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Frasi che contengono la parola giacomo

comasco Giacomo de Vitudono (donatore anche dell'altare di sant'Ambrogio, esattamente di fronte a questa pala) e un giovinetto con lunghi capelli biondi e ricchi abiti da cerimonia, probabilmente un nipote del canonico Giacomo per il quale era stato fatto un

(dieci anni dopo l'altare di sant'Ambrogio), su commissione del giurista Bartolomeo Parravicini e di suo nipote Gian Giacomo, canonico del duomo: realizzata in marmo di Musso senza tracce di colore, presenta forme tipiche della

I contatti tra Costantinopoli e Firenze erano facilitati dalla presenza, nella capitale bizantina, dello stesso Giacomo da Scarperia, che decise di riaccompagnare Crisolora in patria per apprendere greco da lui stesso. Si veda:

Come per la maggior parte dei ritratti del periodo genovese anche nel caso dei Lomellini non si conoscono con certezza i nomi dei personaggi ritratti: si suppone comunque che siano la seconda moglie, i due figli maggiori e i due figli minori di Giacomo Lomellini, allora

, mentre il nuovo tracciato (le attuali via Emilia Ponente, via Carlo Cattaneo, viale Giacomo Matteotti, via Zuccherificio, viale Europa, viale Giovanni Bovio, viale Guglielmo Oberdan, viale Guglielmo Marconi e via Emilia Levante), passa in mezzo a due modeste alture

Secondo Jacopo (o Giacomo) Malvezzi, la fondazione del monastero sarebbe derivata non dal ritrovamento di statue leonine, ma da un sogno, occorso a Desiderio presso Leno durante una battuta di caccia, in cui si presagiva la sua futura incoronazione a re dei Longobardi.

, l'edificio nacque come fortificazione. Di questa originaria funzione sono testimonianza le torri quadrangolari visibili su corso Giacomo Matteotti. Il palazzo, dopo l'acquisizione di Albano da parte della Camera Apostolica nel

. Invece, sul finire del Settecento, un certo numero di edifici classicheggianti di Mosca sono riconducibili al suddetto Giacomo Quarenghi, al quale, sulla scia di Kazakov, fecero seguito architetti quali

su progetto dell'Ufficio Studi e Progetti dello I.A.C.P.M. (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano), del C.R.A.P.E.R. (Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell'Edilizia Residenziale), e dei Dr. Arch. Giacomo Jori, Max Pedrini, Alberto Morone, Alessandro Lissoni, Ing. Mario Tanci, Luciano Baldassari, Pietro Lingeri, Antonio Cassi Ramelli.

; la famiglia Guina - cui apparteneva Leonardo - era anch'essa nobile ed antica; Giuseppe Illich era avvocato e agente dei Lloyd a Spalato; Doimo Karaman - imprenditore ed editore - era di un'antica famiglia spalatina, che nel suo albero genealogico aveva vescovi e notabili cittadini; il prof. Giacomo Marcocchia fu un insegnante e studioso di storia; il conte Silvio de Michieli Vitturi apparteneva ad una ricchissima e nobile famiglia, grande latifondista: fra i suoi discendenti vi fu

vi sono raffigurati, attorno al Cristo nell'aurea ovale di luce (l'amigdala di tradizione paleocristiana e bizantina), gli apostoli Pietro (con le braccia alzate), Giacomo e Giovanni (vestiti di bianco) e i profeti

, che faceva di Santiago il pilastro divino della riconquista dell'Europa meridionale dal dominio degli invasori musulmani, facendo di san Giacomo una sorta di protettore dei cristiani dalle scorrerie e invasioni di popoli islamici. La scena originaria della miracolosa intercessione del Santo Apostolo fu individuata nella

, a Firenze venne colpito a morte in un conflitto a fuoco Alessandro Sinigaglia, a Genova cadde Giacomo Buranello, i nuclei di Milano e Roma subirono altre perdite, nelle prigioni di via Tasso vennero raccolti e spesso torturati i combattenti della Resistenza catturati

