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Frasi che contengono la parola funerarie

aveva assunto un alto livello di perfezionamento e serviva alla produzione di impugnature e manici di ogni tipo. Sono stati inoltre rinvenuti articoli di vario tipo (urne funerarie, anfore, ecc.) di produzione non locale e generalmente databili a partire dall'VIII secolo a.C. Molti di questi manufatti sono di procedenza alto-adriatica (veneta soprattutto), altri di fabbricazione apula, altri ancora egea. I castricoli sapevano anche lavorare l'ambra: a questo proposito va ricordato che il castelliere del

Tra di esse vi sono i depositi degli ornamenti rituali, i santuari e le sepolture con il loro corredo di offerte funerarie. Inoltre, l'arte maya, l'architettura, e gli scritti hanno permesso di aiutare gli studiosi nella ricostruzione di queste antiche credenze; tutti questi elementi possono essere combinati con le fonti

, prove archeologiche mostrano che ci fu un generale spopolamento in questo periodo. Lo spostamento in Polonia corrisponderebbe probabilmente all'introduzione delle tradizioni funerarie scandinave come i

, ospitante le statue del faraone e la cripta sepolcrale. La forma di queste strutture funerarie, caratterizzata da serie di pilastri, da colonne con o senza capitello, in seguito ebbe un'evoluzione indipendente con la realizzazione di piramidi con lati lisci, e fu coronata nelle celeberrime

, come indicano recenti studi basati sui ritrovamenti inerenti quell'epoca, riguardanti sepolture con iscrizioni funerarie. Anche il significato etimologico ha avuto origine in quel periodo: deriva infatti dal nome gentilizio

). Si presenta con barba, naso d'avvoltoio ed orecchie aguzze ed indossa corta tunica ed alti calzari. Nelle pitture funerarie viene raffigurato con un colore bluastro. Talvolta ha dei serpenti attorno alle braccia ed ali enormi (come, ad esempio, nella

Ancora in epoca republicana tuttavia l'opinione pubblica mal giudicava la donna che si fosse separata dal marito come si evidenzia dalle iscrizioni funerarie dove si cita come lodevole caratteristica della defunta quella di essere stata in vita

(XVIII dinastia); il sarcofago rotto e le pessime condizioni di un contenitore per vasi canopici e altre suppellettili funerarie dimostrano che la tomba venne saccheggiata. Alcuni resoconti in scrittura ieratica presenti nella tomba, e risalenti alla XXI dinastia, dimostrano che i locali vennero adibiti a magazzino di sepoltura per altre mummie poi rimosse e traslate, verosimilmente, nella

, sia come elemento centrale, che ancora ospita il ritratto del defunto, sia come elemento di partizione dei sarcofagi architettonici o a nicchie, in cui delle colonnine sormontate da timpani inquadrano i personaggi della raffigurazione scolpita. Piccole edicole funerarie affrescate compaiono anche nelle

fu tra i primi ad adottare le figure nere ad Atene continuando a decorare grandi anfore funerarie con grandi figure disegnate con un senso della proporzione sconosciuta ai ceramografi corinzi; per dare maggiore enfasi alle figure nere, non adatte ai grandi vasi ateniesi si tendeva a raddoppiare le linee del disegno.

Lo sviluppo della cultura Hopewell nelle regioni del sud-est avviene con un certo ritardo temporale rispetto alle regioni del nord-est. In particolare per quanto riguarda le pratiche funerarie e la costruzione di tumuli complessi, venegono definiti per il sud-est tre periodi chiamati

Nel Tardo Woodland, a differenza che nel Medio Woodland in cui si era sviluppata una cultura comune di scambio di beni e di pratiche funerarie (tradizione Hopewell), si svilupparono delle piccole culture locali con valenze specifiche per area geografica.

