CENTROHD - Huge Dictionaries

HOME >> F >> FI >> FIL

Frasi che contengono la parola filippo

, comandante dell'armata ducale, aveva da poco lasciato la carica in seguito a dissidi insorti con il duca e fomentati da alcuni suoi detrattori ed era diventato capitano generale dell'esercito della Repubblica di Venezia. Filippo Maria si rivolse pertanto allo Sforza, proponendogli oltre all'indipendenza dagli ordini del luogotenente delle forze ducali,

I sospetti del colpo di Stato ricaddero anche sul duca di Milano in quanto Filippo Maria, di natura misantropo e tendente agli intrighi, si mise d'accordo con Antonio Petrucci (cancelliere di Guinigi) per farlo cadere dal rango di signore di Lucca

Esaminando con attenzione le clausole del trattato, non possiamo non rilevare che, nonostante il conflitto avesse coinvolto tutte le maggiori potenze d'Europa, gli Stati che ricavarono ampliamenti territoriali furono soltanto due, la Prussia e il regno sardo, con un piccolo corollario per Elisabetta Farnese, ormai vedova di Filippo V, la quale, dopo aver sistemato il primogenito Don Carlos con l'assegnazione di

, costruito proprio dal suo successore Carlo I di Spagna. Nel sepolcro si trovano anche la moglie Isabella di Castiglia; la figlia Giovanna la Pazza con suo marito Filippo il Bello e la figlia prediletta di Isabella,

, anche se sia il duca Filippo sia il padre di Amanda obbiettarono a questa proposta; Filippo temeva nello specifico che il principe del Galles avrebbe finito per essere eclissato dal famoso zio (che aveva prestato servizio in India come ultimo

Tale preferenza, da parte del cattolicissimo Filippo, nasceva da motivi strettamente politici: sebbene la giovane Stuarda fosse cresciuta alla corte francese, era promessa al delfino, il futuro Francesco II, e una sua ascesa al trono d'Inghilterra avrebbe portato le isole britanniche interamente nella sfera d'influenza della Francia, con la quale la Spagna era in guerra dall'inizio del secolo (la

del teatro sono esposti il busto di Zeus, anticamente posto nella Villa Garibaldi, il busto dedicato a Luigi Filippo, quello di Luigi Pirandello e numerose targhe, tra le quali quelle testimonianti la decisione del senato agrigentino di edificare il teatro e quella di intitolarlo alla Regina Margherita. Altre targhe ricordano l'intitolazione del

, secondo quanto risultato dalla suddivisione territoriale che Carlo V aveva voluto all'atto della sua abdicazione, per cui questi domini erano passati al suo figlio primogenito Filippo II, il quale, nel

, divenne chiaro che ella non avrebbe mantenuto le promesse fatte e dopo che alcune ribellioni minori fallirono, molti calvinisti e luterani entrarono nei Paesi Bassi. A questa notizia Filippo II fece sapere che avrebbe mandato il proprio generale d'esercito

A mezzogiorno i deputati si riunirono ancora a Palazzo Borbone: tranne uno, devoto a Carlo X, e pochi favorevoli alla repubblica, tutti gli altri erano per Luigi Filippo; l'unico problema per loro era se considerarlo luogotenente generale del regno o re a tutti gli effetti. Venne scelta la proposizione redatta da

, ma soprattutto mostrarono delle ambizioni espansionistiche completamente nuove, che portarono la Francia a intervenire direttamente nella questioni della politica mediterranea. Con Filippo III ci fu un ulteriore ampliamento del dominio: dei quattro grandi feudi rimasti al di fuori del dominio reale, solo la

A conclusione della contesa con i Colonna, i due porporati, come sopra accennato, dovettero riparare in Francia sotto la protezione di Filippo il Bello, e i loro beni furono confiscati e divisi tra un ramo dei Colonna vicino al papa

). Questa alleanza contrastava con i desideri del Papa che, da un lato, intendeva sottrarre la Chiesa francese al controllo di re Filippo e, dall'altro, temeva fortemente una ripresa delle mire dell'imperatore tedesco sull'Italia, mire che erano cessate con la fine della

promossa dall'Olivares per risolvere i problemi di Filippo IV con i banchieri genovesi (che negli ultimi anni si erano dimostrati poco cooperativi con il fallimentare regno di Spagna, non sentendosi sicuri nei prestiti e negli investimenti nei confronti di una potenza ormai palesemente in decadenza), dichiarando quindi la bancarotta di stato.

