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Frasi che contengono la parola merli

di Brescia porta d'argento il leopardo illeonito di rosso colla coda rivoltata terminata dal capo di verde colla lettera N d'oro posta nel cuore ed accostata da tre rose a sei foglie del medesimo. Cimato dalla Corona murale a sette merli d'oro, sormontato dall'aquila nascente al naturale, tenente fra gli artigli un

Un esempio di fortificazione tardo-imperiale. Si notino le torri sporgenti per permettere il fuoco d'infilata. L'altezza originaria di entrambe le mura e delle torri era chiaramente maggiore rispetto a oggi, e i merli non sono quelli originari, ma modificati nel corso del medioevo. La chiesa visibile all'interno delle mura fu costruita nel corso del XII secolo dai

Si trova in via De Lollis, e rappresenta una rielaborazione di un avamposto di controllo ad abitazione privata. La torre ha uno stile quattrocentesco, a pianta quadrangolare irregolare, con bastioni, feritoie, e un coronamento di merli.

Si trova nella zona del cimitero, e risale al Quattrocento, costruita dalla famiglia teatina Anelli, poi passata ai Fieramosca nel Cinquecento. La torre ha pianta quadrangolare, realizzata in muratura e mattoni, con il coronamento superiore a merli.

, sostituito successivamente da un piccolo ponte in muratura. Il fossato antistante era alimentato dal fiume Chiascio. Nei primi decenni del Novecento il fossato venne interrato e il ponte demolito per lasciare spazio alla carreggiata stradale. I merli in laterizio che coronano la terminazione della porta sono stati ricostruiti nell'intervento di restauro del

degli Enti Militari, d'oro, murata di nero, formata dal cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini e sostenente cinque torri visibili, riunite da quattro cortine di muro visibili, le torri di foggia quadrangolare, merlate di dodici alla guelfa, quattro merli per lato, chiuse e finestrate di uno di nero, le cortine di muro finestrate ognuna di uno e merlate di tre.

Le torri hanno foggia rettangolare, munite di barbacane e di dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari); sono munite di una porta e di una sola finestra e sono riunite da cortine di muro, ogni porzione della cortina finestrata di nero.

Di rosso, alla torre ottagonale (tre lati visibili), priva di merli, d'argento, murata e finestrata di nero, al capo d'argento, caricato dalla mezzaluna calante, posta in banda, di rosso. Ornamenti esteriori da Comune

Di argento, al castello di rosso, murato di nero, torricellato di due pezzi laterali, merlati alla guelfa di tre, aperto del campo e finestrato di nero, i merli del castello alla ghibellina, all'orso bianco, passante alla base della porta. Ornamenti esteriori da Comune

D'oro, al castello di rosso, mattonato di nero, formato da due torri, merlate di tre alla guelfa, finestrate di nero, riunite dalla cortina di muro, aperta ad arco acuto del campo, priva di merli, esso castello sostenente il leone di rosso, passante, poggiante la zampa anteriore sinistra sul primo merlo della torre di destra, la zampa posteriore destra sul primo merlo della torre di sinistra, la zampa posteriore sinistra sul secondo merlo della detta torre; al capo di rosso, caricato dalla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune

Come nei casi dei globi di travertino, che sono tenuti sollevati da una piccola asta di ferro sopra i merli che hanno funzione di pinnacolo che appesantisce il contrafforte (come nelle cattedrali gotiche). I riferimenti sono nel

Si consumava inoltre carne di cappone, galline, oche, anatre, colombi, fagiani, pernici, tortore, allodole, quaglie e merli. Pare che a Milano si macellassero fino a settanta buoi al giorno e la carne fosse venduta da oltre quattrocento macellai.

quando camminano) e ad alzare e abbassare la coda. Dai sassi, una volta avvistata la preda, i merli acquaioli si tuffano improvvisamente nell'acqua oppure camminano fino ad essere completamente sommersi, rimanendo in

di azzurro, alla torre di cinque palchi, privi di merli, d'argento, murata di nero, chiusa dello stesso, i tre palchi inferiori su base quadra, i due superiori su base tonda, essi palchi finestrati di nero, il primo e il quinto finestrati di due in fascia, il secondo di tre in fascia, il terzo e il quarto di uno, essa torre fondata sulla pianura diminuita di verde. Ornamenti esteriori da Comune

di ventiquattro pezzi, di verde, d'argento e di rosso alternati: lo scudo cimato da corona murale di un cerchio di muro d'oro, aperto di quattro porte e sormontato da cinque merli dello stesso, uniti da muricciuoli di argento; ed accostato da due rami di palma di verde, decussati sotto la punta, legati di rosso, ed aventi attorcigliata una lista col motto:

Altri due locali dell'ultimo livello, chiusi anch'essi da soffitti a capriate lignee, sono utilizzati come sale convegni; mentre la Sala delle gelosie si affaccia sul cortile interno, la Sala dei merli si apre verso la piazza antistante la rocca attraverso i numerosi merli ghibellini coperti.

