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Frasi che contengono la parola federico
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Trascorse i primi anni di vita con i monaci dell'Abbazia benedettina di Gaifa, nei pressi di Urbino. Questi trasmisero al giovane Federico un marcato senso del sacro. Successivamente venne educato severamente alla condotta religiosa da alcuni precettori personali -
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Arginelli, Argine Lupo, Baj, Borgo Piva, Bruciantine, Canova-Fusegno, Cantalupo, Carbonara, Carioncelletta, Casal Federico, Cavaliera, Ca' Verde, Corpus Domini, Crociale, Forna, Gamberone, Guattarella, Lezzine, Luogo Ferri, Malborghetto, Malcantone, Marmagna, Motta, Paolecchio, Ponti Spagna, Punta, Redena, Romea, Rosario, San Biagio, Senetica, Schiavona, Terzana
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Il lessico dei dialetti pugliesi, e della Daunia in particolare, presenta svariate parole di origine araba, che in parte si diffusero dalla Sicilia durante la dominazione araba (VIII-XI secolo), in parte giunsero attraverso la Spagna e in parte sono da attribuire ai musulmani di Federico II:
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, seguita dalle ribellioni di Brescia e di Crema. Vista la mala parata, Federico, che dopo Roncaglia aveva liberato parte delle sue truppe, chiese urgenti rinforzi, che arrivarono guidati da Enrico il Leone e dallo zio di entrambi
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e da altri nobili e vescovi. Federico, conscio che la seconda crociata, a cui aveva partecipato era stata condotta male, prese alcune precauzioni, accettando nel suo esercito solo chi si poteva mantenere per due anni e scrivendo al
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L'imperatore Federico, all'arrivo del papa non gli aveva preso la briglia del cavallo e non gli aveva tenuto la staffa al momento di scendere. Dopo un'intera giornata di discussioni fu deciso di spostare il campo e ripetere l'incontro.
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, costituito dalla Sicilia e dalle isole adiacenti, con Federico III d'Aragona come re indipendente e assoluto. Il trattato di pace prevedeva anche, tra l'altro, la riunificazione del Regno alla morte di Federico, e il ritorno dello stesso sotto gli angioini, cosa che peraltro non avvenne mai e furono, anzi, gli aragonesi a conquistare anche il
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chiese che Cristiano Federico fosse privato del proprio diritto di successione al trono danese e che le potenze europee entrassero in guerra con la Danimarca se questa non si fosse dissociata dal movimento indipendentista norvegese.
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Il Partito dell'Indipendenza aveva la maggioranza riconosceva Cristiano Federico come reggente e proponeva delle sempre crescenti relazioni con la Danimarca per negoziare quindi il contesto dell'indipendenza norvegese.
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che aveva rovinosamente condotto la prima parte dello scontro interreligioso tedesco, chiesero al re di Danimarca, che era anche cognato di Federico V, l'intervento armato per fermare il dilagare della
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infatti le vecchie sedi di giustizierati che non siano state direttamente quelle federiciane, hanno avuto una sede del governatore. Le sedi istituite a Melfi da Federico II nel XIII secolo erano semplicemente giudiziarie. Grazie. Ciao. --
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) e trasformata da monarchia elettiva in ereditaria; venne intrapresa una dura repressione contro i luterani e gli ussiti nel tentativo di restaurare il cattolicesimo. Federico V fu privato sia del titolo di
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(quanto rimaneva dell'enorme esercito annientato dai Mongoli) riprendevano Gerusalemme, che era ancora abbattuta secondo l'accordo tra Federico II e il sultano egizio: in quell'occasione vennero definitivamente cacciati o uccisi tutti i cristiani che vi abitavano. L'equilibrio della zona venne ulteriormente sconvolto e rovesciato con la presa di potere dei
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l'anno successivo in Sicilia si verificarono tumulti politici. Priva della protezione reale e con Federico II ancora fanciullo sotto la custodia del papa, la Sicilia era al tempo diventata un campo di battaglia per le forze rivali tedesche e papali. I ribelli musulmani dell'isola si schierarono con i signori della guerra tedeschi, come