, Filippo comprese come la sua politica a favore della marina si era infine dimostrata vincente con la crisi della flotta olandese dopo gli scontri, oltre a provvedere un valido aiuto contro le invasioni delle marine inglese e francese.

e altri distinti drammaturghi. Filippo fu anche un applaudito commediografo. Il teatro di corte utilizzava una prospettiva scenica d'ultima generazione proveniente dall'Italia e non in uso per il teatro commerciale dell'epoca (molti scrittori legarono l'illusione di questo teatro barocco con l'illusione del potere del re).

e poco dopo avrebbe esalato l'ultimo respiro. Erano le due del mattino. Il suo corpo fu immediatamente imbalsamato e sepolto sotto l'altare della piccola Chiesa di Yuste. Sedici anni dopo la sua salma fu traslata dal figlio Filippo nel

Il Gruen ritiene che le motivazioni complessive che portarono Roma ad intervenire direttamente furono: l'odio verso Filippo; il fatto di voler prevenire una possibile coalizione di stati, difficile poi da sconfiggere; il desiderio di ripristinare la propria reputazione, non del tutto emersa nel corso del primo conflitto, dove Roma di fatto non era stata coinvolta che marginalmente.

, figlia di Filippo Guglielmo, conte palatino di Neuburg. Il matrimonio fu prettamente politico dal momento che tra le sorelle di Maria Sofia vi erano Eleonora Maddalena, terza moglie dell'imperatore

Filippo IV, ottenuto l'avallo dell'inquisitore di Francia Guillaume de Paris (suo confessore privato), fece redigere un ordine di arresto a carico di tutti i templari presenti nel Regno di Francia a decorrere dal

Come pregavano i Monaci guerrieri nelle carceri di Filippo il Bello. Le carte originali del processo ai Templari rinvenute nell'Archivio Segreto Vaticano dimostrano l'infondatezza delle accuse di eresia

contro presunti esponent dei Libri di cui oggi a capo ci sarebbe Filippo Chirico, marito della figlia di Pasquale Libri. L'operazione vede gli arrestati accusati di estorsione e registra un controllo pervasivo sul quartiere

In secondo luogo, dal momento che Larissa controllava le principali rotte nord-sud tra la Macedonia e la Tessaglia, relazioni amichevoli con gli Alevadi lo avrebbero aiutato a proteggere la Macedonia e avrebbero dato a Filippo accesso al resto della Grecia.

e controllava l'unico punto di attraversamento sul corso inferiore del fiume, e quindi l'accesso da e verso la Tracia. L'espansione del suo regno verso est necessitava pertanto che Filippo potesse avere il controllo su Anfipoli.

Gli ateniesi, forse ancora sperando di ricevere Anfipoli se avessero permesso a Filippo di prendere Pidna, non sembra abbiano cercato di intervenire (o potrebbero non essere stati in grado di farlo).

chiedendo formalmente ai Tessali di unirsi a lui nella guerra contro i Focesi; i Tessali, anche se delusi dal risultato di Filippo l'anno precedente, realisticamente avevano poca scelta se volevano evitare di essere conquistati dall'esercito di Onomarco.

