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Frasi che contengono la parola muri

L'obice creava infatti passaggi tra i muri, in modo da permettere alla fanteria di spostarsi di edificio in edificio, senza dover attraversare le vie cittadine, dove potevano essere bersagliati dal fuoco nemico.

Con questa tecnica sono realizzati soprattutto gli ambienti vicini agli ingressi mentre altri muri, che costituiscono la maggior parte della struttura dell'anfiteatro, sono stati realizzati a getto di materiale cementizio dentro

Bartolomeo Riesi e Pietro Sgarmiglioni vennero incaricati dal vicario arcivescovile Alessandro Longari di supervisionare ulteriori lavori di rifacimento della chiesa, che comportano l'ispessimento dei muri portanti e che terminarono nel

A Trento era presente anche un anfiteatro, infatti, sotto l'omonima piazzetta di Trento sono stati trovati frammenti di pavimentazione, mura e gradinate dello stesso, oltre al fatto che la posizione di una parte delle case della piazzetta ha la curvatura tipica dell'anfiteatro, essendo le case sorte sui resti del medesimo e utilizzandone muri preesistenti e pietre. Pezzi di mura di cinta, torri, strade, abitazioni, sono stati trovati inoltre sotto numerosi edifici, strade e piazze di Trento.

I tre muri originari, senza le proprie fondamenta, sono poggiati su un'antica via; si estendono dal livello del pavimento per tre metri e nella loro parete minore si apre una piccola finestra, detta dell'

era di nuovo in pessimo stato. La mancata manutenzione in tempo di guerra e gli antichi vizi di costruzione, avevano deteriorato in maniera notevole il vecchio immobile. Vennero emanate severe prescrizioni circa il numero di persone che potevano accedere ai piani superiori dell'edificio per paura del crollo dei muri portanti. La scala era sprofondata in maniera evidente, alcuni scalini vennero imbragati e la ringhiera era fuori piombo. Una verifica, ordinata dal primo ministro

e di Seglie. Scopo di questa campagna, anche a causa dei pochi fondi disponibili, fu soprattutto arrestare il degrado del castello, mettendo in sicurezza i muri pericolanti, rifacendo alcuni tetti, restaurando i

Negli anni settanta numerosi artisti (tra cui Eric Hebborn, Giuseppe Ciotti e Julianos Kattinis) vollero lasciare sui muri traccia del loro paesaggio con affreschi e murales. Agli inizi degli anni ottanta il maestro Vincenzo Bianchi, titolare della Cattedra di

Con la ceramica si producono diversi oggetti, quali stoviglie, oggetti decorativi, materiali edili (mattoni, piastrelle e tegole), rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. Specifiche ceramiche inoltre, trovano impiego nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per il loro alto

, le case dei minatori avevano assi di ardesia incastonate nei muri esterni su cui i minatori scrivevano con il gesso i dettagli del turno in modo che lo svegliatore incaricato potesse svegliarli al momento giusto.

Il secondo e terzo livello possono essere raggiunti tramite una serie di scale costruite nei muri per aggiungere un supporto alla costruzione e avevano altre nicchie per rotoli. Il soffitto era piatto e forse aveva un

, Lenzburg e Wildegg. Ci sono anche diversi ex monasteri, come a Wettingen e Muri. Tutti questi conventi vennero fondati dalla famiglia degli Asburgo e la loro chiusura, decisa dalla confederazione nel

, un progetto che prevede la realizzazione di murales di grande formato su muri concessi dai proprietari o dal Comune, che ha visto nel corso degli anni la partecipazione di importanti street artist internazionali, tra cui:

Simbolo di Breslavia sono gli gnomi, che ebbero in un recente passato valenza politica. Agli inizi degli anni ottanta gli slogan anticomunisti scritti sui muri da Alternativa Arancione, movimento di opposizione guidato da

, che misero fuori uso gli ambienti di servizio presenti nelle sue sostruzioni. Altri ambienti con muri in tufelli furono ricavati nella testata del portico all'angolo nord-occidentale. L'edificio fu forse restaurato ancora sotto

. Alcuni elementi (sovrapposizioni di muri, due vuoti di alleggerimento nella muratura all'esterno dell'abside e un catino all'interno di essa circa tre metri dal pavimento), provano inoltre l'esistenza di una costruzione preesistente l'attuale edificio, ristrutturata e riadattata in seguito all'espansione urbanistica del paese intorno al

Le pareti interne di buona parte delle costruzioni hanno nicchie per immagini di forma trapezoidale, vicino alle finestre. Blocchi cilindrici o rettangolari escono spesso dai muri come grandi attaccapanni, disposti in modo simmetrico con le nicchie e le finestre, quando esistono.

