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Frasi che contengono la parola funerari

, transitata di seguito in Sicilia assieme ad aspetti culturali tipici dell'Occidente atlantico, tra cui la produzione di piccoli edifici funerari a forma di dolmen (fine III millennio a.C.) che raggiungeranno anche la vicina isola di Malta

Da allora in poi, Iside era spesso rappresentata o richiamata su utensili funerari: sui sarcofagi come una delle quattro dee che proteggevano i quattro figli di Horus, nell'arte all'interno delle tombe nell'atto di offrire il suo latte donatore di vita al morto, e amuleti

Si ha notizia di ritrovamenti nei pressi del torrente Vernotico: furono rinvenute delle tombe con corredi funerari andate poi distrutte per far posto a delle abitazioni. Nella stessa zona, durante la costruzione di un

. In ogni caso spetta ai Greci il merito della trasformazione dell'olivo selvatico in olivo coltivato. Infatti, proprio in Grecia si raggiunse grande esperienza nelle tecniche di coltivazione di questa importante coltura. In Grecia, inoltre, l'olivo era considerata una pianta sacra e pertanto si faceva largo uso dell'olio non solo come alimento, ma anche nei riti funerari o nelle premiazioni. Nell'ambito dell'economia salentina l'olivicoltura ha sempre rivestito un ruolo di primo piano. Nel corso della dominazione romana la superficie olivetata fu interessata da una notevole espansione ed il Salento, sotto

rossa fanno pensare a usi rituali e religiosi. Anche in tale ottica si evidenzia l'inumazione come pratica diffusa, in fosse di forma ovale, con corredi funerari (cibo, corna e strumenti litici), spesso ricoperte da lastroni per sottrarre i corpi alle fiere, deposizioni di fiori (studi sui pollini in ritrovamenti in

, tuttora considerato la principale porta di accesso della Thailandia Centrale verso la Birmania e l'India. A Ban Don Ta Phet sono stati trovati raffinati oggetti funerari in ferro, bronzo, vetro, agata e cornalina, ritenuti la prima testimonianza dell'introduzione del

, queste popolazioni contribuirono alla costruzione di edifici e alla formazione di clan piuttosto numerosi, ma soprattutto cominciarono a costruire complessi funerari diffusi in tutta Irlanda e in maniera molto numerosa nel Mayo, ovvero

, quando le nuove disposizioni sanitarie vietarono le sepolture nelle chiese e nelle catacombe. Vi si trovano numerose cappelle gentilizie e monumenti funerari, come la maestosa cappella Ugo delle Favare, quella Arezzo di Celano, Notarbartolo di Castelreale, su progetto di architetti e scultori di rilievo come

funerari nelle sembianze di giovenca che esce dal deserto, dove venivano scavate le tombe, diretta verso le paludi dove crescevano le piante di papiro - chiaro collegamento tra le sepolture e la vita che continuava sulle fertili sponde del Nilo

, fu sepolto al centro della cripta, vicino alla tomba di Luigi XVI e Maria Antonietta. Vennero inoltre ricollocati i monumenti funerari trasportati al museo dei monumenti francesi sotto la direzione dell'architetto

Secondo la teoria maggiormente accettata tra gli studiosi, le piramidi egizie furono erette come monumenti funerari al di sopra della tomba del sovrano. Lo sviluppo di tali monumenti ebbe inizio con la

da dove provengono le iscrizioni, le monete, i vasi messapici tipo Gnatia e reperti vari, che costituivano i corredi funerari, conservati in piccolissima parte nel locale museo archeologico a Ceglie e nei

Le copie erano probabilmente prefabbricate in laboratori specializzati nella produzione di oggetti e testi funerari: i passaggi destinati al nome del defunto, lasciati vuoti, sarebbero stati compilati al momento dell'acquisto

Le prime testimonianze di vita nell'area del comune di Vico Equense risalgono al periodo del VII secolo a.C., grazie a ritrovamenti di corredi funerari facenti parte di una necropoli scoperta negli anni sessanta del XX secolo

dal nord, iniziano a formare centri regionali. Un ruolo importante nella loro vita era quello del culto dei morti, come si nota dai curati rituali funebri e dalla ricchezza dei siti funerari. Nelle regioni settentrionali della Bosnia c'era una lunga tradizione di cremazione e sepoltura in tombe poco profonde, mentre nel sud i morti erano sepolti in grandi tumuli di pietre o terra (