Dal punto di vista di Filippo, dopo aver ottenuto il controllo di Anfipoli, avrebbe potuto operare nel Mar Egeo settentrionale senza ostacoli, soprattutto facendo una campagna durante il periodo in cui soffiava il

Quando l'ambasciata giunse da Filippo, con Demostene e Eschine quali componenti, fu piuttosto sorpresa di trovare ambasciate di tutti i principali combattenti della guerra sacra, convenute al fine di discutere una soluzione alla guerra.

I Tebani e i Tessali gli chiesero di prende la direzione della Grecia e di punire la Focide; al contrario, i Focesi, sostenuti dagli Spartani e dagli Ateniesi, pregarono Filippo di non attaccare la Focide.

Le condizioni imposte ai Focesi erano molto dure, ma realisticamente Filippo non aveva altra scelta che imporre tali sanzioni; aveva bisogno del sostegno dei Tessali (nemici giurati della Focide), e non poteva rischiare di perdere il prestigio che aveva ottenuto con la sua condotta religiosa durante la guerra.

Filippo intendeva senza dubbio risolvere la guerra, prima ancora che i Tessali e i Tebani chiedessero che fosse lui a farlo, e le condizioni alle quali venne conclusa la guerra fossero presumibilmente quelle che avrebbe voluto; giungere a una pace separata con Atene era un vantaggio.

Demostene credeva che i successi di Filippo erano tutti dovuti alla sua corruzione e alla corruzione dei Greci, una visione che, anche se non ci sono prove, divenne luogo comune fino ad essere riesaminata dagli storici moderni.

Le motivazioni di Filippo erano chiare come sempre; Cawkwell suggerisce che, dal momento che era ormai in guerra con Atene, decise di andare direttamente alla radice del problema, piuttosto che essere bloccato a Bisanzio.

Svariate Biblioteche ecclesiastiche (Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri, Convento di Monteripido, Monastero Beata Colomba, Monastero di S. Pietro, Museo Capitolare, Oasis Padri Cappuccini, S. Basilio Seminario Arcivescovile di Montemorcino).

, con la guerra all'orizzonte, tutti i colonnelli proprietari di reggimento ricevettero l'ordine di riunirsi ai loro soldati. Luigi Filippo aveva dato prova di essere un ufficiale modello, mostrando il suo coraggio in due occasioni. La prima, tre giorni dopo la

. Ancora una volta, Luigi Filippo dopo la battaglia ottenne grandi riconoscimenti da Dumouriez; venne quindi richiamato a Parigi per dar conto dello svolgimento della battaglia al governo francese. Nel contempo ebbe anche un incontro con l'allora ministro della giustizia,

Nel Vangelo apocrifo di Filippo, la Sophia viene identificata come la Maria Maddalena, tanto da aver fatto ipotizzare come il Giovanni dell'Ultima cena di Leonardo possa essere Maria Maddalena vista nel concetto gnostico di Sophia e di Spirito Santo

fra Caterina e l'inviato di Filippo II, il duca d'Alba, la cui conclusione era stata tenuta segreta e fu interpretato come un accordo dei due regnanti ai loro danni. I moti iconoclasti dei Fiamminghi e la deludente esperienza di

guidata dai protestanti, anche se il Langravio Filippo d'Assia, suo amico e suocero, era uno dei capi della lega. La causa principale del suo rifiuto fu la sua opposizione alla linea ernestina, guidata da Giovanni Federico I a cui il Sacro Romano Impero aveva promesso l'elettorato sassone, ora nelle mani di

ed alimentando in lui ambizioni di successione che incoraggiarono un atteggiamento spavaldo intollerabile per il lunatico e paranoico Filippo Maria. Infatti il Duca gli tolse ben presto il comando militare e gli diede il

Il Senato veneziano lo aveva da poco riconfermato Comandante supremo delle truppe veneziane, ma da qualche tempo qualcosa risuonava falso nel suo comportamento e dentro al Senato molti pensavano che il duca di Milano Filippo Maria Visconti gli avesse offerto qualche signoria in compenso al tradimento della Repubblica di Venezia. La vigilanza ordinata dal

Piazza Garibaldi (piazza Maggiore), caratterizzata da planimetria rettangolare, con uno spicchio dell'acquedotto medievale e una fontana monumentale sul versante opposto, coronato dalle chiese di San Filippo Neri e San Rocco.

