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Frasi che contengono la parola evangelista

Di rosso, alla fascia d'argento, alla torre al naturale chiusa e finestrata di nero attraversante sul tutto e accostata in capo da due gigli d'argento, col capo patriarcale di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro aperto recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro.

. Altra errata attribuzione vuole che gli affreschi siano stati dipinti da Aurelio Luini, altro figlio di Bernardino, ma lo stile delle raffigurazioni e il periodo di realizzazione portano appunto, con una certa sicurezza, a Evangelista Luini, fratello di Aurelio

D'azzurro, all'ancora a tre braccia di nero cordonata di rosso, posta in banda sopra un mare ondato al naturale e sormontata nel capo da una stella a sei punte d'oro, col capo di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta: PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS e una spada, il tutto d'oro.

Santa Croce: parte orientale posta tra il Ponte Vecchio e Porta San Gallo con le parrocchie di Sant'Ambrogio, Santissima Annunziata, San Giuseppe, San Marco Evangelista, Santa Margherita nella Madonna de' Ricci, Duomo di Santa Maria del Fiore e Santa Reparata, San Michele in Orto e San Michele Visdomini;

Secondo l'intenzione dei realizzatori del libro, ogni Vangelo doveva recare un elaborato programma decorativo come introduzione: una miniatura a piena pagina con i simboli dei quattro evangelisti, una pagina bianca e il ritratto dell'evangelista sempre a piena pagina, di fianco al testo d'inizio del Vangelo, anch'esso riccamente decorato. I Vangeli di Matteo e Giovanni possiedono ancora entrambe le loro miniature a piena pagina; il vangelo di Marco conserva solo i simboli degli evangelisti, mentre quello di Luca manca di entrambe.

testimonia la presenza di Marco a Roma, visto che, secondo una tradizione, fu eretta sul luogo in cui sorgeva la casa in cui risiedette l'evangelista nel suo soggiorno nella capitale dell'impero. Essa si trova proprio di fronte al

con, al di sopra, una serie di angeli in atto di suonare. Sui pennacchi troviamo i quattro evangelisti, con, in particolare, San Luca in atto di ritrarre una Madonna con Bambino, in riferimento al fatto che risulta l'unico evangelista che si soffermi a parlare di Maria. Infatti, secondo la tradizione, sarebbe stato Luca a dipingere la

D'azzurro, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, accovacciato, tenente con le zampe anteriori avanti al petto il libro d'argento, scritto delle parole in lettere maiuscole romane di nero, PAX TIBI MARCE nella prima facciata, in quattro righe, ed EVANGELISTA MEUS nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Ornamenti esteriori da Provincia.

. Nel secolo seguente giunsero influenze bizantine, soprattutto per quanto riguarda lo stile nel ritratto dell'evangelista a piena pagina, mentre invece nei secoli successivi si diffusero motivi e stili occidentali con influenze del pittore

del corpo dell'evangelista per opera di due mercanti, Rustego da Torcello e Bon da Malamocco. A partire da questa data si prese a raffigurare il santo in figura umana negli stemmi e nei gonfaloni pubblici.

L'evangelista Luca fa apparire il cristianesimo come prosecuzione legittima del giudaismo (religione ammessa dai romani). Riporta i nomi dei giudei osservanti della legge (Zaccaria, Elisabetta, Simeone, Giuseppe d'Arimatea) e anche il centurione romano Cornelio chiamato

; infatti i cittadini di questo piccolo paese sono divisi da secoli in due gruppi devozionali, rispettivamente per San Vito e per San Luca Evangelista. Queste due fazioni religiose, prima confraternite, ora associazioni cattoliche culturali, si contendono il primato di festeggiare la

e attorno diverse abitazioni antiche. In basso si trovano la piccola ma gradevole piazza Municipio su cui affacciano la vecchia sede del Municipio (oggi sede della biblioteca comunale) e la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista ed Evangelista con interno barocco, con affreschi sulla volta e un pulpito ligneo anch'esso di

tra i santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena, Francesco, Michele Arcangelo, Antonio da Padova e Girolamo, un rilievo in maiolica dipinta, opera dello scultore Santi Buglioni e dei suoi aiuti, databile

ci narra di un ragazzino che, rivestito soltanto di un lenzuolo, seguiva a distanza lo squadrone dei soldati. Alcuni studiosi han visto in lui lo stesso evangelista, che ritengono fosse un parente del proprietario del cenacolo

, in cui Bernardino si avvale dell'aiuto della sua ormai folta bottega. Alla sua morte, la bottega fu portata avanti dai figli Aurelio, Evangelista e Giovan Pietro che continuarono le grandi commesse paterne quali il santuario di Saronno, san Maurizio a Milano e

D'azzurro, al monte di sei cime d'argento uscente dalla punta, sormontato da tre stelle d'oro, disposte una e due, col capo patriarcale di Venezia: d'argento caricato di un leone passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro

Sobborghi: Croce Coperta, Croce in Campo, Nostra Signora di Fatima, S. Francesco d'Assisi (con la sede nella nuova grande chiesa di S. Pio da Petrelcina), S. Giovanni Evangelista nel quartiere di Zolino, S. Giovanni Nuovo e S. Spirito

La terza cantata conclude il racconto della notte di natale con l'adorazione dei pastori nella stalla di Betlemme. Dopo la sparizione degli angeli i pastori si avviano per Betlemme e spargono la novella. Maria canta una seconda ninna nanna e l'evangelista racconta del ritorno allegro dei pastori. L'oratorio chiude con il coro iniziale.

