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Frasi che contengono la parola etruschi

i combattimenti cessarono e parte delle truppe ateniesi si ritirarono verso Naxos. Successivamente si trasferirono a Catania e, approfittando della tregua, inviarono una parte degli ambasciatori ad Atene per ottenere altro denaro; inviarono anche degli ambasciatori a Cartagine, presso gli Etruschi e tra i

di una trentina di campioni etruschi vissuti tra l'VIII secolo a.C. e il III secolo a.C., condotti grazie a tecnologie di nuova generazione di sequenziamento del DNA (NGS), danno ragione alla versione di Dionigi di Alicarnasso: gli Etruschi erano autoctoni.

Gli Etruschi, dunque, al momento culminante della loro espansione durante il periodo villanoviano, dovevano essere diffusi su un'area molto vasta, che va dall'Emilia-Romagna all'Italia meridionale nel sito di

finale e che ha i suoi maggiori centri di ritrovamento lungo la dorsale montuosa dell'Italia centrale. Si trattava di genti dedite a un'economia pastorale, da cui gli Etruschi appresero l'amore per la terra e per gli animali.

Nella religione etrusca la morte e il destino ultimo dell'anima rivestivano un'importanza fondamentale. Allo stesso modo dei Latini e dei Greci, gli Etruschi credevano nell'esistenza di un oltretomba destinato a contenere gli spiriti dei trapassati, immaginato non come uno spazio immateriale ma come un mondo reale e complesso. La presenza di pozzi sacri nei quali erano gettate o versate offerte solide e liquide per gli dei dell'oltretomba e le analoghe notizie contenute nelle fonti antiche relative al

Sempre agli Etruschi si devono i primi studi sulle coltivazioni di vite, gli innesti, la creazione di ibridi, la disposizione degli impianti, tanto da essere apprezzati come validi coltivatori in tutto il bacino del mediterraneo.

, ecc.). La graduale rioccupazione del territorio condusse alla stabilizzazione di un sistema di insediamenti etruschi, prevalentemente di piccole dimensioni, noti specialmente per l'evidenza dei rispettivi gruppi di tombe a camera (costruite con pietre o intagliate nel

, e alcuni guerrieri che combattevano nei loro contingenti, uccidendoli con le spade; poi ripresero il loro cammino, ma intercettati da una pattuglia nemica vennero accerchiati e messi a morte. Dopo una dura battaglia, durante la quale Turno fece strage di troiani, Enea, tornato via mare da Corito-Tarquinia assieme agli Etruschi comandati da Tarconte, ai Liguri di

Su urne e su sarcofagi etruschi del periodo ellenistico (IV-I secolo a.C.) sono spesso rappresentati littori con fasci al seguito di magistrati. Fasci sono raffigurati anche sulle pareti della Tomba del Tifone

I Romani e i loro alleati arrivarono nel territorio di Sentino, e si accamparono a circa quattro miglia dal nemico. In entrambi i campi si tennero consigli di guerra. Ai Sanniti e ai Galli fu affidato il compito di dare battaglia ai Romani, ad Umbri ed Etruschi, quello di attaccarne l'accampamento

Venuti a sapere dei piani dei nemici grazie a dei delatori, i consoli romani ottennero che gli Etruschi si allontanassero da Sentino, per proteggere Chiusi, violentemente attaccata da forze romane, rimaste a guardia delle vie di accesso a Roma

Sia durante lo scontro con gli Etruschi, che nel periodo immediatamente successivo, non mancarono occasioni di scontro con le popolazioni vicine dei Volsci, degli Equi e dei Sabini, che quando non si risolsero con un nulla di fatto, furono tutti favorevoli ai romani, tranne in una occasione, nel

, con uno stratagemma. In seguito a questa sconfitta i Sabini concordarono con i romani una tregua di sei anni, contrariamente agli Etruschi, che occuparono Fidenae con una propria guarnigione, avendo intenzione di continuare gli scontri.

I Romani perfezionarono ulteriormente le tecniche vitivinicole apprese dagli Etruschi, come illustrato da numerose opere, in cui si ritrovano concetti biologici e tecniche di coltura tuttora validi, quali il

risoltasi in una progressiva limitazione dei movimenti etruschi nell'Alto Tirreno. L'espansione a nord degli Appennini si caratterizza da quel momento come finalizzata all'individuazione e al controllo di nuove vie commerciali. Con il controllo di Adria e le fondazioni di Spina, Marzabotto e del Forcello di Bagnolo gli etruschi stabiliscono una rete di traffici che viene a collegare la

ritrovate su alcuni oggetti di uso quotidiano o su lastre di pietra, fu infatti derivato da quello greco di Cuma tramite la mediazione degli Etruschi; la scrittura, inizialmente da destra verso sinistra, assunse gradualmente andamento bustrofedico per poi divenire definitivamente orientata da sinistra verso destra.

