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Frasi che contengono la parola istria
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affermava che in Istria negli anni cinquanta del Novecento parlavano ancora l'istrioto circa cinquemila persone. Egli inoltre riteneva che non era possibile classificare l'istrioto nel sistema veneto, friulano (
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Dopo la prima guerra mondiale alla caduta dell'Austria-Ungheria, in Istria e Dalmazia, centinaia di Leoni marciani sono stati vittime di furore iconoclasta. Abbattere un Leone di San Marco ha significato rimuovere la memoria non soltanto della Serenissima, ma soprattutto dei residui della presenza culturale italiana. Particolarmente nota la vicenda del
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), coprendo un arco di oltre un millennio. Non conosciamo le origini del popolo o dei popoli di agricoltori e pastori che inizialmente elaborarono tale cultura che, nata in Istria, si estese, col tempo, fino alla
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nell'estremo lembo settentrionale dell'Istria, nel Carso triestino e nel Friuli orientale. Fu, quella slava, un'immigrazione di carattere rurale che coinvolse solo marginalmente i centri abitati maggiori, popolati in massima parte da gruppi etnici autoctoni di origine italica o comunque romanica (
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, dopo un periodo di relativa autonomia, venne riannessa al regno l'Istria. L'unica eccezione fu rappresentata dal Ducato di Benevento, la cui indipendenza venne garantita grazie all'alleanza con l'Impero Romano d'Oriente, e i suoi sovrani assunsero il titolo di
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, seppur subendo danni minori rispetto a quelli patiti da altri centri dell'isola. Dopo la fine del conflitto e la caduta del fascismo si visse un nuovo periodo di espansione economica, essendo le miniere carbonifere sulcitane rimaste le sole a poter garantire adeguati livelli di produzione nel paese, dopo che l'Istria e i suoi giacimenti erano passati alla
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Detto anche Bastione, dal nome della via principale del rione Oggi via Matteotti, un tempo chiamata via Bastione o discesa del Bastione. Questa strada prende il nome dai resti di un torrione (Tuttora visibile in via Istria chiamato) appunto, Bastione.
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, Venezia ottenne un primo riconoscimento del diritto di navigare e commerciare lungo le coste istriane. In questo periodo gruppi di italici e di slavi si trasferirono in Istria. I primi si stabilirono lungo la costa e in alcune zone interne dell'Istria occidentale, mentre i secondi nell'entroterra e su alcuni tratti del litorale adriatico orientale. Successivamente l'Istria fu controllata dai
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, con la nascita e lo sviluppo dei movimenti nazionali italiano, croato e sloveno, iniziarono i primi attriti fra gli italiani da una parte e gli slavi dall'altra. L'Istria era una delle terre reclamate dall'
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Elisabetta Amalia Eugenia, imperatrice d'Austria, regina apostolica d'Ungheria, regina di Boemia, regina di Lombardia e di Venezia, regina di Dalmazia, Croazia, Schiavonia, Galizia, Lodomeria e Illiria, regina di Gerusalemme, ecc.; arciduchessa d'Austria; granduchessa di Toscana e Cracovia, duchessa di Lorena, di Salisburgo, di Stiria, Carinzia, Carniola e di Bucovina; gran principessa di Transilvania; margravia di Moravia; duchessa dell'Alta e Bassa Slesia, di Modena, Parma, Piacenza e Guastalla, d'Auschwitz e Zator, di Teschen, di Friuli, di Ragusa e Zara; contessa principesca d'Asburgo, del Tirolo, di Kyburg, di Gorizia e Gradisca; principessa di Trento e Bressanone; margravia d'Alta e Bassa Lusazia e in Istria; contessa di Hohenembs, Feldkirch, Bregenz, Sonnenberg ecc.; signora di Trieste, di Cattaro e della Marca dei Vendi
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Secondo una congettura di Hodgkin e JB Bury, dunque, le orde di Radagaiso, in concerto con i Visigoti di Alarico, avrebbero invaso la Rezia, mentre i Visigoti di Alarico invasero la penisola dalle Alpi Giulie, occupando la provincia di Venezia e Istria.
