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Frasi che contengono la parola giorgio

La Formazione di Besano costituisce uno fra i migliori esempi al mondo di un particolare giacimento fossilifero chiamato giacimento di conservazione (sottotipo stagnazione, tipo di biofacies letalpantostrato). La laguna del San Giorgio era nel lontano Triassico un lembo di mare della

), che di volta in volta rappresentava la famiglia nobiliare che governava il ducato milanese, fermo restando la conservazione della primigenia bandiera cittadina bianca con croce di San Giorgio di colore rosso come vessillo ufficiale dello Stato (il cosiddetto

, il castello fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza di Francesco di Giorgio Martini. Al tempo in Piazza Castello, luogo dove si trova l'edificio, si ergevano delle fortificazioni risalenti al periodo della dominazione sveva con l'aggiunta dei ritocchi operati dai turchi intorno al

. Il re Giorgio III invece era deciso a punire le colonie ribelli e all'interno del governo Lord Suffolk, un influente esponente delle correnti bellicose, premeva per prendere misure radicali e aveva sollecitato il sostegno dell'energico George Germain

L'iconografia classica rappresenta san Giorgio a cavallo, armato di asta e scudo crociato, nell'atto di trafiggere il drago. La croce rossa in campo bianco, adottata anch'essa come insegna al tempo delle crociate, ha lo scopo di ricordare la

la pieve di San Giorgio fu a capo di uno dei piovadeghi in cui era divisa la Valpolicella. Ognuna di queste circoscrizioni orbitava attorno a una pieve che ne rappresentava il centro. Di epoca leggermente posteriore a San Giorgio, sono la

. Nel XX secolo, durante alcuni scavi, furono effettivamente trovati dei tronconi di una galleria sotterranea molto antica. Il primo, non lontano da San Giorgio su Legnano, fu esplorato da uno degli operai che lo riportarono alla luce. L'operaio venne dissuaso dall'esplorazione dopo aver percorso cinque o sei metri, a causa di un fiato di vento che spense la candela. Un secondo troncone verso Legnano fu scoperto e subito ostruito dall'amministrazione comunale per ragioni di sicurezza

. In seguito a queste epidemie, le coltivazioni vinicole a San Giorgio su Legnano scomparvero definitivamente e i contadini concentrarono gli sforzi nella produzione di cereali e nell'allevamento di bachi da seta. In altre zone vinicole il problema fu risolto con l'

sono gli edifici rappresentativi della pianura lombarda, e sono tipici anche del centro storico di San Giorgio su Legnano. L'aspetto delle case che costituiscono il nucleo storico di San Giorgio ha subito un rilevante cambiamento per le mutate condizioni d'uso rispetto ai secoli passati (da un uso

, conduce ai cinque portali del tempio, che fanno da preludio alle cinque navate interne della chiesa, che ha pianta basilicale a croce latina e tre absidi dopo il transetto. La parte della scalinata sotto il Corso San Giorgio fu progettata nel

di Santa Chiara, detto anche protomonastero, si trova nel lato verso valle, invisibile da vicino. Ingrandito fra Tre e Quattrocento, ha un chiostro da cui si accede all'antica cripta della chiesetta di San Giorgio. Tra le opere conservate nel monastero spicca la

, fu uno dei maggiori sostenitori dell'ascesa al trono di Michele. Nel giro di pochi giorni dalla scarcerazione di Michele, questi fu assassinato mentre stava pregando in chiesa per l'anima dell'imperatore morto, finendo squartato sull'altare maggiore. Il complotto quasi sicuramente fu organizzato da Michele, visto che Giorgio Muzalon era il reggente al trono e visto anche che Michele era presente all'assassinio, non facendo nulla per impedirlo.