e al rinforzo dato dalle finestre. Gli spazi espositivi sono giocati anch'essi sul rigore e sulle esigenze pratiche, del tutto privi di decorazione, muri ed elementi strutturali fissi dove l'area veniva modificata a seconda delle esigenze attraverso

, da pitture sul muro e da pannelli di legno nella parte bassa dei muri. Le pitture costituivano una serie di sette grandi scene di caccia (caccia al lupo, al cinghiale, al cervo, alla volpe, al falco, etc), alternate con dei decori d'architettura finti composti da nicchie nelle quali prendevano posto dei vasi, decorati da gigli, sormontati da teste di cervi, circondanti da colonne corinzie. I decori di questa galleria li conosciamo grazie ad un disegno di

. Si compone di nove scompartimenti di cui sette sono ornati di allegorie celesti. Il soffitto possiede anche gli stemmi di Anna d'Austria. I muri sono ornati di tappezzerie di Gobelins che illustrano la vita di Alessandro il Grande dai disegni di

, la maggior parte sono perduti per sempre-, gli arredi d'epoca. Nel crollo della facciata orientale venne sepolta la fontana dei Quattro Mori. Rimasero in piedi il torrione quadrangolare del cortile ed alcuni muri perimetrali del fronte settentrionale, oltre a tutto il fianco occidentale.

la base della torre in selenite fu adattata per ospitare una bottega. La porta originaria fu allargata e furono ridotti gli spessori dei muri interni per creare spazio, compromettendo notevolmente la stabilita dell'edificio. Negli

, limite superiore della fascia di alghe presente sui muri prospicienti i canali. Tale quota veniva evidenziata con l'incisione di una linea orizzontale nei muri di molti palazzi, sopra cui era scolpita una lettera

Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quello di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.

fece estrarre grandi blocchi di pietra e granito destinati alle fondazioni ed ai muri di contenimento del Tempio. Queste pietre furono preparate in loco con la supervisione degli esperti costruttori di

In Veliternos, ueteres ciues Romanos, quod totiens rebellassent, grauiter saeuitum: et muri deiecti et senatus inde abductus iussique trans Tiberim habitare, ut eius qui cis Tiberim deprehensus esset usque ad mille pondo assium clarigatio esset nec priusquam aere persoluto is qui cepisset extra uincula captum haberet. in agrum senatorum coloni missi, quibus adscriptis speciem antiquae frequentiae Velitrae receperunt.

Velitris antiquitus tacta de caelo parte muri, responsum est eius oppidi civem quandoque rerum potiturum; qua fiducia Veliterni et tunc statim et postea saepius paene ad exitium sui cum populo Romano belligeraverant; sero tandem documentis apparuit ostentum illud Augusti potentiam portendisse.

: il suo campanile richiama quello della chiesa di San Nicola di Bari. La chiesa distrutta di Ragusa inoltre aveva sui muri laterali arcate cieche simili a quelle delle cattedrali di Bitonto e di Bari. Importanti anche la

L'opera di Giandomenico Tiepolo, oltre alla volta del presbiterio, comprende anche i due muri perimetrali sottostanti, dove il pittore pone due grandi affreschi incentrati su scene fondamentali del culto dei santi titolari: il

.In origine un villaggio di Brettii, poi successivamente divenne un campo militare, dell'Impero romano d'Oriente cinto da piccoli muri perimetrali, hanno dato origine alla costruzione della fortificazione voluta e migliorata da

Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quella di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.

. Nella cappella di Sant'Ippolito sono presenti molti resti della Milano romana, in precedenza utilizzati altrove e poi portati nella basilica, come alcuni blocchi di pietra dei muri e diverse cornici che impreziosiscono le pareti

Andrea Sacchi, che prevedeva una pianta ovale. I lavori si svolsero senza turbare l'arrivo di pellegrini: i muri del nuovo complesso, infatti, furono innalzati attorno al vecchio edificio, che fu abbattuto solo a lavori ultimati, nel

che costituiva un serio ostacolo all'ulteriore avanzata da sud verso il centro. Le gallerie della metropolitana erano state sbarrate con muri ed erano difese dai tedeschi, ebbero quindi inizio violenti scontri anche nei sotterranei

La facciata principale ha uno stile caratteristico tardo settecentesco, con muri rivestiti di bugnato piatto da cui sporgono modanature, mensole e timpani triangolari. Lo scalone che porta al primo piano si apre nel cortile, porticato. Qui vennero portate sette lunette provenienti dall'antica chiesa del

) chiuso da un muro divisorio ed articolato da quattro pilastri. Questo spazio conteneva la statua di culto del dio Apollo. La struttura era formata da un basso zoccolo costituito da due filari di blocchi di calcare, su cui poggiavano i muri in mattoni crudi. L'area sacra di Punta Alice rimase fino al

