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Frasi che contengono la parola goti
; fu loro permesso di stabilirsi all'interno dell'Impero, e, anche se non fu loro riconosciuto un capo unico, di mantenere la loro coesione tribale: in cambio i Goti avrebbero dovuto fornire contingenti alleati all'
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permise, ancora una volta, a Goti e Carpi di riversarsi nelle province di Dacia, Mesia inferiore e Tracia. Sembra infatti che i Goti, una volta passato il Danubio ghiacciato, si divisero in due colonne di marcia. La prima orda si spinse in Tracia fino a
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Decio fu costretto a fare ritorno sulla frontiera del basso Danubio, per affrontare l'invasione compiuta l'anno precedente dei Goti di Cniva. Si trattava di un'orda di dimensioni fino ad allora mai viste, coordinata inoltre con i Carpi che assalirono la provincia di Dacia.
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Una volta portate a termine le operazioni contro i Goti, Probo decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte a una a una. I primi ad essere battuti dalle
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, capitale degli Ostrogoti, e a catturare Vitige, grazie a un'astuzia: finse di accettare l'offerta da parte dei Goti di diventare loro re per farsi aprire le porte e conquistarla. In seguito alla caduta di
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, inviati dall'Imperatore per negoziare la pace con i Goti. Il trattato proposto dall'Imperatore stabiliva che questi ultimi avrebbero ceduto ai Bizantini solo l'Italia al sud del fiume Po mentre l'Italia al nord del Po sarebbe rimasta in loro possesso.
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. Forse neanche Giordane ebbe modo di consultare questo lavoro, per cui queste informazioni sulla storia antica andrebbero trattate con cautela. Cassiodoro era in una buona posizione per scrivere dei Goti, in quanto era un importante ministro di
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. Molti barbari catturati furono arruolati nelle legioni o forzati a stabilirsi in Dacia. Oltre che dalle battaglie, i Goti furono sterminati da una pestilenza, che fece tra le vittime anche l'imperatore Claudio. Nel
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, nella quale perirono i due terzi dell'esercito campale dell'impero d'Oriente, insieme allo stesso imperatore Valente. La grave sconfitta subita costrinse l'impero romano a venire a patti con i Goti.
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Tuttavia sembra che all'epoca di Teodosio i capi tribali goti, nel corso delle campagne militari, fossero subordinati agli alti ufficiali dell'esercito romano. In tempo di pace i Goti coltivavano le terre loro concesse dallo stato nelle due province settentrionali della
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; in questo modo Stilicone, a corto di soldati, avrebbe acquisito un'importante fonte di reclutamento (l'Illirico aveva sempre fornito truppe efficienti e combattive) e avrebbe potuto contare anche su ulteriori aiuti militari da parte dei Goti di Alarico, una volta accolte le loro richieste.
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con l'intento di conquistarla e sottomettere completamente i Visigoti, perse la battaglia decisiva a causa della defezione degli Unni, venendo catturato e successivamente giustiziato. Secondo Salviano, la sconfitta degli arroganti Romani, adoratori degli Unni, contro i pazienti goti, timorati di Dio, oltre a costituire una giusta punizione per Litorio, confermava il passo del
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, suscitando lo sdegno e la condanna di scrittori cristiani come Prospero Tirone e Salviano, che si lamentarono anche per i saccheggi degli Unni contro gli stessi cittadini che erano tenuti a difendere. Litorio poi perse la battaglia decisiva contro i Visigoti e fu giustiziato. Secondo Salviano, la sconfitta degli arroganti Romani, adoratori degli Unni, contro i pazienti Goti, timorati di Dio, oltre a costituire una giusta punizione per Litorio, confermava il passo del
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hanno sollevato diversi dubbi sull'attribuzione da parte di Giordane delle notizie contenute nella sua opera ai Goti. Secondo questi studiosi lo storico goto avrebbe attribuito ai Goti notizie invece riferite ai
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Una volta portate a termine le operazioni contro i Goti, Probo decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte una ad una. I primi ad essere battuti dalle
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), permettendo loro di insediarsi in alcune province dell'Impero e di godere di una parziale autonomia in cambio dell'impegno di assistere militarmente l'Impero nelle battaglie come contingenti mercenari alleati. Alarico era uno dei guerrieri goti insediatosi in Tracia all'interno dell'Impero romano all'epoca di Valente e Teodosio. All'epoca della
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, che si lamentarono anche per i saccheggi degli Unni contro gli stessi cittadini che erano tenuti a difendere. Litorio poi perse la battaglia decisiva contro i Visigoti e fu giustiziato. Secondo Salviano, la sconfitta degli arroganti Romani, adoratori degli Unni, contro i pazienti goti, timorati di Dio, oltre a costituire una giusta punizione per Litorio, confermava il passo del
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permise, ancora una volta, a Goti e Carpi di riversarsi nelle province di Dacia, Mesia inferiore e Tracia. Sembra infatti che i Goti, una volta passato il Danubio ghiacciato, si divisero in due colonne di marcia. La prima orda si spinse in Tracia fino a Filippopoli (l'odierna
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Decio fu costretto a fare ritorno sulla frontiera del basso Danubio, per affrontare l'invasione compiuta l'anno precedente dei Goti di Cniva. Si trattava di un'orda di dimensioni fino ad allora mai viste, coordinata inoltre con i Carpi che assalirono la provincia di Dacia.