I successori di Augusto, se si eccettua qualche parentesi trasgressiva, avevano rispettato ruoli e regole, soprattutto quella che la nomina dell'imperatore fosse comunque sottoposta all'approvazione del Senato (Giorgio Ruffolo,

La quale pagava la Repubblica di Genova per poter battere la bandiera bianca con croce rossa di S. Giorgio sulle proprie navi, a protezione dai pirati che non osavano aggredire le navi genovesi. Secondo un articolo apparso sul

Nel primo ordine del partito centrale si apre un grande portale con cornice mistilinea, ricca di fregi e rilievi a motivi vegetali, mentre le porte lignee hanno una preziosa decorazione scultorea, in sei riquadri, con la raffigurazione di episodi del martirio di San Giorgio, opera dell'intagliatore palermitano

Straordinarie sono le invenzioni di Francesco di Giorgio, spesso slegate da rigidi schemi simmetrici. Incompiuto fu il Giardino del Pasquino, dove doveva trovarsi il mausoleo granducale, eretto poi nella

raffigurante san Giorgio che uccide il drago. Il portale fu smontato e rimontato sul nuovo prospetto e per impostazione tipologica e schema decorativo si ritiene opera di Gabriele Riccardi, in quanto simile a quello della

, con la costruzione anche del complesso del Cassero, e nel periodo rinascimentale, con la costruzione dei camminamenti di ronda. Lungo le mura si aprono tre porte, la porta di San Giorgio, la porta Romana e la porta Grossetana.

(Pedona, Metato, Misciano, Summonti, Carbonaia, Terra a Camaiore, Valpromaro, Migliano, Gombitelli, Torcigliano, Montemagno, Ponte Mazzori, Nocchi, Casoli, Vado, Montemaggiore, Veglaitone, Montebello, Greppolungo, Lombrici, S. Giorgio d'Obicciano, S. Lorenzo, Fibbiano, Antignano, Casciana. S. Michele a Colle, Bozzanello, S. Martino, Sesto, S. Pietro, S. Martino Lucchese, S. Matino Genovese, S. Michele, S. Vincenzo)

, presso una compagnia pugliese di TeatroRagazzi. Ha proseguito dopo la scuola e contemporaneamente agli studi universitari in svariate formazioni italiane, lavorando diversi anni con Giorgio Albertazzi,

, dono dei valenzani al monastero di San Giorgio, qui traslata dopo l'abbandono della cappella palatina. Numerose statue e dipinti di varie epoche, veri capolavori provenienti anche da cappelle andate perdute come quella di San Nicola di Mira, statua lignea dorata (sec. XVI-XVII) dal rione Cafasso e Santa Margherita di Antiochia, stessa epoca, dal rione Barri. La tavola di

La sostituzione del modello deterministico mediante il modello indeterministico comporta la rinuncia al carattere assoluto della conoscenza. Il libro di Giorgio Vuoso applica al settore pedagogico le implicazioni della svolta epistemologica indeterministica (G. VUOSO,

, una pattuglia dei carabinieri ferma per un controllo l'autovettura su cui viaggiavano Valerio e Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro e Giorgio Vale. Alla richiesta di documenti e per evitare di essere scoperti, i quattro rispondono spianando le armi e disarmando i militari prima di fuggire.

, Valerio Fioravanti, il fratello Cristiano, Francesca Mambro, Gigi Cavallini, Giorgio Vale e Gabriele De Francisci sono a Padova e cercano di ripescare quel borsone di armi precedentemente affidate a Trincanato. Provvisto di muta da sub, Cristiano si immerge nella fredda acqua del canale ma, nel bel mezzo dell'operazione di recupero, vengono colti sul fatto da due carabinieri:

, Francesca Mambro, Giorgio Vale, Gilberto Cavallini e Stefano Soderini rapinano a Roma una gioielleria in via Mario de' Fiori. A rapina quasi conclusa, Renato Mancini, figlio del titolare, tenta di reagire gettando contro i rapinatori una lastra di vetro e viene ucciso con una revolverata in fronte.

- Vari furono i motivi che determinarono la scelta del nome. Infatti, gli allievi di questo Corso attraversarono, durante la loro prima crociera, il canale di San Giorgio. Essi inoltre notarono che il drago ricorreva assai frequentemente in Norvegia come motivo decorativo, sia sulle navi vichinghe disegnate nei musei, sia nella Starkirche, vicina a Bergen. Ma il motivo principale pare sia stato di ordine soggettivo. I pivoli, infatti, avevano appreso che i vichinghi antichi avevano paura dei draghi. Fregiandosi pertanto del nome di draghi, essi si sarebbero costituiti superiori ai loro compagni e rivali del Corso precedente, i quali per l'appunto si erano fatti chiamare Vichinghi. Tuttavia, prima di lasciare la Norvegia, i draghi comprarono una bella riproduzione in argento d'una nave vichinga che offrirono in dono al Corso rivale

