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Frasi che contengono la parola gaeta

Interessante notare che ben sei di esse - Amalfi, Venezia, Gaeta, Genova, Ancona e Ragusa - iniziarono la propria storia di autonomia e mercatura dopo essere state quasi distrutte da un terribile saccheggio, oppure furono fondate da

; Venezia fu poi l'unica a dominare territori assai lontani dalla costa, sino a occupare la Lombardia orientale. Amalfi, Gaeta, Ancona, Ragusa e Noli estesero invece il proprio dominio solo a una parte del territorio della propria regione, configurandosi come

Per quanto riguarda l'Italia meridionale, la Puglia, la Lucania e la Calabria restarono ancorate in mano imperiale per ancora tre secoli; altri territori, come Napoli e Gaeta, si sganciarono, a poco a poco, dalla dominazione di Costantinopoli mentre la

. Analoga situazione si presenta per due territori laziali (circondari di Sora e Gaeta) i quali, pur considerati appartenenti all'Italia centrale, dal punto di vista storico, geografico, ma anche linguistico e culturale dovrebbero essere considerati parte dell'

fino alla progettata stazione del Castro Pretorio che si sarebbe affacciata sull'omonimo viale all'angolo con Via Gaeta. Quest'ultimo tratto sarebbe stato progettato in trincea, al fine di non dover tagliare le fogne dei nuovi quartieri. Il tracciato sarebbe proseguito quindi sotto Via Nomentana e poi in trincea per ritornare verso il centro tra

Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi, consoli e famosi senatori dell'epoca. A favorire la loro venuta fu anche la costruzione di una nuova strada romana, la

, allorquando il patrizio bizantino Gregorio, governatore della Sicilia, incalzato dalla minaccia araba, fu costretto a chiedere aiuto al duca di Napoli e agli altri ducati campani. Alle sollecitazioni di Gregorio risposero Gaeta e Amalfi che, con le loro navi (unite a quelle di Costantinopoli), sconfissero la flotta araba al largo di

. Salito successivamente al trono, re Ladislao fu particolarmente riconoscente nei confronti di Gaeta concedendole ulteriori e importanti privilegi tesi a rafforzare la sua autonomia. Anche la futura regina

che coincisero con importanti e spesso cruciali avvenimenti storici, a partire dalla sconfitta del ducato di Gaeta (con annessione al Regno di Sicilia) fino all'ultimo assedio, decisivo per i destini del

Situato nella via omonima, nei pressi della chiesa di Santa Lucia, fu utilizzato da Ladislao di Durazzo come palazzo reale durante la sua permanenza a Gaeta. Dell'antico palazzo, che doveva essere di notevoli dimensioni, rimangono alcuni elementi inglobati in tre palazzi costruiti in epoche successive: l'imponente portale in marmo con lo stemma di casa Durazzo e l'atrio con lo scalone centrale, un secondo portale gotico con un monogramma scolpito simboleggiante il

, ubicato nel lembo meridionale della Regione Lazio, si estende lungo la costa del golfo di Gaeta e comprende i territori delle aree protette ricadenti nei comuni di Gaeta, Formia, Minturno e Sperlonga.

a nord. La colonna non era costituita da truppe di linea, impegnate nella difesa dell'area circostante Gaeta e Capua, ma da uomini della milizia urbana e polizia siciliana ritiratasi sul continente. A questa seguirono altre due colonne, guidate dai generali

Gaeta fu assegnato allo sportello delle raccomandate e dei vaglia, dove, dopo poco tempo, fece un incontro fortunato. Un giorno riconobbe davanti a lui, avendone letto il cognome come mittente di una raccomandata, il musicista

fino alla progettata stazione del Castro Pretorio che si sarebbe affacciata sull'omonimo viale all'angolo con via Gaeta. Quest'ultimo tratto sarebbe stato progettato in trincea, al fine di non dover tagliare le fogne dei nuovi quartieri. Il tracciato sarebbe proseguito quindi sotto via Nomentana e poi in trincea per ritornare verso il centro tra

, stabilendo l'assegnazione quasi monopolistica di oltre trenta barche da pesca al proprio amico Agostino Rubino, lasciandone ai Gaeta soltanto tre, indicando personalmente alla signora i nomi dei pescatori a cui vendere il ghiaccio

Inquartato: nel primo, d'azzurro al tridente bizantino d'Ucraina, d'oro; nel secondo, inquartato di rosso e d'argento (di Gaeta); nel terzo, inquartato: a) e d), di rosso alla croce d'oro accantonata da quattro lettere B all'antica, affrontati, pure d'oro; b) e c), d'argento al capo di rosso, sul tutto, una rotella d'azzurro, raggiante d'oro, al monogramma di Cristo IHS d'argento (di Casale Monferrato); nel quarto, d'azzurro alla croce d'oro, accantonata nei primi due quartieri da due draghi alati, affrontati di rosso (di Belluno).

, mentre il paese era sotto il dominio feudale di Atenolfo II di Gaeta, sul colle sorgeva una piccola chiesa dedicata a San Maurizio, ma questa venne chiusa al culto in seguito all'abbandono. Successivamente il paese, separatosi da

, custodisce numerose opere pittoriche, tra cui una via crucis ed il ritratto di Santa Chiara, eseguito da Sebastiano Conca di Gaeta. Inoltre presenta al proprio interno la chiesetta di Santa Chiara, piccolo edificio di culto molto caratteristico.




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Ultimo aggiornamento pagina:

11 Gennaio 2022

13:18:53