (anno da cui si data la costituzione del marchesato di Provenza), viene controfirmata anche dalla moglie, la contessa Arsinda

Fra il XV e XVI secolo vi fu un notevole sviluppo del borgo medievale di Verzuolo e delle sue frazioni, in seguito tra il XVI e il XVII si ebbe la decadenza della zona causata dalle lotte per l'autonomia del marchesato che venne dapprima annesso al

e il relativo marchesato). Fu in quell'occasione che vennero condotti nel complesso i primi scavi sistematici voluti dal Torlonia (allora ancora solo duca di Bracciano), ma suggeriti, nei modi e nella finalizzazione, da

Gli Arconati rimasero a Marcallo fino ai primi decenni Seicento, quando caddero in disgrazia,per aver appoggiato i francesi (battaglia Tornavento), si divisero in due rami: uno ottenne la Contea di Lomazzo e l'altro il Marchesato di

venne fondata in epoca imprecisata lungo il percorso dell'antica via Clodia Nova, a poca distanza dall'ingresso del castello e dell'ubicazione della primitiva Pieve dei SS.Giovanni e Cassiano. Al tempo del Marchesato di Matilde di Canossa, questa piccola chiesa, aveva annesso anche un monastero, sottoposto all'Abbazia di Frassinoro, privilegio che l'Imperatore

e le pianure del Marchesato beneficiano poco o per niente dei flussi perturbati da ovest, che provocano precipitazioni anche abbondanti sul tirreno cosentino; viceversa, durante i flussi perturbati da est, sud-est, nord est, le aree costiere settentrionali e orientali godono di buone precipitazioni, a differenza dei settori tirrenici. In questi casi i venti sciroccali spesso non riescono a penetrare nella Valle del

. La politica sabauda del duca Carlo Emanuele I, infatti, venne improntata su azioni belliche di rilevanza internazionale, come il possesso del Marchesato di Saluzzo o le guerre per la successione dei

, feudo degli Zatrillas, e vent'anni dopo fu annesso al marchesato di Villaclara, feudo prima degli stessi Zatrillas e poi dei Vivaldi Pasqua. Il paese fu anche residenza dei feudatari per un certo tempo. Venne riscattato ai Vivaldi Pasqua nel

il paese fu incorporato nella contea di Villasalto, feudo degli Zatrillas, e vent'anni dopo fu annesso al marchesato di Villaclara, feudo prima degli stessi Zatrillas e poi dei Vivaldi Pasqua. Venne riscattato ai Vivaldi Pasqua nel

di Versilia: comprendeva le tre pievi del territorio massese, il cui territorio era all'interno del marchesato di Massa, e le due pievi di San Vito di castello Aghinolfi e di Santo Stefano in Versilia, nello stato lucchese.

Questo territorio, comprendente l'alta valle del torrente Bardine e parte di quella del Lucido, era precedentemente diviso tra le pievi di Sarzana, di Viano e di Codiponte. Politicamente era frammentato tra il Granducato di Toscana, il Marchesato di Cortila e

); Olivola e Podenzana erano due marchesati malaspiniani; Rometta e Terrarossa da marchesato indipendente divenne parte del Granducato, per poi essere infeudato ai Malaspina di Filattiera per poi ritornare al Granducato. Oggi fanno tutte parte della Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli e dei comuni di Aulla, Fivizzano, Licciana Nardi, Podenza Tresana.

Delle sue sedici parrocchie, tredici provenivano dal territorio della pieve di Bagnone, due direttamente dal Capitolo della Cattedrale e una direttamente dal vescovo. Politicamente facevano tutte parte del Granducato di Toscana, tranne Villafranca e Virgoletta, due marchesati malaspiniani, e Iera, parte del marchesato di Treschetto. Oggi fanno tutte parte della Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli e dei comuni di Bagnone e Villafranca.

diede ai Manca di Sassari, che avevano cooperato con le sue truppe alla presa del castello, il titolo di marchesi, concedendo loro il paese di Siligo, incorporato nel marchesato di Montemaggiore. Nel

, trasformata la contea in marchesato, feudo dei Centelles, il paese ne fece parte e fu compreso nella baronia di Monreale. Il paese fu riscattato all'ultimo feudatario, il marchese di Quirra Filippo Osorio de la Cueva, nel

sono il ramo primogenito siciliano, tuttora fiorente, discendenti degli Alliata di Pisa. In Sicilia, gli Alliata hanno acquisito nel corso dei secoli numerosi feudi, tra cui nove principati, due ducati, un marchesato, sei baronie e numerose signorie

Una prima versione che, pur non essendo fondata su documenti storici, si basa sulla funzione svolta anticamente dal paese. La Loggia, grazie alla sua posizione geografica alle porte di Torino, costituiva una via obbligata di transito per coloro che provenivano dal Marchesato di Saluzzo o dalla Liguria e quindi il nome della Loggia deriverebbe da

Il Marchesato del Monferrato era stato dilaniato dalle guerre di espansione di Guglielmo, senza riuscire ad ottenere alcun giovamento: Asti, la vera mira del marchese, non era stata conquistata. Senza una capitale di rilievo gli Aleramici non sarebbero mai riusciti ad imporre la loro figura sul Piemonte:

, con l'adiacente biblioteca e vi fu istituita una sede delle Scuole Pie: la prima scuola aperta al popolo in Puglia. Il marchesato Paladini-Enriquez e la seconda fase artistico-culturale di Campi, furono caratterizzate anche da importanti committenze: celebri le richieste di opere, per la collezione di famiglia, a grandi pittori dell'ambito artistico napoletano del tempo tra i quali,

Dalla data della morte di Bonifacio si dissolsero quindi il potere dei Monferrato in Terrasanta, il Regno di Tessalonica e la corte, insieme ai suoi poeti. Gli Aleramici rimasero circoscritti ai soli confini del loro marchesato piemontese, tornando alla ribalta soltanto alla fine del Duecento con la figura di

e pertanto pretendente alla contea di Tolosa ed al marcghesato di Provenza, in quanto erede legittima, occuparono la contea di Tolosa e la Settimania, costringendo Alfonso Giordano nei feudi orientali (marchesato di Provenza, e contea di

. Il suo promontorio fu conteso lungamente tra le truppe del duca, comandate da Ludovico Vistarini, ed i soldati di Gian Giacomo. Dopo un anno di combattimenti infruttuosi per ambo le parti, il Medici decise di abbandonare il lago di Como e la rocca di Musso, ottenendone in cambio il castello ed il marchesato di Melegnano. L'altro affresco presente raffigura un'altra visione del

da cui discesero i marchesi di Sorrentino e Motta Camastra, e quello di Castrogiovanni da cui discesero i baroni del Pizzuto, questi ultimi possessori di feudi e rendite feudali anche nel Marchesato di Geraci.




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31 Dicembre 2021

12:46:59