Descrizione in versi del Nobil Giuoco dei Fiorentini, che da loro Calcio si chiama, e dagli antichi Harpaston, composta da Giorgio Coresio di Scio Gentiluomo di Costantinopoli, Lettore di Lingua Greca nello Studi di Pisa, volgarizzato in altrettanti versi sciolti Toscani

Arusnatjum aveva il suo centro a S. Giorgio, probabilmente a causa della sua posizione geografica, e abbracciava i vicus di Fumane, Mazzurega, S. Ambrogio, Gargagnago, Volargne, Pescantina. In epoca romana, S. Giorgio divenne

Un secondo ostacolo per il pieno sviluppo del potenziale degli architetti siciliani fu che frequentemente essi stavano solo ricostruendo una struttura danneggiata, e dovevano quindi far coincidere i loro progetti con lo stato dei luoghi e dei manufatti o quanto ne rimaneva. La chiesa di San Giorgio a

Just to clear up any confusion I did not put in that Giorgio Napolitano is a Roman Catholic. I simply stumbled upon the article and saw that another user had previously put his religion as Catholic so I just added a link to

Direzione: Togliatti (segretario generale), Longo (vice segretario generale), Giorgio Amendola, Arturo Colombi, Di Vittorio, Girolamo Li Causi, Massola, Negarville, Novella, Giancarlo Pajetta, Antonio Roasio, Giovanni Roveda, Mauro Scoccimarro, Pietro Secchia, Emilio Sereni e Velio Spano.

, Carla Capponi, e contro Giorgio Amendola, Sandro Pertini e Riccardo Bauer, considerati, in quanto responsabili militari, rispettivamente, del Partito Comunista Italiano, del PSIUP e del Partito d'Azione, ispiratori e organizzatori dell'attentato

). Un altro agricoltore della zona, Giorgio Rea, venne inizialmente sospettato per via dell'amicizia decennale che lo legava a Pacciani, Vanni, Lotti, Pucci e Faggi, ma i sospetti caddero quasi subito nel corso di pochi giorni.

Vita del servo di Dio P. Giorgio Guzzetta greco-albanese della Piana, Prete della Congregazione dell'Oratorio di Palermo, ricavata da alcuni mss. del P. Luca Matranga proposito della Piana, e da altre Memorie

San Giorgio ha iniziato una sensibile ripresa anche grazie all'istituzione di una zona industriale denominata Aussa-Corno per la sua dislocazione geografica nel triangolo compreso tra la foce dei due fiumi (l'Aussa ed il Corno)

e dalle isole di sant'Andrea e porto Buso, essendo bagnata dal mar Adriatico, San Giorgio ha visto fiorire nella sua recente storia la nascita di svariate darsene e alloggi turistici che trovano il loro maggior afflusso turistico nei periodi estivi da parte di vacanzieri provenienti maggiormente da

Chiesa di San Giorgio a Porcareccia: chiesa del XIX secolo, in stile rurale, a pianta rettangolare, con intonacatura esterna a calce bianca, portale pseudo romanico, campanile a vela, interno a navata unica decorato da paraste laterali con capitelli corinzi, e altare monumentale a nicchia con la statua processionale.

contribuendo ad appianare gli antichi dissidi indipendentisti americani nei confronti dell'Inghilterra, e al contempo propose in maniera decisa Giorgio VI nel ruolo di nuovo re dopo l'improvvisa rinuncia di Edoardo VIII.

Ai piedi della scalinata della Basilica, i Ceri sono abbassati in avanti per attraversare la porta ed entrare nel chiostro. Quando esista una distanza sufficiente il Cero di Sant'Ubaldo riesce a chiudere la porta di fronte al Cero di San Giorgio

(MI), corrispondente ai comuni di Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano, Parabiago, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Villa Cortese, cui fa seguito la zona Castanese (MI), corrispondente ai comuni di Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Castano Primo, Cuggiono, Inveruno, Magnago, Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo, Vanzaghello, Casorezzo;

; questo dato di fatto ha portato ad effettuare puntuali confronti tra le caratteristiche delle statue della Porta della Carta e quelle di altre sculture dell'artista dalmata. In base a questi studi, che hanno mostrato schiaccianti analogie, sono state attribuite a Giorgio da Sebenico le statue della

