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Frasi che contengono la parola filetto

Di verde, partito da un filetto di argento: nel primo al campanile della Chiesa di Santo Stefano uscente dalla punta; nel secondo al toro passante; il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da comune.

indossano, per certe occasioni, una versione modificata dell'uniforme ordinaria, in particolare con filetti argentati sulle maniche e sui calzoni, con l'aggiunta eventuale di una cintura cerimoniale, berretto circolare con filetto argentato e fregio denominato

Phillips o a croce: ha un'incisione a croce che agevola la centratura dell'utensile e ne impedisce lo scivolamento; le pareti delle scanalature sono leggermente svasate in modo che il giravite si sollevi in caso di eccessiva resistenza per salvaguardare il filetto della vite;

Acquatrina, Alagia, Arafranca, Bagnolo, Camposetacciaro, Cantontrione, Capricchia, Casale, Casalene, Casali, Cascello, Casteltrione, Collalto, Collecornello, Collecreta, Collegentilesco, Collemagrone, Collemoresco, Collepagliuca, Colletroio, Colli, Conca, Configno; Cornelle, Cornillo Nuovo, Cornillo Vecchio, Cossara, Cossito, Crognale, Doma, Faizzone, Falciano, Ferrazza, Filetto, Fiumatella, Forcella, Francucciano, Ilrio, Moletano, Mosicchio, Nommisci, Pasciano, Patarico, Petrana, Pinaco, Poggiovitellino, Prato, Preta, Retrosi, Rio, Rocca Passa, Rocchetta, Saletta, San Benedetto, San Cipriano, San Giorgio, San Lorenzo a Piano, San Martino, Santa Giusta, Sant'Angelo, Scai, Sommati, Torrita, Varone, Voceto

La guarnizione delle filettatura assicura la tenuta idraulica della filettatura, mediante interposizione di materiale tra filetto della vite e quello della madrevite. In condizione estreme anche grassi speciali o

, situata a nord-ovest, conserva l'aspetto medievale, sormontata dalla torre del castello, con la parrocchiale di San Giovanni, e lungo la strada la chiesa della Madonna di Valleverde. Presso la contrada di Filetto si trova l'abbazia dei Santi Crisante e Daria.

Partito dal filetto d'argento: nel primo d'azzurro alla torre quadra, d'argento, merlata alla ghibellina, priva di porta, finestrata di tre, in palo, di nero, la finestra in alto di esigue dimensioni; nel secondo di azzurro seminato di croci a tau e col piede bordonato, d'oro, ai due barbi addossati, dello stesso; il tutto sotto il capo d'argento, caricato dai tre tortelli, ordinati in fascia di rosso. Ornamenti esteriori da Comune

D'oro al ponte sostenente un castello fiancheggiato da due torri, merlato alla ghibellina, il tutto d'argento mattonato di nero, con porta all'antica sbarrata di nero, al filetto in bordatura d'argento.

. Consistono in segni che per le consonanti si richiamano, in modo molto semplificato, alle lettere della scrittura ordinaria corsiva; e come tali sono collegati tra di loro da un filetto di unione. Le vocali sono in genere rappresentate in modo simbolico, modificando le consonanti.

si usa praticare i fori ma non filettarli, lasciando che il filetto venga realizzato da apposite viti al momento del fissaggio. Queste viti per alluminio presentano di solito una scanalatura longitudinale che ha lo scopo di scaricare il

Borgoricco sembra essere l'unico comune d'Italia che abbia il privilegio di aver avuto l'autorizzazione di inserire nel proprio emblema comunale, nella quarta ripartizione, il graticolato romano con una croce, in filetto rosso, che rappresenta le due strade: la via

D'azzurro, all'aquila dal volo spiegato, d'oro, caricata in petto dallo scudetto ellittico, di rosso, bordato d'oro, alle lettere maiuscole R e I intrecciate, dello stesso; essa aquila afferrante con gli artigli il bastone da Maresciallo posto in fascia, d'oro; il tutto, alla bordatura in filetto, dello stesso.

D'azzurro, trinciato da un filetto d'oro; il primo all'aquila d'oro dal volo spiegato reggente con gli artigli il bastone di comando dello stesso; il secondo al braccio destro di carnagione uscente dal cantone destro della punta e tenente nella mano una teda pure d'oro accesa posta in palo e caricata da una daga d'argento con la punta in alto.

hanno la caratteristica tipica, nelle giacche e nelle marsine degli Ufficiali sammarinesi, di venire ripetuti sia sulla spallina che sul paramano, con l'eccezione dell'uniforme da campo, in ossequio ad un'antica tradizione. Quelli posti sulle spalline o controspalline (bordate con un filetto in oro o argento in ragione del Corpo di appartenenza) e sui tubolari, rispecchiano i

