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Frasi che contengono la parola guelfa

come nel Vecchio e nel Nuovo Testamento. Se dunque lo stemma di Parte Guelfa sottendeva il simbolismo della lotta della Giustizia contro il Demonio, altrettanto valeva per il sigillo della Parte Ghibellina. Dall'interpretazione dei due vessilli, risulta evidente come entrambe le fazioni combattevano sotto l'egida di Dio per scardinare un sistema guidato dal Maligno.

su fondo rosso, da tre torri merlate alla guelfa, la centrale aperta di nero, unite da mura racchiudenti due altre torri, la destra torricellata di un pezzo e finestrata di nero, l'altra sormontata da una guardiola merlata, nel centro una chiesa, il tutto al naturale e fondato su una campagna di verde.

Troncato: sopra d'oro a quattro bande di rosso, al castello di rosso torricellato di due merlato alla guelfa aperto e finestrato del campo, fondato sulla partizione, attraversante, sormontato da una colomba d'argento; sotto d'azzurro al cavallo d'argento impennato, accostato a destra da una ruota d'oro. Ornamenti esteriori da comune.

, dove divenne uno dei pupilli del sovrano, sebbene una volta tornato a Firenze egli abbracciasse convintamente la parte guelfa, divenendone uno dei principali capi, divenendo uomo di fiducia di papa

. Al piano nobile ci sono cinque aperture rettangolari, anch'esse in piperno, che hanno la forma di una croce guelfa tardogotica; ai lati degli spigoli alti della facciata principale sono collocati infine due scudi marmorei recanti, quello di sinistra, lo stemma dei Filangieri, mentre quello di destra, lo stemma di Alfonso duca di Calabria.

d'argento inquartato dalla croce diminuita, di rosso: il PRIMO, alla effigie di San Vittore, movente dal braccio orizzontale della croce, il viso e le mani di carnagione, vestito con la tunica di rosso e con la corazza di cuoio al naturale, il capo coperto dall'elmo, dello stesso, il fianco destro sostenente la daga di argento, il Santo tenente con la mano destra l'asta di nero munita del vessillo bifido, di bianco al naturale, caricato dalla crocetta di rosso, con la mano sinistra la palma di verde; il SECONDO, al gallo ardito, di rosso; il TERZO, alla lettera maiuscola B, di rosso, accompagnata in punta dalla fiamma, dello stesso; il QUARTO, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, le due torri ognuna di tre, il fastigio di tre, esso castello aperto del campo, finestrato di sei nelle torri, tre e tre, dello stesso, sormontato dal tortello di nero. Ornamenti esteriori da Provincia

costrinsero il patriarca a cercare aiuto nel partito avversario (quello guelfo) alleandosi con Venezia e con il duca di Carinzia, diventando elemento di forza della lega guelfa e creando dunque una spaccatura con la linea politica seguita fino a quel momento.

degli Enti Militari, d'oro, murata di nero, formata dal cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini e sostenente cinque torri visibili, riunite da quattro cortine di muro visibili, le torri di foggia quadrangolare, merlate di dodici alla guelfa, quattro merli per lato, chiuse e finestrate di uno di nero, le cortine di muro finestrate ognuna di uno e merlate di tre.

mentre tentavano di conquistare il governo del libero comune a guida guelfa. In proposito l'attenzione del pontefice, nonostante i molteplici e pressanti impegni, fu quanto mai forte. Egli, con sue bolle emanate dalla

Le torri hanno foggia rettangolare, munite di barbacane e di dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari); sono munite di una porta e di una sola finestra e sono riunite da cortine di muro, ogni porzione della cortina finestrata di nero.

D'argento, al castello di rosso, murato di nero, formato da due torri, merlate alla guelfa di tre, finestrate di due, di nero, riunite dalla cortina di muro, merlata alla guelfa di cinque, chiusa e finestrata di tre in fascia, di nero, esso castello sormontato dalla stel la di cinque raggi, di azzurro, e fondato sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune

Di argento, al castello di rosso, murato di nero, torricellato di due pezzi laterali, merlati alla guelfa di tre, aperto del campo e finestrato di nero, i merli del castello alla ghibellina, all'orso bianco, passante alla base della porta. Ornamenti esteriori da Comune

