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Frasi che contengono la parola martino

Oltre il contesto naturale della riserva lacustre e la chiesa di San Vincenzo al Volturno, il centro conserva ancora la caratteristica di borgo medievale fortificato, accessibile da un arco d'ingresso, e diviso in due principali rioni, quello della chiesa di San Martino e il secondo della chiesa di Santo Stefano.

al punto tale da fare supporre che fosse costituito da due bracci ortogonali (uno in via Q. Sella e uno in via Roero), con al centro dell'angolare una torre simile a quella ancora presente in corrispondenza dell'altro Palazzo dei Roero di Cortanze, all'angolo con via San Martino.

Gironi M, Martinelli-Boneschi F, Sacerdote P, Solaro C, Zaffaroni M, Cavarretta R, Moiola L, Bucello S, Radaelli M, Pilato V, Rodegher M, Cursi M, Franchi S, Martinelli V, Nemni R, Comi G, Martino G,

, Padule - San Marco, Palazzaccio, Petazzano, Petroia, Piaggiola, Pian Grande, Piccola Piaggiola, Pieve di Agnano, Pisciano, Ponte D'Assi, Raggio, Raggioli, Ritirata, Salia, Salia Parrocchia, San Bartolo, San Bartolomeo, San Bartolomeo di Burano, San Benedetto Vecchio, Santa Maria di Burano, San Cristoforo Basso, San Marco, San Martino in Colle, Santa Cristina, Santa Margherita di Burano, Sant'Ubaldo, San Vittorino, Scritto,

creando un contesto elegante e artistico con grandi capolavori d'arte come la Basilica di San Martino e la relativa collegiata, i porticati e gli archi finemente lavorati. Il piccolo centro storico di

e rispose anche ordinando esecuzioni sommarie anche di civili e l'incendio di interi paesi. Il luogotenente di Napoli, Gustavo Ponza di San Martino, che aveva tentato nei mesi precedenti una pacificazione, venne sostituito dal generale

, Sacramora, Sabanelli, San Fortunato, San Giovanni in Bagno, San Giuliano, San Giuliano mare, San Lorenzo monte, San Lorenzo in Correggiano, San Martino in Riparotta, San Martino in Venti, San Martino monte L'Abate, San Paolo, San Salvatore,

Si tratta di uno degli edifici che meglio rappresenta il tipo di chiesa romanica che scandisce il cammino di Santiago di Compostela tra Francia e Spagna (Sainte-Foy di Conques, Saint-Martial de Limoges, San Martino di Tours e Saint-Sernin a Tolosa), caratterizzato dall'abside con cappelle radiali e

Romond EH, Perez EA, Bryant J, Suman VJ, Geyer CE, Davidson NE, Tan-Chiu E, Martino S, Paik S, Kaufman PA, Swain SM, Pisansky TM, Fehrenbacher L, Kutteh LA, Vogel VG, Visscher DW, Yothers G, Jenkins RB, Brown AM, Dakhil SR, Mamounas EP, Lingle WL, Klein PM, Ingle JN, Wolmark N,

. La prima fu combattuta da francesi e austriaci, la seconda da piemontesi e austriaci. Nel resto d'Europa quella che noi chiamiamo battaglia di Solferino e San Martino viene chiamata battaglia di Solferino, che quindi comprende anche lo scontro tra piemontesi e austriaci (vedi

Agostinelli Pietro, Aloisio Valentino, Bertuccio Domenico, Bianchetti Martino, Bonezzi Tommaso, Bosco Antonio, Bosi Cesare, Calcaterra Antonio, Campagnolo Domenico, Canal Luigi, Cardillo Beniamino, Cascarella Emanuele, soldato

(borghi) non ancora murate, intorno alle relative chiese: San Remigio, San Martino (ampliamento della pieve di San Vito) e San Giovanni, nel frattempo costituito. Ma gli sconvolgimenti maggiori, qui come altrove in Piemonte, saranno dovuti all'

(Castagnori, Piazzano, Vecoli, Stabbiano, Balbano, S. Martino in Vignale, Nozzano Vecchio, Maggiano, Farneta, Carignano, Arliano, S. Macario in Monte, S. Macario in Piano, Fagnano, S. Angelo, Nave, Cerasomma, Cocombola, Montuolo, S. Maria a Colle)