, in modo da avere un altopiano atto all'edificazione, demolendo le volte che fuoruscivano dalla quota prevista, interrando con materiale di riporto tratto dal colle le camere funerarie e livellando la piccola valle, ridotta ad una spianata detta

, periodo del quale sono stati rinvenuti reperti di notevole importanza, tra cui due lapidi funerarie. Si presume che anche il toponimo trovi origine in quegli anni, derivando dal nome latino di un antico proprietario terriero di allora, tale Aurinus, a cui venne aggiunto il suffisso aggettivale

attendenti al sacro fuoco. Una vestale che avesse violato il proprio voto sarebbe stata sepolta viva in un rituale che avrebbe imitato per alcuni aspetti le pratiche funerarie romane ed il suo amante l'avrebbe seguita

rifletteva la luce di una qualsiasi fonte e il pirata poteva essere localizzato. Altre fonti affermano che lo indossassero come simbolo di riconoscimento, una specie di uniforme. Altre fonti sostengono invece che l'orecchino d'oro per i marinai aveva una valenza pratica, esso sarebbe servito a pagare le spese funerarie nel caso in cui il marinaio fosse morto lontano da casa. Nei paesi dell'

Diversi assistenti telefonici restarono al lavoro per molte ore successive alla tragedia cercando di contattare dottori, aziende funerarie, ospedali e chiunque altro avesse potuto essere d'aiuto. I vigili del fuoco di

marmoreo di Terentia Capitolina fronteggia una selezione tipologica di stele funerarie. Il braccio est presenta una piccola sezione finalizzata ad illustrare modi e usi scrittorii documentati nelle epigrafi adriesi, seguita dalla parte relativa alle iscrizioni che documentano le istituzioni ed i culti dell'antico municipio di

hanno portato alla luce i resti della chiesa tre-quattrocentesca, oltre a numerosi reperti. Tra questi, lo scheletro e le vesti funerarie del conte Cavaniglia, il cui sarcofago si trova nella sacrestia della chiesa. Tra le vesti ritrovate del conte, la

Cimitero di Talamone: si tratta di un piccolo e pittoresco camposanto situato lungo la strada che da Fonteblanda conduce al borgo di Talamone, poco prima dell'arrivo al porto. Al suo interno si trovano alcune cappelle funerarie, tra cui spicca il monumentale

abitavano in capanne di modeste dimensioni, costituite da una struttura in tronchi e da pareti in paglia e fango seccati, coperte da rami intrecciati con frasche. I pavimenti erano realizzati in sabbia e ciottoli, sistemati a vespaio e ricoperti di argilla cotta. Recenti scoperte archeologiche di iscrizioni su pietra e su ceramiche funerarie hanno consentito di far risalire la conoscenza dell'alfabeto al

che sorgeva vicino. Vi si trovano numerose iscrizioni funerarie in pietra che rivelano l'origine sepolcrale pagana; interessanti gli stipiti dell'antica porta in pietra. Molto suggestivo l'ambiente, articolato in diverse parti: andito, oratorio, altare,

e numerosi altri reperti di origine non identificata. Tre steli funerarie si ergono proprio accanto all'ingresso; portando raffigurazioni del defunto in rilievo. Il primo caso contiene vasi micenei e il successivo vari tipi di ceramica

una stele funerarie del V secolo a.C. che raffigura una donna seduta sulla gradini del proprio monumento funebre corredato da un'iscrizione che ricorda la morte di due sorelle e la conseguente estinzione della famiglia;

e profondo dai due metri e mezzo sino a undici metri. All'interno del pozzo una piccola apertura introduceva alla camera funeraria o cella sepolcrale. Le camere funerarie erano, in alcuni casi, finemente decorate

La collezione di stele votive e funerarie era composta da dozzine di pezzi datati, nella loro maggioranza, tra il Periodo Intermedio e la Tarda Era. Spiccavano le stele di Raia e Haunefer, incise con titoli di origini semitiche presenti nella

La collezione di mummie andine del Museo Nazionale permetteva di dare uno sguardo alle pratiche funerarie delle culture della regione. Le mummie della collezione si formarono in modo naturale, come conseguenza del clima delle Ande, o artificialmente, come conseguenza di pratiche religiose e sacrificali. Era conservata nel Museo una mummia di un uomo originario di Chiu Chiu (nel

di reagire con la ceramica. Molto varie furono le forme del vasellame, anche se diffusa fu la produzione di recipienti globulari con l'imboccatura a sezione quadra e la raffigurazione di umani e animali, di vasi a staffa e di vasi a fischietto costituiti da due corpi comunicanti grazie ad un tubo. Producevano anche singolari maschere funerarie d'oro, che venivano collocate direttamente sul volto del defunto.

le chiese pre-guerre mondiali o pre-seconda guerra mondiale; che potrebbero non essere enciclopediche, IMHO da quel che ne ho visto, magari le cappelline, specie se scomparse, tipo quelle funerarie intus vineas (




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

11:13:25