Inquartato: il primo d'argento, alla porta urbana con arco a tutto sesto, sostenente la ghimberga cimata dal giglio, e unita a destra e a sinistra a due torri, merlate alla guelfa di quattro pezzi visibili, finestrate ciascuna di due di nero, il tutto di rosso, mattonato di nero, essa porta aperta del campo e accompagnata dall'orso di nero, collarinato d'argento, passante sotto l'arco; il secondo, d'azzurro, al serpente d'oro, posto in semicerchio, convesso verso la linea della troncatura, con la testa volta a destra, sostenente il guerriero, con il viso e le mani di carnagione, capelluto d'oro, armato di tutto punto d'argento, l'armatura guarnita d'oro, tenente con la mano destra la spada d'argento, guarnita d'oro, posta in palo, con la mano sinistra la coda del serpente; il terzo d'azzurro, alla testa di cervo d'oro, accompagnata da tre stelle dello stesso, male ordinate, la prima posta tra i palchi, le altre accanto alla bocca del cervo; il quarto d'oro, alla croce di Lorena trifogliata, con due palme uscenti dalla incrociatura della traversa inferiore, quella a destra in banda, quella a sinistra in sbarra, il tutto di verde. Ornamenti esteriori da Comune. Nastri portanti i colori dello Stato e della Regione.

Partito: nel primo, di azzurro, alla torre d'oro, murata di nero, chiusa e finestrata dello stesso, merlata di tre alla guelfa, fondata sulla pianura di verde; nel secondo, di argento con il capo di rosso, alla banda di nero, attraversante, caricata da tre mezzelune crescenti, d'argento, poste nel verso della banda; il tutto sotto il capo di verde, caricato dalle lettere maiuscole S e D, di oro. Ornamenti esteriori da Comune.

D'oro, al castello di rosso, mattonato di nero, formato da due torri, merlate di tre alla guelfa, finestrate di nero, riunite dalla cortina di muro, aperta ad arco acuto del campo, priva di merli, esso castello sostenente il leone di rosso, passante, poggiante la zampa anteriore sinistra sul primo merlo della torre di destra, la zampa posteriore destra sul primo merlo della torre di sinistra, la zampa posteriore sinistra sul secondo merlo della detta torre; al capo di rosso, caricato dalla croce d'argento. Ornamenti esteriori da Comune

Bocca degli Abati, guelfo prima della battaglia, fu poi dopo la battaglia tra i ghibellini che vittoriosi rientrarono a Firenze;ma dopo la rivincita della parte guelfa egli venne semplicemente esiliato (

decise di condividere il potere con un Cangrande ormai diciottenne, che fu quindi proclamato Capitano del popolo veronese e divenne coreggente e Signore di Verona. Nuovo obiettivo dei due Signori divenne indebolire la guelfa Milano, ancora asservita ai

, che amministrano ancora oggi la parrocchia. Essi ampliano la chiesa ed il convento e realizzano il nuovo campanile, sfruttando un'antica torre di avvistamento guelfa utilizzata dal capo della fazione

alla guelfa, non viene specificata alcuna forma (quadrata, rettangolare, circolare), struttura (legno, mattoni, metallo) o altri dettagli. Di fronte a tali lacune il disegnatore avrebbe potuto optare per la tradizionale corona civica, per la torre lignea situata a

: il primo, di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, torricellato di un pezzo, la torre finestrata di nero, esso castello merlato alla guelfa, il fastigio di sette, la torre di quattro, fondato sulla linea di partizione; il secondo, d'oro, alle cinque bande di rosso; il terzo, scaccato d'oro e di verde, di sette tiri e di trentacinque pezzi. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero,

Inquartato, al I e IV d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo, al II e III partito di nero e d'argento, al mastio d'oro merlato alla guelfa, aperto del campo. Sul tutto d'azzurro ad un albero di verde, ai piedi del quale sta seduto un cane legato ad una corda, tenuta da un destrocherio vestito di rosso e movente dal fianco sinistro.

di rosso, al castello d'argento, torricellato di un pezzo merlato alla guelfa, chiuso e murato di nero, terrazzato di verde, la torre addestrata da una quercia al naturale piantata sul castello, pendente in banda e accompagnata nel cantone sinistro del capo da uno scudetto spaccato d'argento e di nero

Sto cercando informazioni sulle ville storiche, sulla strada e soprattutto una citazione dantesca nella Divina Commedia che la cita (vi si svolse una battaglia guelfa-ghibellina, se ben ricordo). Per questo motivo mi pare si meriti una pagina autonoma sull'enciclopedia.--

D'argento al castello di rosso, torricellato di due pezzi del medesimo, merlato alla guelfa, murato di nero e sormontato da una cometa di giallo; in punta un fiume d'azzurro ondato d'argento. Ornamenti esteriori da Comune