(Pedona, Metato, Misciano, Summonti, Carbonaia, Terra a Camaiore, Valpromaro, Migliano, Gombitelli, Torcigliano, Montemagno, Ponte Mazzori, Nocchi, Casoli, Vado, Montemaggiore, Veglaitone, Montebello, Greppolungo, Lombrici, S. Giorgio d'Obicciano, S. Lorenzo, Fibbiano, Antignano, Casciana. S. Michele a Colle, Bozzanello, S. Martino, Sesto, S. Pietro, S. Martino Lucchese, S. Matino Genovese, S. Michele, S. Vincenzo)

Crolli e danni di alcuni edifici. Crollo della volta interna della chiesa della Madonna del Soccorso. Distacco della parte superiore della facciata della cattedrale di San Pelino. Danni e rischio di crollo del campanile della chiesa parrocchiale di San Martino

Per volere di Alfonso VIII, Las Huelgas fu innalzata al rango di capo e madre di tutti i monasteri femminili di tradizione cistercense del regno: per tale progetto il re si avvalse della collaborazione di Martino di Finojosa, vescovo di

(Lecco), come nella chiesa di S.Calocero e in S.Pietro al Monte, questi ultimi documentati nella maggior parte della bibliografia sulla pittura romanica. Un altro notevole ciclo di affreschi di quest'epoca si trova in S.Martino a

, i cui cantieri si protrassero per lungo tempo, con l'intervento di numerosi architetti. Infatti, la realizzazione ex novo degli ambienti della Certosa di San Martino richiese oltre cento anni; il primo intervento fu quello di

con Martino Salaia che divenne Regio Uditore nell'Abruzzo Citeriore. Gli Henrici o Errici non erano teatini, ma si stanziarono definitivamente nel XVI secolo in Abruzzo Citeriore, i Petrucci erano di Chieti, originari di

, un piccolo paese a dieci chilometri da Salamanca, dove probabilmente realizza un retablo sulla Vita della Vergine e Infanzia, Passione, Morte e Resurrezione di Cristo e sul tema agiografico di San Martino.

Troncato: nel primo cinque punti d'oro equipollenti e quattro d'azzurro - caricati - in quello d'oro al centro la biscia viscontea - quelli d'azzurro quattro stelle d'oro; nel secondo d'argento alla figura di San Martino.

, riuscirono a far dichiarare nullo il suo matrimonio, in quanto Martino e Maria erano cugini (Maria era cugina prima del padre di Martino, Martino il Vecchio). L'unico disposto a concedere la necessaria dispensa per il matrimonio fu l'

, nella cattedrale di San Martino, con grande partecipazione di popolo. Il corteo funebre venne scortato dal consiglio comunale di Bratislava al gran completo, con le corporazioni cittadine, le confraternite e l'alto clero con in testa il primate d'Ungheria, l'arcivescovo

Ammo D(omi)nicce incarnationis MCLXXVIII indiccione XI t(em)p(o)ribus d(omi)ni Alexandri p(a)p(ae) III atq(e) d(omi)ni Friderici imp(e)r(ator)is et d(omi)ni O(mn)eboni veron(ensis) ep(iscop)i. d(omi)n(u)s Giradus D(e)i gra(ti)a venerabilis abb(as) monas/terii s(an)c(t)i Zenonis int(er) alia pl(ur)ima que contulit monasterio beneficia eiusde(m) ecc(lesi)ae ca(m)panile decent(er) exornari et balcones novos sup(er) balcones veteres elevari dein(de) capitellvm mirabiliter c(o)strvctu(m) ut cunctis n(un)c manifeste appa ret cu(m) suis fr(atr)ib(us) fieri fec(it) coadiuvantibus Salomone atque Rainaldo eiusdem operis massariis aliisq(ue)religiosis viris quod opus a magistro Martino factu(m)

a Siena fatta costruire da tali Martino e Bonfiglio; una casa di accoglienza a Siena costruita da tale Pietro Fastello; la chiesa di San Vincenzo con una casa di accoglienza fatta costruire da un soldato chiamato Baroncello; la canonica di San Bartolomeo a

), Cerreta (o Ca Serrea), Cavanna, Riva e Pian dei Castelli, San Martino (oracolo), S.Salvatore (oracolo) e Brayda Giocharella, Telecchio, Cassolo, Callegari, Bertuzzi, Cavarelli, Freddezza, Casale S.Ambrogio di Pian ca' sale (oracolo) e Piancasale, Fognano, Arelli

(Villa Sant'Elena): sussidiaria della parrocchia di Sant'Antonio di Padova a Villagrande, si trova nella zona industriale di San Martino-Villa Grande, e risale al primo Novecento, composta da un impianto rettangolare pseudo-romanico, con finestre laterali, facciata architravata molto semplice, e campanile a vela centrale.