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. Soltanto il sopraggiungere della stagione invernale impediva loro di fare ulteriori danni. I Goti condussero un terzo attacco, non solo lungo la linea costiera anatolica occidentale, ma anche in Grecia e Italia. Nonostante i romani con l'imperatore
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Vennero catturati molti barbari, tra cui numerose donne nobili dei barbari, e le province romane si riempirono di servi e agricoltori della coalizione dei Goti, trasformando questi ultimi in coloni del territorio di frontiera.
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. Ella aveva ricevuto un'istruzione romana a Ravenna, ed era determinata a unire gli Italici e i Goti in un'unica nazione, a mantenersi in buoni rapporti con l'Imperatore e con il senato. Il popolo romano ricevette da ella ampie assicurazioni che non ci sarebbe stata alcuna differenza di trattamento tra Romani e Goti.
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. P. Diacono,
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Mentre l'assedio di Osimo era ancora in corso, i Franchi invasero improvvisamente la penisola con l'intento di impadronirsene in buona parte approfittando dell'indebolimento delle due contendenti. Condotti da Teodeberto in persona, valicarono le Alpi senza trovare resistenza armata da parte dei Goti, convinti che fossero venuti in loro aiuto. Una volta attraversato il Po nei pressi di
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, inviati dall'Imperatore per negoziare la pace con i Goti. Il trattato proposto dall'Imperatore stabiliva che questi ultimi avrebbero ceduto ai Bizantini solo l'Italia a sud del fiume Po mentre l'Italia a nord del Po sarebbe rimasta in loro possesso.
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, si diresse in Campania con il proposito di liberare i senatori romani tenuti in ostaggio dai Goti, riuscendo nell'intento grazie a una vittoria conseguita nei pressi di Capua; i senatori liberati furono inviati in Sicilia.
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, erigendo una linea di avamposti che respinsero i tentativi di sfondamento dei Goti: lo scopo dei generali romani era quello di sottoporre il nemico ai rigori dell'inverno e alla mancanza di cibo e di costringerlo alla sottomissione; in alternativa, avrebbero tolto successivamente le sentinelle, attirando Fritigerno in una battaglia in campo aperto nelle pianure tra il monte
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dell'Impero, e ottennero terre in Mesia e Scizia Inferiori, e forse anche in Macedonia; fu loro permesso di stabilirsi all'interno dell'Impero, e di mantenere la loro coesione tribale: in cambio i Goti avrebbero dovuto fornire contingenti alleati all'
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I guerrieri Goti, inoltre, dopo aver subito diverse perdite combattendo al servizio dell'Impero nella battaglia del Frigido, probabilmente temettero che i Romani intendessero indebolirli facendoli combattere in prima linea per loro conto, per poi, una volta che i Goti avessero subito pesanti perdite, attaccarli per sottometterli e togliere loro ogni autonomia all'interno dell'Impero.