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, sorge nell'antico centro storico in cui anticamente vi era un pozzo, probabilmente fatto costruire da Federico II. Fino agli inizi del Novecento in quel sito era posizionato il busto dell'insigne pittore Saverio Altamura. In epoca fascista il busto fu sostituito da una scultura che riprende le forme e le decorazioni di epoca federiciana di quello che doveva essere l'antico pozzo medievale e che faceva parte del palazzo federiciano; l'
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, pur a determinate condizioni. Federico si incorona re di Gerusalemme in quanto marito della figlia del Conte di Brienne, legittimo sovrano. Finisce senza grosse battaglie la Quinta Crociata, durata solo un anno (
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si presentava problematica: Federico III era perennemente alla ricerca di finanziamenti che spesso i litigiosi rappresentanti degli stati tedeschi rifiutavano di concedergli. Si decise allora di trovare una sposa per l'erede al trono che portasse una ricca dote; la scelta cadde sulla figlia del
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alle merci britanniche, esteso sui territori occupati e dipendenti dalla Francia. L'imperatore dopo la schiacciante vittoria sulla Prussia ed in possesso dei porti dell'Europa centro-settentrionale, intendeva quindi riprendere con la massima energia la guerra commerciale contro la sua nemica irriducibile, ma proprio mentre soggiornava nella capitale prussiana la situazione politica internazionale si stava modificando. Dopo un primo momento di collasso e l'accettazione delle dure richieste francesi, il re Federico Guglielmo decise di continuare la guerra e ritirarsi in
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A dicembre dello stesso anno moriva il padre Federico II: nel suo testamento lo nominava erede universale e suo successore sul trono imperiale, su quello di Sicilia e su quello di Gerusalemme, concedendo a
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guidata dai protestanti, anche se il Langravio Filippo d'Assia, suo amico e suocero, era uno dei capi della lega. La causa principale del suo rifiuto fu la sua opposizione alla linea ernestina, guidata da Giovanni Federico I a cui il Sacro Romano Impero aveva promesso l'elettorato sassone, ora nelle mani di
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. Per l'occasione, Federico venne promosso Maggior Generale dell'esercito prussiano. Anche Vittoria aveva ricevuto una educazione liberale e condivideva le opinioni del marito; tra i due era anzi la figura dominante
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Nei primi decenni del Duecento i Ghibellini erano protetti dall'imperatore Federico II, mentre per i Guelfi la tutela politica era meno definita. I Ghibellini fiorentini misero a segno una prima vittoria con la cacciata nel giugno del
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Con lo scopo di prestare aiuto agli alleati sassoni, gli austriaci inviarono un corpo di spedizione guidato dal feldmaresciallo Maximilian Ulysses Browne, che tuttavia venne intercettato dalle truppe di Federico nei pressi della cittadina di Lobositz (in
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Quest'ultimo viene riportato al castello e racconta di aver trovato la spada compagna dell'elmo che prediceva un pericolo per sua figlia. Manfredi propone a Federico la mano di Matilda in cambio di quella di Isabella e il marchese, affascinato da Matilda, acconsente, per poi cambiare idea a causa dell'apparizione di uno scheletro. Nel salone viene vista di nuovo la mano di un
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), don Federico Emanuel, intraprese alcuni lavori di manutenzione ebbe l'idea, per raccogliere i fondi necessari, di mettere in vendita gli antichi manoscritti musicali che possedeva la biblioteca del Collegio. Al fine di conoscere il prezzo da proporre agli
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in cambio del suo aiuto. Il duca Federico Francesco fu quindi il primo membro della Confederazione ad abbandonare la causa di Napoleone, al quale egli aveva pure inviato un contingente delle proprie armate. Nelle successive