. I religiosi favorirono l'espansione dei commerci, dell'agricoltura e della cultura, introducendo importanti innovazioni ed aprendo nuove vie (a quanto risulta Alseno, per ora, non alcuna relazione col monastero di San Colombano di Bobbio; la sua chiesa, dedicata a San Martino, dipendeva, come priorato, dal

, esempio di eclettismo abruzzese gentilizio, che abbraccia lo stile medievale e rinascimentale. Nel centro si trovano la chiesa di San Martino con il portale in gotico sulmonese e il convento di Santa Chiara.

Barriera, Borghetto (Ponte di San Martino), Campino (San Rocco), Cappuccini, Ex Zuccherificio, Case Finali, Ippodromo, Fiorita, Madonna delle Rose, Madonna del Monte, Montefiore, Osservanza, Ponte di San Martino, Ponte Vecchio, Ponte Nuovo, Porta Santi, Porta Trova, Sant'Egidio, San Mauro in Valle,

, in quanto arcivescovo della capitale, anche se anche Nitige, egli stesso uno svevo oltre ad essere l'arcivescovo cattolico di Lugo, ebbe un ruolo importante negli atti in quanto metropolitano del nord. Martino era un uomo colto, lodato da

Livia Baldi, Stefano Barneschi, Maria Cristina Vasi, Emanuela Sfondrini, Brigid Sinead Nava, Debora Tedeschi, Elena Confortini, Martino Lovisolo, Carla Marotta, Giacomo Trevisani, Enrico Onofri, Carlo De Martini -

, lo ritrae in solenni vesti pontificali con la tiara e le chiavi di San Pietro mentre impartisce la benedizione, riprendendo il monumento gotico di Martino V poco distante. Qui si trova l'accesso alla sagrestia meridionale

tra Arcangelo Martino e lo stesso sottosegretario, i due vengono ascoltati mentre convengono sul fatto che, malgrado le segnalazioni sui presunti e falsi scandali che avrebbero potuto coinvolgere l'aspirante presidente campano, i leader del Pdl insistono sulla candidatura di Caldoro alla Presidenza della Regione Campania

La rete delle piste ciclabili collega il capoluogo con le frazioni di Cappella-Peseggia-Gardigiano e Rio San Martino, oltre che con i comuni confinanti di Martellago, Trebaseleghe, Mogliano Veneto e, prossimamente (

Dodici discepoli: Giuseppe Corsini, Luigi Vichi, Giuseppe Rossi, Achille Vichi, Martino Feri, Angelo Cheli, Francesco Tommencioni I, Francesco Tommencioni II, Antonio Domenichini, Domenico Contri, Gabriello Magnani, Cherubino Cheli.

. La suddivisione di Martino I prevedeva i valli di Mazara, di Noto, di Demona e di Girgenti e Castrogiovanni. A loro volta questi erano suddivisi in Territori. Nel caso del Vallo di Girgenti e Castrogiovanni, ad esempio, esistevano otto territori: Girgenti,

comprendente le parrocchie di Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Credaro, Foresto Sparso, Gandosso, Paratico (Bs), Parzanica, Predore, Sarnico, Tavernola Bergamasca, Viadanica, Vigolo, Villongo Sant'Alessandro e Villongo San Filastro. Con il

si svilupparono i villaggi di Arcopinto, Cantarello, San Salvatore delle Monache (che trasse il nome dalla chiesa di san Salvatore, dipendente dal monastero di san Gregorio maggiore), Salice, Arcora, Contrada Regina, San Marco e San Martino, oltre a

; un altro, detto del Cheronzio, forse situato dove ora si trova la Cascina di Monte Oliveto, si trovava su un poggio sovrastante la chiesa della Pieve e il torrente che gli dava il nome, oggi Rio della Madonna; altri due sorgevano sulle alture di Castel Martino, non lontano dall'abitato di

- nella parte orientale del Trentino, include il settore trentino delle Pale di San Martino, la parte orientale del Lagorai e la foresta di abeti rossi di Paneveggio. I punti dedicati alla visita si situano a Paneveggio (flora e fauna), in