, favorisce un percorso di fruizione aperto e multidisciplinare, mettendo a disposizione degli utenti materiali preziosi e spesso introvabili altrove con buona parte del materiale in libera consultazione a scaffale aperto, in un insieme che si integra alla perfezione con la storica e monumentale biblioteca seicentesca realizzata sull'Isola di San Giorgio Maggiore da

, fondatore ed egumeno della Grande Laura; beati Matteo Lambert, Roberto Meyler, Edoardo Cheevers e Patrizio Cavanagh, martiri; beati Giorgio Nichols, Riccardo Yaxley, sacerdoti, Tommaso Belson e Humphred Pritchard, martiri; sante Teresa Chen Jinxie e Rosa Chen Aixie, vergini e martiri.

(con il marchese Giorgio II mantenuto formalmente come feudatario), perdendo per sempre la sua totale indipendenza e legando strettamente le sorti di Ceva con quelle di Asti, anche se non mancarono nel corso dei secoli continui tentativi di cambiare casacca. Dopo

venne ridimensionata anche la piazza centrale, la quale venne allargata e collegata con la porta Paola, ad ovest rispetto al borgo, tramite una strada selciata sino alla porta San Giorgio. Venne inoltre restaurato anche il ponte monumentale sul quale vennero collocate quattro statue raffiguranti

Di altre ancora, demolite nel corso dei secoli per ragioni urbanistiche, resta solo la memoria: tra queste quelle dei Volta e dei Vento, ricordate da una targa in via San Giorgio, quella degli Usodimare in piazza De Marini ed un'altra degli Embriaci presso la distrutta chiesa di S. Maria in Passione.

arrivava a lambire il palazzo San Giorgio. I moli cinquecenteschi, venuti alla luce durante i lavori per la costruzione della metropolitana, sono stati lasciati a vista lungo la scalinata di accesso alla stazione

ebbe assassinato re Giorgio I a Tessalonica, suo figlio ascese al trono col nome di Costantino I. Questi fu il primo re greco ad essere nato in Grecia ed il primo di religione greca ortodossa. Il suo stesso nome di battesimo era stato scelto nell'idea di compiacere il nazionalismo greco (la

). La tavola, una Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e san Giorgio, ambientata su uno sfondo di antiche rovine, richiama Leonardo nei minuziosi dettagli botanici e Raffaello nella monumentale posa della Vergine

inglesi al governo, che supportavano l'ascesa della casata di Hannover al trono inglese, ritennero opportuno per il figlio di un erede al trono che egli vivesse stabilmente in Inghilterra a salvaguardia della successione protestante alla morte di Anna. Giorgio, in quanto pari del regno, era inoltre tenuto a prendere parte regolarmente alle sessioni della

Giorgio alla fine di tutte queste problematiche, prese la decisione di bandire il principe e la sua famiglia dalla corte reale, come pure aveva fatto suo padre con lui, concedendo comunque a Federico di mantenere la custodia dei suoi figli.

, dovette abbandonare, dopo vent'anni di servizio, il mondo della politica. Fu quindi rimpiazzato da Spencer Compton, la prima scelta di Giorgio II, che venne nominato Conte di Wilmington. Il periodo di governo di Lord Wilmington fu breve, tanto che nel

. Pitt era stato Segretario di Stato durante l'amministrazione di Lord Devonshire, ma era disprezzato dal sovrano date le critiche mosse alla campagna militare condotta dall'Inghilterra durante la guerra di successione austriaca. L'indignazione di Giorgio II raggiunse il vertice nel

San Giorgio armato di punto di ferro al naturale, con il volto di carnagione, aureolato di azzurro, con il mantello di azzurro, cavalcante il cavallo bianco, sellato di rosso, rivoltato, calpestante con gli arti anteriori il drago di verde, di due zampe, rovesciato, rivoltato e colpito dalla lancia di ferro, posta in banda ed impugnata dalla mano destra del santo.