Nonostante la rilevanza solo in ambito urbano e la breve durata temporale, il ritratto romano repubblicano ebbe un riflesso e seguito notevole nel tempo, soprattutto nei monumenti funerari delle classi inferiori che guardavano al patriziato con aspirazione, come i

, alcune come deposizioni secondarie in tumuli kurgan della cultura di Jamna. I corredi funerari comprendono ceramiche e asce da combattimento. Nella parte settentrionale dell'area vi sono attestazioni anche di sepolture a

Nonostante la rilevanza solo in ambito urbano e la breve durata temporale, il ritratto romano repubblicano ebbe un riflesso e seguito notevole nel tempo, soprattutto nei monumenti funerari delle classi inferiori. Con la diffusione della successiva moda

. In questo periodo che coincide con l'inizio della fase matura delle figure nere attiche iniziano in alcuni casi a differenziarsi i ruoli del vasaio e del pittore. I grandi vasi funerari lasciano progressivamente il posto a vasi della vita quotidiana, come

con la produzione di vasi funerari o nuziali, Pyxis, Lebes e Lekanis con decorazione policroma su fondo rosato applicata dopo la cottura e con aggiunte plastiche in argilla e statuine fittili, teste, clipei

Frammenti di vasi canopi in alabastro ancora contenenti materiale organico, con coperchi in forma di testa umana, vennero rinvenuti unitamente a quattro miniature di letti funerari verosimilmente destinati alle operazioni di imbalsamazione dei visceri da inserire nei canopi. Tra il materiale repertato: testiere di letti funerari in forma di ippopotamo, mucca e leonessa, simili a quelle presenti nella tomba

. Nonostante la rilevanza solo in ambito urbano e la breve durata temporale, il ritratto romano repubblicano ebbe un riflesso e seguito notevole nel tempo, soprattutto nei monumenti funerari delle classi inferiori che guardavano al patriziato con aspirazione, come i

Nel Tardo Woodland si ha un notevole declino nella costruzione di tummuli funerari e relativi cerimonialismi accompagnato da una diminuzione nel commercio di beni esotici e strumenti per cerimonie che erano tipici della tradizione Hopewell. Questi fenomeni tuttavia non sono nella stessa misura in tutte le aree.

I riti funerari praticati dai Celti Cenomani prevedevano di deporre il defunto in posizione distesa in fosse scavate nel terreno. Il defunto era quindi accompagnato da un corredo costituito da armi (spade, lance, coltelli, scudi, elmi) e da oggetti di abbigliamento e di ornamento come fibule,

, sono esposti reperti (recuperati grazie ad uno scavo archeologico effettuato in seguito ad una bonifica algale) sepolti da sedimenti limosi del fondale lagunare, che appartengono a sette tombe a fossa, scavate nella roccia calcarea, contenenti corredi funerari databili tra l'VIII ed il IV secolo a.C.

, ricevettero nel corso dei secoli numerosi apporti osco-umbri, progressivamente assimilati. Tra gli elementi osco-umbri degli Albensi spicca quello, testimoniato anche dall'archeologia, relativo ai riti funerari, con la presenza, accanto e dopo l'incenerizione di matrice latina, dell'inumazione propria degli Osco-umbri

Gli ambienti sepolcrali non erano gli unici luoghi affrescati in Etruria, ma sono quelli meglio conservati. Dalle prime esperienze del VII secolo a.C. l'uso di dipingere le pareti delle tombe con scene legate agli ideali della vita aristocratica, ai riti funerari e alla vita ultraterrena si diffonde manifestando l'accoglienza della lezione della

. La conoscenza di queste tecniche giungeva loro insieme agli artigiani e agli oggetti di lusso del Vicino Oriente, ma essi seppero perfezionarle padroneggiandole soprattutto nel VII e VI secolo a.C. I gioielli etruschi entravano a far parte dei corredi funerari e in questo modo sono giunti sino a noi.

Nel corso dei secoli tutto il rilievo venne progressivamente riempito di deposizioni, tanto che l'organizzazione degli spazi funerari venne pianificata attraverso la costruzione di piccoli recinti, che delimitavano i

Le genti di Wessex seppellivano i loro morti sotto i tumuli, prima inumandoli e poi, con il passare dei secoli cremandoli, spesso accompagnando i resti con ricchi corredi funerari. Sembra che abbiano avuto importanti rapporti commerciali con l'

: gran parte delle statue che lo rappresentano sono idoli funerari funzionali al tale culto, e appartengono a epoche anche molto successive. Amenofi veniva invocato sotto tre specifiche forme divine:

In essi, vi si depositavano, oltre agli oggetti necessari allo svolgimento delle cerimonie anche le offerte di cibo ricevute per usi funerari e per il vettovagliamento del personale che vi lavorava similmente a quanto narrato nei

, una grande villa romana di epoca repubblicana, una necropoli longobarda - con corredi funerari maschili e femminili, armi, ornamenti personali e oggetti di uso quotidiano - e i resti di una chiesa di quel periodo.