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(si ricordano Antonio e i figli Federico e Lucio), Bartolomeo e Francesco Piatti (la cui bottega si trovava nell'omonima via), i fratelli Francesco e Gabriele da Merate, Giovanni Pietro e Vincenzo Figini, Giovanni Pietro e Geronimo Bizzozzero, Bernardino e Jacopo Cantoni, Francesco e Giovanni Jacopo da Vimercate, Giovanni Gariboldi, Galeazzo da Verderio, Ambrogio dell'Acqua, Marco de' Lemidi, Jacopo da Cannobio (detto Bichignola), Pietro Caimi, Balzarino da Trezzo, Carlo Porro e Giovanni Antonio Biancardi e molti altri, quasi tutti concentrati tra le parrocchie di
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, e quella orientale, guidata dal patriarca Manuele II nel tentativo di risolvere le divergenze teologiche e soprattutto politiche, fu proprio la vicinanza tra Giovanni III e Federico II uno dei motivi che indussero la Santa Sede a interrompere le trattative prima ancora che fossero sostanzialmente discusse le questioni teologiche in merito alla clausola del
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. Carlo VI ottenne quindi che il Leszczynski non salisse sul trono polacco, il quale fu invece occupato da Federico Augusto di Sassonia che divenne re col nome di Augusto III. Carlo VI ottenne la compensazione della perdita della Lorena con la cessione del
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Eustachio fratello di Federico II marchese di Saluzzo prende possesso della Valle Grana, dopo la sua morte, suo figlio Costanzo prende possesso del feudo di Valgrana dando inizio alla dinastia dei Saluzzo di Valgrana. Nel
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dopo essere stato sconfitto e catturato dall'Imperatore, dal momento che aveva sostenuto la chiesa protestante. Giovanni Federico venne rilasciato e costretto a mantenere soltanto il titolo di Duca di Sassonia nell'area successivamente ridotta alla sola
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, vendette i suoi diritti sul ducato di Schleswig-Holstein alla Danimarca, in osservanza del trattato di Londra, per tornare poi sui suoi passi in favore del figlio Federico Augusto. Cristiano era cognato del re
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; il castello sorge su un incantevole promontorio roccioso a picco sul mare, delimitato dalle antiche mura di cinta che racchiudono un parco di alberi ad alto fusto. La sua fondazione risale al XI secolo, l'antico nucleo centrale risale al periodo normanno, in seguito divenne reggia alla magnifica corte di Federico II e di
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di Sora Giuseppe Colucci massimo funzionario borbonico del distretto, che fu nominato presidente del nuovo organismo democratico; inoltre Francesco Loffredo di Sora, Lorenzo Iacovelli di Picinisco, Giuseppe M. Polsinelli di Arpino, Alessandro Ferrari di Sora, Gaetano Pelagalli di Aquino, Federico Iucci di Cassino e Calcagni di Arce.
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assassinato, e promise di revocare la decisione solo se Arnaldo fosse stato espulso ed ucciso. Il fuggiasco venne catturato e consegnato a Federico Barbarossa, giunto a Roma per l'incoronazione. Arnaldo venne condannato dal tribunale ecclesiastico, il suo corpo arso sul
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si trovava in mezzo al territorio controllato dall'imperatore Federico II, che era Re di Sicilia e di Gerusalemme per parte di madre e Re d'Italia e di Germania; sostenere le ragioni dei Comuni significava semplicemente tentare di contenere il pericolo del potere imperiale rispetto al potere temporale del papato. Nel mese di marzo
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Arapetrianni, Aringo, Brusciano, Carriafuni, Case del Forno, Case Federico, Case Tocci, Cercucce, Collaralli, Collegiudeo (Radicaro), Collemazzolino, Colle Sambuco, Corso, Fagge, Fontefredda (disabitata), Gamagna,
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Le condizioni stabilite dal trattato stipulato da Federico II con la Gran Bretagna erano piuttosto favorevoli per il Langravio: in primo luogo veniva conclusa una vera alleanza difensiva tra i due stati, inoltre le truppe dell'Assia avrebbero mantenuto la propria organizzazione e le proprie uniformi, sarebbero stati comandati dai propri generali e ufficiali e avrebbero avuto a disposizione un proprio ospedale da campo
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Le marce di trasferimento dei reparti di Anhalt e Zerbst furono intralciate anche dal rifiuto di Federico II di permettere il passaggio dei soldati attraverso il territorio prussiano; il sovrano riteneva pericoloso privare di ottimi soldati le difese della Germania e sprecare quelle truppe in America, inoltre simpatizzava per i coloni e intendeva intralciare per motivi di alta politica europea i piani della Gran Bretagna.