Acquatrina, Alagia, Arafranca, Bagnolo, Camposetacciaro, Cantontrione, Capricchia, Casale, Casalene, Casali, Cascello, Casteltrione, Collalto, Collecornello, Collecreta, Collegentilesco, Collemagrone, Collemoresco, Collepagliuca, Colletroio, Colli, Conca, Configno; Cornelle, Cornillo Nuovo, Cornillo Vecchio, Cossara, Cossito, Crognale, Doma, Faizzone, Falciano, Ferrazza, Filetto, Fiumatella, Forcella, Francucciano, Ilrio, Moletano, Mosicchio, Nommisci, Pasciano, Patarico, Petrana, Pinaco, Poggiovitellino, Prato, Preta, Retrosi, Rio, Rocca Passa, Rocchetta, Saletta, San Benedetto, San Cipriano, San Giorgio, San Lorenzo a Piano, San Martino, Santa Giusta, Sant'Angelo, Scai, Sommati, Torrita, Varone, Voceto

. Nei secoli successivi, la zona collinare fu gradualmente popolata da ville, case residenziali e piccole strutture religiose. Ancor oggi, percorrendo le tortuose Strada Valpiana e Strada Val San Martino, si possono ammirare le residenze di pregio, ad esempio, di villa

, grazie alla presenza delle mura periferiche e di numerose abitazioni in pietra, collegate fra loro da arcate che valicano i viottoli lastricati; nel centro sorge l'antica chiesa di San Martino, oggi sconsacrata, caratterizzata dalla presenza, al centro della facciata, del campanile, che si innalza su un piccolo portico in aggetto; vi si trovano inoltre un ostello risalente al

esistevano i comuni di Castelverde (con sede nell'abitato di Castagnino Secco), San Martino in Beliseto e Tredossi, risultanti da una prima ridefinizione degli enti amministrativi pre-unitari. A seguito dell'accorpamento di questi tre comuni, fu formato l'attuale territorio comunale. Si trattava all'epoca di un

In seguito il tema dominante della sua produzione fu l'infanzia, in particolar modo furono rappresentanti nelle sue opere bambini pensosi, tristi, scarni, sui cui volti affioravano i segni dell'abbandono, della sofferenza. De Martino divenne noto con il soprannome di

Cascina e Gignano: due locali posti ad ovest di Paganica, al confine con i locali del quarto San Pietro, ed a nord con Collebrincioni; sono delimitati da via San Martino, via Garibaldi, Piazza Chiarino, via Caserma Angelini, via Veneziani, via dei Lombardi, e confinano con il quarto San Pittro nei locali di Arischia e Poppleto mediante via Cascina. I monumenti principali sono il Palazzo Lely Gualtieri, l'eclettico Palazzo Chiarino edificato sopra la storica chiesa di

Bianca Cordaro vi parla di: Giuseppe Alessi, Gaspare Ambrosini, Luigi Condorelli, Vittorio De Seta, Livia De Stefani, Emilio Greco, Renato Guttuso, Ugo La Malfa, Giuseppe Longo, Giuseppe Guido Loschiavo, Franco Mannino, Gaetano Martino, Ercole Patti, Lucio Piccolo, Salvatore Quasimodo, Franco Restivo, Alfio Russo, Mario Scelba, Leonardo Sciascia

. A Trasacco possedettero la chiesa di San Angelo, il monastero di San Martino, che era situato sull'omonimo colle, e la chiesa di San Tommaso in Pertugia, nella contrada di Fossa della Villa. Le dimensioni e l'importanza della cittadella aumentarono in seguito alle cospicue donazioni effettuate dai

Dell'antica cinta muraria cittadina restano solo il Bastione della Porta del Salice, la Porta di San Martino e le mura contenitive del castello, oltre che i resti visibili lungo viale Mellano; sono in corso di restauro le mura che delineavano il confine nord-occidentale del centro storico, situate nel terrapieno tra il viale Bianco e la salita Salice.

in cui trovano spazio sei santi guerrieri: Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Altre sei colonne reggono il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del signore, circondato da coppie di

, Biscornetto, Borgata Colombaio, Borgata Orba, C.E.P., Cascina della Cappella, Cascina Ghiotta, Cascina Gili, Cascina Nuova, Cascina Pol, Case Bianche, Case Nuove, Colletto, Gerbido di Costagrande, Gerbido di Riva, Graniera, Losani, Motta Grossa, Pascaretto, Riauna, Riva, Rubiani, Salera, San Martino, Stazione di Riva,

