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Frasi che contengono la parola giavellotti

Qui i Siracusani e gli Spartani all'inseguimento degli Ateniesi, consigliarono a Nicia di gettare le armi, proprio come aveva fatto Demostene. Avendo deciso di non arrendersi, le truppe furono esposte al continuo fuoco dei dardi e dei giavellotti che ebbero l'effetto di aumentare la confusione tra le file dei superstiti. Accalcati sulle rive del fiume, senza aver organizzato alcuna protezione nelle retrovie, gli Ateniesi abbandonarono i ranghi per dissetarsi e in questo modo molti morirono per annegamento o furono calpestati nella rotta; altri soldati furono successivamente uccisi dalla

), le armi in questione servivano al lancio di proiettili anche incendiari (dardi, frecce, giavellotti, pietre e massi), atti a perforare le difese nemiche, agevolandone l'assalto, o nel caso degli assediati, la difesa.

Una volta che le flotte erano sufficientemente vicine, cominciavano lanci di proietti, variando da proiettili combustibili a frecce e giavellotti. Lo scopo non era quello di affondare le navi, ma piuttosto di decimare l'equipaggio nemico prima dell'abbordaggio, che avrebbe deciso l'esito della battaglia.

La battaglia fu estremamente combattuta fin dall'inizio; i legionari delle due parti si gettarono all'attacco con grande slancio dopo aver lanciato le grida di guerra e lo scontro fu caratterizzato soprattutto da aspri e cruenti combattimenti a distanza ravvicinata. Entrambi gli schieramenti rinunciarono alla fase preparatoria a distanza con lanci di frecce e giavellotti e si impegnarono subito in sanguinosi corpo a corpo; i gladi furono sguainati e i legionari veterani iniziarono il massacro reciproco all'arma bianca

ornati d'oro e una corazza da restituire. Due lance erculiane, due giavellotti corti, due falci, quattro falci da fieno. Un cuoco ed un mulattiere con l'obbligo di restituirli. Due belle schiave di guerra. Una veste bianca di misto seta, ornata di porpora di

ed attaccava il nemico con un tiro continuo di frecce e giavellotti; se attaccata, la cavalleria si ritirava lentamente verso la protezione fornita dai guerrieri pesanti, continuando a bersagliare di frecce il nemico. Una volta che il nemico era stato disorganizzato, la cavalleria pesante veniva lanciata alla

Sia Cavalieri che fanti portavano scudi. Lo scudo del fante era solitamente rotondo e di legno, con rinforzi in metallo. I cavalieri portavano uno scudo a forma di aquilone e di solito erano armati di lancia. La lancia in resta (portata piegata contro il corpo sotto il braccio destro), era una tecnica relativamente nuova e probabilmente non venne usata ad Hastings; il terreno infatti era sfavorevole per effettuare lunghe cariche di cavalleria. Sia la fanteria che la cavalleria di solito combattevano con una spada dritta, lunga e a doppio taglio. La fanteria potrebbe aver utilizzato anche giavellotti e lunghe lance.

, mentre nel secondo, terzo e quarto rango i compagni nelle retrovie si apprestavano a mettere mano alle armi da lancio (dardi e giavellotti), e una volta scagliate, riprendevano in mano le lunghe lance e le spade per farsi sotto il nemico. I successivi quattro ordini invece dovevano essere armati di

, quelle poste al termine di un bastone (asta) che ne diventa il mezzo per impugnarle (manico) e per aumentare la distanza di efficacia delle armi stesse: la categoria ricomprende lance, picche, alabarde, giavellotti. Con

Malgrado la loro reputazione, i Vandali erano diventati man mano meno bellicosi, giungendo a condurre una vita lussuosa tra le ricchezze dell'Africa. Inoltre, il loro stile di combattimento era poco adatto per confrontarsi con i veterani di Belisario: l'esercito vandalico era composto esclusivamente di cavalieri, con armatura alla leggera e armati esclusamente per il combattimento corpo a corpo al punto da trascurare interamente l'uso di archi o giavellotti, in netto contrasto ai

I rematori, in genere, non erano schiavi, ma cittadini poveri altamente addestrati, che durante la battaglia oltre a vogare seduti su un cuscino, completamente nudi, lanciavano all'occorrenza, giavellotti o usavano la fionda durante gli abbordaggi.

ad attaccare battaglia, con il lancio continuo di giavellotti, che avendo la punta molto sottile e appuntita, penetrava negli scudi o nelle carni dell'avversario, piegandosi e non permettendo al nemico di riutilizzarli per un secondo lancio.

non riuscendoci, decise di infastidirlo costantemente, inviando contro i Romani squadroni di cavalleria a lanciare i loro giavellotti all'interno del campo romano, mentre reparti di fanteria cercavano di svellere la palizzata esterna.

Erano estremamente rapidi e manovrabili, ideali per l'esplorazione, schermaglie, tendere agguati e l'inseguimento. La loro tattica base era di avvicinarsi ripetutamente al nemico, lanciare i loro giavellotti e poi disperdersi rapidamente prima che il nemico potesse intercettarli. Per questo motivo, i Romani, abituati al combattimento corpo a corpo, non risultavano contro di loro efficaci.

A partire dal VII secolo a.C. le armi in bronzo furono soppiantate da quelle in ferro, e l'accorciamento della spada, la grande diffusione di giavellotti e la scomparsa dei finimenti per cavalli dalle sepolture possono indicare che la tattica bellica avesse subito una modifica in cui la fanteria aveva avuto il predominio sulla cavalleria.

mazze di legno, elmi leggeri e scudi di legno. L'utilizzo di giavellotti e slitte sul campo di battaglia viene testimoniato da resoconti di autori tedeschi, come anche la scelta di ricorrere ad espedienti quali la distruzione di ponti o alberi al fine di impedire l'avanzata dei teutonici nel corso delle campagne.

L'utilizzo di giavellotti e slitte sul campo di battaglia viene testimoniato da resoconti di autori tedeschi, come anche la scelta di ricorrere ad espedienti quali la distruzione di ponti o alberi al fine di impedire l'avanzata dei teutonici nel corso delle campagne.

Da considerare, anche se le fonti tacciono, la presenza di fanti anche da parte dei Normanni: normalmente la tattica normanna prevedeva arcieri e balestrieri in prima linea, fanti armati di giavellotti in seconda e lo squadrone di cavalleria pesante, detto




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

17:11:30