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Frasi che contengono la parola edificare

La basilica lateranense e quella Sessoriana avevano carattere esplicitamente cultuale, mentre quella di sant'Agnese, fatta edificare da Costanza (o Costantina), figlia dell'imperatore, aveva una destinazione cimiteriale. Cimitero per cristiani, costruito in luogo del precedente sepolcreto pagano presso la tomba della martire a cui pare che la principessa fosse devota, la grande aula di cui sopravvivono i resti, (meglio visibili e comprensibili da piazza Annibaliano che dal mausoleo) ebbe il nome di basilica piuttosto per indicare uno spazio destinato al pubblico che al culto, che all'epoca si svolgeva ancora soprattutto nelle

: qui Abdullah Hassan decise di dare vita al suo progetto di costruire un embrione di Stato nazionale somalo e indipendente, facendo edificare una solida roccaforte stabile protetta una catena di forti ad ovest, dal monte di

del teatro sono esposti il busto di Zeus, anticamente posto nella Villa Garibaldi, il busto dedicato a Luigi Filippo, quello di Luigi Pirandello e numerose targhe, tra le quali quelle testimonianti la decisione del senato agrigentino di edificare il teatro e quella di intitolarlo alla Regina Margherita. Altre targhe ricordano l'intitolazione del

, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la stazione ferroviaria di

Mentre il regno delle Asturie si rafforzava e si popolava di rifugiati del sud della Spagna, i cattolici assoggettati all'islam si ritrovano sottoposti al pagamento di imposte fissate solo per loro, non avevano diritto di edificare nuovi edifici di culto e nuovi conventi. Anche in questa occasione molti furono quelli che si rifugiarono nelle campagne, mentre gli occupanti si concentravano nei grandi centri. Ancora una volta, eremi sorsero in zone appartate. I cristiani che vivevano in terra musulmana non potevano praticare la loro religione, se non dopo aver fatto atto di sottomissione a un signore

Il primo nucleo di opere donate da Mellon, centoventuno dipinti e ventuno sculture, venne ceduto assieme ai fondi per la costruzione dell'edificio museale, da edificare in un terreno scelto appositamente sul Mall, tra il

. Giunto a Lucera, avrebbe fatto edificare due chiese: la tradizione locale pretende che siano l'una quella dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo o ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo Maggiore (collocata secondo alcuni storiografi nella zona dell'attuale chiesa parrocchiale di S. Giacomo)

. La piccola struttura risale all'epoca del chiostro, e venne fatta edificare dai cistercenti per le donne devote, che non erano ammesse alla chiesa principale se non due volte all'anno in celebrazioni speciali. Il patronato spettava alla famiglia Del Giglio, da cui il nome, ma la sua decorazione fu voluta da Nereo Neri che ne venne in possesso nel

Tra i monumenti di Settimo, testimoni di un passato, troviamo l'Oratorio di San Giovanni Battista, situato nella frazione di Cascine Olona. L'oratorio, di ridotte dimensioni, venne fatto edificare dal nobile Paolo Mantegazza e consacrato nel

Il cantiere della Reggia, nel frattempo, era diventato enorme: vi lavoravano infatti circa tremila persone, tra muratori, falegnami, fabbri, scalpellini, manovali, galeotti e schiavi musulmani, che per edificare il complesso si servivano anche della forza animale, impiegando cavalli, buoi, persino qualche cammello. Vanvitelli, dal suo lato, doveva provvedere ai disegni, ai calcoli, alle livellazioni, agli scavi, alla scelta dei materiali edilizi,

, di forma rettangolare, fornisce attraverso finestre riccamente decorate luce naturale a tutte le sale del piano terra e del primo piano. Sulla sinistra della corte si trova la grande scalinata che porta ai musei del piano superiore, mentre sul fondo troviamo la scala di accesso ai musei sottostanti ed il portico che lo Sforza fece edificare nel

, facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la costruzione e la manutenzione di un importante teatro dell'Opera e di un non meno importante Teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del

, nella quale si diceva che, essendo i Pozzi preesistenti troppo aspri per la detenzione dei detenuti, era necessario edificare una nuova struttura atta a ospitare coloro che venivano condannati per crimini minori.

che intendevano edificare nei loro feudi rurali nuovi centri abitati per la messa a coltura granaria di terreni incolti o a pascolo per favorire il riequilibrio tra produzione ed esportazione cerealicola.

Sempre secondo la tradizione, il primo nucleo del monastero andrebbe ricercato in un cellario (piccolo ricovero) per frati benedettini, dotato di una cappella, fatto edificare da un certo frate Martino nel

di San Pietro Apostolo, sia dalla chiesa parrocchiale romanica di San Genesio, fatta edificare nell'XI secolo dai monaci della Fruttuaria in luogo d'una precedente cappella e dove essi probabilmente istituirono un

, nella cappella dedicata a san Nicola che aveva fatto edificare; il desiderio del Longhi era d'essere sepolto nella basilica di Pontida, cosa che non fu possibile. Quando la chiesa del monastero francescano fu demolita, la salma venne traslata nella cappella di famiglia nella

in propriis rebus a fundamentis edificare sanctam aulam in honorem domini et salvatoris nostri Iesu Christi et beate Marie semper virginis et beati Iohannis Evangeliste et beati Benedicti in loco quid dicitur Insula prope Burgo Nova iuxta lacum

