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Frasi che contengono la parola jugoslavia

semiconsonante come -j- all'interno di parola (maju, raju, ruju) o di un nome geografico (Jugoslavia); nella sola variante nuorese come -j- (corju, frearju) corrispondente al logudorese/LSU -z- (corzu, frearzu) e all'LSC -gi- (corgiu, freargiu); nelle varianti logudorese e nuorese in posizione iniziale (jughere, jana, janna) che nella LSC viene sostituita dal gruppo

della Bulgaria e della Jugoslavia per dare inizio all'invasione della Grecia; l'avanzata doveva svilupparsi lungo due direttrici principali: ad ovest il grosso delle forze corazzate doveva avanzare superando

, i tedeschi attaccarono e disarmarono le truppe italiane dislocate tanto nella penisola quanto nei territori occupati in Francia, Jugoslavia e Grecia; privi di organizzazione che avrebbe dovuto essere dettata dall'alto comando

Lo Stato si venne quindi a trovare sotto un triplice attacco: dall'estero, con l'evidente tentativo delle potenze alleate di ridimensionare la portata della vittoria e delle rivendicazioni italiane a vantaggio del Regno di Jugoslavia.

all'Italia come parte di una soluzione generale di tutte le rivendicazioni italiane, dicendo che gli italiani dovevano risolvere le loro controversie sia con la Jugoslavia che con la Grecia come parte dell'accordo.

Ottenere l'Oltregiuba e Giarabub avrebbe significato che l'Italia avrebbe dovuto risolvere la disputa di Fiume con la Jugoslavia e la disputa delle isole del Dodecaneso con la Grecia, per nessuna delle quali Mussolini voleva scendere a compromessi.

. La Jugoslavia perdurava a mantenere un atteggiamento neutrale, ma le sue linee ferroviarie erano considerate molto importanti dai tedeschi per lo svolgimento dell'offensiva (e per il rapido rischieramento dei reparti una volta conclusa, onde non far tardare il progettato piano di invasione dell'Unione Sovietica) e forti furono le pressioni sul reggente

delle opere del Vallo Alpino al confine con l'Austria, si decise di realizzare una nuova serie di opere di fanteria a protezione del nuovo confine con la Jugoslavia, utilizzando criteri costruttivi sostanzialmente diversi dai precedenti.

Fra questi non vi furono solo fascisti o collaborazionisti, ma anche combattenti non comunisti della Guerra di Liberazione italiana o anche stessi comunisti che si opponevano all'annessione di Trieste alla Jugoslavia, che vennero deportati in massa in vari campi di prigionia, quali il

e Kardelj prese l'impegno di non appoggiare attivamente l'annessione di Trieste alla Jugoslavia ma anche di non ostacolarla, pur di poter attuare nel resto del territorio italiano la politica di ampie alleanze al fine di entrare stabilmente al governo; tra l'altro dopo la

prima di quelle in Estremo Oriente, con la capitolazione delle forze dell'Asse e l'abbattimento di tutti i regimi ad esso collegati, in Italia, Germania, Jugoslavia e Francia; una parte delle truppe Alleate furono inviate nel

Precedentemente alla seconda guerra mondiale, le maggiori tensioni nacquero dalla prima composizione multietnica della Jugoslavia monarchica e dal relativo dominio politico e demografico dei serbi. Alla base delle tensioni etniche vi erano i diversi concetti sulla formazione del nuovo stato. I croati e gli sloveni immaginavano un modello federale nel quale avrebbero goduto di una maggiore autonomia rispetto a quella che avevano sotto l'

I media internazionali prestarono molta attenzione al bombardamento di Ragusa e affermarono che questa era la prova di Milosevic che perseguiva, dopo la dissoluzione della Jugoslavia, la creazione di una

In pubblico, i media filo-statali in Serbia proposero ai bosniaci di includere la Bosnia-Erzegovina in una nuova federazione volontaria all'interno di una nuova Jugoslavia basata su un governo democratico, ma questa proposta non venne preso sul serio dal governo della Bosnia ed Erzegovina.