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la convinzione dei partigiani jugoslavi per la quale sarebbero stati legittimati ad annettere al futuro Stato jugoslavo quella parte della Venezia Giulia e del Friuli (Litorale sloveno e Istria), abitata prevalentemente o quasi esclusivamente da croati e sloveni;
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erano milizie di fanteria regolare reclutate in Istria e Dalmazia, soprattutto tra la componente slava della popolazione. Esse erano utilizzate prevalentemente per scopi di presidio e difesa di Venezia, del
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e rappresentavano una parte consistente della popolazione in Istria e Dalmazia fino alla seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione nazifascista dei Balcani, in seguito alla guerra civile e di liberazione condotta dal comandante partigiano
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Ciao e grazie per avermi scritto. Probabilmente tu fai riferimento ad una mia vecchia sandbox sulla storia dell'Istria, purtroppo ferma da mesi e mesi. Non ho in programma una voce sulla guerra di Capodistria. Non - per lo meno - nel corso di quest'anno.--
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In quest'anno i Longobardi, insieme agli Avari e agli Slavi, invasero l'Istria bizantina e la saccheggiarono. I Longobardi conquistarono anche Monselice, nei pressi di Padova. A Pavia la regina Teodolinda, moglie di Agilulfo, diede alla luce un bimbo. A Ravenna i ravennesi erano scontenti nei confronti di Callinico, reo di aver rotto la tregua con i Longobardi, e convinsero l'imperatore a richiamarlo in Oriente; al suo posto, venne eletto esarca Smaragdo (questo fatto potrebbe essere avvenuto sotto il regno di Foca). Nel frattempo nei Balcani l'esercito si ribella all'imperatore d'Oriente Maurizio, che viene rovesciato e ucciso insieme ai suoi figli maschi; il capo dei ribelli Foca viene nominato Augustus (imperatore).
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non risolse il problema, e le due nazioni continuarono a contendersi i territori che Francia e Gran Bretagna avevano, in tempi diversi, promesso ad entrambe. Le rivendicazioni su Istria e Dalmazia erano state uno dei motivi che spinsero lo
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Un altro aspetto fondamentale dell'occupazione italiana furono infine le deportazioni della popolazione ritenuta infida o sospetta che vennero attuate soprattutto nella Slovenia annessa ma in parte anche in Istria e Dalmazia; secondo
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. I capi anglosassoni presero misure minacciose per intimidire gli jugoslavi; si studiarono piani dettagliati per sbarcare in Istria, per far intervenire in massa le forze aeree alleate, per ributtare indietro militarmente l'esercito di Tito
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. Si trattava di donne molto laboriose, costrette dalle crisi economiche e dalla fame, che spesso affliggevano l'Istria, a badare non solo all'educazione dei figli e alle faccende domestiche, ma anche ai lavori agricoli e alla vendita di prodotti casalinghi nella vicina
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Gli Schiavoni erano milizie di fanteria regolare reclutate in Istria e Dalmazia, soprattutto tra la componente slava della popolazione. Esse erano utilizzate prevalentemente per scopi di presidio e difesa di Venezia, del
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Gli Asburgo unirono la Contea di Pisino al Ducato di Carniola. Questa ed altre acquisizioni dell'Istria interna da parte degli Asburgo crearono una linea di frontiera che rimase restia per i successivi secoli.
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Il tema delle percentuali di italiani, croati e sloveni in Istria scatena da sempre grosse polemiche. I motivi del dibattere sono spesso strumentali, e riguardano sia la definizione geografica della rilevazione che le varie metodiche utilizzate. Il primo censimento nel territorio nel quale venne richiesto di indicare la
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(sic) andammo in Istria a organizzare la propaganda anti-italiana. Si trattava di dimostrare alla commissione alleata che quelle terre erano jugoslave e non italiane: ci furono manifestazioni con striscioni e bandiere
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rientra in Corsica richiamato dal conte Alessandro Colonna d'Istria, procuratore generale del re di Francia presso la Corte d'Appello di Bastia, che lo nomina sostituto procuratore presso la locale Corte Criminale.
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. Solo in Istria, a Fiume e nell'arcipelago dei Lussini godono dello status di popolazione autoctona, mentre nel resto del Quarnaro e in Dalmazia non viene riconosciuto loro nessuno status particolare. In tale gruppo etnico italiano sono inserite sia le popolazioni autoctone venetofone (Istria nord-occidentale e Dalmazia) che quelle
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. La sua popolazione, fino al secondo dopoguerra, era sempre stata in larghissima parte di etnia, lingua e cultura italiana. Ma dopo quel conflitto, a seguito della mutata situazione politica (quasi l'intera Istria fu assegnata alla
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Castelnuovo d'Istria: Crussizza di Castelnuovo, Cuie, Eriacci, Gabrega, Giavorie, Gradischie di Cast., Locce Piccola, Mune Grande, Mune Piccola, Obrovo Santa Maria, Paulizza, Pobese, Pogliane, Pregara, Prelose Sant'Egidio, Racizze, Rittomece, Sabogna, Seiane, Starada, Studena in Monte, Zaielse.
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
12:10:28