Di rosso, alla torre di due palchi, d'argento, mattonata di nero, merlata alla guelfa, il primo palco aperto del campo e merlato di sette, il secondo finestrato di uno del campo e merlato di tre, sormontata dalle due spade d'argento, guarnite d'oro, poste in decusse, fondata sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune

, Buvatelli, Primadizzi, Sopramari, Pritoni, Beccari, ecc. Non tutte queste famiglie furono guelfe, alcune col tempo passarono alla fazione ghibellina, che a Bologna era capeggiata dalla famiglia Lambertazzi; mentre la famiglia Geremia a Bologna fu sempre a capo della fazione guelfa. Ad esempio la famiglia Maffei, pur essendo consanguinea della potente famiglia Geremia (o Geremei), apparteneva per vari motivi alla

. La confusione venne probabilmente aumentata dalla propaganda della fazione guelfa di Firenze, pronta a sfruttare a proprio vantaggio l'accusa d'eresia. Tuttavia alcuni studiosi sostengono che Farinata fosse vicino all'eresia

ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant'Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all'interno. Nel

Di rosso alla muraglia d'argento terrazzata d'azzurro, merlata alla guelfa e aperta di nero, sormontata da mezza stella d'argento a otto punte, sinistrata dal crescente d'argento accollato alle punte dimezzate della stella

e dopo tre giri la corsa terminava all'obelisco di partenza. La famiglia granducale assisteva al Palio da un grande baldacchino che veniva appositamente allestito sulla scalinata del Loggiato di San Paolo. Il vincitore veniva premiato con un palio di velluto cremisi, fatto fare a spese dei Capitani di Parte Guelfa. L'ultima corsa dei cocchi in piazza Santa Maria Novella ebbe luogo nel

Di rosso, al viadotto di tre archi, fondato in punta e sui fianchi, sostenente la torre merlata alla guelfa di quattro, il tutto d'argento, murato di nero; alla bordatura diminuita d'argento. Ornamenti esteriori da Comune

D'azzurro, alla torre d'oro, merlata alla guelfa di tre, murata di nero, finestrata con due finestrelle tonde ordinate in fascia, di nero, chiusa dello stesso, essa torre sostenuta dal monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, d'argento, e accompagnata sui fianchi da due stelle di sei raggi d'oro, poste all'altezza del punto d'onore

come nel Vecchio e nel Nuovo Testamento. Se dunque lo stemma di Parte Guelfa sottendeva il simbolismo della lotta della Giustizia contro il Demonio, altrettanto valeva per il sigillo della Parte Ghibellina. Dall'interpretazione dei due vessilli, risulta evidente che entrambe le fazioni combattevano sotto l'egida di Dio per scardinare un sistema guidato dal Maligno.

di rosso, mattonata di nero, merlata alla guelfa di quattro, finestrata di due, in fascia, di nero, chiusa dello stesso, fondata sulla pianura di verde; il secondo d'oro, alla fascia scaccata di tre

, al centro abitato di Casalnoceto, simboleggiato dalla chiesa, munita di campanile, e da sei case, il tutto di rosso, mattonato di nero, con finestre dello stesso, esso centro uscente dal fianco sinistro e racchiuso da mura merlate alla guelfa, di rosso, mattonate di nero, esse mura circondate dal fossato colmo d'acqua, di azzurro, protetto dalla stecconata di legno

Corona turrita che sormonta lo scudo, formata da un cerchio d'oro, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) di foggia rettangolare e dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari), munite ciascuna di una porta e di una finestra, riunite da cortine di muro, ciascuna finestrata di uno, il tutto d'oro e murato di nero.

D'azzurro, con quattro stelle d'oro a cinque punte poste negli angoli del capo e della punta, alternate con quattro gigli d'argento posti nel capo, nella punta e nei fianchi; allo scudetto d'oro con torre circolare di rosso merlata di tre pezzi alla guelfa, aperta e finestrata del campo.

d'oro, una per lato, la prima in posizione normale, due coricate, l'ultima rovesciata, esse torri murate di nero, chiuse dello stesso, merlate alla guelfa di tre, fortificate sui fianchi da minori torri, una e una, ugualmente murate e merlate, d'oro, ogni torre accompagnata da due

Di rosso, a tre castelli d'argento, fondati di verde, merlati alla guelfa, torricellati di due pezzi laterali, perti, finestrati, murati di nero, posti due in capo ed uno in punta, quest'ultimo fiancheggiato da due api montanti d'oro.

