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Frasi che contengono la parola lastra

Gli esperimenti di Becquerel consistevano nell'esporre alla luce del sole una sostanza fosforescente disposta su un involucro di carta opaco in cui vi era una lastra fotografica destinata a rivelare l'emissione non luminosa della sostanza. La scelta cadde sul solfato di uranio che sviluppava una

La fotocamera per la dagherrotipia era composta da una scatola di legno, una fessura per la lastra di rame sul retro e frontalmente un obiettivo fisso, in vetro e ottone. Quest'ultimo era inizialmente costruito sullo schema dell'ottico francese

Le immagini si formavano sulla lastra come riflesse, caratteristica che richiese l'adozione di alcuni accorgimenti per la composizione del dagherrotipo, come la sistemazione degli oggetti a destra per farli apparire a sinistra, oppure non includere del testo, per evitarne il capovolgimento. Nel

Per i vetri laminati stratificati il taglio viene eseguito sia sulla parte superiore della lastra, sia sulla parte sottostante alla parte superiore della stessa, visto che sono due vetri accoppiati, mentre il film polimerico che tiene accoppiate le due lastre (in PVB o

cinerario costituito da un blocco monolitico in pietra, quadrato o rettangolare, in cui era ricavata al centro una fossetta quadrata destinata a contenere i resti combusti del defunto; per coperchio aveva o una lastra o un altro blocco monolitico identico.

, Francesca Mambro, Giorgio Vale, Gilberto Cavallini e Stefano Soderini rapinano a Roma una gioielleria in via Mario de' Fiori. A rapina quasi conclusa, Renato Mancini, figlio del titolare, tenta di reagire gettando contro i rapinatori una lastra di vetro e viene ucciso con una revolverata in fronte.

Una lastra di vetro piana, necessaria per lo smaltimento del calore prodotto dalla lampada di proiezione, viene sistemata lungo il percorso del fascio luminoso, tra la lente di condensazione e la slitta porta diapositive, per evitare di danneggiare queste ultime. Questo vetro trasmette lunghezze d'onda visibili, ma assorbe gli

che si trovava nel duomo di Parma e che rientrava nell'ambito del programma di ridefinizione dell'area presbiteriale insieme all'altare maggiore (Arca dei Santi Abdon e Sennen) e alla cattedra episcopale, programma di difficoltosa lettura a causa di manomissioni intervenute nel XVI secolo. Lungo il lato superiore della lastra, oggi collocata nel braccio meridionale del

) erano state usate figurine di animali e figure equestri, di immediato e raffinato dinamismo senza precedenti. Talvolta si cercava di recuperare modelli classici, come nella lastra frontale di elmo della

di legno: una volta liquefatto lo zucchero ovvero quando ha assunto il tipico colore biondiccio, non troppo scuro in modo da non farlo diventare amaro e troppo caramellato, aggiungere le mandorle sbucciate o appena tostate, oppure qualsiasi altro ingrediente a piacimento come quelli sopra elencati. Continuare a girare brevemente per amalgamare bene e versare su di uno stampo o una lastra di

I nuovi edifici per il culto vengono pertanto identificati tramite il nome del donatore o di colui che, dopo aver acquistato l'immobile, ne aveva curato la riconversione in aula di culto, secondo una prassi comune nel mondo romano per le opere a destinazione pubblica (es. strade, magazzini, basiliche, acquedotti); il nome del donatore era di norma apposto su una lastra (

, di tracce rosse e trasudo su una lastra marmorea ritenuta quella su cui Gennaro sarebbe stato decapitato e che avrebbe ricevuto il suo sangue, ma studi recenti hanno riconosciuto nella lastra il frammento di un altare paleocristiano del VI secolo d.C., su cui si trovano tracce di vernice rossa e di cera e su cui non avvenne mai alcuna esecuzione

, e tra i reperti ritrovati due piedi in bronzo, forse appartenenti ad un divano, un vaso in vetro, una lastra in marmo colorata, oggetti in bronzo e una bacchetta di vetro utilizzata per la preparazione di prodotti da

, Spignon e Tarcetta, faceva parte della Banca di Antro che riuniva i propri eletti, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza relativi alla popolazione della val Natisone e della valle dell'Alberone, intorno alla lastra di pietra posta sotto i tigli che crescevano nei pressi dell'abitato di Biacis. Le due Banche di Antro e Merso formavano, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente una volta l'anno, nei pressi della chiesetta di

Giovanni descrive la crocifissione come se fosse avvenuta in un giardino in cui si trova anche la tomba utilizzata per la sepoltura di Cristo. I due angeli che Maria Maddalena vede presso questa tomba sono descritti seduti sulla lastra di pietra dove aveva giaciuto il corpo di Cristo, scena che ricorda la posizione dei due

, lastra lapidea risalente alla fondazione rinascimentale di Giulia, affissa sul monumento d'ingresso, recante incisi i versi del Campano, testimonianti la nascita della nuova Giulia, a breve distanza dal luogo in cui poco prima fu distrutta Castel San Flaviano, a seguito della

