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Frasi che contengono la parola invidia

, termine che in Freud non indica una malattia, ma la fissazione della libido su oggetti o ambiti non sessuali in senso genitale, che si sviluppa, ad esempio, nella fase sadico-anale o in quella edipica (spesso per il rifiuto a riconoscere il complesso di castrazione o l'invidia del pene o la sua assenza).

e ai repubblicani, vi erano alcuni sostenitori di Cesare che furono spinti a compiere questo assassinio prevalentemente da motivi personali: per rancore, invidia e delusioni per mancati riconoscimenti e compensi.

Tuttavia i successi di Belisario suscitarono l'invidia dei sottufficiali, che diffusero la voce, giunta anche alla corte di Giustiniano, che il condottiero aspirasse al trono d'Africa; Giustiniano, nell'ordinargli di spedire a Costantinopoli i proventi della conquista e i prigionieri di guerra, tra cui spiccava il re vandalo Gelimero, lo pose di fronte a una scelta: o ritornare immediatamente a Costantinopoli o rimanere in Africa.

Post viginti deinde annos Veientani rebellaverunt. Dictator contra ipsos missus est Furius Camillus, qui primum eos vicit acie, mox etiam civitatem diu obsidens cepit, antiquissimam Italiaeque ditissimam. Post eam cepit et Faliscos, non minus nobilem civitatem. Sed commota est ei invidia, quasi praedam male divisisset, damnatusque ob eam causam et expulsus civitate. Statim Galli Senones ad urbem venerunt et victos Romanos undecimo miliario a Roma apud flumen Alliam secuti etiam urbem occupaverunt. Neque defendi quicquam nisi Capitolium potuit; quod cum diu obsedissent et iam Romani fame laborarent, accepto auro ne Capitolium obsiderent, recesserunt. Sed a Camillo, qui in vicina civitate exulabat, Gallis superventum est gravissimeque victi sunt. Postea tamen etiam secutus eos Camillus ita cecidit, ut et aurum, quod his datum fuerat, et omnia, quae ceperant, militaria signa revocaret. Ita tertio triumphans urbem ingressus est et appellatus secundus Romulus, quasi et ipse patriae conditor.

) della storia russa. Il giovane novizio Grigorij si sveglia da un sogno orribile e profetico, e lo confessa a Pimen: egli saliva una scala ripida su un'alta torre, segnato a dito dal popolo moscovita, e cadeva a precipizio. Pimen lo esorta a rendersi docile con la preghiera ed il digiuno. Grigorij si lamenta di avere lasciato troppo presto gli affari mondani per diventare un monaco: invidia a Pimen la sua vita precedente ricca di avventure. Pimen aveva visto ed approvato il comportamento di

di Wikipedia International Broadcasting e si gode gli ultimi anni tra la lettura e la compilazione di qualche sporadica voce in klingon.wiki, giusto per fare lo sborone, attorniato da un centinaio di splendide ragazze colte, intelligenti, preparate, dal corpo stupendo, che suscitano l'invidia di

e gestisce la piazza dei Sette Palazzi incassando quasi tre milioni di euro in un solo mese ( e a causa del suo stile di vita opulento viene osservato con invidia dagli membri dell'Alleanza , proprio come l'ex leader Salvatore Conte , venendo poi messo in guardia da 'o Mulatto ).

, come lei stessa si definisce. Non sopporta Mia e spesso umilia quest'ultima con qualche scherzo. Voleva a tutti i costi prendere il Libro su Centopia di Mia per scoprire cosa tenta di nascondere. Nella seconda stagione dichiara a Mario che invidia moltissimo Mia. Grazie a un pezzo della pietra del bracciale di Mia, presole dopo una caduta mentre cavalcava il suo cavallo Saphir, diventa anche lei un'elfa, dandosi il nome di Varia suo