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Geronzio, accusato da Zosimo di tradimento, essendosi a quanto pare accordato con Alarico, avrebbe ordinato alla guarnigione delle Termopili di far passare Alarico e i suoi Goti, permettendo loro di penetrare in
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Enciclopedia italiana, III (Via Appia), VI e Appendice I (Benevento), VIII (Campania: Arte, preistoria, vasi campani; caudio), XXIV (Arte neoclassica: F. Caggiano) XXVI (Pitone; Paleografia latina: scrittura beneventana), XXVII (battenti delle porte), XXX (Arte romanica; Saticula, S. Agata dei Goti; Telese) Appendice II (Piccinato)
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L'accoglienza fu concessa, ma malamente gestita: i Goti furono spogliati delle armi e privati dei bambini, consegnati come ostaggi, ma non venne adeguatamente assicurato l'approvvigionamento alimentare. La fame e gli stenti spinsero i Tervingi, guidati da
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I messi goti accettarono quindi la resa a condizione che Belisario non avrebbe per niente molestato i Goti e sarebbe diventato signore degli Italici e dei Goti. Dopo aver ottenuto il giuramento da Belisario, gli oratori lo esortarono ad entrare a Ravenna.
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Dopo la conquista bizantina, i dignitari goti di questo mosaico furono frettolosamente rimpiazzati da tende per cancellare ogni traccia dei precedenti dominatori. Rimangono diverse tracce del mosaico precedente: per esempio un pezzo di un braccio sulla terza colonna da sinistra.
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. Paolo Diacono,
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D'altra parte, l'esercito e tutti gli ufficiali militari rimasero ad appannaggio dei Goti. I Goti erano insediati soprattutto in Italia settentrionale, e si tennero distanti dai Romani, tendenza rafforzata dai loro differenti destini: i Goti erano soprattutto
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. Queste idee non trovarono sostegno tra i Goti, che inoltre non sopportavano l'idea di essere guidati da una donna. Protestarono quando lei fece impartire al figlio un'educazione romana, preferendo che il giovane Atalarico crescesse come un guerriero. Venne obbligata a fare a meno dei tutori romani, ma Atalarico si diede a una vita di sperperi ed eccessi trovando una morte prematura.
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Intendendo proseguire le campagne di conquista dei suoi predecessori, Rechiaro fu artefice di numerose audaci mosse politiche nel corso del suo regno. La prima fu il matrimonio con la figlia del re dei Goti
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. I Goti di Teoderico II, combattendo dalla destra, sconfissero gli Svevi. Mentre molti degli Svevi furono uccisi nel corso della battaglia, e molti altri furono catturati, molti riuscirono a fuggire.
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Zosimo narra che tra i Goti erano sorte due fazioni opposte: una antiromana, condotta da Eriulfo, riteneva che bisognasse rompere il trattato di alleanza con l'Impero e invaderlo, mentre invece l'altra fazione, filoromana, condotta da
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I generali romani, dopo lo scontro, decisero di adottare una nuova strategia: avrebbero indietreggiato fino agli Haemus (i monti Balcani) e si sarebbero arroccati sulle loro cime. Per impedire ai Goti di avanzare furono costruite fortificazioni in corrispondenza dei passi montani e, per alcuni mesi, l'esercito romano vi rimase a presidio. I Goti ben presto si resero conto di avere l'accesso sbarrato alla ricca Tracia meridionale e che sarebbero stati costretti a passare l'inverno nelle terre del nord, abbandonate dalla popolazione in preda al terrore ai tempi delle prime razzie e in quel momento prive di risorse. Le rive del Danubio a nord erano tuttavia sguarnite e i Goti capirono di poter chiedere rinforzi: risposero al loro richiamo alcuni contingenti di
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia asserendo di preferire, al punto addirittura da rimpiangerla, la dominazione dei Goti al suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr.
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, destinata invece poi a Stilicone, decise di approfittare del delicato periodo di successione per rivoltarsi. Secondo diversi studiosi, i Visigoti di Alarico erano gli stessi goti che avevano sconfitto l'esercito di Valente nella
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La maggioranza degli studiosi sostiene che, in base a un accordo tra Stilicone e i Goti stipulato in seguito alla Battaglia di Verona, i Goti furono insediati nell'Illirico Occidentale, nei distretti di frontiera a cavallo tra Dalmazia e Pannonia, e che Alarico ottenne la carica di
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Il senato, riunitosi al palazzo imperiale, discusse se dichiarare guerra al re dei Goti, oppure pagargli la somma di denaro: la maggior parte dei senatori erano propensi per la guerra, mentre Stilicone e pochi altri erano di opinione contraria, e votarono per la pace con Alarico.
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Quando i saccheggiatori goti irruppero nella sua dimora, aspettandosi di trovare grandi ricchezze a causa del fasto dell'edificio, pretesero che ella svelasse dove le avesse nascoste, non essendo riusciti a trovarle.