. La lavorazione dello specchio si basa su una lastra di vetro, con una parte rivestita di alluminio o argento, che produce una immagine per riflessione delle figure che compaiono di fronte ad essa. Solo tra la fine del

sovrastanti. Queste ultime, come si evince dai fori presenti sulla faccia anteriore, erano realizzate tramite parti scolpite separatamente, collegate in un secondo momento alla lastra di fondo, secondo una tecnica non comune, ma presente ad

(decorazioni ad alveare). Nella nicchia sull'asse dell'ingresso principale si trova la fontana sormontata da un pannello a mosaico su fondo oro, sotto il quale scaturisce l'acqua che, scivolando su una lastra marmorea decorata a

del primo Quattrocento, la lastra tombale degli abati di San Pancrazio (XIV secolo), proveniente dalla chiesa sconsacrata, e, a sinistra, la lastra tombale di Giovanni di Antonio Amati, attribuita ad

narra dell'assassinio di Tommaso Becket nella fase finale del libro. Herman Melville paragona gli assi della nave Pequod alla lastra dove Becket venne ucciso e che veniva venerata dai pellegrini inglesi nel sedicesimo capitolo di

. Vetri intatti, fra i quali un pezzo unico, una bottiglia mercuriale proveniente da Sant'Agata e firmata M.S. Custodito. Nei pressi del comune si trova una lastra bianca, probabilmente risalente al I secolo a.C., restaurata con un

, che richiedeva un lasso di tempo piuttosto lungo, in grado di oscillare da pochi secondi a qualche minuto, a seconda della luce disponibile. L'esposizione doveva essere completata prima dell'asciugatura della lastra, rendendo obbligatoria la fotografia dei soggetti direttamente in studio oppure, per la fotografia paesaggistica, al trasporto del materiale e chimici per la preparazione della lastra sul posto. Dopo l'esposizione si passava allo

. Infine si eseguiva la laccatura in nero della lastra, che trasformava il negativo in ambrotipo; in alternativa si sistemava la lastra su un panno nero. La lastra veniva solitamente inserita in una cornicetta o

, vengono esposte nella sala una serie di opere del IV secolo, tra cui alcuni sarcofagi, un cratere in marmo bigio, una lastra con scene di miracoli e la statuetta del Cristo seduto che insegna, quale esempio di

All'interno della fondazione del monumento fu posta una pergamena dentro un tubo di vetro avvolto da una lastra di stagno e chiuso in un astuccio di larice; sulla pergamena furono scritte le seguenti parole dettate dal professor Folceri:

, in modo da ottenere un'immagine positiva. L'inversione veniva generalmente ottenuta dapprima eliminando le zone esposte dell'emulsione (quelle che dopo lo sviluppo apparivano nere), poi riesponendo la lastra, stavolta dal lato dell'emulsione, in modo da impressionare l'emulsione rimasta, e infine sviluppando di nuovo. L'immagine ottenuta, osservata da vicino, appariva come un quadro puntinista in cui i colori erano ottenuti per sintesi additiva spaziale dai tre primari

avvenga sullo stesso lato o dal lato opposto della sorgente luminosa. I reticoli in trasmissione sono composti da una lastra trasparente sulla quale vengono create tante piccole strisce che non consentono il passaggio della radiazione. In questo modo si ottengono molte fenditure la cui figura generata su uno schermo si risolve con un metodo analogo a quello impiegato per l'interferenza.

la lastra viene preparata con una cera che non indurisce per l'aggiunta di sego. La cera viene applicata a caldo con un tampone, ponendo la lastra su una piastra elettrica. dopo aver tirato la cera con un rullo di

L'opera mostra chiari elementi di un dipinto non finito. Ampie zone del fondo sono state lasciate a livello di preparazione e appena abbozzate. La lastra non appare perfettamente liscia, ma ondulata, probabilmente a seguito di alcune sperimentazioni che l'artista cercava di introdurre nella sua pittura. In primo piano sia l'abito del giovane, che la mano destra e la barba del papa sono appaiono chiaramente non finite. La luce che scivola morbida sui lineamenti del pontefice ne mette in evidenza i tratti fisionomici riconducibili a quelli di Paolo III, soprattutto nel disegno del naso e degli zigomi, mentre al di sotto della barba appena abbozzata si possono cogliere anche le guance scarne, caratteristica tipica di molti suoi ritratti realizzati da

Le Saptamatrkas sono generalmente scolpite in rilievo su una lastra di pietra rettangolare in quest'ordine: Brahmani, Maheshvari, Kumari, Vaishnavi, Varahi, Indrani e Chamunda, affiancati da due figure maschili - una terribile forma di

, in cui Maria e Giuseppe sono i due giovani attori in una gioiosa festa popolata da vari invitati, dentro una composizione anticonvenzionale e con una stesura del colore particolarmente vivace. Sulla parete sinistra di questa cappella si trova anche la lastra tombale del musicista

diretto da John G. Phillips. A Berkeley, tra l'altro, ebbe modo di lavorare con apparecchiature tecnologicamente avanzate per l'analisi fotometrica di spettri e altri dati su lastra fotografica. Tornato a