, ossia a cella unica ma con due corridoi laterali. La pianta a cella unica poteva avere o essere priva di colonne in facciata, la pianta con tripartizione della cella presentava nel pronao una doppia fila di colonne, in assenza o presenza di prolungamento dei muri laterali della cella. Nella tipologia ad

e piccole statue, tutte collocate lungo i muri perimetrali del Vittoriano, che nel complesso fornivano all'occhio dell'osservatore un impatto visivo paragonabile alla bicromia dovuta all'ipotetico uso di due materiali diversi di rivestimento

. Il progetto fu quindi modificato anche da un punto di vista estetico, visto che il Vittoriano avrebbe dovuto anche prevedere delle finestre e delle porte per gli ambienti interni, che furono poi collocate sui muri perimetrali dell'edificio

, che in quell'anno era stata convertita da luogo di culto a sede del parlamento. I muri e le finestre della chiesa vennero decorati con bandiere nazionali, il pulpito ricoperto con un grande telo e l'organo mascherato da un grande arazzo di Philipp Veit rappresentante la

Diversi di questi mulini sono giunti sino al XXI secolo. Alcuni sono stati recuperati, mentre altri versano in stato di abbandono. Partendo dalle sorgenti, i primi impianti molinatori di rilievo storico che si incontrano lungo l'Olona sono i mulini Grassi di Varese, che sono stati costruiti tra il XVI ed il XIX secolo. Sono stati ristrutturati per essere adibiti ad abitazione e possiedono, sui muri esterni, alcuni esempi di

in corrispondenza dei muri laterali. Sotto ciascuna lunetta si aprono le strette finestre ad arco che danno luce all'ambiente: sono sei su ciascuna parete laterale a cui si aggiungevano altre due aperture sul lato ovest, tamponate con la creazione del

), oltrepassava via Napoleone III (dove sono ancora alcuni resti), via Carlo Alberto (altri resti tufacei sporgenti dai muri delle case) e raggiungeva via di S. Vito dove, a fianco dell'omonima chiesa, alla fine del famoso

e la carica della particella entrante. Durante la presa dati, l'interazione di un neutrino e il suo rivelatore corrispondente sono individuati in tempo reale dagli scintillatori e dagli spettrometri. Questi rivelatori sono poi estratti dai muri per lo sviluppo delle emulsioni, la scansione e la ricerca topologica e cinematica dei decadimenti del tauone.

) che, dopo poco tempo, erano ridotte in uno stato allucinante, con solo dei materassi sporchi per terra e i muri ricoperti di escrementi (in molti casi erano anche infestate dagli scarafaggi). Nonostante gli appelli di molti politici cattolici e soprattutto dell'arcivescovo

, dove rimane anche una colonna e intorno si aprono gli otto ambienti che costituiscono l'abitazione; resti di decorazioni parietale in rosso e in nero si riscontrano sui muri, oltre ai resti di una scala che conduceva al piano superiore e ad un'altra che portava alla cantina.

(murature rettilinee generalmente parallele alle linee di tiro dei cannoni preposti alla difesa del bastione) e due fianchi (brevi muri che collegano il bastione alle cortine) che ospitano in genere le

) culminano con un vano circolare. Nelle loro planimetrie spesso i muri portanti perimetrali si protraggono all'esterno sia verso la fronte dell'edificio, sia nella sua parte retrostante: in tal caso vengono definiti come templi

Secondo l'ambasciatore britannico Dominick Chilcott, i dimostranti imperversarono per tutto l'edificio dell'ambasciata, distruggendo l'arredamento e la mobilia, dipingendo sui muri dei graffiti, rompendo finestre, telefoni e computer e appiccando il fuoco. Sette membri del personale dell'ambasciata furono catturati dai dimostranti ma furono scortati via dalla polizia.

Questa sala, priva di finestre che danno all'esterno, era la stanza privata del Sultano. I muri sono riccamente decorati: lo stucco ed i colori sono originali. Le piastrelle sulle pareti sono di fabbrica sivigliana, del

Per poter disporre elementi strutturali quali tavole da offerte e buche su un pavimento di gesso, furono usate delle corde. Le corde erano prima intinte nella vernice nera, e poi tese ed appoggiate al suolo, dove lasciavano un segno. In alcuni casi le corde erano premute all'interno del gesso, lasciando un solco. Fu utilizzata una tecnica simile per dividere la superficie dei muri prima di decorarli con bassorilievi.

del territorio che le ospita. Spesso questi edifici, non rispettando alcuni standard abitativi e di sicurezza moderni, vengono purtroppo ristrutturati inglobando i muri in terra in una nuova struttura in laterizio o cemento, che rende irriconoscibile dall'esterno la struttura originale. Le

addossate ai muri esterni della cella e da una fila aggiuntiva di colonne ma solo sui lati corti. La cella poteva in tal modo essere realizzata con una maggiore ampiezza; quest'ultima tipologia viene citata da Vitruvio (

Anche in Italia l'uso della paglia in edilizia sta avendo una grande accelerazione rispetto a qualche anno fa, sono centinaia ormai gli edifici costruiti con una struttura in legno ed i muri di tamponamento in balle di paglia.