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A questo punto i Goti, fortemente minacciati dai Romani d'Oriente in Italia, inviarono dei sacerdoti liguri alla corte persiana per chiedere a Cosroe di infrangere il trattato di pace, sperando che sarebbero riusciti a mantenere il possesso dell'Italia se l'Impero fosse stato impegnato su due fronti. Giunti a Cosroe, gli dissero:
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Oltre agli ambasciatori goti, giunsero alla corte di Persia anche degli ambasciatori armeni. Infatti gli Armeni, trovando oppressiva la dominazione bizantina (soprattutto per le tasse alte), si rivoltarono e riuscirono a uccidere
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, non annientando mai definitivamente Alarico nella speranza di renderselo alleato contro Costantinopoli, Stilicone commise un grave errore: i Goti di Alarico, infatti, che, per i giochi di potere di Stilicone, non erano stati annientati quando sarebbe stato possibile farlo, avrebbero poi
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Come i suoi consiglieri gli fecero subito notare, questi barbari avrebbero potuto sia riempire i vuoti del suo esercito sia diminuire la sua dipendenza dalle truppe di leva provinciali, aumentando inoltre i proventi della tassa di reclutamento. Tra i capi dei Goti che chiedevano asilo era incluso
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Dopo essersi riuniti ai Visigoti, agli Unni e agli Alani, le truppe barbariche marciarono a lungo prima di incontrare un contrattacco imperiale, in arrivo sia da oriente che da occidente. I Goti uscirono vittoriosi dalla battaglia, svoltasi ad Ad Salice, e presero il controllo della Tracia. Nel
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FUMA FUME FUMI FUMO FUNE FUNI FUNK FUOR FURA FURE FURI FURO FUSA FUSE FUSI FUSO FUTA FUTE GAGA GAGE GAGI GAIA GAIE GAIO GALA GALE GAME GANG GARA GARE GASA GASI GASO GASP GATE GATO GAZA GAZI GAZO GECO GEEK GELA GELI GELO GEMA GEME GEMI GEMO GENA GENE GENI GENO GESU GETI GETO GHIA GHIE GIGA GILA GILE GILL GIOI GIRA GIRE GIRI GIRL GIRO GITA GITE GITI GITO GIUE GIVA GIVI GIVO GLIA GLIE GNAM GNAO GNAU GOAL GODA GODE GODI GODO GOGO GOLA GOLE GOLF GOMI GONG GORA GORE GOTA GOTE GOTI GOTO GRAN GRAY GRES GRIP GROG GROS GRRR GRUA GRUE GRUP GUAI GUAR GUFA GUFI GUFO GULI GULO GULP GURU HAIK HAKA HALI HALL HALO HARD HELP HIGH HOBO HOME HOMO HOOK HOPI HOST HUCO HULA HUTU IANI IANO IATI IATO IBIS IDEA IDEE IDEI IDEM IDEO IDRA IDRE IENA IENE IERI IGLO IGLU IGNE IGNI ILEI ILEO ILII ILIO ILOR IMAM IMAN IMPI INCA INDA INDE INDI INDO INDU INFI INFO INGA INIA INIE INKA INNI INNO INSU IOCO IODI IOGA IOLE IOLI IONE IONI IOSA IOTA IOTE IPOD IRAI IRAP IRCI IRCO IREI IRIS IRLA IRLE IRLI IRLO IRMI IRNE IRSI IRTA IRTE IRTI IRTO IRVI ISBA ISBE ISMI ISMO ISSA ISSE ISSI ISSO ISTA ISTE ISTI ISTO ITEM ITER ITTI ITTO IUBA IUBE IUGO IULI IULO IURA IURE IURI IURO IUTA IUTE IZBA IZBE IZZA IZZE JACK JAIS