, in quegli anni, si era coagulato un movimento catalano di opposizione a Pietro IV, del quale Giacomo venne riconosciuto come guida, ed, in un secondo tempo, si era accostato a lui, anche il fratellastro,

ma, nuovamente, con scarso successo. Il segretario Giacomo Sanna manca l'elezione e sono eletti due soli consiglieri, Beniamino Scarpa e Giuseppe Atzeri. Sanna si presenta in un collegio lombardo sotto le insegne della

si celebra la festa di Santa Maria del Porto Salvo, che prevede una piccola processione con il fercolo della Madonna che va dalla chiesetta di San Giacomo Anacoreta al molo, dove una ghirlanda di fiori viene portata in alto mare per mezzo di una piccola barca.

) fra tante ossa ignorate dormono senza fasto di mausoleo le ceneri di Melchiorre Gioia, di Gianbattista De-Cristoforis, di Luigi Sabatelli, di Giacomo Albertolli, e d'altri uomini insigni ed ivi su d'una povera pietra leggi:

Ettore Novellino, Luciano Maria Fuccella, Domenico Barone, Vincenzo Iadevaia, Roberto Colonna, Giacomo Capone, Silvia Cammarata, Antonella Piscitelli, Enrica Menditto, Valentina Orlando, Veronica Russo, Daria Putignano, Paolo Vinci, Francesca Guerriero, Ilenia Bocchi, Valentina Calderazzo, Silvia Romano, Stefano Bonato, Francesco De Tomasi,

Angelo Bettoni, Giacomo Bontempi, Ferruccio Cadei, Roberto Jacotti, Antonio Jori, Giovan Battista Locatelli, Artemio Magrassi, Giuseppe Montini, Giuseppe Palazzi, Paolo Rovetta, Giuseppe Seppilli e Giuseppe Zatti.

coinvolge anche Rosy Abate, una donna che Claudia conosce bene, esponente di una delle vecchie famiglie sul territorio controllate da Giacomo Trapani, e che, dopo un lungo periodo di esilio passato negli

, si suppone che la salma fosse stata sepolta nella chiesetta di Santa Barbara, nei pressi del castello. Ma riguardo al problema dell'identificazione corretta del luogo di sepoltura di Giacomo Casanova, le notizie sono comunque piuttosto vaghe, e non ci sono, allo stato, che ipotesi non correttamente documentate. Tradizionalmente si riteneva che fosse stato sepolto nel cimitero della chiesetta attigua al castello Waldstein, ma era una pura ipotesi.

. Talvolta esse hanno influenzato, in qualche modo, l'opinione pubblica: il governo di Giacomo II, ad esempio, decise di conservare due copie di un volantino realizzato da Elinor James fra i documenti statali

e i loro compagni Giovanni Venerucci, Anacarsi Nardi, Nicola Ricciotti, Giacomo Rocca, Domenico Moro, Francesco Berti e Domenico Lupatelli. I patrioti italiani furono giustiziati in seguito alla sentenza della

raccoglie in un'unica insegna, le Croci degli antichi Grandi Ordini Militari di Cristo, Avis e San Giacomo della Spada, gli ordini monastico-militari portoghesi antichi fondati nel Medioevo. Questa singolare onorificenza sembra avere la sua genesi dal fatto che

un fidato canonico della cattedrale, certo Giacomo Vignosi. Questi avrebbe dovuto cercare di opporsi con ogni mezzo all'azione promossa da Filippo Casaloldi al fine di ottenere dall'amministrazione pontificia il riconoscimento dei suoi diritti