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, che divenne ammiraglio della flotta alleata anti-siciliana e alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli
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, sultano d'Egitto, contro tutti i suoi nemici di qualsiasi religione. Questi trattati e i sospetti sulle ambizioni di Federico nella regione lo fecero diventare un pericolo agli occhi del papato e quindi fu costretto a fare immediato ritorno presso le sue terre quando papa Gregorio IX indisse
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venne dotato, su intuizione del cavalier Federico Guarini e del tenente Gennaro Loiacono, di una struttura teatrale destinata a sostituire l'obsoleto teatro San Salvatore. La cosiddetta Sala Olimpica era considerata l'unico esemplare aquilano di architettura autenticamente
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si intendeva tutta l'Italia del sud). Possiamo presumere la sua provenienza dal sud anche dalla possibile formazione nella scuola foggiana di architettura e scultura di Federico II che nel Duecento fu un centro importante a livello europeo per l'introduzione di nuovi moduli stilistici protorinascimentali, che rivoluzionarono l'arte in Toscana
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Temendo che la forza e il prestigio legati il possesso del ducato di Sassonia potessero far emergere un nuovo rivale per il trono, Federico Barbarossa decise suddividere la Sassonia in territori minori che concesse ai propri alleati, tra i quali spiccavano
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. Uno di questi eventi fu appunto la battaglia di Legnano, dove le truppe italiane della Lega Lombarda sconfissero le armate tedesche del Sacro Romano Impero, ponendo fine al sogno egemonico dell'imperatore teutonico Federico Barbarossa sull'
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aveva portato a delle tensioni al confine prussiano-hannoveriano, che addirittura portarono alla mobilitazione di truppe nelle rispettive aree. Del resto anche i negoziati di matrimonio tra il principe id Galles e la figlia di Federico Guglielmo,
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Giorgio alla fine di tutte queste problematiche, prese la decisione di bandire il principe e la sua famiglia dalla corte reale, come pure aveva fatto suo padre con lui, concedendo comunque a Federico di mantenere la custodia dei suoi figli.
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Testi di: Fabrizio Benente, Federico Andreazzoli, Monica Baldassarri, Roberto Codovilla, Marzia Dentone, Gian Battista Garbarino, Sara Lassa, Alexander Parise, Fabrizio Pastorino, Nadia Piombo, Eliana M. Vecchi, Daniele Calcagno, Loris Jacopo Bononi, Alessandro Soddu, Alessio Zoppi, Roberto Ricci.
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Una leggenda popolare narra che a quei tempi una galleria sotterranea mettesse in comunicazione San Giorgio su Legnano al castello Visconteo di Legnano e che per questo cunicolo Federico Barbarossa fosse riuscito a fuggire e a salvarsi dopo la sconfitta
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Federico non aveva firmato lo statuto, mentre il suo successore, Cristiano IX, una volta ottenuto il trono, procedette a firmare immediatamente il documento. L'opposizione tedesca alla scelta di Cristiano fu immediatamente molto violenta, in quanto si riteneva che Federico avrebbe proceduto invece, qualora fosse rimasto in vita, a favorire l'annessione alla
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Sfruttando la prerogativa, concessa da Federico I, di adottare lo strumento della Lega per ragioni di difesa, alcuni comuni decisero di costituire una seconda Lega Lombarda. Dopo mesi di trattative segrete, favorite da
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La commissione era composta da Federico C. Oexle, Francesco Zucchelli, Lazzaro Sacerdoti, Antonio Fracanoni e Giuseppe M. Reali. Soprattutto il primo e l'ultimo furono molto attivi nell'impresa negli anni successivi.