Allo stato delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari, di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa trecento metri quadrati.

, aree verdi private abbastanza estese ma poco agibili in quanto separate dal tessuto urbano da alti muri in mattoni o in pietra. Alcuni esempi di orti accessibili al pubblico sono il Giardino Cardella, il chiostro di

Ognuno di essi reca su ogni sportello statuine di legno di Santi del Nuovo e Vecchio Testamento poste su artistiche mensolette. Sui muri lungo le cornici, sono incastonati medaglioni ovali o rotondi con festoni e mezze figure di

tipico per questa pianta sono i prati aridi, i pendii sassosi e le boscaglie steppiche; ma anche i tagli forestali, come pure le strade e i margini erbacei dei boschi, muri, ripari sotto roccia, praterie rase subalpine,

, fu quasi completamente distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. La villa, della quale restavano i muri perimetrali e e pochi ambienti interni, fu ricostruita nel dopoguerra ad uso residenziale, rispettando volumi e strutture dell'edificio originario.

che hanno portato all'abbandono di un design multicolore (giallo, arancione, grigio e viola) degli interni, per muri e seggiolini bianchi e scale nere (i colori sociali della Virtus); sono stati allestiti una galleria-museo dedicata alla storia della Virtus, un nuovo

FUMA FUME FUMI FUMO FUNE FUNI FUNK FUOR FURA FURE FURI FURO FUSA FUSE FUSI FUSO FUTA FUTE GAGA GAGE GAGI GAIA GAIE GAIO GALA GALE GAME GANG GARA GARE GASA GASI GASO GASP GATE GATO GAZA GAZI GAZO GECO GEEK GELA GELI GELO GEMA GEME GEMI GEMO GENA GENE GENI GENO GESU GETI GETO GHIA GHIE GIGA GILA GILE GILL GIOI GIRA GIRE GIRI GIRL GIRO GITA GITE GITI GITO GIUE GIVA GIVI GIVO GLIA GLIE GNAM GNAO GNAU GOAL GODA GODE GODI GODO GOGO GOLA GOLE GOLF GOMI GONG GORA GORE GOTA GOTE GOTI GOTO GRAN GRAY GRES GRIP GROG GROS GRRR GRUA GRUE GRUP GUAI GUAR GUFA GUFI GUFO GULI GULO GULP GURU HAIK HAKA HALI HALL HALO HARD HELP HIGH HOBO HOME HOMO HOOK HOPI HOST HUCO HULA HUTU IANI IANO IATI IATO IBIS IDEA IDEE IDEI IDEM IDEO IDRA IDRE IENA IENE IERI IGLO IGLU IGNE IGNI ILEI ILEO ILII ILIO ILOR IMAM IMAN IMPI INCA INDA INDE INDI INDO INDU INFI INFO INGA INIA INIE INKA INNI INNO INSU IOCO IODI IOGA IOLE IOLI IONE IONI IOSA IOTA IOTE IPOD IRAI IRAP IRCI IRCO IREI IRIS IRLA IRLE IRLI IRLO IRMI IRNE IRSI IRTA IRTE IRTI IRTO IRVI ISBA ISBE ISMI ISMO ISSA ISSE ISSI ISSO ISTA ISTE ISTI ISTO ITEM ITER ITTI ITTO IUBA IUBE IUGO IULI IULO IURA IURE IURI IURO IUTA IUTE IZBA IZBE IZZA IZZE JACK JAIS JAVA JAZZ JEEP JIVE JOTA JUDO JUMP JUTA JUTE KAKI KAPO KART KAVA KEPI KERS KHAN KHAT KILI KILO KILT KINA KING KINI KINO KITE KIVI KIWI KNUT KOHL KORE KREN KRIS KRUG KUNA KUNE KVAS KYAT LABE LABI LACI LACO LADY LAGO LAMA LAME LAMI LAMO LANA LAND LANE LANI LANO LARA LARE LARI LARO LATA LATE LATI LATO LAVA LAVE LAVI LAVO LAZI LAZO LECE LEDA LEDE LEDI LEDO LEGA LEGO LEHM LENA LENE LENI LENO LESA LESE LESI LESO LETE LETI LEVA LEVE LEVI LEVO LEZI LIBA LIBI LIBO LICE LICI LIDA LIDE LIDI LIDO LIEA LIED LIEE LIEI LIEO LIFO LIFT LIGA LIGE LIGI LIGO LIMA LIME LIMI LIMO LINA LINE LINI LINK LINO LIRA LIRE LIRI LISA LISE LISI LISO LISP