, Madonna Cava Bufalata, Madonna dell'Alto Oliva, Mamuna, Mandriglie, Matarocco, Messinello, Misilla, Musciuleo, Nasco, Paolini, Pastorella, Pecorume, Perino, Pellegrino, Pispisia, Ponte Fiumarella, Porcospino, Pozzillo, Rakalia, Ranna, Rassameli, Rinazzo, Roccazzello, Salvaggi, San Giuseppe Tafalia, San Nicola, San Silvestro, Sant'Ambrogio, Sant'Anna, Santa Venera, Santi Filippo e Giacomo, San Michele Rifugio, San Leonardo, Santo Padre delle Perriere, Scacciaiazzo, Sinubio, Spagnuola, Stazzone,

, sacerdote agostiniano; beati Giacomo Bell e Giovanni Finch, martiri; beati Riccardo Sargeant e Guglielmo Thomson, sacerdoti e martiri; beato Maurizio Mackenraghty, sacerdote e martire; beato Antonio Page, sacerdote e martire; beati Francesco Page e Roberto Watkinson, sacerdoti e martiri; beata

, sacerdote, e diciannove compagni, martiri: beato Giuseppe Maria Peris Polo, dei sacerdoti operai diocesani, martire; beata Maria del Santuario di san Luigi Gonzaga Moragas Cantarero, vergine carmelitana scalza e martire; beato Domenico Hurtado Soler, sacerdote amigoniano e martire; beato Vincenzo Soler, sacerdote agostiniano recolletto e martire; beato Carmelo Sastre Sastre, sacerdote e martire; beato Giacomo Bonet Nadal, sacerdote salesiana e martire; beato

(Nunzio Giardini, Vincenzo Riccio, Francesco Todaro, Giacomo Muro, Nicola Buono, Stefano Foti, Bartolomeo Stagnaro, Ignazio Catanzaro, Giuseppe Zuccone e Giuseppe Garazzino) per fornire scorta alla spedizione in

, i quali penetrano nella masseria grazie all'aiuto di un delatore in passato affiliato al clan, poi ferito a colpi di pistola dal boss Afeltra, che gli spara dopo aver intuito il tranello. Nasce un feroce conflitto a fuoco, che vede contrapposti i tre criminali da una parte, e dall'altra parte poliziotti e Reparti Speciali dei Carabinieri. Alla fine, moriranno tre camorristi latitanti: Pasquale Afeltra, Giacomo Avitabile e Giovanni Zurlo

Ettore Novellino, Luciano Maria Fuccella, Domenico Barone, Vincenzo Iadevaia, Roberto Colonna, Giacomo Capone, Silvia Cammarata, Antonella Piscitelli, Enrica Menditto, Valentina Orlando, Veronica Russo, Daria Putignano, Paolo Vinci, Francesca Guerriero, Ilenia Bocchi, Valentina Calderazzo, Silvia Romano, Stefano Bonato, Francesco De Tomasi,

: viale Primo Vere, lungomare Cristoforo Colombo, che arriva alla sponda meridionale del fiume, lungomare Giacomo Matteotti, che parte dalla sponda settentrionale e termina in piazza I Maggio all'altezza della

Livia Baldi, Stefano Barneschi, Maria Cristina Vasi, Emanuela Sfondrini, Brigid Sinead Nava, Debora Tedeschi, Elena Confortini, Martino Lovisolo, Carla Marotta, Giacomo Trevisani, Enrico Onofri, Carlo De Martini -

, si erano sposati cinquantotto anni prima. La cerimonia civile si svolse nel municipio dell'Aia e il matrimonio venne benedetto nella chiesa di San Giacomo (St. Jacobskerk), sempre all'Aia. La coppia ricevette come regalo di nozze, da parte del popolo olandese, il panfilo

cedette l'isola al cugino Giacomo. Le incursioni dei pirati, la diminuzione del banco corallifero dovuta allo sfruttamento intensivo e l'eccesso di popolazione portarono ad una diminuzione dei profitti.

