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Frasi che contengono la parola marchesi

Spesso i possedimenti ecclesiastici venivano affidati a notabili laici (conti o marchesi) come elemento suppletivo per espletare e autofinanziarsi i compiti che dovevano corrispondere al sovrano. Queste donazioni venivano chiamate nel linguaggio di allora

fecero fuoco contro una macchina a bordo della quale c'erano Pierluigi Parente, avvocato ventottenne e figlio di un industriale, e la sua fidanzata Nicoletta Marchesi, completamente estranei al clan Proietti.

, comparato con quello degli attuali eredi dei conti Leopardi (Vanni Leopardi e la figlia Olimpia, discendenti diretti del fratello minore del poeta Pierfrancesco) e dei marchesi Antici, ma la richiesta fu respinta, sia dalla Soprintendenza sia dalla famiglia Leopardi (tramite la contessa

fu calcolato che c'erano duecento ventotto famiglie nobiliari, che fornivano alla Sicilia una classe di governo consistente di cinquantotto principi, ventisette duchi, trentasette marchesi, ventisei conti, un visconte e settantanove baroni; il

, e furono quindi privati del titolo nobiliare. Il cognome Nobile venne modificato per ricordare la storica appartenenza all'aristocrazia; suo nonno Roberto Carlo Ferdinando Nobile delle Piane dei marchesi di Valceronia era stato ciambellano alla corte di re

tutti coloro che partecipassero a qualunque forma di duello: i duellanti, i padrini (coloro che accompagnavano i duellanti al combattimento), i giuristi che vegliassero sullo scontro, gli spettatori, l'imperatore, i re, i duchi, i principi, i marchesi, i conti e qualsiasi altro signore avesse offerto un terreno su cui avesse permesso la

: Palazzo De Simone, Palazzo Terragnoli, Palazzo Mosti, Palazzo Annubba, Palazzo Andreotti Leo, Palazzo Collenea Isernia, Palazzo Pedicini (dal XIX secolo passato ai marchesi Polvere Jelardi), Palazzo Pacca (nei primi anni del XX secolo passato alla famiglia Mazzella), Palazzo Nobile, Palazzo Babuscio - Bagnoli (Via Arcivescovo Francesco Feoli) Palazzo Iorio-Orsolupo, Palazzo Roscio.

Alla luce di queste sventure i discendenti di Bonifacio si concentrarono quasi esclusivamente sui loro possedimenti italiani. Nello scenario politico del Piemonte, inoltre, era comparsa una nuova minaccia per i marchesi del Monferrato,

, e come tale non accessibile al pubblico, oggetto di una pluridecennale contesa giudiziaria tra la famiglia Granito Pignatelli di Belmonte, discendenti dalla nobile famiglia di marchesi che aveva posseduto il feudo di Castellabate e la famiglia Boroli, proprietaria della

, terre, castelli, et vescouati, del regno di Napoli. De i Re, et vicere, che vi sono stati sin al presente. Pontefici, et cardinali, che vi son nati. Prencipi, duchi, marchesi, conti, baroni, et famiglie nobili, che vi sono. Con le feste delli tribunali di tutto il regno

. A Cagliari si insediarono i marchesi di Massa prima e i Visconti dopo. Queste famiglie riuscirono a sfruttare il meccanismo della reggenza femminile dei giudicati e, a seguito di un'oculata politica matrimoniale, riuscirono anche a far eleggere giudice un membro della propria famiglia ad opera della

, Villaputzu non gode di particolare nota, passando a Muravera la funzione di centro nevralgico e politico della zona. Il paese fu riscattato agli ultimi feudatari, gli Osorio de la Cueva marchesi di Quirra, succeduti ai Centelles, nel

Le mechaniche dell'illustriss. sig. Guido Vbaldo de' marchesi Del Monte: tradotte in volgare dal sig. Filippo Pigafetta nelle quali si contiene la vera dottrina di tutti gli istrumenti principali da mouer pesi grandissimi con picciola forza, in Venetia, appresso Francesco di Franceschi senese

. A parere di Pompeo Marchesi l'Italia era una delle tante province dell'Impero austriaco, ognuna delle quali doveva assolvere un compito specifico garantendo l'equilibrio dell'insieme: il ruolo dell'Italia doveva quello di promotrice delle scienze e delle arti

, e della nobildonna Anna Toscano dei marchesi di Montanaro, figlia del commissario Guglielmo e di donna Matilde dei Marchesi di Montanaro e sorella di don Giuseppe Toscano, sacerdote, giornalista e direttore del giornale

Francesco di Giorgio e le strutture fortificate della Puglia aragonese. Considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi),

, duchi di San Pietro, marchesi di Policastrello e di Carletto, conti d'Andria, baroni dei Carriaggi di San Pietro, signori del Mortellito, Treponti, Pedalacia, Terra del Bordonaro, Fiume Cerramo, Magnavacca, Torre Spagnola.