. Secondo Aristotele, infine, Pausania era un amante di Filippo, e avrebbe ucciso il re per vendicarsi di violenze sessuali a lui inflitte da parte dei seguaci di Attalo, zio della nuova moglie di Filippo, e non convenientemente punite dal sovrano.

inviati dal re persiano; questi chiedevano la pace e il riscatto dei prigionieri. Gli ambasciatori erano accompagnati da una lettera con la quale si ricordava ad Alessandro che, ai tempi del padre Filippo, la Macedonia e la Persia erano state alleate e furono i Macedoni a infrangere per primi tale alleanza.

Nella frazione Pogerola, attigua al santuario della Madonna della Grazia, seicentesca ed in passato sede di una congrega. Conserva un trittico settecentesco raffigurante la Madonna tra i Santi Domenico e Filippo e due statue lignee della Madonna e di San Rocco.

(che divenne re di Spagna con il nome di Filippo II), ma questo significava in pratica cedere la corona dell'Inghilterra in mano agli Asburgo subito dopo le nozze. I consiglieri erano in disaccordo su questa scelta (e lo sarebbe stato anche il popolo)

, temperamento che invece contrastava fortemente con quello dei due figli maschi del Manzoni, Enrico e Filippo. Questi fattori spinsero l'anziano scrittore ad accentuare quel sentimento paterno nei confronti del figliastro

, che convinsero Filippo Maria Visconti a persuadere Alfonso d'Aragona a ritirare le truppe. A settembre Visconti e Sforza si pacificarono, entrando nell'alleanza con Venezia e Firenze che comprendeva anche gli Stati malatestiani

per spiegare le ragioni di tale scelta tardiva. Vaggia gli diede sei figli: cinque maschi (Pietro Paolo, Giovanni Battista, Jacopo, Giovanni Francesco e Filippo) e una femmina (Lucrezia). Tutti i maschi intrapresero la carriera ecclesiastica, ad eccezione di Jacopo, che, dopo esser divenuto un insigne studioso, fu impiccato a Firenze nel

e sotto ricatto riesce a farsi dire il nascondiglio di Rosy, ma gli spara ugualmente; in fin di vita riesce a comunicare alla Duomo il luogo dove si nasconde Rosy. Rosy propone uno scambio al Catanese, la lista in cambio della sua vita, questi accetta. Arriva la DUOMO e inizia una sparatoria, rimaste sole in un capannone Rosy propone a Claudia di collaborare, fingendosi quest'ultima un ostaggio, per trovare il piccolo Leonardo, rapito nel frattempo da Filippo De Silva. Rosy viene quindi aiutata da Claudia nell'intento di ritrovare la lista da consegnare a De Silva in cambio di suo figlio, inizia quindi una corsa verso

. Quando Filippo aveva due anni, suo padre divenne re. Tuttavia, il giovane rimase nell'ombra per vari anni, a causa del fratello maggiore Luigi, che doveva diventare re. Tuttavia, quest'ultimo fu trovato morto. La colpa fu data ad uno dei tutori dello stesso piccolo Filippo,

che si unificarono al regno di Filippo con il risultato di un vasto regno. Durante la vita di sua moglie e dei loro tre figli, queste terre entrarono a tal punto nell'intreccio degli affari reali, che alla morte di Giovanna, non essendo Filippo suo erede, furono scambiate da quest'ultimo con la titolare di diritto,

Durante la battaglia Attalo rimase separato dalla propria flotta e inseguito da Filippo, e fu costretto a far spiaggiare le proprie tre navi, sfuggendo per poco alla cattura spargendo i tesori reali sulle navi abbandonate e inducendo i suoi inseguitori ad interrompere la caccia per raccogliere i tesori.