Partito: il PRIMO, di azzurro, alla torre di due palchi, d'oro, murata di nero, merlata alla guelfa, il palco superiore di tre, l'inferiore di quattro, ogni palco finestrato di uno, di nero, essa torre chiusa dello stesso; il SECONDO, di argento, al castagno sradicato al naturale. Ornamenti esteriori da Comune

Fasciato di azzurro e di argento, al capo di argento, caricato dal leone illeopardito, di azzurro, tenente con la zampa anteriore destra il castello, di rosso, le due torri merlate alla guelfa di tre, chiuso e finestrato di nero; esso leone coronato all'antica di azzurro, linguato di rosso, sostenuto dalla linea di partizione. Ornamenti esteriori da Comune

di azzurro, alla fascia d'oro accompagnata in capo da una lira musicale contornata da sette stelle d'oro ed in punta da un elefante al naturale con sopra una torretta al naturale merlata alla guelfa, fumante, su un terreno di verde

Partito semitroncato: nel primo, inquartato da una croce d'argento: a) cinque punti d'oro equipollenti a quattro d'azzurro (del Genevese); b) di porpora, al cavallo allegro rivolto d'argento (di Vestfalia); c) di rosso alla croce d'argento attraversata in capo dal lambello d'azzurro di tre pendenti (di Piemonte); d) di rosso all'aquila di nero cucita, dal volo spiegato; nel secondo, inquartato da una croce d'argento caricata in cuore dell'aquila di nero al volo abbassato: a) e d) d'azzurro alle fiamme trifide di nero bordate di rosso, cucite; b) e c) d'oro alle fiamme trifide di rosso bordate d'argento, tutte moventi dai cantoni opposti al centro; nel terzo, di rosso alla fascia d'argento murata di nero, merlata alla guelfa, accompagnata in capo da una stella d'argento ed in punta da una viera di pozzo all'antica, murata di nero, pure d'argento. Il tutto abbassato al capo d'oro col quartier franco d'azzurro, al tridente bizantino d'Ucraina d'oro.

Partito semitroncato: nel primo, d'azzurro, al silfio reciso, d'oro, posto in palo (di Cirenaica); nel secondo, troncato, di rosso e d'azzurro, alla lupa capitolina, allattante i gemelli, d'oro, sostenuti dal ristretto dello stesso, la lupa attraversante e accompagnata da quattro fiamme trifide, d'oro, uscenti dai cantoni (per Roma); nel terzo, di rosso, al castello d'oro, murato di nero, merlato alla guelfa, munito di una sola torre centrale, la parte inferiore del castello merlata di nove, aperta e finestrata di due, di nero, la torre merlata di cinque e finestrata di uno, dello stesso (per Udine). Al capo d'oro.

d'azzurro, alla torre di rosso, fondata sulla campagna di verde, merlata di cinque pezzi alla guelfa, aperta, finestrata e murata di nero, cimata da un guerriero armato di tutte pezze al naturale, con la spada sguainata in sbarra, imbracciante lo scudo, il tutto al naturale

d'argento inquartato dalla croce diminuita, di rosso: il primo, alla effigie di San Vittore, movente dal braccio orizzontale della croce, il viso e le mani di carnagione, vestito con la tunica di rosso e con la corazza di cuoio al naturale, il capo coperto dall'elmo, dello stesso, il fianco destro sostenente la daga di argento, il Santo tenente con la mano destra l'asta di nero munita del vessillo bifido, di bianco al naturale, caricato dalla crocetta di rosso, con la mano sinistra la palma di verde; il secondo, al gallo ardito, di rosso; il terzo, alla lettera maiuscola B, di rosso, accompagnata in punta dalla fiamma, dello stesso; il quarto, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, le due torri ognuna di tre, il fastigio di tre, esso castello aperto del campo, finestrato di sei nelle torri, tre e tre, dello stesso, sormontato dal tortello di nero. Ornamenti esteriori da Provincia

D'argento, al castello di rosso, torricellato di due pezzi a due palchi, il tutto merlato alla guelfa, murato di nero, aperto e finestrato del campo; dietro al castello un bordone d'oro, in palo, uscente dalla porta, con il capo d'oro, (cucito), carico di un'aquila coronata, di nero

D'azzurro, al mastio di due piani al naturale, merlato alla guelfa e aperto d'argento, finito da due garitte coperte di rosso, fondato sulla campagna di verde, con una gatta di rosso nell'atto di varcarne la soglia