, al quale fu intitolata una Galleria nell'ospedale stesso. Nello stesso secolo fu primario del San Giacomo il chirurgo francese Nicola Larche: le sue osservazioni sugli ascessi delle ferite presso quest'ospedale sono riprese anche nella coeva opera

. La struttura fu inoltre ampliata anche in direzione del Corso, allungando le corsie in modo da creare le due ali simmetriche fino ai lati della chiesa di San Giacomo, con un risultato di particolare eleganza sempre ad opera del Camporese

, che divenne ammiraglio della flotta alleata anti-siciliana e alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli

). In quella parentesi finale della sua vita, dopo aver assistito a un'eruzione del vulcano, sofferente e ormai vicino alla morte per il decadimento fisico, Giacomo Leopardi trova ispirazione per la celebre poesia

Chiesa parrocchiale di N. Signora Assunta, nota anche come Santa Maria del Castello, progettata dall'architetto Giacomo del Carretto, allievo di Filippo Juvarra, si presenta come due edifici sovrapposti, su modello della Basilica di Assisi. La costruzione inferiore ospita l'oratorio della confraternita dei Disciplinati, in dialetto locale

Tavole di confronto delle misure parmigiane col nuovo sistema metrico calcolate giusta i rapporti pubblicati dalla commissione dei pesi e delle misure del Dipartimento del Taro e date in luce ad uso comune da Giacomo Blanchon

Secondo le fonti medievali e rinascimentali l'antico centro era denominato Sorano, solo nei documenti ottocenteschi assume il nome attuale di Surano. Secondo l'erudito Giacomo Arditi le sue origini sarebbero da ricondurre alle rovine di

; di quest'ultima resta solo il lungo edificio lungo l'attuale via delle Caserme, l'ex bagno penale borbonico. Nel quartiere, che mostra ancora il caratteristico aspetto settecentesco, sorgevano anche le chiese del Santissimo Sacramento, del Rosario, di San Giacomo e della Santa Gerusalemme; la prima fu demolita per la costruzione della

. I tre agnelli, che si trovano spostati un po' verso il basso, proprio all'inizio della zona verde, con il muso rivolto verso la croce gemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni: siamo chiaramente di fronte alla rappresentazione della

, Silvestro Gherardi e Giacomo Pescantini, che furono membri della Costituente. I primi due fecero anche parte del governo: Manzoni fu ministro delle Finanze, Gherardi fu titolare dell'Istruzione. Nel

, come responsabile e organizzatore, da Odoardo Mancini come comandante, Aldo Benedetti come comandante in seconda, Sergio Simeone come primo ufficiale, Franco De Mei come operatore di telecomunicazioni, Giuseppe Carbonaro come direttore di macchina, Mario Gando e Nello Andreoli come capomacchinisti, Massimo Robino come elettricista, Silvano Federici, Cesare Quondamatteo e Carlo Chiara come motoristi e i tecnici Davide Maccario, Giacomo Petriccione, Giuseppe Valenti e Michael Hurrle.

mentre tentava di scacciare gli invasori reclutando militari fra i propri sudditi Giacomo venne arrestato da un gruppo di nobili ormai disaffezionati durante il mese di luglio, portato in prigione ad

, primogenito del re Giacomo II, sbarca a Palma di Sulcis per avviare l'infeudazione dei territori controllati dai pisani, mentre conferma gli accordi con gli Arborea, i Doria, i Malaspina e il Comune di Sassari.