IV Novembre, Adone Brunello, Asiago, Baroni, Bassanese, Bio, Cantoni di sopra, Cantoni di sotto, Cappuccini, Dante Alighieri, Enego, Gino Pegoraro, Giovanni XXIII, Le Tofane, Marangona, Maria Fontana, Mascagni, Monte Antelao, Monte Bianco, Monte Cervino, Monte Cristallo, Monte Grappa, Monte Marmolada, Monte Pasubio, Monte Rosa, Pergolesi, Puccini, Rossini, Foie moie, San Martino, San Rocco, Strae, Verdi, Antonio Vivaldi

Aparo, Armao, Di Benedetto, La Biondo, La Ciura, Bosco, Burgio, Buttigleri, Di Martino, Di Pietro, Di Stefano/Distefano, Di Vita, Frazzetto, Gandolfo, Giarrusso, Giuca, Licciardi, Lo Blanco, Mannuzza, Martini, Mazzarino, Morgana, Nanfro, Nicidio, Renda, Scacco, Taschetta, Ventura, Verga, Vixica.

. Il titolo iniziale era una miniserie di quattro numeri scritta da Jody Houser e interior art di Stefano Martino. La storia si svolge durante gli eventi della prima stagione ed ha preso la prospettiva di Will mentre era ancora intrappolato nel Sottosopra.

quando apprendiamo che la canonica comprendeva sette canonici ed un prevosto. Nel medesimo periodo le cappelle plebane erano quelle di San Michele di Golasecca, Sant'Eusebio di Sesona, San Martino di Vergiate, San Giorgio di Corgeno, Santa Maria di Golasecca.

(che ormai imbarcava acqua ed aveva le velature danneggiate) quando era salpata dal Brunei, solo diciotto giunsero vivi a Siviglia, malmessi, denutriti e alcuni ammalati; tra loro Pigafetta, insieme ad un altro italiano, Martino de Judicibus.

Era convinzione del Re e di vari dei suoi ministri, tra i quali quello degli Esteri Giacomo De Martino, che l'affidamento di importanti concessioni ferroviarie nel regno agli investitori francesi avrebbe comportato un sostanziale motivo di pressione su

Sono collocati nel centro del paese, di fianco alla chiesa di San Martino. Nella parte conservata e protetta, si riconosce sul lato nord un impianto di una casa che si affaccia su una corte selciata. Gli ambienti hanno pavimenti diversi: mosaico, battuto di scaglie di pietra e cocciopesto. Il

conserva ancora case fortificate di origine medioevale, attorno alla cinta muraria di case fortificate che a forma ellittica abbraccia il circuito viario di piazza Municipio, via Fuori le Mura, via Armando Sole, via Italia, via Torrione, via dei Fossi, per ritornare alla porta di ingresso, oggi scomparsa, dalla piazza Municipio. Il centro storico di Acciano, racchiuso entro le mura perimetrali tuttora esistenti, soprattutto il tratto di via Torrione, e via Fuori le Mura, denota la sua condizione originaria di borgo fortificato dove si accedeva attraverso tre porte: Porta Torrone, Porta Martino, e Porta dell'Aia. L'orografia del terreno ha influenzato in maniera preminente la sua tipologia urbana che si adagia su ripidi pendii a sinistra del fiume Aterno. La cronologia dell'intero borgo va dal

e i villaggi di Villafranca, Vignatico, Valloni, Collegrato, Pietralta, Morrice e Casenuove, mentre cedette i villaggi di Vosci, Forcella e Casa Bianchini. L'Abruzzo Ulteriore II, ottenne i villaggi di Trimezzo, Offeio e San Martino, mentre perse i villaggi di Tufo, Capodacqua e Casette

Il territorio di Borgoratti comprende anche il borgo di Vernazza, che si sviluppa lungo la strada, proveniente da Genova, che scende dal colle di san Martino e giunge in piazza San Rocco, crocevia tra le diverse strade che collegavano

Collaboratori esterni: Daniela Rumi, Gabriella Vaccher, Gastone Caron, Franca Borasio, Giacomo Rea, Adriano Tossini, Fabio Martino, Corrado Corsi, Mino Colao, Francois Hardy, Rosa Esposito, Roberto Demi, Giorgio Berti,

Sempre secondo la tradizione, il primo nucleo del monastero andrebbe ricercato in un cellario (piccolo ricovero) per frati benedettini, dotato di una cappella, fatto edificare da un certo frate Martino nel

(opera nella quale sembra prevalere l'impronta del fratello Tiburzio, meno aggiornata sui modi del classicismo lombardo), mentre statue derivanti da Compianti mutili eseguite da Giovan Angelo si trovano nella chiesa di San Martino a