: memorandum dell'accademia delle scienze di Belgrado secondo il quale ogni territorio della Jugoslavia ove vi erano presenti dei serbi doveva essere considerato Serbia. Tale documento fu un punto cardine del nazionalismo serbo che avrebbe spinto le altre repubbliche a secedere dallo stato jugoslavo.

si svolse in Croazia un referendum per la secessione del Paese dalla Jugoslavia. La consultazione venne boicottata nella Krajina. Qui la maggioranza serba mosse i primi passi nella direzione opposta, ovvero per la secessione dalla

La Jugoslavia, prima della sua dissoluzione, era caratterizzata da un relativo benessere. Gli indicatori di sviluppo degli anni ottanta del XX secolo (nonostante la crisi economica) corrispondevano ai Paesi meno sviluppati dell'

. Il Ministro degli Esteri albanese accusa ripetutamente la Jugoslavia di violazioni delle frontiere, che comprendono bombardamenti e spari, e di effettuazione di massacri di popolazione civile del Kosovo. Chiede, inoltre, l'intervento militare della

Nei giorni immediatamente successivi all'annuncio dell'armistizio, le strutture direttive dei movimenti di liberazione sloveni e croati promulgarono due distinte dichiarazioni, con le quali proclamarono annesse alla Jugoslavia l'

, ai quali si aggiunse un certo numero di militanti provenienti da altre parti d'Italia, nella speranza di veder realizzati i propri ideali politici e soddisfare il bisogno di manodopera qualificata dei cantieri di Fiume e Pola, emigrarono in Jugoslavia. Pochi mesi dopo il loro arrivo, Tito fu accusato di deviazionismo da

. Subito dopo la spartizione della Jugoslavia, sia la Bulgaria che l'Albania si disputarono la Macedonia. Con la prima si schierarono i tedeschi, preoccupati di non suscitare attriti con i bulgari a causa dell'occupazione tedesca di

. Questo conflitto fu il risultato di tensioni e dissapori tra albanesi ed altri popoli della Jugoslavia, compresa l'espulsione della maggior parte degli albanesi provenienti dal Kosovo. Durante il governo di Tito gli albanesi del Kosovo godevano di taluni diritti negati durante il regime di

Tra le polemiche legate al Giorno del ricordo, sono stati stigmatizzati diversi casi - ripetuti anno dopo anno - in cui articoli giornalistici e manifesti legati alla ricorrenza hanno presentano immagini relative a crimini di guerra italiani in Jugoslavia per illustrare le persecuzioni anti-italiane

Nel corso degli anni Ottanta le tensioni etniche - apparentemente sopite - furono rinfocolate, complice anche la destabilizzazione generale all'interno dell'intera Jugoslavia. Con lo scioglimento della

) attraverso la Jugoslavia. Lungo il percorso gli ufficiali partigiani serbi organizzarono ripetute esecuzioni di massa di cui furono trovate tracce dopo l'indipendenza di Slovenia e Croazia negli anni novanta. Molti ex-ustascia che si rifugiarono in paesi occidentali vennero scovati e uccisi da agenti dei

, essendo i fascisti e i loro fiancheggiatori in gran parte italiani (sia pure non in numero superiore rispetto ad altre regioni italiane), e opponendosi essenzialmente gli italiani all'annessione alla Jugoslavia, soprattutto a livello locale fu frequentemente sostenuta l'equiparazione degli italiani ai fascisti

Contattatemi nella pagina di discussione della mia pagina, ho diverse conoscenze per quanto rigurda le due guerre mondiali, specialmente i frnti in cui ha combattuto l'Italia. Conosco abbastanza bene il colonialismo,il fascismo e le voci riguardanti i confini tra Italia e Jugoslavia.

ha consentito la revoca della maggior parte delle sanzioni economiche, ma alla Jugoslavia non era ancora consentito l'accesso agli aiuti finanziari e stranieri a causa della percepita oppressione degli albanesi in Kosovo. L'economia serba ha iniziato a crescere dal periodo