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Giuseppe II venne surclassato con le sue armate e presto circondato, ma Federico scelse di non continuare i combattimenti per il numero consistente delle posizioni d'artiglieria austriache poste lungo il fiume Elba.
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, stampata dal tipografo Giovanni di Simone e dedicata a Carlo di Borbone. Frutto dell'esperienza maturata nella battaglia di Velletri, l'opera gli valse le lodi da parte di Luigi XV di Francia, del Maresciallo di Sassonia e di Federico II; tutte le truppe spagnole, inoltre, fecero propri gli esercizi prescritti dal Principe.
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avviene una mossa politica di Federico II atta a unificare le varie forme di amministrazioni locali, dissolvere le diverse autonomie e i privilegi concessi dai suoi predecessori e nel contempo ripristinare l'
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Oggi del nucleo originario di decorazionmi dell'antico arredo del palazzo restano solo l'Alcova di Federico, ritrovata nei depositi del palazzo e ricostruita, qualche arazzo e quattordici, su ventotto,
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Federico Guglielmo desiderava che i suoi figli e figlie non venissero educati con i trattamenti riservati ai regnanti, ma a quelli del popolo. Non voleva che anche suo figlio perdesse tempo con il latino e la storia antica - tutta roba superata che non serviva a niente nel mondo moderno - o con il francese e la
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, dottrina che egli odiava. Ciononostante, sebbene Federico non si interessasse mai della religione, l'unica questione religiosa che in qualche modo lo appassionava era proprio la dottrina della predestinazione.
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Secondo altri invece queste voci sarebbero da imputare a problemi fisici di Federico, come un'operazione ai genitali subita da giovane a causa forse di una malattia, che gli avrebbero impedito di consumare il matrimonio.
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Un esercito di austriaci e sassoni comandato dal principe di Lorena, di cui Federico aveva poca stima, si mosse a rioccupare la regione. Federico aveva previsto in buona misura le manovre avversarie e si mosse per attaccare di sorpresa il contingente sassone a
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Malgrado le sconfitte, Maria Teresa non intendeva accettare la perdita della Slesia e manovrava per isolare Federico da Francia e Russia. A tali manovre diplomatiche Federico rispose invadendo con due colonne la Sassonia, alleata degli Asburgo, e puntando verso la capitale Dresda. Poco lontano da essa, a
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, seguendo D'Elia e Bignami, Federico Alfieri, Gianfranco Mattacchini, Adriano Roccazzella, Rosaria Roppoli, Paolo Zambianchi, Roberto Rosso, Liviana Tosi, Susanna Ronconi, Sergio Segio, Paolo Cornaglia, detenuti nel carcere di
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Pseudonimo di Francesco Maurizio Guido. Pioniere del cartone animato italiano. Nasce ad Alassio, in Liguria. Dopo avere lavorato ancora diciottenne alla Macco Film di Roma con Carlo e Vittorio Cossio, e con Federico Fellini al cortometraggio
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dalle accademie prussiane e, in seguito, tedesche. In onore della vittoria fu inoltre composta (secondo alcuni dallo stesso Federico il Grande, anche se non vi sono riscontri che lo attestino con precisione) la
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, simboleggiate da figure femminili su troni, che erano composti fortemente scorciati dal basso, al culmine di gradini in uno spazio che continuava idealmente da un dipinto all'altro. Le Arti erano ritratte nell'atto di consegnare le loro insegne a Federico e a vari personaggi di corte, investendoli come ideali