I corpi di Sigisberto e Placido furono riesumati e collocati nella cripta della chiesa abbaziale di San Martino a Disentis: tali reliquie, per tutto il Medioevo, attirarono a Disentis numerosi pellegrini, soprattutto nel giorno della festa annuale dei due santi (

, alcune di antica origine, come quelle dei santi Martino e Benedetto, di Monte Oliveto a Multedo e di San Carlo di Cese, nell'alta val Varenna; altre sono sorte tra Ottocento e Novecento, da quella di S. Maria Immacolata, la cui grande

il tenimento fresano fu frequentato dai monaci benedettini che eressero la chiesa di san Germano di Capua sulla sponda sinistra del Trigno e fondarono il monastero di sant'Angelo in Cornacchiano sui ruderi della vecchia chiesa di san Martino sul Treste - menzionata con altre chiese della zona nel Chronicon farfense

, Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, Chiesa di San Martino, Chiesa di San Michele, Chiesa di Sant'Onofrio, Chiesa di Santa Scolastica, Chiesa di San Sebastiano, Chiesa di Santa Teresa delle Donne, la barocca

Apiro (MC); Appignano del Tronto (AP); Ascoli Piceno; Belforte del Chienti (MC); Belmonte Piceno (FM); Caldarola (MC); Camerino (MC); Camporotondo di Fiastrone (MC); Castel di Lama (AP); Castelraimondo (MC); Castignano (AP); Castorano (AP); Cerreto D'esi (AN); Cingoli (MC); Colli del Tronto (AP); Colmurano (MC); Corridonia (MC); Esanatoglia (MC); Fabriano (AN); Falerone (FM); Fiuminata (MC); Folignano (AP); Gagliole (MC); Loro Piceno (MC); Macerata; Maltignano (AP); Massa Fermana (FM); Matelica (MC); Mogliano (MC); Monsapietro Morico (FM); Montappone (FM); Monte Rinaldo (FM); Monte San Martino (MC); Monte Vidon Corrado (FM); Montecavallo (MC); Montefalcone Appennino (FM); Montegiorgio (FM); Monteleone (FM); Montelparo (FM); Muccia (MC); Offida (AP); Ortezzano (FM); Petriolo (MC); Pioraco (MC); Poggio San Vicino (MC); Pollenza (MC); Ripe San Ginesio (MC); San Severino Marche (MC); Santa Vittoria in Matenano (FM); Sefro (MC); Serrapetrona (MC); Serravalle del Chienti (MC); Servigliano (FM); Smerillo (FM); Tolentino (MC); Treia (MC); Urbisaglia (MC).

Uscendo, incontra Martino, ma non gli dice nulla di quanto sta accadendo in casa, lasciandogli credere che si stia piacevolmente intrattenendo con la donna. Trovato il dottore e accompagnatolo alla casa, si scopre che le condizioni del piccolo sono gravi e Rocco viene mandato a comprare alla farmacia un vaccino per la

Belvedere San Martino - Attornia la chiesa parrocchiale con belle piantumazioni e accenni di giardino all'italiana; nelle giornate serene consente una vista spettacolare sulla pianura alessandrina fino alla maestosa cerchia delle Alpi.

alla testa della chiesa di Busnago: Martino de Regibus; Sacerdote Giovita di Bergamo; Pietro Levate de Regibus; Arcangelo Scarpini; Alessandro Orobono; Domenico Balconi; Francesco Voltolina; Gerolamo Mangili; Gerolamo Mantegazza; Pietro Antonio Castiglione; Giovanni Ambrogio Lecchi; Luigi Canzolo; Pier Paolo Bonone; Giovanni Battista Salvione; Giovanni Battista Salvecchi; Domenico Prima; Carlo Bortolomeo Zaffrani; Carlo Giuseppe Landriani; Luigi Niccolini; Carlo Coppa; Antonio Simbardi; Alfredo Bardelli; Lini Cairati; Domenico de Bernardi; Stefano Strada e Eugenio Boriotti

il sentiero Paolo Spreafico parte dal rifugio Piazza nei pressi della cappelletta del San Martino e, dopo un lungo traverso, risale la Val Verde sbucando sull'itinerario precedente a pochi metri dalla cima.

Al comitato centrale del PSI viene approvata la linea di De Martino per la ricostituzione del centro-sinistra. Il PSI non esclude tuttavia altre soluzione, e rimane in attesa degli esiti del comitato centrale del PSU.