LITA LITE LITI LITO LIVE LOBI LOBO LOCA LOCO LODA LODE LODI LODO LOFI LOFT LOGO LOIA LOIE LOOK LOOP LORD LORI LORO LOSS LOTI LOTO LUCA LUCE LUCI LUCO LUDA LUDE LUDI LUDO LUGA LUGE LUGI LUGO LUMA LUME LUMI LUMO LUNA LUPA LUPE LUPI LUPO LUSO LUTA LUTI LUTO MACH MACO MADE MAGA MAGI MAGO MAIA MAIE MAIL MAIO MAIS MAKI MAKO MALA MALE MALI MALO MAMI MAMO MANA MANE MANI MANO MAPI MAPO MARA MARC MARE MARI MARO MASI MASO MATE MAVI MAXI MAYA MEAI MECO MEDA MEDE MEDI MEDO MELA MELE MELI MELO MEME MEMI MEMO MENA MENE MENI MENO MENU MERA MERE MERI MERO MESA MESE MESI META METE MEVE MEVI MHMM MIAO MIAU MICA MICE MICI MIDA MIDE MIDI MIEI MIGA MILA MILI MIMA MIME MIMI MIMO MINA MINE MINI MINO MIRA MIRE MIRI MIRO MISE MISI MISO MISS MITE MITI MITO MIXA MIXI MIXO MOCA MOCO MODA MODE MODI MODO MOGE MOGI MOHO MOIA MOIE MOIO MOKA MOLA MOLE MOLI MOLO MONA MONE MOOD MOOG MOPS MORA MORE MORI MORO MOSH MOTA MOTE MOTI MOTO MOVE MOVI MOVO MOXA MOXE MUCI MUCO MUDA MUDE MUDI MUDO MUGO MULA MULE MULI MULO MUNI MUNO MURA MURE MURI MURO MUSA MUSE MUSI MUSO MUST MUTA MUTE MUTI MUTO MUUH NAAA NAAN NAIA NAIE NAIF NANA NANE NANI NANO NAOS NAPI NAPO NARE NARI NASA NASI NASO NATA NATE NATI NATO NAVE NAVI NAZI NECA NECK NECO NEEM NEGA NEGO NEON NEPA NEPE NERA NERD NERE NERI NERO NEVA NEVE NEVI NEVO NEWS NICK NIDI NIDO NIET NIFE NIFI NIFO NIMA NIMO NINA NINE NINI NINO NIUN NOCE NOCH NOCI NODI NODO NOIA NOIE NOIO NOIR NOLI NOLO NOMA NOME NOMI NOMO NONA NONE NONI NONO NOOO NORA NORD NORE NOTA NOTE NOTI NOTO NOUS NOVA NOVE NOVI NOVO NUBE NUBI NUCA NUDA NUDE NUDI NUDO NUME NUMI NURI NURO NUTI NUTO OAKS OASI OBLA OBLI OBLO OBOE OBOI OCCA OCHE OCRA OCRE ODEI ODEO ODIA ODII ODIO ODRA ODRO OECI OFFA OFFE OGGI OGNA OGNE OGNI OIBO OIDI OILA OIME OKAY OLAS OLEA OLEI OLEO OLFA OLFI OLFO OLIA OLII OLIO OLLA OLLE OLMI OLMO OLPE OLPI OMAI OMBE OMEI ONCE ONCO ONDA ONDE ONDI ONDO ONII ONNE ONNI ONRA ONRI ONRO ONTA ONTE ONZA ONZE OOPS OPEN OPLA OPPI OPRA OPRE OPRI OPRO OPTA OPTI OPTO OPUS ORAI ORBA ORBE ORBI ORBO ORCA ORCI ORCO ORDA ORDE ORDI ORDO ORGE ORLA ORLI ORLO ORMA ORME ORMI ORMO ORNA ORNI ORNO ORRA ORRE ORRI ORRO ORSA ORSE ORSI ORSO ORSU ORTA ORTE ORTI ORTO ORZA ORZE ORZI ORZO OSAI OSCA OSCI OSCO OSMI OSOL OSSA OSSE OSSI OSSO OSTA OSTE OSTI OSTO OTRE OTRI OTRO OTTA OTTE OTTI OTTO OUZO OVAI OVER OVRA OVRE OVRI OVRO OVVI OXER OZIA OZII OZIO PACA PACE PACI PACK PACO PAGA PAGI PAGO PAIA PAIO PALA PALE PALI PALM PALO PANA PANE PANI PANO PAPA PAPE PAPI PARA PARE PARI PARO PASS PATE PATI PAVE PECE PECI PECK PECO PEDI PEDO PELA PELI PELO PENA PENE PENI PENO PEON PEPA PEPE PEPI PEPO PERA PERE PERI PERO PERU PESA PESE PESI PESO PETA PETE PETI PETO PEUH PFUI PHON PHOT PIAI PICA PICI PICO PIGI PIGO PILA PILE PILI PILO PINA PINE PINI PINO PIPA PIPE PIPI PIPO PIRA PIRE PIRI PIRO PITA PITE PIUE PIVA PIVE PIVI PIVO PIZI PLAY PLOP PLOT PLUF PLUS POCA POCO PODI PODO POGA POGO POIA POIE POIS POLA POLE POLI POLO POMA POME POMI POMO PONE PONI PONY POOL POPE POPI POPO PORI PORO POSA POSE POSI POSO POST POTA POTE POTI POTO POUF PRAM PRIA PROA PROF PRRR PRUA PRUE PUAH PUBE PUBI PUDU PUFF PUGI PUIA PUIE PULA PULE PULI PULL PULP PUMA PUMP PUNI PUNK PUOI PUPA PUPE PUPI PUPO PUPU PURA PURE PURI PURO PUTA