D'Ouessant s'intromise nella faccenda e si rivolse al re Luigi XVI per persuaderlo che, per quanto persona preziosa e valorosa, Luigi Filippo avrebbe meglio servito la patria nell'esercito di terra. Per questo motivo il duca fu esonerato dal prestare servizio nella marina militare e come compensazione fu nominato

Luigi XIV era ancora in vita quando sorsero i primi scontri tra due fazioni avverse: quella composta dalla Maintenon, dal duca del Maine e dal conte di Tolosa, e quella di Filippo. Quest'ultimo godeva dell'appoggio dell'

un fidato canonico della cattedrale, certo Giacomo Vignosi. Questi avrebbe dovuto cercare di opporsi con ogni mezzo all'azione promossa da Filippo Casaloldi al fine di ottenere dall'amministrazione pontificia il riconoscimento dei suoi diritti

), a Palermo Pietro Zullino fu informato che, in un trafiletto di un giornale locale, c'era la notizia che una ragazza siciliana, sequestrata da un ammiratore, aveva rifiutato il matrimonio riparatore che avrebbe estinto il reato di sequestro di persona. I due protagonisti erano Filippo Melodia, un piccolo mafioso locale, e

- forse fatto uccidere dallo stesso Filippo - avvenuta durante una campagna partica. Il regno di Filippo l'Arabo fu breve, ma ricco di eventi, come la celebrazione del millennio di Roma. Dovendo fronteggiare una ribellione delle truppe di

Lo status del Portogallo venne mantenuto sotto i primi due re della dinastia Asburgo, Filippo I e Filippo II. Entrambi i re diedero posizioni di prestigio ai nobili portoghesi nella corte spagnola e lo stesso regno del Portogallo mantenne la legislazione, la moneta e il governo indipendenti. Venne proposto di spostare la capitale a

, Lugli ha anche assegnato i toponimi Blera e Sublupatia rispettivamente a Murgia Catena e a Taverna (tra masseria S. Filippo e masseria S. Pietro). Cionondimeno, il toponimo Murgia Catena definiva un'area molto vasta, tale da non consentire una definizione univoca della stazione della via Appia. Luciano Piepoli, in seguito, sempre basandosi sulle distanze fornite nell'

, Madonna Cava Bufalata, Madonna dell'Alto Oliva, Mamuna, Mandriglie, Matarocco, Messinello, Misilla, Musciuleo, Nasco, Paolini, Pastorella, Pecorume, Perino, Pellegrino, Pispisia, Ponte Fiumarella, Porcospino, Pozzillo, Rakalia, Ranna, Rassameli, Rinazzo, Roccazzello, Salvaggi, San Giuseppe Tafalia, San Nicola, San Silvestro, Sant'Ambrogio, Sant'Anna, Santa Venera, Santi Filippo e Giacomo, San Michele Rifugio, San Leonardo, Santo Padre delle Perriere, Scacciaiazzo, Sinubio, Spagnuola, Stazzone,

Zosimo racconta, infatti, che Filippo, turbato dalle numerose rivolte scoppiate un po' ovunque l'anno precedente, chiese aiuto al Senato per meglio affrontare la situazione, anche accettando di essere deposto, qualora non fossero d'accordo con il suo operato.

di quelle latine, seguendo, bisogna ricordarlo, la politica culturale improntata da Filippo Maria Visconti. Il duca, infatti, fu tra i principali promotori della nascita di una cultura che non si limitasse soltanto al culto del mondo classico, ma che guardasse con attenzione e ammirazione anche alla produzione volgare toscana del XIV secolo

per impedire che dinastie straniere attraverso un'ascendenza femminile potessero ottenere il Trono, sebbene Filippo V avesse ottenuto la corona proprio per via di una discendenza femminile dal ramo degli

e Filippo V allora, timorosi di subire ulteriori perdite territoriali, accettarono un accordo di compromesso che, previo l'obbligo di licenziare Alberoni, riconosceva al principe Carlo la qualifica di erede del