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, principe consorte della regina Vittoria e, proprio in onore dell'augusto defunto, il nuovo principe venne battezzato coi nomi di Alberto Federico Arturo Giorgio alla chiesa di Santa Maddalena presso
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Al contrario il futuro Giorgio III ebbe un profondo rapporto con il padre Federico, il quale si dimostrava molto liberale nei confronti dei figli, spingendoli a sviluppare le loro inclinazioni naturali
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di Catania, elesse re di Sicilia Federico disconoscendo Giacomo. Il piano di alleanze fu stravolto: da quel momento i siciliani continuarono la lotta sotto la reggenza di Federico, sia contro gli Angioini sia contro gli aragonesi di
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Simone Peruzzo, Marco Bernardi, Roberto Cavazzana, Samuele Dal Bello, Mauro Dalla Palma, Luca Grando, Eleonora Perin, Roberto Piovan, Andrea Rizzolo, Federico Rossetto, Diego Ruaro, Marco Siragusa, Piergiorgio Sonato e Lauro Trevisan,
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Quando lo Stato uccide. Dalla condanna dei tutori della legge dopo la macellazione messicana della scuola Diaz di Genova alla morte di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi, Gabriele Sandri e Stefano Cucchi. Un'indagine senza pregiudizi sul grave problema della violenza delle forze di polizia
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Animato quindi dal timore del sostegno britannico (e di conseguenza dei vari staterelli tedeschi) all'attacco austro-russo che riteneva in preparazione da tempo, Federico II prese la palla al balzo. Ponendosi come campione della pace, propose al governo britannico la neutralizzazione degli stati tedeschi e la difesa dello status-quo, chiedendo unicamente di escludere i
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. Le perdite furono tuttavia pesanti e ad un certo punto Federico aveva dato la battaglia per persa, ritirandosi dalla linea dei combattimenti, come aveva fatto agli esordi della sua carriera di comandante sul campo a
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i due fratelli Marc'Antonio e Federico si accordano per la divisione delle due contee, dei feudi e dei beni familiari: a Federico fu assegnata la Contea di Bobbio con le saline, le signorie ed i feudi di
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Alla scuola siciliana segue un periodo di stagnazione culturale, che non viene aiutata dai governanti: gli angioini non hanno lo stesso interesse di Federico II per l'isola e la cultura non viene promossa. Nel
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Questa benevolenza di Carlo Federico verso la causa cattolica era essenzialmente dovuta a due fattori: il primo era certamente una naturale propensione di Carlo Federico a convertirsi al cattolicesimo, mai attuata e mai dichiarata, ma sempre presente nella sua vita e ricordata da alcuni scrittori d'epoca, oltre al fatto che dal
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contro l'operato e gli intenti di Carlo Federico, evidenziando il rischio di una totale soppressione delle organizzazioni cattoliche a favore di quelle protestanti. A questo punto venne eletto un legale rappresentante dell'opposizione cattolica che era un membro della
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aderirono entrambi alla Confederazione del Reno voluta da Napoleone. Il principe Federico Augusto, membro della casata principale di Nassau, ricevette il titolo di duca sovrano di Nassau, mentre Federico Guglielmo ottenne il titolo di principe sovrano di Nassau. Su pressione di
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A funzionare era soprattutto l'industria per la lavorazione di prosciutti molto richiesti, a cura di nomi di antica generazione come Nicola Colarusso, Stefano La Verde, Michelangelo Ciarcia, Saverio Ciarcia, Fiore Nardone, Antonio De Roma, Francesco Addonizio, Carmine Addonizio, Federico Nardone.