, campagna militare diversa da quella poi condotta dal padre contro la Northumbria. Secondo questa teoria, Artur fu quindi attivo soprattutto nella regione compresa tra i due muri romani, conosciuta come

aveva dato asilo fino a qualche giorno prima, si era preparato all'assedio della sua fortezza, primo serio pericolo che corse da quando era nelle sue mani, facendo rinforzare muri, soldati ed artiglieria. Eppure si aspettava la prova che il governatore Sombreuil aveva appena subito agli

Castello costruito in epoca medievale con la funzione di presidio della foce del Tidoncello nel Tidone, punto nel quale la strada per Bobbio si diramava dalla strada che risaliva la val Tidone. Nel corso degli anni l'edificio ha subito diverse modifiche rispetto alla struttura originaria tra cui la costruzione di alcuni edifici addossati ai muri perimetrali, i quali restano, comunque, ancora visibili e l'abbassamento della

. In relazione alla capanna regia del Palatino si hanno anche la fossa di fondazione e alcune rasature di muri risalenti allo stesso periodo, che possono essere interpretati come i muri della prima Roma, la

marroni, con una struttura color rosso, sostenute da colonne, anch'esse rosse. Dove mancano le pensiline e i muri, ci sono delle ringhiere e dei lampioni con i cartelli indicanti il nome della stazione.

hanno riportato alla luce la porzione nord-occidentale della chiesa. L'edificio, orientato est-ovest, presentava un unico ambiente con tre ingressi e un tetto a doppio spiovente; il pavimento era molto semplice, costituito da ciottoli fluviali, e le pareti interne risultavano intonacate e, forse, dipinte, come dimostrano alcune tracce di colore rinvenute alla base dei muri. In seguito all'alluvione dell'

Negli scavi eseguiti a Efeso si sono trovati i ruderi della chiesa e centinaia di tombe. Sia sui muri della chiesa che sulle tombe del VI secolo ci sono scritte collegate alla vicenda dei sette dormienti considerati santi e per diversi secoli i credenti continuarono ad essere sepolti in questo luogo, dove una credenza ritiene sia sepolta anche

. Dopo detta catastrofe, della chiesa non restarono che pochi muri lesionati e cadenti, testimoni di uno splendore di tre secoli d'arte ormai perso e delle lapidi marmoree sepolcrali. Fu ricostruita sui resti della precedente chiesa in

. Gli enormi blocchi di tufo, di misure standardizzate e, se del caso, opportunamente rifiniti con interventi manuali, venivano sollevati e posizionati con macchinari simili alle attuali gru, e venivano quindi collegati tra di loro con perni e grappe in ferro (i buchi visibili sui muri delle strutture architettoniche antiche, come ad esempio il

, sul quale poggia l'edificio circolare composto da sette anelli concentrici, collegati tra loro da muri radiali. Altre due linee di muri formavano una seconda serie di concamerazioni. Vi era infine il primo ambiente praticabile, al termine del lungo corridoio d'ingresso: un settore ad arco di cerchio, fronteggiato in origine da un muro di grande altezza e spessore rivestito di

), rispecchiavano sui muri le colonne esterne, e quando il tempio era privo di peristasi ne costituivano una sorta di surrogato (tempio pseudoperiptero). In altri casi i muri esterni potevano essere coronati da un

delimitata da piatte lesene incassate nei muri, quali racchiudono nello spazio libero alcune tele di carattere sacro. Numerose statue, tra cui quella della Madonna della Consolazione, da cui prende il nome l'edificio, sono custodite entro stipi