Filippo Brunelleschi era famoso a Firenze, oltre che come artista poliedrico, come possessore di un caratteraccio e di un senso dell'umorismo un po' perverso; una sua burla, giocata ai danni di un povero

Una volta concluso il trattato, la delegazione intraprese il viaggio di ritorno in Macedonia per far sottoscrivere l'accordo a Filippo. Con Senofane partirono anche i cartaginesi Magone, Gisgone e Bostare. Raggiunta la nave ancora in attesa al tempio di Giunone Lacinia, presero il largo.

e da Filippo e Giovanni Ragozzino; al primo si devono i due monumentali angeli posti a capoaltare e i putti ai lati della mensa. Sugli altari laterali sono collocati due grandi dipinti alti tre metri: Un San Francesco di Paola opera di Luigi Montesano e un San Biagio vescovo, di autore ignoto. Di Pasquale Avallone sono i tondi delle cappelle laterali e del transetto raffiguranti i Profeti, realizzati nel

volendo dare a intendere a Filippo, nel pieno della sua forza militare, che anche una grande monarchia all'apparenza prospera e imbattibile poteva essere attaccata, rovesciata e umiliata proprio com'era accaduto a

), poi Filippo pronunciava le sue riflessioni e alla fine invitava tutti a seguirlo per andare a visitare i malati negli ospedali o a praticare esercizi di devozione, come la visita alle sette Chiese.

Filippo, turbato dalle numerose rivolte scoppiate un po' ovunque, chiese aiuto al Senato per meglio affrontare la situazione, anche accettando di essere deposto, qualora non fossero d'accordo con il suo operato.

. Poco dopo, tuttavia, la Macedonia fu invasa dai Dardani e Filippo fu costretto a lasciare parte dell'esercito a svernare in Tessaglia, inviandone un secondo distaccamento a presidiare le frontiere settentrionali

Nel frattempo, Filippo intraprese una spedizione contro gli Illiri conquistando la regione fino alle valli solcate dai fiumi Apsus e Genusus (l'odierno Shkumbini in Albania) che intendeva usare come basi d'appoggio per poter inviare rapidamente rinforzi, una volta che fosse sbarcato in Italia

A questo punto, privi di alleati ma, avendo prevenuto il pericolo di uno sbarco di Filippo in Italia in appoggio ad Annibale, i Romani intrapresero dei negoziati con il re macedone che si conclusero con la

: Perseo, allora, approfittando della momentanea assenza del fratello minore, fece stilare lettere false con le quali fece credere al padre che Demetrio fosse coinvolto in un complotto con Roma per soppiantarlo; Filippo mise a morte Demetrio ma poi venne a sapere degli intrighi del suo figlio primogenito e fu sconvolto dal dolore e dal rimorso

Il lungo regno di Filippo II fu caratterizzato, in Sicilia, dalla continuazione della politica di conflitto con i turchi ed i corsari musulmani. Il pericolo di incursioni fu per tutto il periodo il motivo principale della politica nell'isola, influenzando ogni aspetto dell'amministrazione e giustificando l'alta imposizione fiscale

Approfittando della sua influenza sul pontefice, il re di Francia volle processare e far condannare Bonifacio VIII. I legati di Filippo fecero pressione su Clemente per riaprire le accuse di eresia mosse da

. Vi erano poi degli accordi che la Gran Bretagna aveva stretto in precedenza con la monarchia asburgica in Spagna e che pretendeva ora fossero rispettati anche da Filippo V, come la cessione di Gibilterra e Minorca e un

, di appena due anni. Per pararsi da una possibile unificazione dei troni di Francia e Spagna nelle mani di un solo monarca - e quindi prevenire il collasso dei negoziati di pace - Filippo V venne spinto a scegliere una delle due corone: Luigi XIV era favorevole al piano di lord Oxford che prevedeva che Filippo V abbandonasse l'idea della corona spagnola scegliendo la Francia, concedendo la Spagna e le colonie americane al duca di Savoia. In cambio Filippo avrebbe ricevuto le terre dei Savoia oltre a

Filippo di Borbone veniva riconosciuto legittimo re di Spagna con il nome di Filippo V, ma la sua corona veniva separata da quella di Francia: iniziava la dinastia dei Borbone di Spagna, tuttora insediata sul trono nel paese iberico.