La chiesa di San Giorgio al Palazzo, che si trova Milano in piazza San Giorgio al Palazzo, lungo l'asse di via Torino, e che ricorda, nel nome, l'antica presenza, nei suoi pressi, del palazzo imperiale romano di Milano

Una leggenda popolare narra che a quei tempi una galleria sotterranea mettesse in comunicazione San Giorgio su Legnano al castello Visconteo di Legnano e che per questo cunicolo Federico Barbarossa fosse riuscito a fuggire e a salvarsi dopo la sconfitta

, durante alcuni scavi, furono effettivamente trovati dei tronconi di una galleria sotterranea molto antica: il primo fu trovato non lontano da San Giorgio su Legnano, mentre il secondo troncone fu scoperto a Legnano. Entrambi vennero subito ostruiti dall'amministrazione comunale per ragioni di sicurezza

: sormonta la croce greca e reca la scritta Scanderbeg che, in arabo, significa Alessandro il Signore o il Grande. Un omaggio al grande guerriero albanese Giorgio Castriota, strenuo difensore della fede cristiana.

, con la costruzione anche del complesso del Cassero, e nel periodo rinascimentale, con la costruzione dei camminamenti di ronda. Lungo le mura si aprono oggi tre porte, la porta di San Giorgio, la porta Romana e la porta Grossetana.

Giorgio Vitali, nella sua biografia di Roosevelt, cerca di chiarire il comportamento del presidente a Jalta; l'autore sottolinea come il principale interesse di Roosevelt risiedesse nella definizione dei caratteri della nuova Organizzazione delle Nazioni Unite in cui egli vedeva il pilastro su cui fondare e mantenere l'assoluta supremazia globale statunitense

, lasciando Giorgio al ruolo di secondo in linea di successione al trono dopo il padre. Giorgio si era appena ripreso a sua volta da una seria malattia, dopo essere stato confinato per sei mesi a causa di una

di Londra. Durante tutta la loro vita matrimoniale, i due rimasero devoti l'uno all'altra. Giorgio, per sua stessa ammissione, era timido e non portato a esprimere i suoi sentimenti a parole, ma sovente inviava alla moglie lettere o le lasciava note di ammirazione e amore.

Re Edoardo VII era desideroso di preparare suo figlio al futuro ruolo di re. In contrasto con Edoardo stesso, che la regina Vittoria aveva deliberamente escluso dagli affari di stato, a Giorgio venne dato pieno accesso a tutti i documenti di stato da suo padre.

Giorgio accondiscese al sentimento patriottico britannico emanando un proclama reale con il quale mutava il nome della propria casata da Sassonia-Coburgo-Gotha in Windsor, derivando il proprio cognome da uno dei castelli inglesi favoriti dalla regina Vittoria.

. Su pressione della regina madre Alessandra, Giorgio rimosse inoltre le bandiere dei suoi parenti tedeschi dalla cappella di San Giorgio del castello di Windsor, sede degli annuali incontri tradizionali dell'

Anche in ambito familiare la situazione per Giorgio V non era serena: i rapporti con il figlio ed erede Edoardo si deteriorarono nel corso degli anni per le molteplici relazioni amorose che aveva con donne sposate; al contrario riponeva molta fiducia nel secondo figlio Alberto

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O.

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O., G.C.M.G.

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Principe del Galles e Conte di Chester, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O., G.C.M.G.

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Principe del Galles e Conte di Chester, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O., G.C.M.G., I.S.O.

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Principe del Galles e Conte di Chester, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Duca di Sassonia, Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O., G.C.M.G., G.C.S.I., G.C.I.E., I.S.O.

Sua Altezza Reale il Principe Giorgio, Principe del Galles e Conte di Chester, Duca di York e di Cornovaglia, Principe del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, K.G., K.T., K.P., G.C.V.O., G.C.M.G., G.C.S.I., G.C.I.E., I.S.O.

, (chiamata successivamente Ducea Maniace o Castello Maniaci di Bronte) fortemente voluta dalla regina madre Margherita, per onorare il valorissimo comandante bizantino Giorgio Maniace, principe e Vicario dell'Imperatore di Costantinopoli, i cui discendenti si imparentarono con la casa reale d'Altavilla. Anche la splendida costruzione della

A San Giorgio furono spesso in visita anche il vescovo castrense Mons. Angelo Bartolomasi e padre Gemelli, allora Maggiore medico direttore dell'ufficio di Psichiatria di Milano, e prezioso collaboratore del Vescovo dei capellani militari nei raduni sacerdotali

