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Frasi che contengono la parola mantovano

Nelle zone sud-occidentali della provincia, al confine fra le provincie di Cremona e Mantova, si trova invece l'area dialettale del dialetto casalasco-viadanese, un idioma che per inflessioni, cadenze e modi di dire rappresenta un dialetto di transizione fra il dialetto mantovano, il

appositamente eretta. Il dipinto venne fatto pagare a un ebreo mantovano, Daniele da Norsa, colpevole di aver rimosso dalla facciata della sua casa un'immagine della Vergine, per sostituirla con il suo stemma. Il marchese stesso venne rappresentato in ginocchio ai piedi del trono della Vergine, mentre sorride e ne ricevere la benedizione. La pala, oggi al

: si tratta del criterio maggiormente seguito negli studi e nelle pubblicazioni relative all'Alto Mantovano, che spesso tendono a restringere questa nozione al solo settore collinare o pedecollinare, prescindendo da considerazioni storiche

, da parte dei soggetti istituzionali del territorio dell'Alto Mantovano e del Basso Garda Bresciano. Sono coinvolti i comuni di: Castel Goffredo, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Goito, Guidizzolo, Medole, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino, Volta Mantovana

sia da quello religioso, politico, architettonico-insediativo l'Alto Mantovano si caratterizza per tratti comuni che lo distinguono dal resto della provincia: si tratta di una regione molto unitaria nelle vocazioni storiche come nelle scelte attuali. Dopo essere stato poco esplorato a causa di un lungo periodo di scarso interesse protrattosi fino a tempi recenti, la

Franco Cazzola, Giuseppe Mantovano, Giovanni Batista Panatta, Piero Piccini, Maria Serana Mazzi, Anna Maria Visser Travagli, Alessandra Chiappini, Jadranka Bentini, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Elena Corradini, Giovanna Degli Esposti, Gioia Meconcelli, Luciano Chiappini, Adriana Cavicchi,

La battaglia dei Campi Raudii potrebbe dunque essere avvenuta nel mantovano: la prova, o meglio le prove, sono scaturite da una ricerca condotta negli ultimi cinque anni dallo storico locale Gualberto Storti.

. Nel contesto delle ville del contado mantovano l'Arrigona riveste rilevante importanza artistica e storica. Le rilevanti dimensioni del complesso architettonico, che comprende la seicentesca villa con i corpi di fabbrica, l'oratorio tardo barocco, il parco, il terreno coltivato, rendono ancora oggi l'idea della ricchezza e del fasto della nobile famiglia committente, gli

ed i passi alpini. Fra le varie produzioni vitivinicole e di olio del territorio monastico si distinguevano anche le peschiere del Garda, il cui pesce veniva distribuito e commercializzato grazie alla conservazione sotto sale e olio. Per i collegamenti fra Po, Mincio e Lago di Garda vi erano i possedimenti terrieri del mantovano con diritti sulla navigazione fluviale sul Po con

, su progetto dell'architetto mantovano Aldo Andreani, venne ripristinata la facciata originale e sistemato lo spazio interno, dotato di una sala unica, alle cui pareti sono visibili tracce di affreschi di

: blitz per liberare un cittadino cinese che risultava essere scomparso nel mantovano da due giorni. L'immigrato era stato rapito da una banda di connazionali: infatti in sei sono stati trovati in un appartamento a Mestre, in via Piave.

alla fine del pasto o come companatico, unito speso alla polenta. Viene ancora oggi preparato durante le prime settimane di ottobre, nel periodo successivo alla vendemmia. Il sugolo vero e proprio appare tipico della pianura che dal mantovano si estende al

, giornale che da sempre organizza la corsa) per dare modo agli spettatori di distinguere, tra tutti i corridori, il leader della classifica generale. Il primo corridore a indossare la maglia rosa fu il ciclista mantovano

Il PTCP della Provincia di Mantova, oltre a riconoscere il circondario Alto Mantovano (circondario A), nella suddivisione in sub-circondari ripartisce la zona in questione in A nord, corrispondente all'area collinare e pedecollinare anzidetta, con l'aggiunta di Castel Goffredo, e A sud, corrispondente all'altopiano tra Mincio e Oglio. Cfr.

Prefetto della biblioteca fu nominato l'avvocato Leopoldo Camillo Volta, letterato e erudito mantovano che aveva soggiornato a lungo a Vienna, frequentato la Biblioteca Imperiale e allacciato rapporti col direttore della stessa, l'abate Michel Denis.

senza nessun riferimento a nessun dialetto, nemmeno se si tratti di bresciano o di mantovano, ma appunto intendendo che si tratta del dialetto del paese. Chiunque pensasse di rimodificare la dicitura sarebbe pregato di astenersi dal farlo se non solamente dopo averne discusso qui. grazie. cordiali saluti

In Italia e nel territorio mantovano e padano la ceramica giunse per merito delle spedizioni medievali in Oriente attraverso flussi che percorrevano le antiche rotte commerciali dall'oriente sino al fiume

Tra le schiatte magnatizie di origine terriera che si inurbarono a Mantova a partire dal XII secolo compaiono anche i conti Ugoni. Essi erano stanziati lungo il confine occidentale del distretto mantovano, soprattutto in territorio bresciano e cremonese. Il

Infatti, dopo la confisca dei beni ed il bando subito da Brescia, i castelli di Casaloldo, Marcaria e Mosio, a ridosso del distretto mantovano, diventano il centro della reazione dei conti Ugoni: questi restituirono Mosio a Federico II nel

. I tredici busti di uomini illustri del rinascimento mantovano sono: Ippolito Capilupi, Baldassarre Castiglioni, Filippo Cavriani, Marcello Donati, Teofilo Folengo, cardinale Ercole Gonzaga, marchese Francesco II Gonzaga, duca Vespasiano Gonzaga, Pietro Pomponazzo, Antonio Possevino, Battista Spagnoli, Jacopo Strada e Sordello Visconti.

I dialetti dell'alto mantovano appartengono al gruppo delle lingue romanze, e in particolare al ceppo galloitalico. Parlati nel territorio definito come Alto Mantovano e con le inevitabili divergenze nelle zone di transizione coi dialetti

Oltre al ruolo di autore, Simonetta inizia a rivestire anche quello di produttore e arrangiatore per diversi artisti. Cura con Stefano Clessi la produzione artistica e gli arrangiamenti del disco del cantautore mantovano Vincenzo Fasano, suonando tutti gli strumenti tranne la batteria e firmando tutti i brani del disco.

, suscitate da una paura latente che avrebbe accostato la figura del dittatore romano a quella del tiranno siracusano, Dionigi; finanche il ricordo delle vicende di IV sec. a.C. nell'Eneide di Virgilio, dove il poeta mantovano mostra un'




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Ultimo aggiornamento pagina:

24 Dicembre 2021

03:34:02