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Frasi che contengono la parola mansell

Entrambi i piloti della Renault ne uscirono malconci. Warwick scese dalla sua vettura zoppicando mentre Tambay venne portato via in barella dai commissari, e, una volta in infermeria, gli venne riscontrata la frattura di un perone, causata da una sospensione che nell'impatto ha bucato la scocca. Prost guidava la corsa seguito da Mansell, Arnoux,

Aveva uno stile di guida equilibrato: non freddamente calcolatore come Lauda o Prost, ma nemmeno eccessivo e irruente come Mansell. Pilota versatile, ha vinto con vetture e motorizzazioni molto differenti, dalle

, terza prova del mondiale, Senna fu protagonista di un controverso contatto con Mansell, il quale, rientrato ai box, corse verso il garage Lotus per fare i conti con il brasiliano, a suo dire responsabile della collisione; la rissa tra i due fu inevitabile

dopo il suo ritiro dalle corse. Mansell ebbe un avvio piuttosto lento per la sua carriera agonistica, utilizzando il proprio denaro per pagarsi le partecipazioni alle gare. Dopo il notevole successo nel

. Le ottime prestazioni a fine anno di Mansell e Rosberg che complessivamente ottennero tre vittorie nelle ultime tre gare posero le basi per poter finalmente competere per il titolo Mondiale contro lo strapotere della

I dodici pari dei Tory consistevano di due che vennero convocati nelle baronie dei loro padri, i Lord Compton (Northampton) e Bruce (Ailesbury), e da dieci reclute, precisamente i Lord Hay (Kinnoull), Mountjoy, Burton (Paget), Mansell, Middleton, Trevor, Lansdowne, Masham, Foley, e Bathurst.

con la Benetton-BMW; alla prima curva l'austriaco strinse Senna e Prost, che erano appaiati, provocando un incidente: il francese dovette cambiare il musetto e fare una gara di rimonta, conclusasi col sesto posto. Piquet, partito in pole, ruppe il turbo; vinse Mansell, seguito da Senna e dalle nuovamente competitive Ferrari di Johansson e Alboreto

La gara procede senza ulteriori cambiamenti, ad eccezione del ritiro di Berger per problemi al cambio, avvenuto al trentaduesimo passaggio. La situazione, che vedeva Mansell in testa, seguito da Senna, Patrese, Schumacher,

, in lotta tra di loro per la conquista del Campionato del mondo. Abbandona anticipatamente la compagine inglese per disputare l'ultima gara della stagione in sostituzione di Mansell alla Williams con cui ha precedentemente firmato un contratto per l'anno successivo

parte male dalla pole e viene superato da Mansell, Senna e Alesi; nei primi giri sorpassa uno alla volta i tre piloti, riguadagnando la testa della corsa e, grazie ad un ritmo elevatissimo, la mantiene fino alla fine andando a vincere il suo quarto Gran Premio. Guadagna la pole position anche in

. Conclude il suo migliore campionato in terza posizione preceduto da un inarrivabile Senna e dal compagno di squadra Mansell, che comunque riesce a battere frequentemente in qualifica e spesso in gara, ottenendo anche un maggior numero di risultati utili

. La squadra si affida invece a Mansell per tentare la scalata al titolo, assicurando al britannico la precedenza nelle modifiche sulla vettura e nell'uso del muletto, relegando di fatto l'italiano a seconda guida, ruolo che nel corso della stagione accetta mettendosi a disposizione della squadra e del compagno

le Williams partono in prima fila con Mansell in pole position e conducono la gara fino a quando l'inglese rallenta e lascia passare il compagno, consentendo a Patrese di vincere il suo sesto Gran Premio alla fine di una stagione difficile in cui comunque diventa vicecampione del mondo dopo aver aiutato Mansell e la Williams a vincere il

perde due posizioni. Al terzo giro Berger esce di pista, cedendo la posizione a Mansell; l'inglese recupera rapidamente su Senna, ma non riesce a superarlo, in parte a causa delle bandiere gialle esposte per i diversi incidenti. Al sesto giro, ad esempio, Mansell tenta di attaccare il rivale sul rettilineo Brabham, ma deve rinunciare per via delle bandiere gialle esposte per segnalare la presenza delle vetture incidentate di

rimane fermo sulla griglia a causa di un problema alla frizione, creando scompiglio nel gruppo. I due piloti della Williams hanno presto ragione di Senna, ma dopo poche tornate inizia a piovere; la maggior parte dei piloti torna immediatamente ai box per montare gomme da bagnato, mentre Senna rimane in pista fino al decimo passaggio, sperando che la pioggia smetta rapidamente di cadere. L'azzardo non paga e il brasiliano deve fermarsi anch'egli ai box, tornando in pista molto indietro. Mansell si trova quindi al comando davanti a Patrese,

si contendono il quinto posto: alla fine entrambe le lotte sono vinte dai piloti della Benetton, con Senna costretto al ritiro per problemi al cambio e Berger rallentato da guai al motore. Mansell conduce indisturbato tutta la gara, vincendo davanti a Patrese, Brundle, Schumacher, Berger e

. Nonostante Mansell sia bloccato dietro al compagno di squadra, Senna non riesce a guadagnare un margine consistente; nel frattempo, Prost si ritira per un problema al motore. Quando Mansell ha la meglio su Patrese tenta di rimontare nei confronti di Senna, ma lo stretto e tortuoso tracciato ungherese rende impossibile qualsiasi tentativo di sorpasso. Senna vince quindi la gara davanti a Mansell, Patrese, Berger, Alesi e

esce di pista poco prima del tornante del Loews; per ripartire deve essere spinto dai commissari e questo gli costa la squalifica. Con Senna ancora stabilmente in testa e Alesi e Berger in lotta per la seconda posizione, si mette ancora in luce Mansell, che si porta al quarto posto dopo aver sopravanzato

e Piquet. La gara riprese con una nuova partenza, con i piloti nella posizione che avevano al momento dell'interruzione; Mansell non cedette il comando, seguito sul traguardo da Piquet e Patrese, mentre Senna si era ritirato dopo un'uscita di pista. La zona punti fu chiusa da Cheever,

passato alla McLaren. Tra le motivazioni della mancata prosecuzione del rapporto vi furono anche una scarsa considerazione nei confronti di Mansell e il rifiuto della Williams di ingaggiare il pilota giapponese

Alla partenza della gara Mansell mantenne la leadership davanti a Berger, che riprese la seconda posizione su Piquet dopo averla temporaneamente persa a causa di una leggera esitazione al via. Successivamente Piquet perse anche la terza posizione in favore di

parte male dalla pole e viene superato da Mansell, Senna e Alesi; nei primi giri sorpassa uno alla volta i tre piloti, riguadagnando la testa della corsa e, grazie a un ritmo elevatissimo, la mantiene fino alla fine andando a vincere il suo quarto Gran Premio. Guadagna la pole position anche in

I dodici pari dei Tory consistevano di due che vennero convocati nelle baronie dei loro padri, i Lord Compton (Northampton) e Bruce (Ailesbury), e da dieci reclute, precisamente i Lord Hay (Kinnoull), Mountjoy, Burton (Paget), Mansell, Middleton, Trevor, Lansdowne, Masham, Foley, e Bathurst.




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Ultimo aggiornamento pagina:

11 Gennaio 2022

12:08:03