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Frasi che contengono la parola iconografico

(pale dipinte o scolpite) sugli altari, preferendo il ricorso alle sole vetrate sulle pareti. Le due vetrate della scarsella completano infatti il ciclo iconografico dei medaglioni e sono state realizzate su disegno di

Il tema iconografico della decorazione riprende sia il ciclo mariano dell'antica facciata arnolfiana che quello del campanile con il tema del Cristianesimo come motore del mondo. Nelle nicchie dei contrafforti si trovano, da sinistra, le statue del cardinale Valeriani, del vescovo

rinnova profondamente la vetrata sia dal punto di vista iconografico che tecnico, introducendo l'uso di vetri opachi, fatti produrre da lui stesso, e sostituendo il profilato in piombo con un nastrino di rame. Artisti come

Lo schema iconografico del dio che si appoggia a una colonna a un pilastro, diventa frequente per la rappresentazione di entrambi gli dei e facilmente alternabile grazie allo scambio degli attributi: un arco o una corona, una

ed i pittori si attennero a comuni convenzioni rappresentative in modo da far risultare il lavoro omogeneo come l'uso di una stessa scala dimensionale, struttura ritmica e rappresentazione paesaggistica; inoltre utilizzarono accanto ad un'unica gamma cromatica le rifiniture in oro in modo da far risplendere le pitture con i bagliori delle torce e delle candele. Secondo il programma iconografico voluto da

I mosaici che rivestono l'interno del Duomo presentano caratteristiche stilistiche e decorative nuove rispetto al passato nonostante le evidenti similitudini - sia a livello stilistico che iconografico - con le decorazioni musive della Cappella Palatina. Obiettivo di

. La tradizione iconografica sacra, infatti, poggiava sulla tradizione pittorica bizantina e quindi su un repertorio iconografico codificato nei secoli; il soggetto attuale (un santo moderno) e un repertorio di episodi straordinari (solo per fare un esempio: nessuno mai, prima di

, che rappresenta San Giovanni Nepomuceno con un complesso programma iconografico, alcune tele e statue lignee settecentesche medaglie devozionali e commemorative tra cui la medaglia commemorativa dei cento anni dalla canonizzazione coniata a

Le pareti interne della chiesa vennero interamente ricoperte da affreschi secondo un programma iconografico organico, legato alla corrispondenza tra le storie dell'Antico, del Nuovo Testamento e degli Atti degli Apostoli in concordanza con le storie di san Francesco, in modo da codificarne la figura secondo l'interpretazione data da

Le Muse sono oggetto di grande devozione in tutti i campi dell'arte, ma dal punto di vista iconografico se ne conoscono esempi dal mondo greco arcaico fino a oggi. Sono ricordate da Pausania come rappresentate sulla

, dapprima a livello iconografico o con rapporti parentela e, infine, col ridurla a un mero aspetto della stessa Iside, il cui culto era divenuto preponderante. Selkis era frequentemente descritta come un'aiutante di Iside nello svolgimento dei riti funebri per

sopra, a testimonianza della scelta divina nell'accaduto. A destra si vede un gruppo di donne, mentre a sinistra si trovano gli altri pretendenti alla mano di Maria che sono contrariati per la sconfitta, e si dimenano vorticosamente, mentre uno di loro, in primo piano, spezza il bastone per rabbia, un elemento iconografico che si ritrova in tutte le rappresentazioni successive del tema, fino anche a

), a cui seguirono immagini di 'santi' e 'mistici' buddhisti sempre con il volto circondato dal medesimo elemento iconografico. L'utilizzo dell'aureola fu, per mezzo dei missionari di questa religione universale, diffuso in tutto l'Oriente giungendo fino in

, un recupero iconografico dall'antico che godette di un notevole successo ben oltre Venezia, in cui la dea distesa e addormentata, di una bellezza limpida e ideale, trova sottili accordi ritmici nel paesaggio che la sovrasta

. Si trattava della prima commissione pubblica di elevato impegno e di indubbio prestigio che il Correggio riusciva ad ottenere. Dovette essere presto elaborato l'intero programma iconografico, che comprendeva anche opere oggi perdute o semi-perdute nel coro, e venne affrescata probabilmente come primo saggio la lunetta con il

, dapprima a livello iconografico o con rapporti di parentela e, infine, col ridurla a un mero aspetto della stessa Iside, il cui culto era divenuto preponderante. Selkis era frequentemente descritta come un'aiutante di Iside nello svolgimento dei riti funebri per