, affresco, fine XII - inizi XIV secolo. Pregevole testimonianza di pittura lombarda, era collocata sull'arco trionfale della chiesa, le cui navate furono in seguito ornate con affreschi raffiguranti le storie di San Giovanni Evangelista.

quando parte degli arredi e reliquiari furono spostati nella parrocchiale di San Marco Evangelista e vennero rimossi la volta a botte che ricopriva la navata principale ed alcuni ambienti secondari costruiti nel periodo di utilizzo come caserma

si appresta in quel momento a preparare il corpo per la sepoltura e lo depone nella tomba prima del calar del sole del sabato come prescritto dalla legge ebraica. Gli artisti hanno interpretato nei secoli questo momento in maniera molto differente tra loro, ma quasi sempre includendovi i personaggi presenti negli episodi della morte e della deposizione di Cristo dalla croce. Il passaggio evangelico riportato da San Giovanni evangelista

che custodisce un centro storico di notevole importanza artistico ed architettonico con il Santuario di Maria Santissima delle Tre Corone e di fronte la Chiesa dell'Immacolata, la Chiesa monumentale di San Francesco d'Assisi e l'attiguo pregevole Chiostro, la Basilica Insigne Collegiata di San Matteo Apostolo ed Evangelista con il Borgo medievale di Terravecchia e staccato dal centro storico il

Spartenza. Le tre vare con un dondolio, lentamente vanno verso l'entra della chiesa; si susseguono degli indietreggiamenti da parte di Maria e l'evangelista, ma poi con una corsa vanno verso il cristo morto.

Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista: la chiesa storica di Cellino, sorgeva nell'area periferica del castello, fondata nell'XI secolo come cappella dei Monaci Basiliani, e dipendente dall'abbazia di Sant'Andrea presso

Spartenza. Le tre vare con un dondolio, lentamente vanno verso l'entra della chiesa; si susseguono degli indietreggiamenti da parte di Maria e l' evangelista, ma poi con una corsa vanno verso il cristo morto.

Era figlio di Robert Haldane e nipote dell'evangelista James Alexander Haldane. Sua madre fu Mary Elizabeth Burdon-Sanderson, figlia di Richard Burdon-Sanderson e nipote di Sir Thomas Burdon. Suo zio da parte di madre fu il fisiologo

Il gonfalone comunale riporta come simboli un'aquila e un agnello, che arde fra le fiamme. Secondo alcuni, fanno probabilmente riferimento ai simboli dei due santi patroni del paese, San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista (entrambi raffigurati sulla pala d'altare della Chiesa parrocchiale), oppure, per quanto riguarda l'aquila, omaggio al simbolo araldico dei Conti

, polittico, ovvero una macchina con sculture marmoree, lignee e dipinti, di cui si conserva la predella con gli Apostoli custodita in sagrestia e due scomparti superstiti raffiguranti San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista documentate nel

e situato all'interno dell'omonima corte, rappresenta un singolare esempio di architettura rinascimentale, a difesa dell'elegante edificio. Il progetto per la realizzazione del portale sarebbe stato eseguito da Evangelista Menga, progettista del locale castello. Il portale

. Mentre crescono la propaganda evangelista via radio e le pericolose azioni di spionaggio della Germania nazista, Tiago e la sua famiglia devono scontrarsi con minacciose forze politiche, religiose e sovrannaturali intenzionate a distruggere le loro vite per sempre.

La Chiesa di San Giovanni Evangelista si trova nel rione di San Giovanni alla Castagna in Piazza Felice Cavallotti; fu ricostruita alla fine del XVII secolo e contiene vari arredi lignei risalenti al

La piazza del piccolo paese offre uno scorcio particolarmente suggestivo, rettangolare, di sapore cinquecentesco, in fondo alla quale sorge l'antichissima piccola Parrocchiale dedicata a San Giovanni Evangelista, del XVI secolo

di Piacenza, gli abati e i capitoli dei monasteri benedettini di S. Celso fuori le mura di Milano e di S. Giovanni Evangelista di Parma, i capitoli delle chiese milanesi del Duomo, di S. Ambrogio, di S. Nazzaro, i capitoli delle chiese di

e sia stato in rapporto epistolare con lui, dev'essere considerato un prosecutore di Schopenhauer e non un suo apostolo o un suo evangelista, e di conseguenza dev'essere annoverato tra gli esponenti della sua scuola




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Ultimo aggiornamento pagina:

03 Gennaio 2022

02:57:10