, attiva a Genova da oltre due secoli. I lavori di costruzione della via e della Galleria Mazzini determinarono la scomparsa di diversi storici edifici: la chiesa e il convento di San Sebastiano, la chiesa e il conservatorio delle Figlie di San Giuseppe, l'oratorio di San Giacomo delle Fucine e il ponte-canale dell'

del Friuli Venezia Giulia. Impreziosito dal notevole portale settecentesco a sesto acuto, opera di Giacomo Conte, e dal pregiato rosone centrale altamente decorativo, il duomo custodisce al suo interno importanti opere artistiche, tra i quali una pala di

Il maniero, costituito da diversi edifici e torri che si affacciavano su una corte centrale, era difeso da una doppia linea di fortificazioni, tuttora in parte visibili, che scendevano fino all'abitato sottostante. Di fronte a esso, entro la seconda cinta di mura, si trovano invece i resti della Torre della Porta e della Porta Castri, grazie alla quale si accedeva al castello e al borgo antistante, abitato dalle maestranze del maniero. Di fronte all'ingresso si trova la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato del complesso, che contiene un dipinto di Sebastiano Mazzoni e ospita le spoglie dei locali feudatari.

a Cagliari a un artista napoletano, Alessio Truisi o Troisi), otto dipinti raffiguranti storie e miracoli di santi gesuiti, ad opera sempre di Giacomo Altomonte e Domenico Colombino. sulla sinistra troviamo santo Stanislao Kostka (NB: patrono dei novizi gesuiti) ritratto mentre a Vienna riceve la comunione direttamente da un angelo, alla presenza di santa Barbara; poi san Luigi Gonzaga venerante la

Festa patronale dei santi apostoli Filippo e Giacomo, il primo maggio. Si celebra con una solenne processione nella quale viene trasportato, oltre la reliquia dei santi, lo stendardo dei santi patroni.

. Giunto a Lucera, avrebbe fatto edificare due chiese: la tradizione locale pretende che siano l'una quella dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo o ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo Maggiore (collocata secondo alcuni storiografi nella zona dell'attuale chiesa parrocchiale di S. Giacomo)

, con tanto di segnaletica. A piedi si raggiunge in questo modo una parte trascurata dell'arco collinare: Isola (Panorama della Chiesa di san Giacomo Apostolo), Montalbano (il Forte), Valeriano, Vezzano Ligure (

In contrasto con la calma della maggior parte dei cattolici inglesi, nella prima estate del regno di Giacomo ci fu una congiura organizzata da alcuni preti e laici scontenti. Tra i partecipanti vi fu padre Watson, un fanatico appellante, e padre William Clarke, mentre tra i laici vi furono George Brooke, un aristocratico inglese figlio di William Brooke, il decimo Barone Cobham, e sir Griffin Markham, un soldato inglese. Il complotto fu chiamato

. Con l'ascesa al trono di Giacomo I l'Inghilterra e la Scozia iniziarono ad avere un re in comune, anche se le istituzioni statuali rimasero separate. Nel corso del Seicento ci furono tentativi di accorpare le due corone. Nel

. La sua edificazione - progettata da Giacomo Viano per conto del duca di Tursi Giovan Andrea Doria - fu resa necessaria per completare l'urbanizzazione del tratto antistante l'imponente Palazzo Doria Tursi e

Il professor Mangiacarne decide che Luca necessita di essere operato, gli brucia un pezzo di polmone praticandogli un'arteriografia, Giacomo, anch'egli medico, invece pensa che il suo amico abbia una rara sindrome e che non debba essere operato. Un giorno la madre di Luca scopre della sua malattia per caso leggendo una rivista e decide di recarsi da lui a

Successivamente non vengono registrati eventi di rilievo, tranne alcuni dissapori con i paesi vicini. Dal diario di un falegname del paese, Giacomo Fabbri, si ricavano notizie sulla presenza dei Francesi in

. Il piano era semplice e consisteva nell'uccidere Carlo e Giacomo appena fossero rientrati da una cavalcata fuori Londra. Ma un incendio distrusse gli alloggi di campagna del sovrano, che fece anticipatamente ritorno a corte, cogliendo di sorpresa i congiurati.

. Poco prima, sul letto di morte, come estremo atto si era convertito al cattolicesimo. Senza una discendenza diretta, lasciava il trono a suo fratello, il duca di York. Giacomo aveva cinquantadue anni quando divenne re d'Inghilterra, Scozia e Irlanda. Ormai esperto, sia in campo militare, sia in campo politico, fu accolto con benevolenza dal Parlamento e acclamato con fervore dal popolo.