D'azzurro alla torre d'argento, merlato alla guelfa, aperta e finestrata di nero, accostata da due leoni affrontati e controrampanti, quel di destra di rosso, quel di sinistra d'oro, il tutto movente da una campagna di verde

d'argento, alla torre quadrata, al naturale, merlata di due alla guelfa, aperta del campo, murata di nero, disposta a destra dello scudo, sopra una pianura di verde e sinistrata da un mastino rampante al naturale, collarinato d'argento; capo d'oro, all'aquila dal volo spiegato, di nero

D'azzurro alla torre naturale, merlata alla guelfa, terrazzata di verde, accompagnata in capo da un falco di nero ad ali spiegate tenente un cuore di rosso trafitto da una freccia d'argento, sopra il tutto due stelle d'oro ad otto punte

di rosso, mattonato di nero, torricellato di uno, merlato alla guelfa, il fastigio di cinque, la torre centrale di tre, esso castello chiuso di nero e finestrato nella torre con finestrella tonda, dello stesso; il tutto accompagnato da quattro

d'azzurro, alla torre d'argento in prospettiva, merlata di tre alla guelfa, murata di nero, aperta e finestrata, fondata su campagna di verde ed accostata nel canton del capo da un'ape d'oro dal volo spiegato. Ornamenti esteriori da Comune

, in un clima d'incertezza a causa della creazione della nuova lega guelfa, cui si sperava Ugolino avrebbe posto fine. La forte convinzione con la quale tutte le fazioni lo designarono quale loro guida chiarisce l'infondatezza della tesi secondo la quale il nonno di Nino sarebbe stato visto come un traditore dalle consorterie

d'argento alla banda d'azzurro caricata da una ruota d'oro dentata di otto, accompagnata da due torri quadrate di rosso chiuse e murate di nero, merlate alla guelfa di tre. Ornamenti esteriori da Comune

di due palchi d'oro, murata di nero, merlata alla guelfa, il palco superiore di tre, l'inferiore di quattro, ogni palco finestrato di uno, di nero, essa torre chiusa dello stesso; il secondo, di argento, al

Corona turrita: sovrastante lo scudo, formata da un cerchio, rosso all'interno, con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili) rettangolari e dieci merli alla guelfa (quattro dei quali angolari), munite di una porta e di una sola finestra e riunite da cortine di muro, ciascuna finestrata di uno. Il tutto d'oro e murato di nero.

Partito d'argento e di rosso, al castello torricellato di due, dell'uno all'altro; esso castello, murato di nero, aperto e finestrato di quattro in fascia, del campo, le torricelle merlate ognuna di tre alla guelfa, la torricella di destra cimata dall'asta di nero, banderuolata a sinistra, di azzurro, al leone passante, d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.

Troncato: nel primo, di azzurro, ai due fiori di ninfea, ordinati in fascia, di argento; alla bordatura diminuita, d'oro; nel secondo, d'azzurro, alla chiesa di argento, coperta di rosso, con la facciata posta a sinistra, chiusa di nero con porta a sesto acuto, munita in facciata di piccolo rosone, dello stesso, e nel fianco di cinque finestrelle a sesto acuto, ordinate in fascia, di nero, essa chiesa cimata dalla crocetta dello stesso, dotata di campanile a guisa di torre, unito all'abside della chiesa, d'argento, merlato di cinque alla guelfa, finestrato di nero, con finestra a sesto acuto, il tutto fondato sulla pianura di verde. Ornamenti esteriori da Comune.

Partito: nel primo, d'argento alla torre d'azzurro, merlata alla guelfa di tre (visibili un merlo e mezzo), movente dalla partizione, fondata sulla pianura d'azzurro, caricata dalla sbarra abbassata di rosso; nel secondo, d'azzurro al leone d'argento coronato all'antica d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.

D'argento alla banda d'azzurro caricata da una ruota d'oro dentata di otto, accompagnata da due torri quadrate di rosso chiuse e murate di nero, merlate alla guelfa di tre. Ornamenti esteriori da Comune.

). Dopo questo episodio i Cerchi si allontanarono dalle riunioni della Parte guelfa, dando vita a una specie di contro-schieramento, con il quale iniziarono a essere solidali molti cittadini (Lapo Salterelli, Donato Ristori e numerosi popolani), indignati dal comportamento dei Donati.

D'azzurro al castello al naturale, aperto di nero, merlato alla guelfa e fiancheggiato da due torri finestrate di nero e parimenti merlato, terrazzato sulla pianura di verde attraversata in palo dalla strada di accesso al naturale. Il tutto sormontato da una stella d'argento a cinque punte




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Ultimo aggiornamento pagina:

11 Gennaio 2022

00:12:19