I quartieri di Monselice sono: Centro, Montericco, Carmine, San Martino, Costa Calcinara (o Redentore), Marco Polo, San Giacomo (o Frati); invece le frazioni di Monselice sono: Ca' Oddo, Marendole, Monticelli, San Bortolo e San Cosma.

, affreschi che oggi in parte sono conservati nelle collocazioni originarie, in parte staccati e sistemati nel salone di papa Martino V dove hanno oggi luogo alcuni uffici di rappresentanza della presidenza. Nell'ex chiostro delle Ossa si trovava l'affresco staccato rappresentante il

Nelle stanze dell'amministrazione (sala della Presidenza e salone di Martino V), alle quali si accede dallo scalone dell'ex chiostro delle Ossa, si conservano affreschi staccati e altre opere provenienti dalla facciata della

Come nel quartiere Madonna del Pilone sono numerose le vie collinari a denominazione territoriale: alcune di esse possiedono nomi che ricordano santi (strada comunale di val San Martino, strada comunale Santa Margherita, strada di San Vincenzo, strada di San Vito), altre, nomi antichi di origine popolare (per esempio strada degli Alberoni e strada vicinale dei Boschi) oppure nomi di collegamento tra borgate (per esempio strada comunale da San Vito a

Crolli e danni di alcuni edifici. Crollo della volta interna della chiesa della Madonna del Soccorso. Distacco della parte superiore della facciata della cattedrale di San Pelino. Danni e rischio di crollo del campanile della chiesa parrocchiale di San Martino.

La Contrada prende il nome dalla chiesa dedicata al Santo Cavaliere di Tours, un tempo esistente lungo la via principale che dalla piazza maggiore conduceva fino al Girone. Molte famiglie nobili del paese avevano nel territorio della San Martino i loro palazzi; tra queste quella estinta dei Bertolucci-Godolini, nobili di Fossombrone e di Cingoli, marchesi della Castelletta, imparentati con Francesco Saverio Castiglioni (papa Pio VIII). I palazzi di tali famiglie sono ancora custoditi tra le mura del paese; ne sono esempi il palazzo con villa dei Bertolucci-Godolino, quello degli Errighi, quello dei Sinibaldi-Odoardi, quello dei Fassitelli ed infine quello dei Canuti. Lungo

favorivano sempre i parenti maschi prima di qualsiasi altra erede di sesso femminile: era stata questa, infatti, la ragione per cui Martino, zio di Iolanda, aveva ereditato il trono alla morte del fratello Giovanni. In mancanza di eredi legittimi diretti, alla morte di Martino, si ebbe un periodo di trono vacante, detto di

e quindi le veniva riconosciuta una qualche funzione nell'organizzazione ecclesiastica della valle. Forse a quell'epoca fu eretta l'attuale chiesa di San Martino, che divenne la chiesa battesimale o matrice di tutta la contrada. Questo risulta anche dagli Statuti di questa

, ed era uno dei porti ufficiali del Regno di Napoli nei diplomi di Federico II. Era dotata di un castello di guardia e di una chiesa dedicata a San Martino, come riporta la bolla di papa Alessandro III. Aveva un sicuro approdo portuale per i commerci, ebbe dei privilegi nel

, con sede a San Martino, comprendente anche le frazioni di Collefrattale, Farno, Fleno, Forcella, Rocca Monte Calvo, San Giovanni, San Gregorio, San Paolo, Vallecchia Monte Calvo e Vosci, oltre a Morrice e Pietralta attualmente nel comune di

, prozio di Giovanni (sua nonna, madre di Enrico III e di Ferdinando, Eleonora, era sorella di Martino il Vecchio), lo zio Ferdinando fu tra i pretendenti al trono aragonese e nei due anni che seguirono, conosciuti come

Rykodisc, Flora Purim, Amrita Blain, Babatunde Olatunji, Caryl Ohrbach, Cheryl McEnaney, Diana Booker, Dr.Verna Yater, Frank Colon, Giovanni Hidalgo, Jana Holmer, Justine Toms, K.C.Ross, Kitaro, Leah Martino, Margaret Barkely, Margie Clark, Mickey Hart, Rose Solomon, Sedonia Cahill, T.H.'Vikku' Vinayakram, Zakir Hussain)

Il sequestro Dozier rientrava nella stessa spirale ideologica del sequestro Sossi, de Martino, Hanns-Martin Schleyer, Taliercio, Amerio, Sallustro, Nogrette e tanti altri (non ancora riportati in wiki).