. Tre le sue opere, alcune sono firmate, altre sono state dipinte con il fratello Giacomo, altre sono di bottega e presentano un repertorio iconografico un po' di maniera. Sue maioliche sono al Museo capitolare di Atri, al

sono attorniati da figure di fedeli. Modello iconografico nuovo, questa composizione realizza l'idea di Redenzione attraverso il sacrificio di Cristo, posto al centro, nell'immagine della sua morte sulla Croce, con ai lati le figure dolenti della Vergine e di san Giovanni. In basso, in fila serrate, convergono al centro due teorie di agnelli:

. Conserva cospicue pitture murali che adornano l'area del presbiterio. Eseguiti da un anonimo locale nel XVI secolo, raffigurano un ciclo iconografico frequente nelle pievanie legate al mondo rurale: sulla parete sinistra un grande affresco raffigurante

Fonti iconografico-letterarie e metodologia di lavoro dell'ebanista torinese Pietro Piffetti. Contributi documentari per la sua vita e scoperte per il cassettone a ribalta del Palazzo del Quirinale ed altri mobili

Le pitture parietali seguono un preciso e complesso programma iconografico. I pilastri degli arconi di sostegno della cupola recano le immagini, racchiuse entro cornici trilobate, di diversi santi cari all'ortodossia russa; simboli paleocristiani del pesce con cinque pani e delle colombe che si abbeverano ad una fonte, opere di

Altri motivi di interesse sono costituiti dalla bellezza e dall'accuratezza delle miniature che ne costituiscono l'ampio corredo iconografico, e dalla cura delle decorazioni, elementi che ne fanno uno dei migliori prodotti artistici dello

, rappresenta, nella considerazione dell'autore, la materia meno nobile del trattato: lo si deduce da vari passaggi espliciti e, implicitamente, dal diverso trattamento iconografico accordatogli, con miniature che riproducono, intente al gioco, solo persone di bassa condizione sociale o occasionali cavalieri denudati a causa della perdita di ogni bene nel gioco

e si riflette chiaramente nel corredo iconografico: le miniature di scacchi e tavole propongono al gioco figure di nobile condizione sociale e anche la stessa figura di re Alfonso. Al contrario, la condanna dei giochi di puro azzardo si riflette anche sull'iconografia, con miniature che vedono intente al gioco unicamente persone di condizione sociale umile o degradata, come cavalieri interamente spogliati quale conseguenza delle perdite subite al gioco dei dadi: mai si vedono persone di alta condizione intente al gioco d'azzardo e men che meno la figura di Alfonso

dovette basarsi su un programma iconografico ben preciso, forse suggerito o semplicemente ispirato dal committente dell'opera. Le rocce stratificate entro cui s'innestano radici nodose sono il punto di partenza per una composizione organica e unitaria, che, innalzandosi da terra, si sprigiona con forza lungo i tronchi degli alberi che sostengono le fronde intrecciate della volta, descrivendo un grandioso poema naturalistico. Se si valutano l'ambizioso programma politico e culturale di

. L'Archivio custodisce inoltre un ricco patrimonio iconografico legato alle prime rappresentazioni operistiche, composto da bozzetti scenici, figurini dei costumi, schizzi e piante sceniche, il fondo fotografico e quello epistolare oltre a una documentazione aziendale che permette di ricostruire la genesi dei grandi capolavori operistici.

L'opera, con la precedente, fu commissionata da Cesare Gervasone, come illustrato da una delle numerose iscrizioni presenti sul dipinto, collocata proprio sotto lo stemma che compare sulla destra. Molto complessa dal punto di vista iconografico vi troviamo rappresentata la scena del Giudizio Universale.

, Ritrovamento della testa e sua Adorazione; sullo zoccolo: riquadri con la raffigurazione dei mesi. Sulla parete nord, assai interessanti dal punto di vista iconografico, stanno altri affreschi, nella prima campata: i

Il complesso progetto iconografico venne sicuramente elaborato con la collaborazione, oltre che del committente, dei consiglieri e teologi della corte papale, tra cui forse il cardinale e teologo francescano

Il dipinto rappresenta la Madonna col Bambino circondata da angeli, due dei quali, in basso, tendono le braccia verso le anime, purificate dal fuoco del purgatorio, che ascendono al cielo. Della scena sono testimoni i santi Agostino e Nicola, i cui gesti invitano il riguardante a prendere visione di quanto sta avvenendo al loro cospetto. S. Agostino, il cui modello iconografico nei secoli ha visto proposta la sua effige in molteplici varianti (si veda qui la

alla fine dell'Ottocento. Secondo un complesso programma iconografico, nella navata centrale sono raffigurati a sinistra e a destra due teorie di sante e di santi martiri sepolti nelle catacombe clusine o legati alla vicenda storica di




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

00:47:30