) connesso allo sfruttamento di acque salutari. La prima occupazione di quest'area del pianoro a fini abitativi risale agli ultimi decenni del IX secolo a.C., come testimoniano le tracce di capanne e i materiali rinvenuti. Dalla fine del VII secolo a.C. si assiste ad una monumentalizzazione dell'area con l'erezione di edifici con muri in opera quadrata di tufo, alcuni a carattere abitativo e altri forse relativi ad un

) con i muri in pietra, tanto da richiedere l'intervento delle macchine da guerra, potrebbero far parte delle operazioni descritte da Tacito e volte ad arrestare il fronte dell'incendio con la creazione di un'area vuota, mentre per Svetonio il motivo va ricercato nel desiderio dell'imperatore di ottenere lo spazio per il suo nuovo palazzo;

Nella fase intermedia la cultura di Trypillian si espanse su una vasta area, dalla Transilvania Orientale in direzione ovest fino al Dnieper verso Est. La popolazione si era stabilita sulla riva dell'alto e medio corso del Dnieper e cresceva considerevolmente, vivendo sugli altopiani vicino ai fiumi maggiori e alle sorgenti. Le loro dimore erano costruite su pali a forma di cerchi o di ovali, con pavimenti di ceppi coperti di argilla. I muri di legno erano imbastiti con argilla e una

a larghi motivi geometrici e dai colori brillanti, con campi monocromatici incorniciati e una prospettiva unicamente bidimensionale. Le artiste che la praticano sono donne, e le opere vengono dipinte sui muri esterni delle case. A volte vengono

ha un dimensione archeologica. Esplorazioni archeologiche recenti negl'intervalli di marea hanno portato alla luce centinaia di siti, scoprendo trappole per pesci, macine mareomotrici, muri di alghe e porti.

. L'evidenza storica dell'utilizzo della struttura come carcere deriva dal rinvenimento di aree adibite a cortili per i reclusi ed esplicite iscrizioni sui muri ad opera dei patrioti rinchiusi nelle celle. Il castello, del quale sono evidenti gli incassi del ponte levatoio e il fossato di protezione, ha subito numerose modifiche nel corso dei secoli, dall'VIII in poi, periodo nel quale si fa risalire la prima edificazione.

: le porte d'ingresso, le attrezzature, gli impianti e i servizi furono tutti rifatti, anche il retro della tribuna coperta venne murato (era rimasto scoperto, come buona parte dei muri perimetrali, fin dall'inaugurazione). Negli ultimi anni quaranta il

La torre dei Forni misurava esternamente quattordici metri per lato, mentre internamente soltanto dieci: per questa ragione si evince che almeno alla base lo spessore dei muri era di due metri, coincidente dunque con le fondamenta rinvenute al di sotto di

, unica parte conservata completamente integra dal tempo della sua costruzione, nei muri perimetrali, nella volta e sotto la pavimentazione. Farebbe parte della struttura originaria anche una colonna di marmo verde di

In quest'area sono inoltre presenti le tracce di alcuni edifici di epoca repubblicana, precedenti la costruzione del Foro, con muri in blocchi di tufo cappellaccio, allineati secondo i punti cardinali: si potrebbe trattare dei resti della

. Non vi furono vittime ma i danni furono ingenti: tratti interi di muratura, i muri della chiesa, la cappella della croce furono distrutti. Dalla distruzione rimasero indenni la tomba di Santa Ottilia, il sarcofago della badessa Eugenia e quello di Eticone. Dopo l'incendio le suore abbandonarono l'abbazia e molte di esse, tra le quali la badessa Agnese di Oberkirch, abbracciarono la

, non ancora scavato: una parziale indagine ha permesso di riconoscere il muro perimetrale esterno, muri radiali, avancorpi ad U con tracce di scale che dovevano salire ai piani superiori, e un corridoio voltato che portava direttamente all'arena. La tecnica di costruzione in

trasferitasi a Venezia ed attiva nei settori del commercio delle spezie e dell'armatoria, nel sedicesimo secolo. Data la sua struttura a base quadrata e dai muri molto spessi, si ritiene fosse originariamente un

in America. Mentre la gran parte delle superfici dei muri sono intonacate, i pilastri e i muri della galleria bassa sono in arenaria. Attorno al perimetro della sala si trovano enormi colonne di variegato marmo

) si trovano scolpite, unite a quelle della famiglia Le Febvre di La Halle, su uno dei muri del castello locale costruito all'inizio dell'XVI secolo da Nicolas de Sainte-Aldegonde. Il Comune, per comporre il proprio stemma, ha girato le teste dei pavoni.