, Ursula rivela di aver partecipato alla Coppa Adriano ma di non aver passato neanche la gara di performance, per questo prova invidia verso Lucinda che ha vinto la competizione. Nella stessa puntata Ursula viene sconfitta da Lucinda in finale dopo aver battuto in semifinale

Lo so, e' un lavoraccio enorme, ma l'incredibile e' che esistono delle ottime fotografie sia di scheletri in toto, che di dettagli, che altre testimonianze fossili (uova, nidi, impronte di pelle, ecc.) da far invidia a una pubblicazione patinata cartacea, e sono usate pochissimo. --

). Da parte sua il sovrano poteva nutrire verso il Coppola una sorta di invidia dovuta alle immense ricchezze di quest'ultimo. Esso infatti poteva reggere il confronto con i fiorentini, i veneziani ed i mercanti di altre terre. La corona stessa della regina era custodita in pegno dal Coppola

. I due fratelli, in seguito, si incontrano da ragazzi nel bosco. In questa occasione, Mizar ha l'occasione di conoscere di persona suo fratello, mentre Alcor comprende le sue origini e comincia a nutrire odio e invidia nei confronti di Mizar

. La bulla veniva poi conservata e in certe particolari occasioni nuovamente esibita, come nel caso di una elezione a generale dell'esercito o per il comando di una parata militare per proteggersi da forze malefiche, come ad esempio l'invidia da parte di altri uomini.

Nell'arte romana, veniva spesso raffigurato in affreschi e mosaici, generalmente posti anche all'ingresso di ville ed abitazioni patrizie. Il suo enorme membro era infatti considerato un amuleto contro invidia e malocchio. Inoltre, il

Nelle tre colpe (superbia, invidia, avarizia) si sintetizza il giudizio di Dante sulla storia del Comune, profondamente minato dalle invidie insorgenti fra le parti, dalla superbia e smania di dominare sia dei grandi sia del popolo, dall'avarizia e cupidigia mercantile.

De tranquillitate animi; De virtute et vitio; De virtute morali; An virtus doceri possit; Quomodo quis suos in virtute sentiat profectus; Animine an corporis affectiones sint peiores; De vitioso pudore; De cohibenda ira; De garrulitate; De curiositate; De invidia et odio; De cupiditate divitiarum

De liberis educandis, Quomodo adolescens poetas audire debeat, De recta ratione audiendi, Quomodo quis suos in virtute sentiat profectus, De capienda ex inimicis utilitate, De virtute et vitio, Coniugalia praecepta, An virtus doceri possit, De virtute morali, De cohibenda ira, De tranquillitate animi, An vitiositas ad infelicitatem sufficiat, Animine an corporis affectiones sint peiores, De garrulitate, De curiositate, De cupiditate divitiarum, De vitioso pudore, De invidia et odio, De laude ipsius, De exilio, Consolatio ad uxorem, Amatorius, Maxime cum principibus philosopho esse disserendum, Ad principem ineruditum, An seni respublica gerenda sit, Praecepta gerendae reipublicae, De unius in republica dominatione populari statu et paucorum imperio

Ma Tigrane, stupito da tali affermazioni, non vi diede ascolto, credendo si trattasse solo di invidia da parte di Mitridate, tanto che per poco non mise a morte Tassile che ne appoggiava le indicazioni tattiche.

Se insorgono i venti delle tentazioni, se incappi negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sballottato dalle onde della superbia, della detrazione, dell'invidia: guarda la stella, invoca Maria.

. Le tante ricchezze e i tanti straordinari favori che il Re faceva a questi due personaggi li fecero entrare nell'odio e nell'invidia di molti, soprattutto del Duca di Calabria, il quale non poteva contenersi nel dire in pubblico che suo

; nelle fonti antiche si afferma che il triumviro provasse invidia per le vittorie di Ventidio Basso e che per questo motivo volesse guidare personalmente la campagna; Ventidio Basso venne rimandato a Roma




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Ultimo aggiornamento pagina:

02 Gennaio 2022

05:30:52