Su via della Lastra si affaccia la cappella gentilizia, con campaniletto a vela, ormai sconsacrata; l'affresco oggi collocato nel salone venne staccato da qui nel periodo della seconda guerra mondiale e raffigura una

. Sono esposte quattro lastre decorative a mosaico, delle quali quella rettangolare venne realizzata utilizzando il retro di una lastra di un sarcofago romano, decorato con una scena di un banchetto. I preziosi pannelli

Altri telescopi molto diffusi fra gli astrofili sono gli Schmidt-Cassegrain e i Maksutov-Cassegrain, varianti della configurazione Cassegrain e dotati di una lastra correttrice, per via della quale sono detti

Un'altra versione della leggenda dice che il Raja Man Singh, dopo aver sconfitto il Raja di Jessore, ricevette in dono una lastra di pietra nera che si dice avesse un collegamento con la storia epica del

I traumi individuati sui corpi degli escursionisti sembrano compatibili con la caduta di una lastra di neve di quel peso e di quelle dimensioni, soprattutto se si considera che gli escursionisti dormivano su un supporto rigido (gli sci).

Durante un fine settimana, all'alba di un mattino invernale, Grace e la sua amica Judith, durante una passeggiata a cavallo si avventurano su una ripida salita. Purtroppo uno dei cavalli scivola su una lastra di ghiaccio e, cadendo all'indietro, trascina in una rovinosa caduta anche Grace ed il suo cavallo Pilgrim sulla strada sottostante, proprio mentre sta arrivando un grosso

Gli esperimenti di Becquerel consistevano nell'esporre alla luce del sole una sostanza fosforescente disposta su un involucro di carta opaco in cui vi era una lastra fotografica destinata a rivelare l'emissione non luminosa della sostanza. La scelta cadde sul solfato di uranio, che sviluppava una

: partecipa alle operazioni di soccorso a vari Comuni alluvionati, siti nel territorio Provinciale, come ad esempio: Campi Bisenzio, Greve, Incisa, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Firenze stessa, ecc.

La zona della chiesa dedicata ai servizi liturgici (detta anche scurolo) rimase agibile per oltre tre secoli anche dopo la riedificazione rinascimentale della cattedrale, e era destinata alle sepolture. Qui si conserva oggi la lastra tombale di

Nella fotografia inventa soluzioni originali: ad esempio riprende i capelli biondi della donna uccisa sparsi su una lastra di vetro e illuminati dal basso per farli risaltare; oppure inquadra dal basso verso l'alto attraverso l'espediente di un soffitto

; il martello sarebbe stato il mezzo utilizzato per richiamare i fedeli alla comune preghiera percuotendo uno strumento o lastra metallica. Il significato della croce, invece, sarebbe la presenza in loco del primitivo nucleo di fedeli

, dotandola di ampie rendite, la chiesa di S. Michele Arcangelo ad Ortello, il cui impianto architettonico riflette chiari influssi armeni. La presenza di una lastra marmorea con iscrizione armena del

, nel rimuovere un cumulo di sassi coll'intento di costruire ovili e recinti, si imbatterono in una lastra d'ardesia squadrata rimasta sepolta per un tempo indefinito. Con sorpresa, rivoltato il blocco di pietra, scoprirono che la faccia levigata era servita ad un ignoto pittore, come supporto per dipingere un'immagine della

, in cui il condannato era posto tra due lastre di pietra; sulla lastra superiore si mettevano dei pesi, provocando lo schiacciamento del corpo e la morte. Presso alcuni popoli il condannato veniva schiacciato con animali; i

, godeva di una notevole autonomia amministrativa e giudiziaria; queste funzioni venivano infatti gestite dagli Arenghi formati da rappresentanti (decani) eletti dalle famiglie dei paesi importanti delle due Banche di Merso ed Antro. L'Arengo dei decani delle convalli di Merso si riuniva, per le sue sedute, sotto i tigli che crescevano nei pressi della chiesa di San Antonio Abate a Merso di Sopra. A ricordo di quel felice periodo, lo stemma comunale contiene, in forma stilizzata accanto ad un leone con chiave, il tiglio e la lastra di pietra presso la quale si riunivano i decani della Banca di Merso.

del cranio in proiezione laterale; dalla lastra radiografica si individuano dei precisi punti ossei e, in base alle loro distanze e agli angoli che descrivono i piani passanti per essi, si studiano l'accrescimento facciale, l'occlusione, ed altri parametri. La Cefalometria ci permette di inquadrare il tipo scheletrico di malocclusione sia in senso sagittale che verticale.

Nelle prime trasmissioni televisive il monoscopio si otteneva mediante speciali apparecchiature, simili a telecamere, in cui il tubo da ripresa invece del target aveva una apposita lastra in alluminio con una immagine stampata in grafite.

(XV secolo) con la secchia che si ritiene appartenuta alla santa, la lastra tombale di Maria Mancini, nipote del Cardinale Mazzarino e favorita del Re Sole Luigi XIV di Francia, e un interessante dipinto quattrocentesco




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Ultimo aggiornamento pagina:

06 Gennaio 2022

11:51:26