Chiesa parrocchiale di N. Signora Assunta, nota anche come Santa Maria del Castello, progettata dall'architetto Giacomo del Carretto, allievo di Filippo Juvarra, si presenta come due edifici sovrapposti, su modello della Basilica di Assisi. La costruzione inferiore ospita l'oratorio della confraternita dei Disciplinati, in dialetto locale

. Poco dopo Rossane diede alla luce un maschio e Perdicca e i principali comandanti, col consenso di Filippo III, convinsero l'esercito ad accettare che anche il bambino fosse proclamato re, col nome di

, venne istituita dal Re Filippo di Spagna (che intanto era anche diventato Duca di Milano) una apposita commissione internazionale, con la collaborazione diretta del Duca di Mantova e molti illustri e nobili personaggi dell'epoca, allo scopo di redigere delle

). All'interno del nuovo ampliamento, trovarono anche posto le vie San Filippo (l'attuale via Maria Vittoria), le Scuderie del principe di Carignano (attuale via Bogino), via d'Angennes (via Principe Amedeo) e via San Francesco da Paola, ovvero il

Filippo Lippi ebbe una profonda influenza sugli artisti fiorentini successivi, ponendo l'accento soprattutto sulla ricercatezza delle pose con un predominio virtuosistico del contorno. A questa corrente dominante si contrappose, in maniera minoritaria, quella che ricercava l'armonia tra colori limpidi e volumi puri, facente capo a

la figlia di un modesto commerciante napoletano, la diciottenne Rosa De Filippo, da cui ebbe due figli: Domenico (riconosciuto da Scarpetta, ma probabilmente nato da una relazione della moglie con re

che, sperando di succedere al fratello, non era desideroso di vederlo ritornare. Nella speranza di recuperare la corona inglese grazie al sostegno di Filippo, si mise a disposizione del re di Francia nel

Bisogna sottolineare la limitata portata di queste diverse spedizioni. Nonostante i reiterati appelli di Innocenzo III e dei suoi successori, Filippo, troppo occupato dagli affari delle Fiandre e dalle lotte contro Giovanni Senza terra, si era ben guardato dall'intervenire di persona nelle regioni meridionali per mettere fine all'

Negli ultimi anni sono stati pubblicati interessanti strumenti didattici, soprattutto ad opera di due studiosi grecanici Filippo Violi e Filippo Condemi. Il Violi ha inoltre pubblicato l'unica Letteratura esistente sui Greci di Calabria. Altre pubblicazioni letterarie di Filippo Violi riguardano testi antologici e poetici in due volumi dal titolo

). Vista la penuria di rifugi si decise pertanto di ricavarne altri tre al di sotto di alcuni edifici pubblici: le scuole elementari Luigi Cadorna e Filippo Corridoni e la scuola di avviamento professionale Padre Reginaldo Giuliani. Questi rifugi tuttavia si rivelarono inadeguati e comunque poco sicuri.

Festa patronale dei santi apostoli Filippo e Giacomo, il primo maggio. Si celebra con una solenne processione nella quale viene trasportato, oltre la reliquia dei santi, lo stendardo dei santi patroni.