JAVA JAZZ JEEP JIVE JOTA JUDO JUMP JUTA JUTE KAKI KAPO KART KAVA KEPI KERS KHAN KHAT KILI KILO KILT KINA KING KINI KINO KITE KIVI KIWI KNUT KOHL KORE KREN KRIS KRUG KUNA KUNE KVAS KYAT LABE LABI LACI LACO LADY LAGO LAMA LAME LAMI LAMO LANA LAND LANE LANI LANO LARA LARE LARI LARO LATA LATE LATI LATO LAVA LAVE LAVI LAVO LAZI LAZO LECE LEDA LEDE LEDI LEDO LEGA LEGO LEHM LENA LENE LENI LENO LESA LESE LESI LESO LETE LETI LEVA LEVE LEVI LEVO LEZI LIBA LIBI LIBO LICE LICI LIDA LIDE LIDI LIDO LIEA LIED LIEE LIEI LIEO LIFO LIFT LIGA LIGE LIGI LIGO LIMA LIME LIMI LIMO LINA LINE LINI LINK LINO LIRA LIRE LIRI LISA LISE LISI LISO LISP LITA LITE LITI LITO LIVE LOBI LOBO LOCA LOCO LODA LODE LODI LODO LOFI LOFT LOGO LOIA LOIE LOOK LOOP LORD LORI LORO LOSS LOTI LOTO LUCA LUCE LUCI LUCO LUDA LUDE LUDI LUDO LUGA LUGE LUGI LUGO LUMA LUME LUMI LUMO LUNA LUPA LUPE LUPI LUPO LUSO LUTA LUTI LUTO MACH MACO MADE MAGA MAGI MAGO MAIA MAIE MAIL MAIO MAIS MAKI MAKO MALA MALE MALI MALO MAMI MAMO MANA MANE MANI MANO MAPI MAPO MARA MARC MARE MARI MARO MASI MASO MATE MAVI MAXI MAYA MEAI MECO MEDA MEDE MEDI MEDO MELA MELE MELI MELO MEME MEMI MEMO MENA MENE MENI MENO MENU MERA MERE MERI MERO MESA MESE MESI META METE MEVE MEVI MHMM MIAO MIAU MICA MICE MICI MIDA MIDE MIDI MIEI MIGA MILA MILI MIMA MIME MIMI MIMO MINA MINE MINI MINO MIRA MIRE MIRI MIRO MISE MISI MISO MISS MITE MITI MITO MIXA MIXI MIXO MOCA MOCO MODA MODE MODI MODO MOGE MOGI MOHO MOIA MOIE MOIO MOKA MOLA MOLE MOLI MOLO MONA MONE MOOD MOOG MOPS MORA MORE MORI MORO MOSH MOTA MOTE MOTI MOTO MOVE MOVI MOVO MOXA MOXE MUCI MUCO MUDA MUDE MUDI MUDO MUGO MULA MULE MULI MULO MUNI MUNO MURA MURE MURI MURO MUSA MUSE MUSI MUSO MUST MUTA MUTE MUTI MUTO MUUH NAAA NAAN NAIA NAIE NAIF NANA NANE NANI NANO NAOS NAPI NAPO NARE NARI NASA NASI NASO NATA NATE NATI NATO NAVE NAVI NAZI NECA NECK NECO NEEM NEGA NEGO NEON NEPA NEPE NERA NERD NERE NERI NERO NEVA NEVE NEVI NEVO NEWS NICK NIDI NIDO NIET NIFE NIFI NIFO NIMA NIMO NINA NINE NINI NINO NIUN NOCE NOCH NOCI NODI NODO NOIA NOIE NOIO NOIR NOLI NOLO NOMA NOME NOMI NOMO NONA NONE NONI NONO NOOO NORA NORD NORE NOTA NOTE NOTI NOTO NOUS NOVA NOVE NOVI NOVO NUBE NUBI NUCA NUDA NUDE NUDI NUDO NUME NUMI NURI NURO NUTI NUTO OAKS OASI OBLA OBLI OBLO OBOE OBOI OCCA OCHE OCRA OCRE ODEI ODEO ODIA ODII ODIO ODRA ODRO OECI OFFA OFFE OGGI OGNA OGNE OGNI OIBO OIDI OILA OIME OKAY OLAS OLEA OLEI OLEO OLFA OLFI OLFO OLIA OLII OLIO OLLA OLLE OLMI OLMO OLPE OLPI OMAI OMBE OMEI ONCE ONCO ONDA ONDE ONDI ONDO ONII ONNE ONNI ONRA ONRI ONRO ONTA ONTE ONZA ONZE OOPS OPEN OPLA OPPI OPRA OPRE OPRI OPRO OPTA OPTI OPTO OPUS ORAI ORBA ORBE ORBI ORBO ORCA ORCI ORCO ORDA ORDE ORDI ORDO ORGE ORLA ORLI ORLO ORMA ORME ORMI ORMO ORNA ORNI ORNO ORRA ORRE ORRI ORRO ORSA ORSE ORSI ORSO ORSU ORTA ORTE ORTI ORTO ORZA ORZE ORZI ORZO OSAI OSCA OSCI OSCO OSMI OSOL OSSA OSSE OSSI OSSO OSTA OSTE OSTI OSTO OTRE OTRI OTRO OTTA OTTE OTTI OTTO OUZO OVAI OVER OVRA OVRE OVRI OVRO OVVI OXER