Nel periodo ramesside si tende ad un graduale allontanamento dalle reminiscenze di epoca amarniana. Le scene scolpite sui templi si limitano alla tradizionale raffigurazione di temi cultuali e funerari, abbandonando le rappresentazioni di vita quotidiana tipiche del periodo amarniano

Le sepolture dei nobili e dei dignitari di corte e i templi funerari presentano, fin dalla IV dinastia, un vasto apparato di decorazioni architettoniche. I temi sono molteplici: uomini che recano doni al defunto;

o a cassa formata da lastre di pietra, consistono soprattutto in vasellame ceramico da mensa o da cucina: scodelle e brocche per il consumo dei cibi e delle bevande, olle per la conservazione o la cottura degli alimenti. Presenti anche alcuni vasi miniaturistici dalla funzione non reale ma simbolica, forse legata ai riti funerari, e, in un caso,

, e Barbara, confortatrice nell'estrema ora, e i due angioletti spiegati come genietti funerari. Esiste anche una tradizione tardo-settecentesca (dal monaco locale Oddone Ferrari in poi) che vuole la tela acquistata dai monaci piacentini dalla vendita dei beni di papa Giulio II dopo la sua morte

sono scarsissime), l'abbandono dell'uso dei corredi funerari, la commistione dei nomi, per cui molti longobardi assunsero nomi di tradizione romana e cristiana e i romani presero nomi germanici, la condivisione della medesima lingua

e successivamente romana. Si trovano in questa sezione corredi funerari di epoca arcaica, monete, bronzetti italici fra i quali la figura di Ercole con la clava e con l'arco databili all'incirca tra il

, in particolare tre vasi funerari e diverse costruzioni che ospitavano i cavatori di pietra che lavoravano nelle cave della zona; ricerche ancora successive hanno portato alla scoperta dei resti di una necropoli e di tracce della strada che univa

. In ogni caso spetta ai Greci il merito della trasformazione dell'olivo selvatico in olivo coltivato. Infatti, proprio in Grecia si raggiunse grande esperienza nelle tecniche di coltivazione di questa importante coltura. In Grecia, inoltre, l'olivo era considerato una pianta sacra e pertanto si faceva largo uso dell'olio non solo come alimento, ma anche nei riti funerari o nelle premiazioni. Nell'ambito dell'economia salentina l'olivicoltura ha sempre rivestito un ruolo di primo piano. Nel corso della dominazione romana la superficie olivetata fu interessata da una notevole espansione ed il Salento, sotto

. Nella Sala museo Raffaele Centonza sono esposti reperti (recuperati grazie ad uno scavo archeologico effettuato in seguito ad una bonifica algale) sepolti da sedimenti limosi del fondale lagunare, che appartengono a sette tombe a fossa, scavate nella roccia calcarea, contenenti corredi funerari databili tra l'VIII ed il IV secolo a.C.

I pali furono rimossi dai loro luoghi originari dove fungevano da pali funerari e stemmatici per essere copiati o riparati e poi posti in parchi basati sui disegni di giardini inglesi e francesi per demistificare il loro significato per i turisti.

, anch'esso appartenente a una sepoltura femminile su carro, ma il cui contesto non venne individuato con precisione. Nei pressi della tomba di Vix sono stati rinvenuti altri cinque tumuli funerari posteriori e un piccolo recinto funebre associato a statue antropomorfe del

che richiamano chiaramente la presenza di insediamenti stabili. Numerose sepolture, con annessi corredi funerari comprendenti monete, utensili e suppellettili, evidenziano tuttavia la presenza di numerose

Presenta archetti trilobi e colonnine binate, finestre bifore, e nelle parti alte numerosi frammenti scultorei marmorei antichi, di epoca romana, reimpiegati, fra cui una grande testa in marmo bianco e rilievi funerari con ritratti di coniugi a mezzo busto.




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Ultimo aggiornamento pagina:

11 Gennaio 2022

01:24:47