. Oltre al restauro del castello, fu realizzato il borgo con la Chiesa di San Vittore, la piazza con il porticato, l'Agenzia e una grande torre quadrata munita di merli. Nella Chiesa si trova il coro ligneo proveniente dall'

Corona turrita che sormonta lo scudo, formata da un cerchio d'oro, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) di foggia rettangolare e dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari), munite ciascuna di una porta e di una finestra, riunite da cortine di muro, ciascuna finestrata di uno, il tutto d'oro e murato di nero.

, Giuseppe Palmidoro, Raffaele De Luca, Salvatore Riso, Filiberto Sbardella, Franco Bucciano, Ezio Lombardi, Francesco Cretara, Gabriele Pappalardo, Branko Bitler, Roberto Guzzo, Ezio Malatesta, Carlo Merli, Rolando Paolorossi e Gino Rossi. Nei mesi successivi sette di questi furono fucilati dai tedeschi e uno (Paolorossi) deportato in Germania; essi furono in parte sostituiti da Antonio Poce, Pietro Battara, Riccardo Cecchelin, Orfeo Mucci e Gino Paris

D'azzurro, alla torre di tre palchi, d'argento, murata di nero, il palco superiore merlato di tre, finestrato di uno, di nero, il palco mediano merlato di quattro, finestrato di due, di nero, il palco inferiore privo di merli, chiuso di nero, essa torre fondata sulla collina di verde, attraversante, la collina fondata in punta e uscente dai fianchi.

D'azzurro, al castello d'oro, murato di nero, aperto del campo, munito di tre feritoie di nero, ordinate in fascia sotto il fastigio privo di merli,; il castello munito di due torri, ognuna finestrata di nero e merlata con il solo grande merlo alla ghibellina; il castello fondato sulla pianura erbosa, di verde, e cimato da un leone, al naturale, linguato di rosso, uscente dal fastigio tra le torri. Ornamenti esteriori di Comune

di cinque palchi, privi di merli, d'argento, murata di nero, chiusa dello stesso, i tre palchi inferiori su base quadra, i due superiori su base tonda, essi palchi finestrati di nero, il primo e il quinto finestrati di due

inquartato: nel primo di verde scaccato d'oro; nel secondo d'argento a tre burelle doppiomerlate di tre merli di rosso, caricate ciascuna di otto trifogli d'oro; nel terzo d'azzurro alla tavola pretoriana montata sul piano erboso di verde; nel quarto di verde alla sbarra d'argento

Corona turrita: sovrastante lo scudo, formata da un cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) rettangolari e dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari), munite di una porta e di una sola finestra e riunite da cortine di muro, ciascuna finestrata di uno. Il tutto d'oro e murato di nero.

troncato: a) d'azzurro alla torre circolare al naturale aperta e finestrata di nero, merlata alla ghibellina di due pezzi, dalle cui finestre e tra i merli escono fiamme al naturale; b) sbarrato d'argento e di verde

, larghi dieci, difficilmente rimovibili con leve di ferro o macchine d'assedio. Le mura erano spesse dieci cubiti, mentre la sua altezza di venti cubiti, che sarebbe stata ancora maggiore, se il costruttore non avesse dovuto rivedere il progetto iniziale. Erano, inoltre, dotate di merli di due cubiti e propugnacoli di tre cubiti, tanto che l'altezza complessiva raggiungeva i venticinque cubiti.

, principi di Galati, sono i nuovi proprietari, assumono il titolo di duchi di Caccamo. I componenti della casata col possesso operano un drastico restauro stilistico, il castello diviene una grande struttura costruita in pietra bianca arroccata sullo sperone roccioso, ha uno sviluppo con pianta irregolare, possenti mura con merli a

, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre.




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Gennaio 2022

23:49:46