, Presidente del Senato della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana, e Gaetano Silvestri, Presidente della Corte costituzionale della Repubblica italiana, durante un convegno alla

suo fratello Giorgio di Clarence, che a suo tempo si era rivoltato con Warwick contro di lui. Giorgio venne trovato cadavere qualche giorno dopo nella Torre di Londra (anche se probabilmente non venne annegato in una botte di

. Suo padre era allora il principe Giorgio, duca di York, poi divenuto re col nome di Giorgio V, il secondo e il maggiore dei figli sopravvissuti del principe Edoardo del Galles, futuro Edoardo VII. Sua madre era

, principe consorte della regina Vittoria e, proprio in onore dell'augusto defunto, il nuovo principe venne battezzato coi nomi di Alberto Federico Arturo Giorgio alla chiesa di Santa Maddalena presso

per ragioni di sicurezza dopo i primi bombardamenti. Giorgio VI e la regina Elisabetta vissero comunque in prima persona gli avvenimenti bellici con lo scoppio di una bomba proprio nella corte principale del palazzo londinese quando loro erano in residenza.

Al contrario il futuro Giorgio III ebbe un profondo rapporto con il padre Federico, il quale si dimostrava molto liberale nei confronti dei figli, spingendoli a sviluppare le loro inclinazioni naturali

Giorgio III viene tuttora, da certa storiografia, accusato di ostinazione nel volere proseguire la guerra in America, malgrado l'opinione contraria dei suoi ministri. Nelle parole dell'autore vittoriano

, nomine che Giorgio III non gradiva affatto. Se North era il responsabile dello scoppio della guerra con le colonie, il re odiava Fox intensamente sia per la sua condotta politica, sia per il suo carattere

Per Giorgio III la nomina di Pitt a primo ministro rappresentava una grande vittoria: gli diede la conferma di essere capace di nominare i primi ministri sulla base della propria interpretazione dell'umore popolare, senza avere bisogno di seguire le scelte della maggioranza della Camera dei Comuni. Giorgio III sostenne la politica del governo di Pitt

. A seguito delle elezioni di qualche mese prima, la maggioranza era composta dai loro oppositori; quindi fu sciolto il Parlamento e vennero indette nuove elezioni, che premiarono la linea anti-riformista di Giorgio III: Lord Portland e Perceval ottennero uno schiacciante successo. Giorgio III non prese altre importanti decisioni politiche fino alla fine del suo regno

a mezza costa, quelli di Montalto, Carbonara, Pietraminuta, Montegalletto, S. Giorgio e S. Michele. Tra i bastioni di Montalto e Carbonara si apriva la porta di Carbonara. Quest'ultima, inizialmente in cima all'omonima salita

Acquatrina, Alagia, Arafranca, Bagnolo, Camposetacciaro, Cantontrione, Capricchia, Casale, Casalene, Casali, Cascello, Casteltrione, Collalto, Collecornello, Collecreta, Collegentilesco, Collemagrone, Collemoresco, Collepagliuca, Colletroio, Colli, Conca, Configno; Cornelle, Cornillo Nuovo, Cornillo Vecchio, Cossara, Cossito, Crognale, Doma, Faizzone, Falciano, Ferrazza, Filetto, Fiumatella, Forcella, Francucciano, Ilrio, Moletano, Mosicchio, Nommisci, Pasciano, Patarico, Petrana, Pinaco, Poggiovitellino, Prato, Preta, Retrosi, Rio, Rocca Passa, Rocchetta, Saletta, San Benedetto, San Cipriano, San Giorgio, San Lorenzo a Piano, San Martino, Santa Giusta, Sant'Angelo, Scai, Sommati, Torrita, Varone, Voceto

Capodacqua, Casale, Cassino, Castellalto, Casaventre, Colleposta, Collespada, Fonte del Campo, Grisciano, Illica, Macchia, Poggio Casoli, Poggio Dapi, Rocca Salle, San Giorgio, San Giovanni, San Lorenzo, Santi Lorenzo e Flaviano, San Tommaso e San Capone, Terracino, Tino, Villanuova, Villa Terracina

, edizione italiana a cura di Enrico Ganni, traduzione di Elena Agazzi, Giorgio Backhaus, Gianni Carchia, Massimo De Carolis, Fabrizio Desideri, Anna Maria Marietti, Antonella Moscati, Francesco Porzio, Ginevra Quadrio Curzio, Giuseppe Russo e

per iniziativa di Claudio Riva, Bruno Ballerin, Dante Bolognesi, Giordano Conti, Ferruccio Farina e Pier Giorgio Pasini. La rivista si occupa dei protagonisti dell'arte e della storia romagnola. Diversi numeri hanno carattere monografico.