Le relazioni tra l'Albania e la Jugoslavia peggiorarono, tuttavia, quando gli albanesi iniziarono a lamentarsi che la Jugoslavia pagasse troppo poco le materie prime albanesi e sfruttasse l'Albania attraverso le

L'Italia dovette subire rettifiche di frontiera in favore della Francia e della Jugoslavia, restituire alla Grecia le terre occupate e rinunciare a tutte le colonie, sia quelle fasciste che quelle prefasciste. Come risarcimenti l'Italia dovette pagare milioni di dollari, ricevuti in prestito dagli Stati Uniti, all'URSS, all'Albania, all'Etiopia, alla Grecia e alla Jugoslavia. La flotta navale fu quasi interamente consegnata ai vincitori. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia rinunciarono a chiedere le riparazioni di guerra.

videro il partito agrario vincere con una larga maggioranza e con Stambolijski la Bulgaria ebbe il primo governo realmente democratico. Stambolijski dovette affrontare enormi problemi sociali in quella che era ancora una nazione povera abitata soprattutto da piccoli contadini. Il governo bulgaro fu costretto a enormi riparazioni di guerra alla Jugoslavia e alla Romania ed ebbe a che fare con il problema dei

Dopo il suicidio di Teleki, il reggente ungherese chiese e ottenne dai tedeschi il permesso di ridurre il numero di truppe che avrebbero dovuto partecipare all'invasione e di farlo solo quando la Jugoslavia si sarebbe disintegrata

. Il Piemonte, il Veneto e l'Emilia furono oggetto di particolare attenzione da parte dei servizi segreti alleati, i quali ebbero segnalazioni di forti concentramenti partigiani nelle Langhe, negli Appennini e nei settori di confine tra Italia e Jugoslavia

(che era croato, ma si dichiarava jugoslavo) diceva che erano morti un milione e settecentomila in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale e a scuola si insegnava che un milione erano morti a Jasenovac

la sua proposta principale non fu di una Croazia completamente indipendente, ma di una Jugoslavia confederale con tendenza a decentramento e democratizzazione crescenti. Egli riteneva che questo processo avrebbe alla fine reso impossibili tutti i progetti di

in Alta Savoia a fianco del marito. Ai funerali parteciparono re Juan Carlos di Spagna, i reali di Belgio e Lussemburgo, Alberto di Monaco, gli ex reali di Bulgaria, Costantino di Grecia, Farah Dibah, Michele di Jugoslavia. Su sua disposizione, venne eseguito

Nonostante la scarsa simpatia reciproca, Stalin e Tito alla fine si accordarono su tutti i punti principali: l'Armata Rossa sarebbe intervenuta in Jugoslavia con le sue forze pesanti per contribuire alla liberazione di

. Alla cerimonia erano presenti il duca e la duchessa di Castro, i principi Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie, il principe don Pedro di Borbone con la moglie Sofia e i figli, Anna di Francia duchessa di Calabria, i principi Amedeo e Silvia di Savoia-Aosta, la principessa Clotilde di Savoia e il principe Sergio di Jugoslavia in rappresentanza del principe Vittorio Emanuele, la principessa Maria Gabriella di Savoia, Dom Duarte duca di Braganza, oltre a esponenti delle case di Borbone e d'Asburgo-Lorena

Ci voglio pensare ancora un po', mi sta venendo qualche dubbio. Da una breve ricerca mi pare di aver capito che scritte di questo tipo fossero molto comuni nella ex Jugoslavia. Hanno anche una voce su sl:wiki

Tutta la parte sulla repressione politica in URSS, Jugoslavia ecc da parte di regimi socialisti (parla esplicitamente di eliminazione di comunisti da parte di altri comunisti) non ha nulla a che vedere con il tema della pagina

l'impegno che i bulgari dovevano ritirare dalle parti della Jugoslavia e della Grecia che avevano occupato, il problema delle sfere di influenza in Bulgaria e l'armistizio bulgaro non scomparve. Dopotutto, gli americani avevano scoperto un interesse per la Bulgaria, e il segretario di Stato

cimiteri di guerra definitivi, nei quali riposano ordinatamente i militari caduti sui campi di battaglia e raccolti durante il periodo di guerra. Ne sono esempi i cimiteri di guerra italiani nei territori della ex Jugoslavia, nei territori tedeschi o francesi come il