Le pentecontere furono per molti anni la spina dorsale della marina bellica greca. Si resero protagoniste di un importante scontro navale tra i profughi Focei stanziatisi ad Alalia e una coalizione di cartaginesi ed etruschi: fu la

Va anche detto che Tucidide preferiva narrare eventi (per altro, in somma parte, a lui contemporanei) circoscritti, senza dover ricorre a digressioni antropologiche, a differenza di Erodoto, che raccoglieva nella sua opera svariati secoli di avvenimenti che riguardavano popoli distanti tra loro quanto gli Sciiti, gli Etruschi e i Persiani. Con il suo metodo storico Tucidide mise in rilievo la cronologia, un punto di vista neutrale, e tenne sempre in considerazione il fatto che il mondo umano fosse il risultato delle azioni degli esseri umani. Inoltre gli storici greci vedevano la storia come fosse ciclica, con gli eventi che si ripresentavano regolarmente.

La decorazione architettonica fittile dei templi etruschi comprendeva lastre di copertura degli assi orizzontali, antefisse e lastre di rivestimento per coprire la struttura lignea portante. Lo spazio frontonale restava cavo, la decorazione era assente o limitata al rivestimento di alcune parti dello stesso (le terminazioni del

ed etruschi, porcellane ed opere in vetro, statue di bronzo e terracotta e, infine, gioielli. All'origine di tale collezione vi fu una donazione di Ludwig I, appassionato dell'arte del mondo antico. Della collezione fanno parte anche una serie di opere di pittori attici chiamati comunemente

(compresa la zona di San Rocchino e della Migliarina, alla periferia di Viareggio) dall'VIII secolo a.C. fu abitata da gruppi di Etruschi che commerciavano con le popolazioni liguri stanziate nell'entroterra collinare e montuoso (Comune di

. Mentre l'assedio continuava, nell'estate dello stesso anno il comandante Vidacilio accorse a sostenere in battaglia i Peligni e Ventidio Basso fu inviato in missione diplomatica presso gli Etruschi e gli Umbri, onde indurli a sostenere la causa italica

. Tra il VII e il VI secolo a.C. gli scambi intercorsi fra Piceni ed Etruschi manifestano un influsso culturale che si riverbera nella produzione artistica picena attraverso il fenomeno dell'orientalizzazione; alcuni esemplari della statuaria picena presentano numerosi tratti in analogia con quelli delle produzioni fittili e scultoree etrusche

Si ipotizza che l'aiuto all'Urbe celasse il tentativo di Siracusa di arginare gli interessi etruschi in Campania, che rischiavano di compromettere i ricchi commerci tra la Sicilia e la Magna Grecia: Roma, sentendosi in debito, non si sarebbe potuta sottrarre ad una eventuale richiesta di Gelone di contenere a settentrione il grosso dei Tirreni nel caso in cui il sovrano siceliota avesse deciso di attaccare l'enclave etrusca in Campania

I prigionieri etruschi furono venduti in un'asta pubblica; dopo che l'oro fu restituito alle matrone romane (che avevano contribuito con il loro oro a riscattare Roma dai Galli), ne rimase a sufficienza per fonderne in tre coppe con inciso il nome di Camillo e collocate nel

Qui ebbe sentore di una manovra a tenaglia progettata dai Romani: gli Etruschi avevano appena concluso la pace, liberando le forze di Coruncanio, che ora stavano muovendo dal nord dell'Etruria contro di lui.

finale e che ha i suoi maggiori centri di ritrovamento lungo la dorsale montuosa dell'Italia centrale. Si trattava di genti dedite a un'economia pastorale, da cui gli Etruschi, appresero l'amore per la terra e per gli animali.

(celebre quella del Sodo, nel comune di Cortona) o di rovine di antichi centri etruschi (come al Melmone di Brolio, in cui sono state riportate alla luce le tracce delle antiche fondamenta di abitazioni

L'idea basilare era trovare una lingua che potesse non essere affiliata geneticamente al minoico. Il candidato di Ventris era l'etrusco; non era una cattiva idea, dato che gli etruschi, secondo la tradizione, si spostarono dall'Egeo all'Italia.

); l'evoluzione dei bassorilievi sulle casse, assimilabile a quella della decorazione pittorica funeraria, permette di individuare il nuovo meccanismo di autocelebrazione degli aristocratici etruschi, ormai esaltati in quanto figure pubbliche nelle processioni magistratuali, un motivo sconosciuto nel mondo greco.

. La conoscenza di queste tecniche giungeva loro insieme agli artigiani e agli oggetti di lusso del Vicino Oriente, ma essi seppero perfezionarle padroneggiandole soprattutto nel VII e VI secolo a.C. I gioielli etruschi entravano a far parte dei corredi funerari e in questo modo sono giunti sino a noi.

