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Frasi che contengono la parola militi

(notiziari e relazioni delle questure, dei comandi GNR e del Ministero degli Interni) e i resoconti (diari di guerra, memoriali) sono viziate da un punto di vista politico, che tende a confondere indiscriminatamente partigiani, briganti, militi fascisti e grassatori

e la Loggia dei Militi. Sempre allo stesso periodo datano numerose sistemazioni agrarie tra le quali la realizzazione di canali irrigui nel territorio a vocazione agricola; un esempio per tutti fu la costruzione del Dugale Delmona, databile agli inizi del

minaccia i confini del ducato e Aione, nell'assenza dei suoi fedeli militi, marcia verso i nemici per catturarli ma cade da cavallo in una fossa scavata nel terreno. Aione viene quindi assalito e brutalmente ucciso ma la sua morte viene vendicata da

azzurre, che risaltano sul bianco calce delle mura, e con alcune iscrizioni. Al suo interno vi sono alcune tombe, di cui una al milite ignoto musulmano, e tre dedicate a militi con nome, uno Tunisino, uno Algerino, uno Marocchino. Tutte le tombe sono disposte sull'asse Nord-Est Sud-Ovest, con le lapidi rivolte a Nord-Est, ad eccezione di alcune tombe, poste dietro il minareto, di soldati

e i militi Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno, Raffaele Infante. La voce della presenza di Scalfaro nel processo a Vezzalini, spesso agitata per motivi di polemica politica, pare destituita di fondamento da varie ricerche d'archivio.

, ricevette speciali privilegi nella gestione del feudo. Come feudo di primaria Signoria, godeva di poteri che le signorie minori non potevano esercitare. Infatti le primarie Signorie amministravano gli altri suffeudi e potevano nominare i nobili quali vassalli delle signorie minori. Goffredo e gli altri conti usarono di frequente questo privilegio e fecero inoltre numerose concessioni ai privati cittadini, circondandosi di una vera corte di Militi e Baroni.

Le prime testimonianze riguardo al feudo di Sante Marie ci arrivano dal sopracitato catalogo dove viene elencato il numero di militi da prestare all'imperatore, in base alla consistenza demografica dei vari feudi, e i feudatari dell'epoca. Il borgo di Sante Marie fu incluso tra i possedimenti dei figli di Oderisio

sorgeva un castello: i resti dei militi fedeli al Barbarossa si asserragliarono in questo castello, che sorgeva nell'attuale area occupata dalla chiesa e dal cimitero, ed era difeso per tre lati da un profondo vallo naturale, rimanendo accessibile solo verso Tassera

I militi portavano l'onorificenza appesa ad un nastro azzurro appuntato sul petto. Per i cavalieri il nastro era caricato da una rosetta; i commendatori portavano la croce appesa al collo con un nastro del medesimo colore dei militi e i cavalieri di Gran Croce la indossavano pendente da una fascia azzurra portata a tracolla dalla spalla destra al fianco sinistro, assieme ad una placca sul petto, in argento, con al centro uno scudo azzurro circolare sormontato dalla cifra in oro

I militi HOS catturati vennero molto spesso uccisi e torturati selvaggiamente dai miliziani serbi. Il volontario HOS austriaco H.T. fu catturato a Vukovar dall'esercito jugoslavo e rinchiuso in carcere a

la strada si poteva considerare conclusa. Tuttavia, nel seguito, per completare l'opera, lungo la strada vennero costruite stazioni di manutenzione e stazioni di sosta per il cambio e l'abbeveraggio dei cavalli, ostelli, piazzole per lo scarico ed il carico delle merci, guardine per i militi addetti al presidio ed al pagamento dei

Castiglione figura come feudo di tre militi posseduto per tre parti da Oderisio Borrello, nipote di Gualtiero di Agnone, feudatario di Simone conte di Sangro e per la restante parte in dominio di Rinaldo di Monteferrante, anch'egli vassallo del conte Simon.

sul berretto era rappresentato da una fiamma uguale a quella dei RR.CC. ma con in mezzo la sigla RSM. Nell'espletamento del servizio ed in particolare nelle operazioni di pattuglia, i Carabinieri erano spesso affiancati da Militi della Compagnia Uniformata delle Milizie: armati con il

un immenso polverio prodotto dalla marcia di fanti e cavalli. Erano ventiquattromila uomini con cinquantaquattro pezzi di artiglieria. Una parte di questo esercito prendeva a minacciare le alture dei colli Berici; ma l'acqua che quasi allagava i campi, i difensori d'Arcugnano posti allo sbocco di quelle strade montane, i militi che vegliavano alla Bella Guarda

, il commando gappista (di cui, oltre a Bravin, Di Nanni e Valentino, avrebbe fatto parte lo stesso Pesce), prima di far saltare la stazione radio, avrebbe disarmato i nove militi che la presidiavano; ma, mentre Bravin li conduceva fuori, tre di essi sarebbero scappati dando l'allarme

, per fucilare sette partigiani. Catturato il mezzo, i partigiani indossano le uniformi dei militi disarmati ed accedono al forte in loro vece, ove hanno ragione del presidio, liberano i sette condannati a morte e fuggono insieme ad essi.

nero composto da: nappina rossa, fregio in ottone, cordellino rosso e bianco, ghette bianche per coprire la parte superiore delle scarpe, guanti bianchi, e cinturone in cuoio nero con fibbia in ottone con lo stemma del Comando Superiore delle Milizie. I Militi della Guardia di Rocca che prestano servizio di guardia si contraddistinguono per l'uso di una ottocentesca carabina, di derivazione inglese, corredata da una lunga baionetta. Saltuariamente e per i picchetti di rappresentanza, sono armati con il Fal (

, hanno ricondotto l'accaduto al contesto del sabotaggio armato operato in forma sia diretta alla miniera che indirettamente alle centrali elettriche a essa asservite e sostengono che la strage dei militi

Nel tempo la strage fu inoltre oggetto di voci diverse, tra cui quelle di maggior rilievo per aver trovato spazio nella stampa sono quelle che, nell'immediatezza degli eventi, ipotizzavano che i Militi della GNR avessero disertato in favore dei partigiani oppure che fossero stati vittime delle truppe nazifasciste o i loro cadaveri oggetto di una messinscena allo scopo di diffamare i partigiani stessi o infine che i militi fossero gli stessi che avevano operato come carcerieri dei sopravvissuti all'eccidio di Bretto quando furono tratti in prigionia nella caserma Italia di Tarvisio




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Ultimo aggiornamento pagina:

07 Dicembre 2021

14:30:26