Il meccanismo di ruota libera oggigiorno alloggia in un apposito corpetto sul mozzo della ruota posteriore, mentre un tempo era contenuto nel pacco dei pignoni ed era avvitato al mozzo che presentava un filetto

il nastro, identico per tutte le nazioni, doveva presentare i colori di un doppio arcobaleno, a significare l'inizio di una nuova era di pace dopo la tempesta della guerra, con il rosso in mezzo e con filetto bianco agli orli esterni;

Partito dal filetto d'oro: nel primo, d'azzurro, alla banda diminuita e abbassata, di rosso, accompagnata da tre gigli d'oro, due in capo ordinati in fascia, uno in punta; nel secondo, d'azzurro, al baroccio d'oro, posto in banda, con la ruota sostenuta dal colle superiore del monte all'italiana di sei colli, di verde, fondato in punta, esso baroccio accompagnato in capo da tre stelle di sei raggi, ordinate in fascia, d'argento

filetto di nero in fascia su argento - orso rampante testa rivolta al naturale su argento - pianta di giunco al naturale uscente dal filetto su argento - leone sdraiato testa rivolta di rosso sciame di api al naturale in basso su argento

D'oro spaccato da un filetto di nero; sopra un albero infiammato alle radici; sinistrato da un leone appoggiato al tronco, il tutto al naturale; sotto un braccio vestito di rosso impugnante una ciocca di capelli al naturale

filetto di nero in fascia su oro - albero al naturale infiammato alle radici affiancato a sinistra da un - leone rampante rivolto dello stesso su oro in alto - avambraccio destro reciso rivolto verso sinistra vestito di rosso afferrante con la mano di carnagione una ciocca di capelli al naturale su oro in basso

Troncato semipartito con la fascia in filetto d'oro sulla troncatura: il PRIMO, di azzurro, al busto di San Vincenzo Ferreri, sostenuto dalla fascia in filetto, il viso, il collo, le mani di carnagione, vestito di nero e di bianco al naturale, il capo ornato dalla lingua di fuoco di rosso, aureolato d'oro, capelluto di nero, benedicente con la mano destra, la mano sinistra tenente stretto al petto il libro aperto, d'oro, recante la scritta, in lettere di nero, TIMETE DEUM ET DATE ILLI HONOREM, il Santo accompagnato da due rose di rosso bottonate d'oro, una a destra, l'altra a sinistra; il SECONDO, di rosso, al libro aperto d'oro; il TERZO, di azzurro, alla ruota dentata di quattro raggi, di nero, attraversata da due spighe di grano, poste in decusse, d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, A LUCE PRIMORDIA DUCIT - NATURA POTENTIOR ARS.

filetto in croce di argento su rosso - aquila bicipite coronata di oro su rosso - sole di oro uscente dal canton sinistro in alto - leone passante di oro su rosso - quarta in banda di oro su rosso - quarta in fascia di oro su rosso

Partito d'azzurro dal filetto d'oro: nel primo, a tre corone all'antica d'oro (di Svezia moderna); nel secondo, a tre bande ondate d'argento, al leone coronato d'oro, armato e lampassato di rosso (di Svezia antica); sul tutto, d'azzurro, al ponte di tre archi d'argento, su un fiume dello stesso, ondato d'azzurro, e sostenuto da due torri del secondo, finestrate di due di nero; al capo dei principi sovrani dell'Impero francese (di Pontecorvo-Bernadotte)

Interzato in pergola dal filetto d'oro (Croce di Sant'Enrico): nel primo, d'azzurro a tre corone all'antica d'oro (di Svezia moderna); nel secondo, di rosso, al leone coronato d'oro, tenente tra le branche superiori un'ascia danese d'argento, manicata d'oro, il manico incurvato sotto le branche inferiori (di Norvegia antica); nel terzo, d'azzurro, a tre bande ondate d'argento, al leone coronato d'oro, armato e lampassato di rosso (di Svezia antica); sul tutto, d'azzurro, al ponte di tre archi d'argento, su un fiume dello stesso, ondato d'azzurro, e sostenuto da due torri del secondo, finestrate di due di nero; al capo dei principi sovrani dell'Impero francese (di Pontecorvo-Bernadotte).

Interzato in pergola dal filetto d'oro (Croce di Sant'Enrico): nel primo, d'azzurro a tre corone all'antica d'oro (di Svezia moderna); nel secondo, di rosso, al leone coronato d'oro, tenente tra le branche superiori un'ascia danese d'argento, manicata d'oro, il manico incurvato sotto le branche inferiori (di Norvegia antica); nel terzo, d'azzurro, a tre bande ondate d'argento, al leone coronato d'oro, armato e lampassato di rosso (di Svezia antica); sul tutto, partito: nel primo, interzato in banda, d'azzurro, d'argento e di rosso, al vaso d'oro (di Vasa); nel secondo: d'azzurro, al ponte di tre archi d'argento, su un fiume dello stesso, ondato d'azzurro, e sostenuto da due torri del secondo, finestrate di due di nero; al capo dei principi sovrani dell'Impero francese (di Pontecorvo-Bernadotte)




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Ultimo aggiornamento pagina:

22 Dicembre 2021

17:50:21