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) e che non nutriva per lui alcuna simpatia. Il motivo della sostituzione stava nel fatto che il Caprara non andava appunto d'accordo con Federico Augusto I. La sua nomina fu caldamente raccomandata dal feldmaresciallo conte
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(anticamente la Strada Maggiore, che da Porta Paganica, presso il castello cinquecentesco, da nord porta a Piazza Duomo), il corso Federico II, che da Piazza Duomo a sud portava a Porta Napoli, e poi le due vie trasversali di corso Umberto I a ovest, che attraversa i due rioni San Pietro e Santa Maria, diventando poi via Andrea Bafile e via Roma fino a Porta Barete, che incrociandosi al corso Vittorio Emanuele presso il
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: da sin. Federico.Fellini con la moglie Giulietta.Masina, Carla Del Poggio con il marito Alberto Lattuada, rispettivamente co -sceneggiatore, interpreti femminili e regista del film: le due coppie avevano, alla fine degli anni Quaranta, una amichevole frequentazione anche nella vita privata
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, su esplicito desiderio del principe ereditario, Federico Guglielmo, che aveva combattuto con lui come volontario, gli venne conferito il titolo di Feldmaresciallo. Poco prima di quest'onorificenza, infatti, aveva eseguito un
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, Mino Taveri, Carlo Mancini, Federico Russo, Elena Di Cioccio, Filippo Firli, Silvio Sarta, Carlo Elli, Chiara Papanicolau, Luciano Pazzaglia, Alessandro Antinelli, Charlie Gnocchi, Joe Violanti (Sergio Violanti), Max Pagani, Mauro Casciari, Corrado Cadeddu (ex Corrado Gentile), Beppe De Falco, Francesco Allegretti, Valerio Staffelli, Mino Taveri,
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DOMINUS FEDERICUS VALIGNANUS PATRICIUS ROMANUS AC TEATINUS MARCHIO CEPAGATTI DOMINUS TURRIS VETERIS ET CASANOVAE A PROGENITORE DROGONE EX COMITIBUS LORITELLI NORMANNIS CASTRI VALIGNANI XXI TOPARCHA HAS AEDES A FEDERICO CONSTRUCTAS POMARIIS VIRIDIS ORNATAS CUNCTIS ADVERSANTIIS DIVINAE PROVIDENZIA DE FORTUNAE PEREIDIA VELUT TROPHAEUM EREXIT MDCCXLIII
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(che circa coincide con il suo luogo di nascita) e quando il Federico rimane ferito in un assedio Baudolino gli parla della lettera del Prete Giovanni, ma durante una missione di spionaggio di Baudolino per conto dell'impero, fa amicizia con il monaco Zosimo, che ruba l'idea della lettera del Prete Giovanni, facendola recapitare per primo a
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guidata da Federico, (a cui aderiscono Baudolino, il Poeta, Abdul, Borone, Kyot, Solomon, e i suoi amici di Alessandria: il Porcelli, il Cuttica, Aleramo Scaccabarozzi, detto il Ciula, Colandrino, fratello della defunta sposa di Baudolino, e il Boidi). la crociata procede seguendo come filo conduttore la ricerca della mitica terra del
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in stile neoclassico sopra il monastero di San Michele, e altre abitazioni eclettiche e razionaliste, come l'ex Casa del Balilla, la chiesa di Cristo Re, la Casa della Giovane Italiana, l'Albergo del Parco, la villa pubblica col Monumento ai caduti, risalendo sino all'ingresso del Corso Federico II, dove si trovano il Palazzo dell'INPS, e presso Piazza San Marco le due chiese di San Marco di Pianola e il complesso di Sant'Agostino, col Palazzo del Governo, ricavato dal monastero.
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Nei primi giorni d'assedio Federico fece confinare in una parte di Vittoria i soldati anconetani, altri furono impiccati a tradimento fuori dalle mura di Cremona, altri ancora riuscirono a disertare ed entrare a Parma. L'imperatore temeva infatti che in sua assenza, gli anconetani avrebbero potuto ribellarsi facendogli perdere il controllo sulla Marca d'Ancona. Furono giustiziati anche alcuni parmigiani, sospettati di tradimento, tra cui l'intimo amico
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, stanziatosi poco distante da Coccorone. I Falchi scelsero Coccorone per posarsi, preferendolo alle campagne circostanti, e gli abitanti del Paese presero i falchi per riportarli a Federico II, con la richiesta di non attaccare il loro paese. Questi, acconsentendo, decise di ribattezzare Coccorone col nome di MonteFalco.