., seppur nella loro musica trovi spazio un uso caratteristico dei cori tipici delle regioni balcaniche. I Boney M. erano molto famosi in Jugoslavia, grazie al gossip sulla vita privita del loro front-man

futura vincitrice del raggruppamento e contro la Jugoslavia, pregiudicano il passaggio del turno da parte degli slovacchi, che chiudono il girone con il secondo ko contro la Spagna e con la sconfitta contro i cugini della

Va anche notato che sino a quel momento l'Italia non aveva preso minimamente a cuore le sorti della CNI in Jugoslavia, condizionata anche dall'atteggiamento di chiusura delle associazioni degli esuli verso i cosiddetti

Con la distruzione e l'occupazione della Jugoslavia la Germania nazista aveva raggiunto importanti vantaggi strategici ed economici: le linee di comunicazioni verso il Mediterraneo orientale e soprattutto verso la Romania e i pozzi di petrolio di

di Cecoslovacchia, Romania, e Jugoslavia s'incontrarono per discutere della cambiata situazione internazionale. Decisero di mantenere i loro piani attuali per una guerra contro l'Ungheria, ma conclusero che, con la Renania ora rimilitarizzata, c'era poca speranza di un'efficace azione francese in caso di guerra contro la Germania.

prima di quelle in Estremo Oriente, con la capitolazione delle forze dell'Asse e l'abbattimento di tutti i regimi a esso collegati, in Italia, Germania, Jugoslavia e Francia; una parte delle truppe Alleate furono inviate nel

si opponevano alla secessione, con una Croazia comunque unita alla Jugoslavia. I serbi delinearono una nuova linea di confine all'interno della Croazia, separando territori sia con popolazione in maggioranza serba che territori con una significativa minoranza,

Nel mese di luglio, in un tentativo di salvare quanto rimaneva della Jugoslavia, le forze della JNA vennero coinvolte in operazioni in aree a predominanza croata. Nello stesso mese, le forze di difesa territoriali a guida serba iniziarono la loro avanzata verso le coste della Dalmazia con l'

e si sono creati profughi e rifugiati da entrambe le fazioni: croati principalmente all'inizio della guerra e serbi per la maggior parte verso la fine. Sebbene molte persone siano poi rientrate nei luoghi originari e la Croazia e la Serbia abbiano cooperato in modo conciliante a tutti i livelli, alcune dispute permangono a causa dei verdetti del Tribunale Internazionale per i crimini nella ex-Jugoslavia e le citazioni in giudizio generate da ognuna delle parti nei confronti dell'altra.

divenne noto durante questo periodo per aver scritto come la Croazia non fosse riuscita a trarre profitto dalla valuta estera che entrava in Jugoslavia attraverso la RS Croata, usandone una somma sproporzionatamente piccola.

, piante innestate di agrumi provenienti dalla cittadina sono state esportate in varie regioni italiane e in diversi Paesi stranieri quali Albania, Algeria, Egitto, Grecia, Jugoslavia, Palestina, Tunisia.