, che ne informa a sua volta il parroco Rell. Il parroco invia a Torino una documentazione che precisa fossero dovuti a San Giorgio l'olio perpetuo per le lampade sull'altare e una somma annua versata alla parrocchia dai Serenissimi Collegi, venuta meno poco prima del

. Infatti la Union Jack contiene al suo interno la Croce di San Giorgio inglese (croce rossa in campo bianco), la croce di Sant'Andrea scozzese (croce diagonale bianca in campo azzurro scuro), e la croce di San Patrizio irlandese (croce diagonale rossa in campo bianco). La

, una finestra dalla forma a lunetta e una statua raffigurante San Giorgio realizzata da parte dello scultore Paolo Perotti e situata all'interno di una nicchia. L'edificio si caratterizza per una pianta basilicale composta da una navata singola scandita da lesene di

Le processioni si svolgevano la mattina della prima e seconda domenica di maggio, mentre quella della quarta domenica di maggio avveniva di pomeriggio portando le statue di San Giorgio e dell'Immacolata verso

Roberto Billi (a cura di), con i seguenti Autori dello CSELT: Agostino Appendino, Giancario Babini, Paolo Baggia, Roberto Billi, Alfredo Biocca, Pier Giorgio Bosco, Franco Canavesio, Giuseppe Castagneri, Alberto Ciaramella, Morena Danieli, Fulvio Faraci, Luciano Fissore, Roberto Gemello, Elisabetta Gerbino, Egidio Giachin, Giorgio Micca, Roberto Montagna, Luciano Nebbia, Silvia Quazza, Daniele Roffinella, Luciano Rosboch, Claudio Rullent, Pier Luigi Salza, Stefano Sandri,

venne trasferita a Campochiesa la sede parrocchiale precedentemente situata a San Giorgio. In questo periodo venne ampliata la sede dell'attuale parrocchia campochiesina e dell'oratorio adiacente, di cui gli affreschi originali risultano essere del Cinquecento. Nella chiesa era presente un dipinto del

in cui trovano spazio sei santi guerrieri: Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Altre sei colonne reggono il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del signore, circondato da coppie di

che sono protagonisti di questa corsa indossano una divisa formata da un fazzoletto e una fascia rossa, dei pantaloni bianchi e una camicia il cui colore cambia in base al santo scelto (i ceraioli sangiorgiari indossano una casacca blu, colore del mantello di san Giorgio).

La circoscrizione della provincia dell'Agro nocerino-sarnese avrebbe compreso i comuni di: Angri, Bracigliano, Castel San Giorgio, Corbara, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio, Sant'Egidio del Monte Albino, Sarno, Scafati, Siano

nella diocesi di Oxford, la cancelleria venne trasferita al Vescovo di Oxford. Un secolo dopo venne deciso che indipendentemente dal territorio diocesano in cui la cappella di San Giorgio si trovasse inserita e per tale motivo il vescovo di Oxford (all'epoca

del prelato e del cancelliere sono blu scuri come gli altri membri, mentre i mantelli degli altri ufficiali sono di colore rosso scuro. Tutti i mantelli portano ricamato lo scudo araldico con la croce di San Giorgio. Per le cerimonie ufficiali, il

Dopo la cerimonia si tiene un banchetto di stato nella Sala dei Banchetti del castello, alla presenza della famiglia reale e di tutti i cavalieri dell'Ordine e delle loro spose, oltre che con gli ufficiali dell'Ordine. Dopo il pranzo, formando una processione, tutti gli intervenuti si recano verso la Cappella di San Giorgio per presenziare alla celebrazione eucaristica e per l'istituzione formale degli stalli dei nuovi cavalieri.

: una croce patente d'oro smaltata di bianco con un medaglione centrale raffigurante San Giorgio che uccide il drago. La Croce veniva portata su una fascia per la I Classe, al collo per la II Classe e per la III Classe, mentre veniva apposta sulla parte sinistra del petto per la IV Classe.




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Ultimo aggiornamento pagina:

24 Aprile 2021

23:36:23