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Frasi che contengono la parola fenici

e in quanto tale alleata dei Fenici) erano motivo di accesi conflitti. Spesso Cartagine entrava nello scacchiere fornendo mezzi e uomini a supporto dei Fenici isolani, fino ad essere coinvolta in diversi scontri. Il terreno di battaglia fu spesso la Sicilia, come nella celebre

aveva fattorie sulla terraferma). Inizialmente, i Fenici non avevano interesse a competere con i Greci per il controllo della Sicilia, come dimostrano gli scambi commerciali dei centri di Zyz (l'odierna

Fin dai primi giorni sia Greci che Fenici furono dunque attratti dalla Sicilia, lungo le coste della quale stabilirono un grande numero di colonie e stazioni di posta. Nel corso dei secoli Greci e Fenici ebbero importanti relazioni commerciali, ma nel

Per quanto riguarda le implicazioni politiche, alcuni studiosi vedrebbero nel grande numero di pugili rispetto all'esiguo numero di guerrieri un segno della decadenza militare e politica nuragica anche causata dalla fondazione dei centri fenici in Sardegna. Questo si rifletterebbe nell'importazione e adozione di modelli ideologici levantini e la collocazione della statuaria nuragica nel

, sono innumerevoli. Frammentata in cantoni e al centro di intensi scambi commerciali con i popoli che abitavano le coste del Mediterraneo, ha lasciato sull'isola importanti e numerose vestigia. I Fenici frequentarono assiduamente la Sardegna introducendovi le prime forme di

) delle sale ipostile. Il Tempio di Salomone non era copia di nessuno di questi, e neppure dei palazzi Fenici, ma riprendeva caratteristiche di tutti questi. Era sulla cima di una collina, come l'altare di

. Abili naviganti ed altrettanto abili nei commerci, i mercanti fenici percorrevano il mar Mediterraneo in lungo e in largo, principalmente per vendere o barattare i prodotti del loro fiorente artigianato, quali gioielli e ceramiche, ma soprattutto le pregiate stoffe di lino e di lana, colorate con la

(V secolo a.C.) cita i Fenici, gli Hittiti, gli Etiopi e gli Egiziani come popoli in cui si praticava l'escissione. Anche i Romani e i Greci la praticavano allo scopo di ridurre il desiderio sessuale femminile.

per bloccare l'importazione di grano verso l'Africa, la quale aveva permesso la scorsa volta la duratura resistenza dei Fenici (la Sardegna infatti, insieme alla Sicilia occidentale, era il principale granaio di Cartagine).

. Prima dell'arrivo dei Fenici, quel pezzo di terra era stato utilizzato come emporio commerciale e base d'appoggio per la Sicilia nord-occidentale. Le prime notizie storiche di Palermo, risalgono al

, che avevano contatti commerciali con i Fenici e i Greci, impararono ad usare robbia, zafferano, guado, ma un grande cambiamento venne introdotto dai Greci che importarono, con la colonizzazione delle coste del sud Italia, le tecniche tintorie dei Fenici e dei Cretesi.

, le truppe persiane si erano riunite. Le forze terrestri disponibili furono raccolte in un unico esercito e furono affiancati da una flotta formata da Ciprioti, Egiziani, Cilici e Fenici. I Persiani si diressero direttamente a Mileto, prestando poca attenzione alle altre roccaforti, presumibilmente con l'intenzione di assestare un duro colpo proprio al centro della rivolta.

Lingua semitica conosciuta solo attraverso la scrittura; utilizzava un alfabeto sillabico mutuato dal cuneiforme. I fenici adottarono e utilizzarono tale innovazione ugaritica, diffondendolo tramite i loro commerci ed elaborandolo con l'aggiunta di vocali fino a quello che viene considerato il

Curiosa trattazione dell'argomento sulla monetazione della Sicilia antica, la quale parte direttamente dal periodo romano dell'imperatore Augusto. Inoltre il capitolo si slancia in una apparentemente insensata suddivisione tra tipi di popolazione (annovera persino pre-greci e pre-fenici) e punti cardinali. Capitolo preferibilmente da eliminare e riscrivere da capo.

Pataecians (Pataiko): Aiutava gli spiriti potenti del bene mandati a proteggere i fenici che navigavano. Patechus: Grande dio delle navi, della navigazione e dei viaggi oceanici. Patrono dei viaggiatori, dei naviganti e degli esploratori. I suoi servi, i Pateciani, proteggevano le navi fenicie.

costieri, situati nel meridione dell'isola, furono i primi punti di contatto tra i commercianti fenici e gli antichi Sardi. Questi approdi costituivano dei piccoli mercati dove venivano scambiate varie mercanzie.

I Fenici impararono dagli antichi egizi i segreti nella costruzione delle grandi navi. La prima indicazione certa della loro costruzione risale al XVI secolo a.C., periodo in cui vide gli egiziani spingersi fino al

, i libio-fenici erano equipaggiati con elmo e corazza di ferro. Portavano un grande scudo bianco che proteggeva la maggior parte del loro corpo, marciavano in formazione lenta e ordinata (molto probabilmente in modo similare alla

La voce riguarda la serigrafia. Note sulla storia della Cina e su quella dei Fenici esulano dall'argomento della voce. Provvedo a ridurre drasticamente la parte storica non strettamente attinente all'argomento della voce. Grazie.--

, il quale afferma che sia in Sicilia che in Italia la derivazione degli alfabeti non sembra provenire direttamente dai prototipi fenici ma dagli intermediari alfabeti greci, e che nella zona orientale dell'isola, e nell'Italia, i rapporti con i fenici furono commerciali e incominciarono solo nel

entrati in contatto e convivenza stanziale con popolazioni celtiche. Un'altra teoria propone che il termine sia stato assimilato direttamente, sia dai Celti sia dai Liguri, dall'incontro con le popolazioni mediorientali, in particolare con i Fenici, attraverso il Mediterraneo. In accadico si trova, infatti,




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Ultimo aggiornamento pagina:

28 Dicembre 2021

10:50:25