Oggetti di straordinaria ricchezza e fattura sono stati rinvenuti nelle tombe Barberini e Bernardini di Palestrina e nella Regolini-Galassi di Caere. Un oggetto che doveva in particolar modo distinguere lo status del defunto in questi contesti tombali era il pettorale in lamina d'oro. Allo stesso ambito produttivo occorre riferire il vasellame in materiale prezioso, come anche gli oggetti in avorio. Si tratta di oggetti importati o fabbricati sul luogo da artigiani immigrati; uno dei principali luoghi di stanziamento per questo tipo di artigianato estero sembra essere stato Caere e qui come altrove, Vetulonia per esempio, possono essersi formati gli apprendisti etruschi.

. Oltre a queste correnti, centrale risulta l'influenza etrusca, sia di tipo politico economico che di tipo giuridico soprattutto nel periodo dei re etruschi, si prenda ad esempio l'atteggiamento di questi nei confronti delle

Fra gli oggetti importati ci sono innanzitutto vasi di bucchero, di forme diffuse a Capua e Nola, coppe in impasto a superficie bruna-rossastra molto curata con decorazione impressa a rotella, anch'essi comuni nei centri etruschi della Campania, dei balsamari (ariballwi e bombiliwi) che imitano tipi corinzi nella forma e nella decorazione, ed un

Gli Etruschi si assicurarono il controllo sulle rotte del Tirreno settentrionale, garantendosi la sicurezza delle coste dell'Etruria e il dominio di quelle della Corsica, perlomeno dal versante orientale.

La creazione di rotte alternative dai mercati attici ebbe l'effetto, anche se non ne costituiva lo scopo principale, di trasformare gli Etruschi negli intermediari privilegiati nei contatti commerciali tra il mondo ellenico e quello delle culture e dei popoli dell'

Le riunioni degli accademici erano condotte in pieno spirito d'enciclopedismo, trattando presentazioni di reperti etruschi, manoscritti di varie epoche, iscrizioni, monete, o relazioni storiche, artistiche, filologiche, filosofiche.

; di essi una parte rimase definitivamente a Reggio. Ma il suo primo pensiero dovette essere quello di assicurarsi il dominio dello Stretto. Contro le scorrerie degli Etruschi e forse contro la minaccia siracusana, il signore di Reggio aveva elevato, all'estrema punta settentrionale dello Stretto, una fortezza sull'imponente

Nel territorio dove oggi sorge Fontanelice sono avvenuti diversi ritrovamenti archeologici, a testimonianza di un'antica frequentazione: etruschi, galli e in seguito romani si sono succeduti su questo territorio collinare.

, anch'essa realizzata ampliando antichi canali greci ed etruschi, la quale, tagliando il delta, permetteva di raggiungere il porto di Adria, e quindi l'antica Filistina, anch'essa ripristinata e ribattezzata con il nome di

, eretto dagli Etruschi di Cere, sono rappresentati i dodici popoli della Federazione; e Tarquinia, personificata da Tarconte (o da Tagete) che ha in mano i Libri Tagetici, occupa ancora il primo posto della rassegna

), essa potrebbe essere divenuta in qualche episodio sconosciuto un loro possedimento. Anzi, secondo alcune fonti moderne sarebbe stato proprio il duraturo conflitto innescato contro gli Etruschi da questa bellicosa stirpe di Celti ad avere offerto a Dionisio l'occasione giusta per impadronirsi dell'Adria veneta.

, negando loro qualsiasi pretesa origine ellenica, e dato che sono risaputi i rapporti conflittuali avvenuti nel secolo passato tra Siracusani ed Etruschi, la critica moderna sostiene che la Pentapoli dionisiana avesse tutto l'interesse ad allontanare gli Etruschi dalle radici dei popoli con cui intratteneva rapporti.

), vasta area archeologica che presenta un gran numero di tombe sotterranee ed un museo che raccoglie urne ed altre vestigia reperite in loco. La zona di Ponte San Giovanni rappresentava, infatti, il punto di contatto lungo il fiume Tevere tra i territori degli Etruschi (a nord) e degli

Questa comprendente reperti archeologici egizi, etruschi e di epoca greco-romana (ceramica, sarcofagi, statuaria, glittica, vetri), pitture e sculture databili tra il Rinascimento e l'epoca barocca (tra cui statue lignee del XV e XVI secolo, un bozzetto di

Nell corridoio le vetrine ospitano numerosi bronzetti votivi etruschi, di uso disparato, divisi per tipologia. In una piccola sala sono esposti gli specchi etruschi decorati a bulino, armi, elmi e corazze.




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Gennaio 2022

18:58:41