. Negli elenchi successivi recuperati dagli italiani o ad essi forniti furono inseriti i nomi di Magaldi (accusato sia dalla Jugoslavia in quanto comandante del presidio di Sebenico e giudice del Tribunale Straordinario della Dalmazia, sia dalla Grecia in quanto presidente del Tribunale militare di Atene), Serrentino (spesso indicato come Sorrentino) e Caruso. Accanto al nome di quest'ultimo venne aggiunta negli elenchi la parola

. Nel periodo successivo alla guerra subentrarono diversi ordini di considerazioni che portarono britannici ed americani a non insistere nelle estradizioni dei criminali di guerra italiana in Jugoslavia o in altri paesi, ponendo in essere delle condotte dilatorie o apertamente d'opposizione: da un lato vi era il desiderio di assicurarsi la propria influenza nei confronti dell'Italia postbellica, dall'altro quello di opporsi all'influenza del

, per ridefinire la popolazione dei territori che erano stati tagliati da potenze o imperi coloniali senza riguardo ai confini etnici, religiosi o di altro tipo, o, nel caso dei paesi della Ex-Jugoslavia, per via del

, le truppe bulgare non parteciparono all'invasione della Jugoslavia e della Grecia, ma occuparono parti della Grecia settentrionale e della Macedonia jugoslava dopo che vennero conquistate dalla Germania. L'esercito fu lo strumento principale per imporre una politica di ricollocazione ed espulsione della popolazione greca locale nelle aree occupate.

. Il successo del Vardar fu tuttavia dovuto alle pesanti e diffuse penalizzazioni inflitte ai grandi club, coinvolti l'anno prima in un giro di corruzione e frode sportiva. Il Partizan fece quindi ricorso e, vistosi riassegnare i punti dai tribunali statali, fu a quel punto dichiarato campione legittimo, togliendo il titolo al Vardar. Tuttavia la sentenza giunse a stagione inoltrata, e quindi il Vardar fece in tempo a rappresentare la Jugoslavia nella

ma la dichiarazione d'indipendenza della Bosnia ed Erzegovina non viene accettata dal governo serbo che controllava la Jugoslavia. Viene formata l'area autonoma serba nella frontiera bosniaca, presso la regione

fece seguito una sollevazione che coinvolse ampi gruppi della popolazione locale - con netta prevalenza degli sloveni e dei croati della regione - sia spontanei che organizzati dal movimento di liberazione della Jugoslavia, dominato dal

Nitti non riconobbe l'azione di D'Annunzio, e i rapporti tra D'Annunzio e il governo italiano rimasero estremamente tesi per tutto il periodo delle trattative fra Italia e Jugoslavia. Le trattative si conclusero col

. Inoltre, il loro primato di lotta antifascista, come anche il loro diretto coinvolgimento con i servizi segreti britannici e quelli della Jugoslavia monarchica avrebbero potuto rappresentare un pericolo all'egemonia comunista.

Mentre erano in esecuzione le minacciose manovre preparatorie delle forze tedesche, Hitler sottopose a forte pressione diplomatica anche la Jugoslavia che, rimasto l'ultimo paese neutrale nell'area balcanica, era a sua volta sollecitata dai dirigenti britannici a mantenere la sua posizione distaccata e sostenere la Grecia. Le pressioni di Hitler ebbero in un primo momento successo e il

Contemporaneamente alla micidiale offensiva della Wehrmacht in Jugoslavia, le truppe al comando del feldmaresciallo List avevano iniziato l'attacco alla Grecia partendo dal confine bulgaro in cooperazione con una parte delle forze corazzate del raggruppamento del generale von Kleist che penetrarono rapidamente in Macedonia per aggirare la munita

In questa fase della guerra i tedeschi ottennero altri successi nel teatro bellico meridionale, nonostante la grave crisi provocata dalla defezione dell'Italia; in Jugoslavia le truppe tedesco-croate riuscirono a riprendere tutte le posizioni abbandonate dagli italiani e sferrarono una

, prima a Trieste e poi nella redazione di Milano. Nel corso della guerra e fino alla rottura fra Tito e Stalin, Pacor fu uno dei principali fautori italiani della cessione dell'intera Venezia Giulia alla Jugoslavia di Tito, dirigendo il quotidiano filojugoslavo

Partecipa con Leonida Bissolati, Gaetano Salvemini e Giovanni Amendola, all'elaborazione di quel progetto o schema di cooperazione fra l'italia e la nascente Jugoslavia che il dilagante nazionalismo avrebbe poi tristemente vanificato




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02 Dicembre 2021

07:42:40