. I membri del partito Whig che avevano organizzato la congiura per assassinare re Carlo e Giacomo erano stati in larga parte esiliati nei Paesi Bassi. Tra loro i due personaggi di maggiore rilievo erano

Poco tempo dopo l'arrivo degli ambasciatori reali presso il campo di Guglielmo giunse anche la notizia che Giacomo II aveva lasciato Londra. Dopo essersi assicurato della partenza della regina e del principe di Galles, grazie all'intervento del diplomatico italiano

di Catania, elesse re di Sicilia Federico disconoscendo Giacomo. Il piano di alleanze fu stravolto: da quel momento i siciliani continuarono la lotta sotto la reggenza di Federico, sia contro gli Angioini sia contro gli aragonesi di

Il passaggio a questa famiglia potrebbe essere anticipato al secolo precedente secondo un testamento del cardinale Giacomo Savelli prima di divenire papa Onorio IV che oltre i beni all'Aventino citerebbe il Monte

a Belluno, non si sa con precisione da chi apprese i rudimenti dell'intaglio: fino a poco tempo fa si pensava che fosse stato il padre Giacomo il suo primo insegnante, ma in occasione di una grande mostra

Primogenito di quattro fratelli (con Gabriele, Mauro e Felice), Giacomo Agostini nacque in un ospedale di Brescia, dove la madre Maria Vittoria era stata prudenzialmente ricoverata in previsione di un parto difficoltoso. Il padre Aurelio svolgeva le funzioni di

costruendo una sorta di cittadella sull'antica corte rinascimentale. Il progetto fu affidato a Giacomo Paleari e prevedeva un progetto articolato complessivamente su tre mura, che avrebbero assunto la forma di una stella a sei punte

Giacomo era stato imprigionato dall'Inquisizione; liberato grazie al sollecito interessamento dell'allora ambasciatore inglese presso la Serenissima, Dudley Carleton, aveva infine trovato rifugio in Inghilterra (su Giacomo Castelvetro cfr. la relativa voce in

. La fortezza aveva una forma poligonale con cinque vertici nella zona sud del fiume, e due nella zona nord, Castellammare; nel quartiere di Pescara vecchia aveva una piazza d'armi, oggi occupata da via Conte di Ruvo, mentre la piazza maggiore era l'odierna piazza Garibaldi. Presso i bastioni omonimi sorgevano le chiese di sant'Antonio, san Giacomo, san Cristoforo e san Nicola, molte delle quali andate perdute durante i

. Qualcuno sostiene che questo fatto implichi l'esistenza di una relazione tra il libro segreto di Giacomo e gli scritti canonici attraverso una tradizione orale, e che le persone che lo scrissero rifiutarono, o non erano a conoscenza, dell'opera di Luca; d'altra parte

La vera Chiesa di Cristo dimostrata da' segni, e da' dogmi contra i due libri di Giacomo Picenino intitolati Apologia per i riformatori, e per la religione riformata e Trionfo della vera religione / Opera del Padre Fr. Vincenzo Lodovico Gotti ... Tomo I-II

La vera Chiesa di Cristo dimostrata da' segni, e da' dogmi contra i due libri di Giacomo Picenino ... Opera dell'emin., e rev. cardinale fr. Vincenzo Lodovico Gotti dell'ordine de' Predicatori, in questa seconda edizione corretta e notabilmente accresciuta dal medesimo autore. Tomo I-III

sia la tavola centrale che le due parti laterali sono all'Accademia di Vienna. Delle parti laterali, la sinistra raffigura il Peccato originale e, sulla faccia esterna, san Giacomo, mentre la destra raffigura l'Inferno e, sulla faccia esterna,