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, consegnando praticamente l'intero est della Francia ai prussiani. Gli effetti della resa apparirono subito dirompenti: Federico Carlo di Prussia e la sua II armata furono liberi di affrettarsi verso la
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che Ruggero di Lauria, che divenne ammiraglio della flotta alleata antisiciliana ed alla fine anche la regina madre Costanza dovette abbandonare il figlio prediletto Federico e raggiungere Giacomo a Roma. Giacomo intervenne, a fianco degli
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, rimane da chiarire questo nuovo ruolo che gli venne attribuito dal duca Federico forse per la competenza tecnica dimostrata nelle prime raccolte di disegni di macchine e architetture militari, compilate e presentate al Duca da Francesco di Giorgio, che dettero poi vita al famoso
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. La loro presenza, probabilmente non decisiva nella stesura di quanto proclamato dal sovrano, fu comunque importante dal punto di vista formale in quanto il potere di Federico veniva riconosciuto non come potere regio, ma come potere imperiale
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Per il merito di avere riportato in vita, sia con repertorio che con episodi abilmente ricreati non solo il mito del grande Fellini in Che strano chiamarsi Federico ma con un florilegio di immagini di suoi film che da oggi sono un felice contributo alla conoscenza diretta della sua arte.
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, del Ducato di Tessaglia. In quell'anno fu conquistata dall'infante Alfonso Federico d'Aragona appartenente al ramo cadetto della casa d'Aragona di Sicilia, che per l'occasione si avvalse di truppe mercenarie
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e vengono somministrati dall'analista secondo un preciso ordine che ripercorre lo sviluppo naturale dell'uomo ovvero in senso cranio-caudale (dall'alto verso il basso). La sistematizzazione della metodologia, che pone particolare attenzione agli aspetti neurovegetativi, si deve a Federico Navarro che ne ricevette incarico dall'allievo di Reich,
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Una lapide in corrispondenza di un accesso a un cortile riporta la data di inizio dei lavori, nel tredicesimo anno dell'impero di Federico II (IAM NATI XRISTI DOMINI ANNIS MILLE DUECENTIS / CUM TRIGINTA TRIBUS FEDERICI CESARIS ANNO / IMPERII TRINO DENO IERUSALEMQUE OCTAVO REGNI / CUM MENSIS IVNII AC INDICCIO SEXTA FORET OPUS / HOC HINC SURGERE CEPIT.)
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In breve riuscirono ad accordarsi: dovevano essere scambiati i prigionieri e le fortezze di Monselice, Este, Montagnana e Castelbaldo sarebbero state dello scaligero fino a quando Federico d'Austria non avesse emesso la sua decisione, mentre Cittadella tornava a Padova e Bassano a Vicenza (e quindi a Cangrande), ed Asolo e Montebelluna a Enrico di Gorizia. Il trattato di pace venne firmato alla fine dell'ottobre
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. La loro missione era mettersi in contatto con i baroni pugliesi e, se Federico fosse stato ancora in Italia, cercare di incontrarlo e chiedergli se avrebbe appoggiato l'impero bizantino contro il regno di Sicilia. Appena i due generali arrivarono in Italia vennero a sapere che Federico si trovava ad
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L'Imperatore germanico era disposto a schierarsi coi bizantini, ma i suoi baroni si rifiutavano di continuare la campagna in Italia. Il clima assai caldo aveva fiaccato le truppe, afflitte da un gran numero di insetti cui non erano abituate e da varie malattie che le avevano colpite. Federico con rammarico si vide costretto a dire di no ai due inviati bizantini
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. Ma alla fine Federico prevalse in quasi tutti i conflitti sopravvivendo ai suoi avversari e, qualche volta, ereditandone i domini, come nei casi di suo nipote Ladislao, da cui ricevette la Bassa Austria (
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, e dopo la sua morte lo divenne Federico Guglielmo. Ma, stante l'antipatia di Federico II per il fratello, la cui condotta appariva indegna agli occhi del re, l'appellativo dell'erede al trono della casa di Prussia era stato modificato: soltanto il figlio maggiore di un sovrano regnante avrebbe potuto fregiarsi del titolo di principe ereditario, mentre l'erede al trono non discendente in linea retta del re doveva accontentarsi di quello di principe di Prussia. La norma rimase in vigore fino all'abolizione della
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Ultimo aggiornamento pagina:
08 Giugno 2021
16:01:07