Dal dominio originario di Aleramo discenderanno nei secoli seguenti numerose dinastie sovrane, alcune delle quali ancora esistenti oggi, che governarono vaste aree dell'Italia nord-occidentale con il titolo di marchesi. Particolarmente rilevanti furono il

I marchesi di Monferrato, discendenti da Ottone. I loro beni patrimoniali erano concentrati a nord del fiume Tanaro, anche se nei secoli successivi conquistarono molti territori nel Piemonte meridionale, che erano appartenuti ad altre famiglie aleramiche.

). Gli altri due terzieri sono quello di Millesimo, i cui signori si sottoposero al dominio dei marchesi di Monferrato, e quello di Novello. Nel Trecento inoltre i Del Carretto, anche grazie al matrimonio di Enrico, terzo figlio del marchese Giorgio, con Caterina di

, quando i marchesi Litta inoltrano nuova richiesta di utilizzo di superficie pubblica per completare la propria residenza. La richiesta viene accettata e dunque presumibilmente a questa data iniziano i lavori per la facciata di stile

) - capostipite della famiglia Della Lengueglia e, sembrerebbe, parente degli stessi marchesi Clavesana - l'incarico di riscuotere le decime in diversi borghi - appartenenti a altri signori - a cavallo tra i territori dell'Albenganese e dell'Imperiese: Garlenda, Bossoleto, Tenaigo, Orsorio, Marta,

La Contrada prende il nome dalla chiesa dedicata al Santo Cavaliere di Tours, un tempo esistente lungo la via principale che dalla piazza maggiore conduceva fino al Girone. Molte famiglie nobili del paese avevano nel territorio della San Martino i loro palazzi; tra queste quella estinta dei Bertolucci-Godolini, nobili di Fossombrone e di Cingoli, marchesi della Castelletta, imparentati con Francesco Saverio Castiglioni (papa Pio VIII). I palazzi di tali famiglie sono ancora custoditi tra le mura del paese; ne sono esempi il palazzo con villa dei Bertolucci-Godolino, quello degli Errighi, quello dei Sinibaldi-Odoardi, quello dei Fassitelli ed infine quello dei Canuti. Lungo

, costui la cedette a Gerolamo Bianchi, i cui discendenti (marchesi) la vendettero a loro volta ai fratelli Fano, che ristrutturarono il palazzo padronale in forme neoclassiche. La splendida villa, connotata all'interno dall'ampio androne a cassettoni (Salone centrale) che l'attraversa, presenta tra l'altro la sala denominata del Fornaretto con le decorazioni

Il comandante Philps e i maialini.Seguito dalla storia di due canachi e di una bella ragazza che voleva vedere Tahiti la Grande, L'arancio delle isole Marchesi, L'uomo che sparava ai topi, La testa di Joseph, Little Samuel a Tahiti

in riferimento all'altura sotto la quale sarebbe esistita una galleria di collegamento tra il castello di Barisano e Castel Lucio. La presenza di tali gallerie, di cui oggi non si evidenzia alcuna traccia, sono confermate dallo storico Marchesi nel

. Su questa esperienza ci sono state delle polemiche da parte di Marchesi dovute al fatto che in quel periodo la sua presenza si limitava al ruolo di consulente e non di chef della cucina, sottolineando che non c'era stata una collaborazione diretta con Cannavacciuolo.

Poco lontano dalla chiesa si trova la villa dei marchesi Paulucci di Calboli la quale era, fino alla seconda guerra mondiale, immersa in un ampio bosco. La villa era stata acquistata dal marchese Cosimo nel

diede ai Manca di Sassari, che avevano cooperato con le sue truppe alla presa del castello, il titolo di marchesi, concedendo loro il paese di Siligo, incorporato nel marchesato di Montemaggiore. Nel

I titoli di questo ramo si divisero a loro volta in due: la discendenza maschile prosegui nel successivo XX secolo con i discendenti del fratello principe Carlo Antonio; i titoli di Marchesi e Baroni di Regiovanni, Conti di Prades, finirono in casa

: da queste famiglie i marchesi di Fosdinovo scelsero per ben due volte le loro consorti (Argentina e Maria Grimaldi; Cristina Adelaide e Maria Cristina Pallavicino). Inoltre, per ben tre volte, le loro spose appartennero ad altri rami dei

, abbiamo notizie, seppur indirette, di una nobile casata, punto di riferimento della vita del villaggio del tempo. Questa famiglia di marchesi, a cui appartenne anche il celebre avventuriero del XVII secolo

, ai quali ultimi toccarono quasi tutte le terre situate a ovest della Staffora, con centri quali Cegni, Negruzzo e sale. Santa Margherita, con Sala, Vendemiassi, Fego, Casanova, apparteneva ai marchesi di Varzi, che nelle loro ulteriori suddivisioni generarono un ramo di Santa Margherita, che fu tra i pochi rami dei Malaspina di Varzi (vedi la storia di