In questo caso c'era radicale discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che il comune corrispondeva alla parrocchia dei Santi Giacomo Maggiore apostolo e Cristoforo martire, compresa ecclesiasticamente nell'antica pieve di San Michele di

Era convinzione del Re e di vari dei suoi ministri, tra i quali quello degli Esteri Giacomo De Martino, che l'affidamento di importanti concessioni ferroviarie nel regno agli investitori francesi avrebbe comportato un sostanziale motivo di pressione su

Sulla conservazione e il restauro dell'oratorio di S. Lorenzo e degli stucchi di Giacomo Serpotta a Palermo: un inedito carteggio dei primi decenni del Novecento con il contributo di Ettore Modigliani

che Ruggero di Lauria, che divenne ammiraglio della flotta alleata antisiciliana ed alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli

, alla morte di Sancho di Maiorca, Giacomo III di Maiorca, di circa nove anni, gli successe sul trono, sotto la tutela dello zio, ecclesiastico, Filippo Di Maiorca, con la reggenza di un consiglio, costituito da alcuni nobili del regno.

ma Gian Giacomo Caprotti, che sarebbe stato non solo allievo prediletto, ma anche amante di Leonardo. Anche il giornalista Silvano Vinceti lo ha sostenuto, sebbene queste teorie siano state criticate.

, alcuni nobili presbiteriani, guidati da William Ruthven, primo conte di Gowrie, catturarono Giacomo e lo tennero prigioniero per quasi un anno nel castello di Ruthven, ora conosciuto con il nome di Huntingtower Castle, nel Perthshire. Anche Arran fu tenuto prigioniero, mentre Lennox fu bandito in Francia. Nel

Una nuova disputa costituzionale sorse poco dopo. Giacomo voleva aiutare il genero, l'Elettore Palatino, e chiese al Parlamento nuovi fondi. La Camera dei Comuni, in risposta, richiese di abbandonare il progetto di alleanza matrimoniale con la

(che concesse alla cappella interna del palazzo il titolo di cappella gentilizia), la contessa Laura Picedi e il marchese Giacomo Gropallo, quest'ultimo promotore della bonifica privata della zona paludosa tra

del castello di Musso, facendone quartier generale per le proprie scorribande e per i propri mercenari in un periodo di dieci anni. Dalla rocca, che serviva anche come porto sicuro per le operazioni piratesche intraprese dal Medici sul lago, Gian Giacomo diresse l'occupazione delle Tre

Santuario della Madonna delle Grazie al castello, sorto sulle rovine di un castello, da cui prende il nome e di cui svolgeva, inizialmente, la funzione di cappella privata. Si trova sul colle di San Giacomo

; Adelmo Godani, Renato Gori, Giuseppe Nardi, che militano successivamente in diverse formazioni; Giacomo Repetti, sebbene anarchico, combatte in una Brigata Garibaldi e viene ripetutamente ferito; Mario Traverso, caduto in

, realizzato dallo scultore Giacomo Colombo. Nelle cappelle laterali si notano alcune sculture e vari stemmi gentilizi; nella sacrestia si conservano bassorilievi in marmo di pregevole fattura, opera, nel

Collaboratori esterni: Daniela Rumi, Gabriella Vaccher, Gastone Caron, Franca Borasio, Giacomo Rea, Adriano Tossini, Fabio Martino, Corrado Corsi, Mino Colao, Francois Hardy, Rosa Esposito, Roberto Demi, Giorgio Berti,

Chiesa dell'Incoronata, inizialmente essa era dedicata a san Leonardo. Al suo interno, oltre all'altare principale che ospita la statua della Madonna Incoronata, vi sono altri tre altari dedicati a san Leonardo, alla Madonna delle Grazie e a san Giacomo Maggiore.

anche i suoi due figli sono registrati per la prima volta a Pavia come maestri del legno. A quella data Giacomo manteneva la direzione della bottega: le prime opere nelle quali si comincia ad osservare il maggior talento artistico di Giovan Angelo sono frutto di una stretta collaborazione col padre, come ad esempio avviene nell'imponente