Gambacorti-Passerini C, Antolini L, Mahon FX, Guilhot F, Deininger M, Fava C, Nagler A, Della Casa CM, Morra E, Abruzzese E, D'Emilio A, Stagno F, le Coutre P, Monroy RH, Santini V, Martino B, Pane F, Piccin A, Giraldo P, Assouline S, Durosinmi MA, Leeksma O, Pogliani EM, Puttini M, Jang E, Reiffers J, Valsecchi MG, Kim DW,

Attissano, Bicocca, Bosco, Castelletto, Loreto, Madonna del Campanile, Morra San Bernardo, Morra San Giovanni, Roata Raffo, San Barnaba, San Chiaffredo, San Defendente, San Giacomo, San Giuseppe, San Martino, San Mauro, San Quintino, San Rocco, San Vitale, Sant'Alessio, Santo Stefano,

prive di decorazioni, le figure in bassorilievo dei santi titolari, S. Maria, raffigurata tra due angeli inginocchiati e San Martino, nell'iconografia classica, nell'atto di donare il mantello ad un povero.

dimora della nobile famiglia dei San Martino, principi del Pardo, duchi di Montalbano e Santo Stefano di Briga che sorgeva sulla riva del mare nell'area in parte utilizzata per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria. Assieme al castello venne demolita anche la cappella della Madonna di Porto Salvo

. Anche dopo l'estromissione forzata dal cantiere di San Martino ebbe numerosi contrasti e vertenze con i monaci arrivando a chiedere anche la scomunica dello scultore e architetto per la pessima condotta lavorativa con la committenza. Continuavano intanto i completamenti delle opere lasciate incompiute tra questi la ricostruzione della

La piazza del Teatro (dove si trova la chiesa di San Martino) conserva la pianta ad ellisse, e agli angoli si trovano i bastioni del teatro, che ora servono come contrafforti delle case medievali. Il teatro fu costruito dopo la conquista di

In questo periodo si ha una diminuzione del numero dei monaci anche nel convento di San Martino, che diventa assieme a San Calocero, espressione di un esile segmento sociale, egemonizzato dalla famiglia dei

Frittelle vittoriesi di San Martino: impasto di acqua e farina lievitato diverse ore e poi fritto. Possono essere salate, ovvero condite con acciughe o sarde salate, ma soprattutto dolci, ovvero con zucchero, uvetta, cannella e talvolta anche semi di finocchietto selvatico.

: Acquasanta, via Arco Marucci, Aspro, Baracca, Capitino, Cesche, Chiano, Ciesco, Coppole, Cornito, Folletta, Friuni, La Pietra, La Riola, Le Martine, Lotola, Maione Lunardo, Maione Stingio, Monticella, Pantaniello, Paodone, via Pisciariello, Pretola, Ripoli, via San Biagio, San Cosimo, San Gaudenzio, San Martino, Serra, Serratola, Sperara, Tasignano, Vigna, Vignali, Vocito,

Le masserie dell'isola amministrativa di Taranto 'B' e 'C'. Porvica - San Martino - Torretta - Barbuzzi - Gesuiti - o San Gennaro - Palombara e Amendola - Calapricello -Lupara - Morroni Vecchi - Morroni Nuovi - Casino o Torre di Nitti - Montefavale Nuova - Pirricchio

GRUGANA: Frazione rurale posta al confine con Cascina Fra' Martino. Nei secoli passati fu causa di diatribe fra le parrocchie di Calco e Imbersago per la giurisdizione religiosa degli abitanti e relative elemosine.

In epoca medievale, la frazione era dotata di tre chiese parrocchiali: la pieve di Arena e le chiese di San Cassiano a Metato e di San Jacopo a Cafaggiareggi. La pieve di Arena comprendeva sette chiese, tra cui quella di Cafaggiareggi, oltre che San Martino in Albano, Santa Maria al Pero, Santo Stefano di Rilione, San Michele d'Arbavola e San Ponziano.

. Secondo la tradizione, sarebbe nato a Colle di San Martino, una villa del comune di Lisciano. Questi, durante il suo pontificato dispose varie esenzioni a beneficio dei dinasti liscianesi. Successivamente, nel

, come nel chiostro, dove si possono ammirare gli affreschi di due lunette, raffiguranti l'Immacolata ed il martirio dei PP. Felice de Felice, Giuseppe d'Atina ed Antonio de Martino avvenuto a Suakin, in




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Settembre 2021

14:43:47