Nella nuova versione asimmetrica questa fronte ha il compito di unificare il soggiorno con lo studio sottostante, il cui solaio di copertura consente di dotare il soggiorno di un'ampia terrazza, prolungata con una struttura a ponte oltre i limiti del fabbricato sottostante. Questo prospetto si articola in base a una griglia compositiva geometrica che gioca sul contrasto ritmico e materico tra gli elementi passanti orizzontali (i muri intonacati e la vetrata a nastro del corpo allungato dello studio, il parapetto sempre intonacato della terrazza) e i due i temi-cardine verticali, risolti molto felicemente: il massiccio muro in pietra dalle caratteristiche aperture a feritoia, con vetrate policrome dal design astratto, elaborate dall'architetto, e l'inserto con due lame in pietra, dalla caratteristica struttura a scarpa, ritmicamente scandite da lastre in

, spesso catastrofici, che nel corso dei secoli hanno inferto ferite gravissime, distruggendo monumenti importanti e tracce di un passato remoto che risale all'epoca pre-romana. Sono del resto caratteristici, in gran parte del centro storico, gli edifici bassi e con i muri perimetrali

, uno dei quali era un muri-fabbro, un altro un venditore di carbone che vivevano in modeste condizioni economiche e non avevano nulla a che fare con l'edilizia ma figuravano in un albo di persone autorizzate a costruire tenuto dalla giunta comunale in base a vecchie norme regolamentari del

. La coda varia in forma e lunghezza, essendo persino assente in certe razze. Alcune razze dispongono d'un quinto dito vestigiale sugli arti posteriori, che serve per facilitare la camminata o arrampicarsi in muri o mura di rocce.

Nei ragni che predano acquattati nella loro ragnatela questi ocelli sono costituiti da semplici lenti in grado di individuare solamente la direzione di arrivo della luce usando l'ombra proiettata dai muri negli stessi ocelli.

a scopo difensivo, elemento presente anche su tutto il perimetro del convento. L'interno, a navata unica, custodisce un altare maggiore ligneo, finemente intarsiato, e numerose tele distribuite lungo i muri laterali.

I corridoi conducono dalla rotonda alla camera di sepoltura sul retro del memoriale. Lungo le pareti del corridoio sono presenti, all'interno di nicchie, otto statue di scultori di spicco raffiguranti varie fasi della vita di Lincoln. Quattro tavole di bronzo sui muri sono incise con il

viene chiamata ad investigare ed il Dottore, Liz e il Brigadiere vengono inviati verso il complesso. Uno dei lavoratori del centro viene trovato morto, dilaniato da delle specie di artigli e quello che stava con lui rimane traumatizzato a tal punto da riuscire solo a disegnare sui muri della base orribili creature rettiliane. Sotto consiglio dell'ufficiale di sicurezza, che crede ci sia un sabotatore nel laboratorio, il Dottore indaga e viene attaccato nelle caverne da una

, forse con una funzione di supporto al vicino castello. Originariamente l'edificio a pianta quadrata era circondato da un fossato su cui davano direttamente i muri perimetrali scarpati in sasso. L'interno presenta due piani con volte a ombrello e lunette contenenti gli stemmi di alcune casate nobiliari

Dove il terreno non permetteva di scavare, venivano alzati muri di pietre tenute assieme da impasti di ghiaia, cemento e filo di ferro. Nella maggior parte dei casi, le trincee di prima linea sul Carso erano delle buche protette da sacchi di terra e pietre carsiche, per nulla in grado di fornire protezione agli occupanti, durante i continui bombardamenti.

di forma quadrangolare. I muri perimetrali erano formati da grandi blocchi squadrati che sono stati innalzati in alcuni punti fino a tre metri dal suolo, gli intagli delle porte, i segni d'allineamento delle navate, le cappelle e le navate che avrebbero dovuto avere una copertura costituita da volte a crociera costolonate permettono di farsi un'idea del progetto originario. Secondo quanto riportato dalle fonti, la progettazione e realizzazione della basilica del Murgo sarebbe collocabile cronologicamente intorno al

, che specifica il metodo di misurazione del coefficiente di assorbimento del suono dei materiali usati per la costruzione di muri o l'assorbenza dell'area di oggetti come elementi d'arredo o anche persone. Ad ogni modo non utilizzato per le misurazione di risuonatori debolmente smorzati.

, che costituiva un serio ostacolo all'ulteriore avanzata da sud verso il centro. Le gallerie della metropolitana erano state sbarrate con muri ed erano difese dai tedeschi; ebbero quindi inizio violenti scontri anche nei sotterranei

, i quali avrebbero iniziato ad infastidire le signore presenti. Dopo aver rifiutato le proposte della band, non meglio definite, le ragazze pare che avessero chiamato la security. I Cradle of Filth intanto si sarebbero dapprima messi a tirare birra sui muri, venendo successivamente presi con forza dalla security e buttati fuori dal locale a calci nel sedere.




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Ultimo aggiornamento pagina:

30 Giugno 2021

12:56:41