, all'industria ceramica si affiancano le fornaci e le filande, con un proporzionale aumento della popolazione, e conseguente espansione dell'abitato; si rende necessario edificare il Municipio, le scuole, l'asilo e una

. Per un certo periodo venne persino messo in dubbio che potesse esistere davvero un teatro in epoca greca a Catania e che si trattasse di una errata traduzione delle fonti ad aver generato la credenza di detto edificio. Diverse quindi le ipotesi a favore dell'identificazione del teatro romano con quello greco: la posizione alla base di una collina a differenza dell'usanza romana di edificare in pianura o la scena rivolta verso il mare

. Nel paesino di San Pietro possedevano un molino e nei pressi Favaglie San Rocco fecero edificare una residenza dove ricevere gli ospiti. Poco distante possedevano un altro edificio, che a partire dal

, immancabilmente, quali eccezionali costruttori, conoscevano bene la sostruzione, e addirittura erano soliti costruire delle vere e proprie strutture solo per creare una sostruzione per ottenere un piano dove edificare un tempio (ad es. il

, che estese i lavori a tutto l'isolato andando a edificare un grande palazzo con cinque torri d'angolo collegate da ali che si affacciavano sul cortile centrale: fu quindi in questo periodo che l'isolato assunse l'aspetto che lo connota tuttora, anche se in parte trasformato nel corso dei secoli successivi, andando quindi a costituire il

Diomede I Carafa fece edificare al centro del paese un palazzo con una torretta, sormontata da una colombaia ed un seggio, sulle cui finestre si esponevano le teste dei giustiziati. Il Palazzo Baronale fu ultimato nel

I successori di Francesco Filiberto fecero restaurare il palazzo, edificare le chiese di Santo Spirito e della Madonna delle Grazie e provvidero a smantellare in modo definitivo il castello, ormai un cumulo di macerie come quello di Crevacuore.

, che decise di costruire un efficiente sistema di protezione dalle invasioni saracene sulle coste del regno, costituito da torri di avvistamento visibili l'una dall'altra, in modo da poter comunicare velocemente. L'area dell'antico porto venne scelta come luogo dove edificare una delle torri di avvistamento: la

Per far fede agli accordi presi fu deciso di attuare una completa trasformazione dell'antica pieve di San Basilio, evitando quindi di edificare un nuovo edificio religioso, compiendo di fatto un'opera di ampliamento della stessa. L'opera prese subito corpo, proseguendo nel tempo tra interruzioni e riprese come testimoniamo atti e documenti dell'epoca

), e la sua amica Eustolia fecero edificare un convento di suore sul pendio della quinta collina di Costantinopoli. Il terreno, che fu conferito dall'imperatore, si trovava a nord della Cisterna di Aspar ed era stato utilizzato fino ad allora come un cimitero. L'edificio era dedicato a Santa Eustolia.

, moglie di Carlo Gesualdo, e l'amante di lei Fabrizio Carafa, figlio di Adriana Carafa della Spina, moglie in seconde nozze di Giovan Francesco di Sangro e prima principessa di Sansevero. In conseguenza di questo evento luttuoso, la madre di Fabrizio Carafa avrebbe fatto edificare la cappella, pensandola come voto alla

, facendo edificare palazzi, finanziando generosamente la costruzione e la manutenzione di un importante teatro dell'opera e di un non meno importante teatro. Dette grande impulso alla crescita urbanistica del

mentre cercava di liberare i compagni prigionieri in un carcere di massima sicurezza fatto edificare nella Zona Negativa, lo scontro e acceso e infine Cloack teletrasporta tutti a Manhattan; i favorevoli alla registrazione sembrano in vantaggio ma la situazione viene ribaltata dall'arrivo di

. La leggenda narra che fu fatto edificare dal marchese Bartolomeo Caracciolo in segno di riconoscenza per essere rimasto illeso dopo una brutta caduta da cavallo, o a seguito di un incidente con la sua carrozza

loro doge, e si rese quindi necessario edificare una casa che diventasse sede del governo. Vennero istituite decime e vennero concessi al doge una serie di servi della gleba. La sede dogale fu posta ad

che cercava un posto strategicamente adatto per installarci la propria corte. La presenza della famiglia Durini e della sua corte colta e illuminata fu determinante per la scelta della sovrana di edificare la nuova

Durante il periodo coloniale era consuetudine edificare e dedicare la cappella maggiore di qualsiasi cattedrale spagnola al re al potere per esprimere la massima importanza e ricchezza artistica. La cattedrale della capitale della Nuova Spagna non fece eccezione, per questo motivo fu commissionato e realizzato la costruzione del

, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la Stazione Ferroviaria di

La sede che il Comune di Venezia aveva inizialmente reperito era inadeguata. Si decise di edificare un nuovo edificio, e a tal fine si scelse un terreno lungo Via Principe di Piemonte, la nuova strada che collegava il nuovo cavalcavia di Mestre al centro cittadino: l'attuale corso del Popolo. La zona era allora quasi completamente libera da edifici, ma erano previsti importanti insediamenti, delineati nel




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Ultimo aggiornamento pagina:

26 Dicembre 2021

18:07:26