OZIA OZII OZIO PACA PACE PACI PACK PACO PAGA PAGI PAGO PAIA PAIO PALA PALE PALI PALM PALO PANA PANE PANI PANO PAPA PAPE PAPI PARA PARE PARI PARO PASS PATE PATI PAVE PECE PECI PECK PECO PEDI PEDO PELA PELI PELO PENA PENE PENI PENO PEON PEPA PEPE PEPI PEPO PERA PERE PERI PERO PERU PESA PESE PESI PESO PETA PETE PETI PETO PEUH PFUI PHON PHOT PIAI PICA PICI PICO PIGI PIGO PILA PILE PILI PILO PINA PINE PINI PINO PIPA PIPE PIPI PIPO PIRA PIRE PIRI PIRO PITA PITE PIUE PIVA PIVE PIVI PIVO PIZI PLAY PLOP PLOT PLUF PLUS POCA POCO PODI PODO POGA POGO POIA POIE POIS POLA POLE POLI POLO POMA POME POMI POMO PONE PONI PONY POOL POPE POPI POPO PORI PORO POSA POSE POSI POSO POST POTA POTE POTI POTO POUF PRAM PRIA PROA PROF PRRR PRUA PRUE PUAH PUBE PUBI PUDU PUFF PUGI PUIA PUIE PULA PULE PULI PULL PULP PUMA PUMP PUNI PUNK PUOI PUPA PUPE PUPI PUPO PUPU PURA PURE PURI PURO PUTA
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) accusano Rufino di aver sobillato i Barbari - gli Unni e i Goti di Alarico - ad invadere l'Impero, con il movente di approfittare dell'indebolimento conseguente dello stato per detronizzare Arcadio e usurpare la porpora, come sembra suggerire anche il seguente passo di Zosimo:
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La Cesa interpreta invece i movimenti dei Goti in maniera diversa: essi in un primo momento avevano effettivamente intenzione di dirigersi in Gallia, ma successivamente, forse intimoriti dalla notizia dell'arrivo imminente delle truppe galliche e britanniche, decisero di deviare verso Sud, nel tentativo di raggiungere le
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La maggior parte degli studiosi ha supposto che, per ottenere il loro ritiro dall'Italia, Stilicone fosse entrato in negoziazioni con Alarico e avesse concesso ai Goti di stanziarsi nei distretti di frontiera tra la
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Maggioriano, una volta stretta alleanza con i Goti della Gallia e sottomesso i popoli limitrofi ai suoi domini con la forza o con la diplomazia, si accinse ad invadere con una flotta di trecento navi l'Africa, per riconquistarla ai Vandali.
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. Nella cripta, di chiara origine gota, fu ritrovato un cadavere tumulato secondo le usanze dei nobili goti, con un anello d'oro al dito, quattro corpi di soldati di guardia e una spada. Ramelli ritenne compatibile il luogo con la descrizione della battaglia fornita dal cronista
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per dirigersi alla volta di Ravenna, ma l'opposizione dei Franchi - che controllavano alcune fortezze nelle Venezie e che non avevano dato il permesso ai Bizantini di passare - e dei Goti - che avevano sbarrato la strada per Ravenna - lo costrinsero a marciare attraverso le paludi, con l'appoggio logistico della flotta che procedeva via mare in parallelo; questa decisione fu presa su consiglio dell'amico Giovanni.