. Giunto a Lucera, avrebbe fatto edificare due chiese: la tradizione locale pretende che siano l'una quella dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo o ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo Maggiore (collocata secondo alcuni storiografi nella zona dell'attuale chiesa parrocchiale di S. Giacomo)

che lo vuole nato nell'ultimo decennio del XII sec. dalla nobile Teodora e da Landolfo, e quindi fratello e non figlio o nipote di Filippo e di San Tommaso. Altri sostengono che l'unico dato certo sia la sua provenienza da

Dissertazioni epistolari di G. B. Visconti e Filippo Waquier de la Barthe sopra la statua del Discobolo scoperta nella villa Palombara; con le illustrazioni della medesima pubblicate da Carlo Fea e Giuseppe Ant. Guattani; e coll'aggiunta delle illustrazioni di altri due discoboli dissotterrati nella via Appia e nella villa Adriana, prodotte da Ennio Quirino Visconti; raccolte ed arricchite con note e con le bizarre iscrizioni della villa Palombara da Francesco Cancellieri

, a Filippo giunse voce che alcune galere romane avevano la loro stessa destinazione; preoccupato che l'intera forza navale romana, e non solo pochi esemplari, lo stesse seguendo, diede ordine di invertire la rotta e fare ritorno a Cefalonia. Polibio ci parla di

con gli Etoli, nuovamente in presenza di rappresentanti egiziani e di Rodi, che ancora perseguivano il raggiungimento della pace tra le due parti contendenti. Filippo, venuto a conoscenza dell'incontro e della presenza ad essa di Attalo, si mosse rapidamente verso sud nel tentativo di interromperla e catturare contemporaneamente i capi della coalizione nemica, arrivandovi comunque troppo tardi e fallendo nel suo piano

. Dopo altri incontri, la guerra proseguiva comunque a favore di Filippo, ma gli Etoli, seppur abbandonati sia da Pergamo che da Roma, non erano disponibili ad accettare le condizioni di pace richieste da Filippo. Infine, dopo un'altra stagione di combattimenti, nel

Farina di mais, parmigiano, patate ratte, magatello di vitello, gamberi, lardo, pomodori gialli, coste e paprika affumicata. Peperone (Filippo), tonno (Elena), fegato (Roberta), burro di noccioline (Marisa), salmone (Alex), pesce spatola (Mara),lenticchie(Nesli). I famigliari e amici dovranno cucinare a staffetta con i concorrenti.

Farina, guanciale, mandorle, barbabietole e limone. Filippo si aggiudica astice, peperoncino, funghi porcini e uova di quaglia. Per Marisa tonno, ceci, calamari e porri. Per Nesli pomodori, scampi e broccoli. Per Roberta cozze, triglia, piselli e aglio.

A Pisa sono presenti numerose scuole di ogni ordine e grado, tra cui il liceo classico Galileo Galilei, il liceo scientifico Ulisse Dini, il liceo scientifico Filippo Buonarroti, l'Istituto d'Istruzione Superiore Da Vinci-Fascetti (ex-ITIS Leonardo da Vinci e IPSIA G.Fascetti), il Liceo Artistico Russoli, il Liceo G.Carducci, l'IIS Santoni e l'ITC Pacinotti.

Biagio Assereto, compromesso in Genova con la fazione filo-milanese, fu incolpato del voltafaccia di Filippo Maria Visconti e messo al bando. Ricevute dal Visconti le cariche di governatore di Milano e di

La scritta di sinistra si trova su una delle colonne dei portici dell'ottocentesca via Filippo Turati, quella di destra, quasi completamente perduta, sulla parete di un palazzo tra via Garibaldi e via ai quattro Canti di San Francesco.




Tutti i dati sono automaticamente, anche se accuratamente raccolti da fonti di pubblico accesso. Le frasi vengono selezionate automaticamente e non sono destinate ad esprimere le nostre opinioni. Il contenuto e le opinioni espresse sono esclusivamente a nome degli autori delle frasi.




CentroHD

info@centrohd.com

Ultimo aggiornamento pagina:

10 Marzo 2021

08:50:00