II, nella quale testimonia l'esistenza della fanciulla ad uno scettico Giacomo Colonna. Tutto quello che si sa di lei, immagine stilizzata dall'amore ideale, viene dalle parole dello stesso Petrarca, che nel nome di

. A Villanova le due processioni recanti la statua del Risorto e della Madonna, arrivando da opposte direzioni, si congiungono nella via Garibaldi per poi recarsi verso la vicina Collegiata di San Giacomo, dove a mezzogiorno viene celebrata la messa solenne. Analogo rito si svolge a Stampace, curato dalla Confraternita del Gonfalone; in questo caso

), inviato dal commissariato di Vico Equense per un'indagine su una serie di omicidi, accetta volentieri la proposta di Cafasso di trasferirsi al Sant'Andrea; in un episodio della seconda serie, rimane sconvolto quando il pluriomicida Ferdinando Croce gli rivela il coinvolgimento di suo padre Vittorio nell'assassinio della madre, compiuto dallo stesso Croce circa vent'anni prima. Ha avuto una relazione con Miriam, la moglie di Luciano, e la fa fuggire in Sicilia lontano dal marito. Impegnato a redigere la sua tesi di laurea in psicologia criminale, lascia il Sant'Andrea anche per potersi curare dal tumore al cervello che ha scoperto di avere, probabile conseguenza dei pesanti colpi alla testa ricevuti durante l'ultimo episodio della terza serie, quando tenta di salvare la sorella di Giacomo Grassi, un enigmista psicopatico che la tiene segregata in una villa.

Per Thello e Thalys non so proprio da dove iniziare, ammesso che esista una risposta alla tua domanda; per San Giacomo Filippo probabilmente, visti altri casi, si tratta solo di un'aggiunta abbastanza forzata che ha portato a questo risultato.

ma anche per gli abitanti della zona. Prosegue intanto il notevole e continuo contributo della chiesa di San Giacomo nei confronti dell'abbazia di Monte Sacro, tanto che alcuni priori di quest'ultima provenivano da

Da oltre quarant'anni, collegata a Chiavenna con un nuovo ponte sul Liro, ha notevolmente aumentato il proprio patrimonio edilizio, accogliendo molte immigrazioni dai comuni della val San Giacomo e dai paesi limitrofi (soprattutto Menarola e Chiavenna).

acquistarono la signoria del paese da Cunizza, consorte del conte Giacomo Manfredini. In quella stessa occasione la famiglia fece costruire (o ricostruire) un castello, di cui non si conosce la localizzazione

, catturarono Giacomo e lo tennero prigioniero per quasi un anno nel castello di Ruthven, ora conosciuto con il nome di Huntingtower Castle, nel Perthshire. Anche Arran fu tenuto prigioniero, mentre Lennox fu bandito in Francia. Nel

si ricomincia a vedere la stazione di Corvetto nei piani di raccolta fondi della metropolitana. Le intenzioni sarebbero quelle di ultimare la stazione ed i suoi accessi naturali in via Santi Giacomo e FIlippo (adiacente a Piazza Corvetto) e nei pressi del

a Genova: oggi quartiere urbano di Carignano), figlio di Mauro. Il latino del testo medievale non consente di stabilire con certezza se debba intendersi Mauro anche come cognome della famiglia (da altri documenti apprendiamo i nomi di almeno due fratelli: il notaio, Giacomo e il medico, Ansaldo); come tale, ad esempio, nel

Componenti: don Arturo Bergamaschi - Guerrino Sacchin - Achille Poluzzi - Alberto Avanzolini - Giacomo Banti - Gilberto Bertolani - Enzo Lancellotti - Benito Modoni - Mario Panizza - Elio Sommavilla -




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Luglio 2021

13:26:14