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A prescindere dalle vere cifre, fu indubbiamente una vittoria schiacciante per Narsete, che pose fine alle grandi operazioni militari della guerra gotica. Nonostante la vittoria di Narsete, tuttavia, la guerra non era del tutto finita. Settemila goti resistettero a Conza, nei pressi di
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Scampato al tentativo di uccisione di Lupicino, Fritigerno decise che era giunto il momento di rigettare i termini dell'accordo con Valente e ribellarsi ai Romani, che avevano lungamente approfittato delle condizioni difficili dei Goti; divenuto unico capo dei Tervingi, volle guidarli lontano da Marcianopoli, nella Scitia. Lupicino e le sue truppe seguirono da presso il nemico e riuscirono a costringerlo a battaglia (
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I due generali di Valente non impegnarono il numeroso nemico attaccandolo quando era diviso in piccoli gruppi, ma decisero di ingaggiarlo nel suo insieme con le truppe dell'esercito d'Armenia, che avevano dato prova di valore; con queste spinsero i Goti all'interno delle valli per prenderli per fame. Non giungendo l'atteso aiuto di Frigerido, caduto ammalato e attardatosi lungo la strada, Traiano e Profuturo, le cui truppe erano comunque nettamente inferiori per numero al nemico, si riunirono al solo contingente comandato da
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Nel frattempo, Valente, stanco di attendere Graziano che ancora non arrivava, ricevette nel mese di luglio, una lettera proveniente proprio da Graziano, con cui l'Imperatore d'Occidente descriveva con vanto i trionfi conseguiti sugli Alamanni e prometteva che sarebbe presto giunto a Costantinopoli con un grande esercito per sconfiggere anche i Goti.
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Ad esortarlo a muovere la guerra contro i Goti senza attendere l'arrivo dei rinforzi romano-occidentali alla testa dell'Imperatore Graziano furono gli adulatori di corte, appoggiati secondo Ammiano Marcellino dal generale Sebastiano, che secondo tuttavia un'altra fonte (Zosimo) era contrario a un attacco ai Goti.
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. Giunti sul luogo, i due generali non impegnarono il numeroso nemico dividendolo in piccoli gruppi, ma decisero di impegnarlo interamente con le truppe dell'esercito d'Armenia, che avevano dato prova di valore; con queste spinsero i Goti all'interno delle valli per prenderli per fame. Non giungendo l'atteso aiuto di
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Mentre l'esercito di Leutari decise di ritornare con il bottino nella Venezia franca, venendo decimato anche da un'epidemia, quello di Butilino al contrario non era disposto ad abbandonare la zona invasa, essendo il loro capo desideroso di governare l'Italia come re dei Goti dopo aver cacciato i Bizantini.
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Zosimo, invece, afferma che Tribigildo avrebbe ottenuto la sua vittoria su Leone grazie alla collusione con Gainas, che avrebbe ordinato ai suoi soldati goti, che aveva inviato come rinforzi a Leone, di assalire a tradimento l'esercito di Leone durante la battaglia decisiva, favorendo la vittoria di Tribigildo.
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a scappare verso il fiume dove molti di loro o affogarono o vennero macellati dai Goti all'inseguimento. La battaglia era stata una grande vittoria, e Teodorico decise di non lanciare i suoi all'inseguimento degli sconfitti a causa dalle perdite ingenti. Odoacre decise allora, conoscendo le scarse tecniche d'assedio dei Goti di asserragliarsi a
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Vol. XIX Chiese suffraganee della metropolitana di Benevento. Alife.Ariano. Ascoli. Cerignola. Ardona. Avellino. Frigento. Acqua Putrida. Eclana ossia Quintodecimo. Bojano. Bovino. Larino. Lucera o Nocera de' Pagani. Farentino. Tortiboli. Monte Corvino. Volturaria. Sant'Agata dei Goti. San Severo Dragonara. Telese. Termoli. Guardia Alferia. Napoli e le sue suffraganee. Cuma Acerra. Ischia. Nola. Pozzuoli. Sorrento e le sue suffraganee. Massa Lubrese. Vico Equense. Capri. Castellamare o Stabia (
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In quei giorni i Bizantini deposero Papa Silverio, accusato di parteggiare con i Goti, e lo spedirono in esilio in Grecia. Venne eletto al suo posto Virgilio, gradito dall'Imperatrice Teodora. Vennero espulsi, per lo stesso motivo, alcuni senatori.
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Dunque, trovatala senza presidio, i Goti occuparono Porto, sterminando la popolazione locale e arrecando grossi problemi agli assediati in quanto a Porto giungevano principalmente le scorte di cibo necessarie per resistere all'assedio.
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, i quali, attaccando a suon di frecce i guerrieri goti, inflissero loro pesanti perdite, costringendo i pochi superstiti a fuggire negli accampamenti goti, dove furono pesantemente rimproverati per il loro fallimento da Vitige, il quale sperava che il giorno successivo, adoperando diversi combattenti e la stessa tattica, il successo avrebbe forse arriso ai Goti.
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Nel frattempo, Vitige, comandato ai Goti di armarsi, lasciando nelle trincee i soli cagionevoli, impose alle truppe di rimanere nel campo di Nerone, e custodissero con diligenza il ponte per non venire da quel fronte molestati dal nemico.