Francesco Di Giorgio Martini e le strutture fortificate della Puglia aragonese: considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De'Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi),

Francesco Di Giorgio Martini e le strutture fortificate della Puglia aragonese: considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De'Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi)

. Costui aveva sposato Elisabetta Ventimiglia del castello Maniaci, discendente dalla celebre casata degli Aragona e dagli Svevi. Da Gualterio discendono le Linee ancora esistenti dei: Principi di Biscari; Principi d'Emmanuel; Duchi di Carcaci; Marchesi di San Giuliano; Principi di Val di Savoja; Marchesi di Raddusa; Marchesi di Regiovanni e di Spedalotto; Duchi di San Nicola, Duchi di Pozzomauro e Conti di Montecupo.

per i marchesi siciliani Lavaggi che poi lo vendettero ai Pacelli. Gli stemmi in pietra delle due casate ancora campeggiano a fianco della porta centrale del primo piano. Una gradevole residenza estiva era il villino Pacelli, sulla

Cartolina storica risalente al periodo della seconda guerra mondiale. A sinistra: Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Al centro: Casa del Fascio. In alto a destra: Ingresso dello stabilimento Ducati. In basso a destra: Villa dei Marchesi Tacoli Pallavicini (oggi Villa Pallavicini). In basso a sinistra: Caffe Guido't (nel centro di Borgo Panigale).

Pieve di Santa Maria al Monte: l'aspetto attuale si deve a restauri cinquecenteschi; nell'interno si notano la cappella gentilizia dei marchesi, con molte loro tombe nella cripta e gli stalli da cui la famiglia del reggente assisteva alle funzioni, e nell'altare maggiore la statua lignea della Madonna (XIV sec.) protettrice del territorio.

, dei marchesi di Cerchiara e di Spinazzola, principi di Minervino (signoria ereditata per successione Carafa). Fu proprio la discendenza Pignatelli del Pontefice a unire altri tre cognomi prestigiosi (Aragona,

(Torino) Titoli: marchesi di Breme; conti di Castelgentile, Castelletto Cervo, Migliandolo, Mombello, Rivera, Valfenera, Vinadio; baroni des Ferres; signori di Bardassano, Castelnuovo, Montaldo, Montezemolo, Montosolo, Priero, Quart, Sabbione, Sale Langhe, Santena; consignori di Ayas, Carpenea, Casalborgone, Cavallerleone, Ceva, Chieri, Cocconato, Moncucco, Mondonio, Montabone, Sabbione, S. Salvatore Nome d'uso:

di via Carducci per conto dei principi Gonzaga, marchesi di Vescovado. Contemporaneamente l'Arpesani si dedica alla progettazione di chiese, istituti religiosi e scuole: in particolare vanno ricordati la

, mettendo in discussione perfino le illustrazioni del Serradifalco e di Saverio Cavallari, le induzioni del Gravina, con vaste indagini documentarie ed ampie trattazioni sintetiche su argomenti di Storia dell'arte siciliana, medievale e moderna, smentendo scrittori come l'Avolio, Melchiorre Galeotti, il padre Marchesi,

di Montagliari (Firenze, Venezia, Roma) Titoli: Signori di Montagliari in Toscana, Marchesi di Bazzano, Scurano e Pianzo, Marchesi di San Polo d'Enza, Marchesi di Castelnuovo de' Gherardini, Patrizi di Reggio nell'Emilia, Patrizi Veneti.

Il ramo di Santa Sofia della famiglia Colloredo godette dei seguenti titoli nobiliari: Marchesi di Santa Sofia, Signori di Colloredo, Mels e ville annesse, Nobili col predicato di detti titoli, Conti dell'Impero Austriaco, Nobili di

, in cui ricopre il ruolo del capitano degli ussari Stefano Koltai, uomo d'arme e tombeur de femmes, mettendo a profitto le lezioni del maestro Marchesi. Sono gli anni in cui la TV cerca cantanti-attori che sappiano occupare la scena. Gli dedica la copertina il Radiocorriere TV, con il soprano

, ecc. A ragione del suo definitivo e esteso radicamento territoriale nel Piemonte meridionale e nella Liguria Occidentale, Bonifacio deve essere giustamente considerato il vero e proprio ri-fondatore dei marchesi del Vasto. Secondo il cronista siciliano di origine normanna

, comprendente anche il feudo di Finale. La borgata, residenza estiva della nobile famiglia, comprendeva una torre spagnola a picco sul mare, appositamente scelta dai marchesi come abitazione di sicurezza, mentre i cortigiani al seguito alloggiavano in una maestosa villa con ampia foresteria e grandi depositi di derrate alimentari. Antedecente al culto della

da cui discesero i marchesi di Sorrentino e Motta Camastra, e quello di Castrogiovanni da cui discesero i baroni del Pizzuto, questi ultimi possessori di feudi e rendite feudali anche nel Marchesato di Geraci.




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

12:45:17