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all'accampamento nemico, ed esse, credendogli, gli aprirono le porte permettendogli di uscire. I Goti, vedendolo avvicinarsi in lontananza, all'inizio lo scambiarono per un disertore, ma, vedutolo sciogliere l'arco, gli mandarono contro venti soldati. Alla fine Corsamante, accerchiato dal nemico, fu ucciso.
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di accorrere in soccorso dell'esercito di Valeriano e Martino. I Goti furono messi in fuga, ma Boca, nell'incalzarli, fu circondato da dodici astati goti, subendo delle ferite ma salvandosi momentaneamente per l'intervento in suo soccorso di Valeriano e Martino, che misero in fuga il nemico. Essi tornarono entro le mura, portando entrambi per la briglia il cavallo di Boca. Nel corso della notte giunse Eutalio con il soldo destinato ai soldati.
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, i Goti cominciarono a soffrire anch'essi la fame, dato che l'arrivo delle derrate alimentari nei loro accampamenti era ostacolato o impedito dalle scorrerie delle truppe imperiali, e molti perirono. Anche gli Unni comunque soffrirono la fame e la carestia. Nel frattempo a Napoli Procopio, raggiunto successivamente da Antonina, aveva caricato le navi di frumento. Nel frattempo il Vesuvio dava segni di irrequietezza, e sembrava imminente una sua eruzione.
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Poco tempo dopo, i Goti fecero un ultimo tentativo di espugnare l'Urbe: calarono alcuni soldati in un acquedotto prosciugato all'inizio della guerra, i quali con lumi e fiaccole in mano procedettero lungo l'acquedotto alla ricerca di un'entrata nell'Urbe.
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Il Senato, riunitosi al palazzo imperiale, discusse se dichiarare guerra al re dei Goti, oppure pagargli la somma di denaro: la maggior parte dei senatori erano propensi per la guerra, mentre Stilicone e pochi altri erano di opinione contraria, e votarono per la pace con Alarico.
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ha sottolineato che la tragedia comincia con Tito che torna da una vittoriosa campagna militare durata dieci anni contro i Goti, come avvenne all'apice della grandezza di Roma imperiale, ma si conclude con i Goti che invadono la stessa Roma,
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Frattanto Decio, venuto a conoscenza della difficile situazione in cui si trovava l'intero fronte balcanico-danubiano, decise di accorrere personalmente: dopo aver respinto dalla provincia dacica i Carpi, l'imperatore era ora deciso a sbarrare la strada del ritorno ai Goti in Tracia e ad annientarli per evitare potessero ancora riunirsi e sferrare nuovi attacchi futuri, come narra
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, causarono un crescente risentimento dei Goti nei confronti dell'Impero. I guerrieri Goti, dopo aver subito diverse perdite combattendo al servizio dell'Impero nella battaglia del Frigido, probabilmente temettero che i Romani intendessero indebolirli facendoli combattere in prima linea per loro conto, per poi, una volta che i Goti avessero subito pesanti perdite, attaccarli per sottometterli e togliere loro ogni autonomia all'interno dell'Impero.
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, con Massimo Fraddanni presidente. Questi i giocatori artefici di una delle maggiori imprese dello sport cittadino: Frittelli, Chiari, Castagnoli, Gaetaniello Fabio, Pacini N., Manteri, Knox, Guidi, Gesi S., Sturlini, Di Tizio, De Luca, Barsacchi, Mastrocola N., Trumpy, Goti, Marconi, Terreni, Gesi A., Milianti Mas., Barsotti, Fabbrini, Esposito, Pacheco, Larini
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fino alle steppe del mar Nero. Nonostante l'invasione dei Goti e Vandali, gli eserciti dei quali erano principalmente formati da agricoltori appiedati; Sarmati, Taifali e Alani riuscirono a preservare il loro dominio in alcune aeree, almeno sino alla comparsa degli
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I Goti stanziavano in insediamenti non fortificati, formati da fattorie lungo i principali corsi d'acqua. Questi insediamenti erano vulnerabili ad attacchi da parte di Romani, Unni e altre popolazioni, fossero anche piccole scorrerie .
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L'assenza di Belisario dall'Italia e i dissensi fra i vari generali bizantini permisero ai Goti di riorganizzare le loro forze in Italia settentrionale, sulla scia del successo avuto a Milano. D'altra parte
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
02:40:05