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Frasi che contengono la parola epigrafi

, avendo trovato sul territorio numerose vestigia, reperti ed epigrafi che denotarono un orientamento allo sfruttamento primario delle risorse agricole e al settore primario. Tale matrice rimase anche dal

Procedendo dal piano terreno si arriva davanti ad una doppia rampa di scale al termine della quale ha inizio la Galleria. La lunga Galleria, che percorre longitudinalmente il primo piano del Museo Capitolino, collega le diverse sale espositive e si offre al visitatore come una numerosa e variata raccolta di statue, ritratti, rilievi ed epigrafi disposti dai

rinvenuti durante la costruzione dell'odierno palazzo comunale nella medesima piazza. Tra le opere esposte vi sono epigrafi, suppellettili, corredi sepolcrali e un medagliere con la presenza di oltre quattrocento monete databili tra il II secolo e l'inizio del V secolo.

. Ad esso, nel corso degli anni, si sono aggiunti altri sedici volumi, periodicamente aggiornati in seguito al rinvenimento di nuove epigrafi. Alcuni volumi sono oggi liberamente consultabili online attraverso il sito Arachne (vedi voce

Gli studiosi dell'esercito tardo-orientale devono fronteggiare una drammatica diminuzione delle epigrafi e degli epitaffi risalenti al III e al IV secolo, se comparati con quelle risalenti ai primi due secoli. I

Parco delle Pietre, in Piazza S. D'Acquisto, conserva alcune epigrafi, pietre lavorate, sarcofaghi e resti di tombe del periodo romano. Nel giardino pubblico di Piazza della Liberazione si conserva anche un

Queste aggiunte devono essere designate o con materiale differente da quello primitivo o con l'adozione di cornici di sviluppo o con l'applicazione di sigle o epigrafi che verificano e danno informazioni sul lavoro di restauro effettuato.

Nella piazza antistante la cattedrale sono riemerse delle tombe di V-VI secolo d.C. molte delle quali con epigrafi. Al di sotto erano presenti i resti di un muro forse di difesa del V-IV secolo a.C. relativo probabilmente ad un

nel corso del XV secolo riportando alla luce il primitivo stile architettonico. La facciata esterna fu rifatta nel Quattrocento e presenta un portale a pseudo protiro sormontato da una trifora; ai lati dell'edificio sono presenti epigrafi ed antiche lapidi del

La zona fu frequentata dall'uomo fin dalla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti avvenuti nei ripari sottoroccia a monte dell'orrido. Al periodo romano risale il frammento di un fregio marmoreo forse appartenente ad un tempio ed alcune epigrafi rinvenute nel corso degli scavi della chiesa antica di

per meriti militari, conseguiti durante le guerre civili. Le origini romane sono tuttavia confermate dal rinvenimento di due epigrafi scoperte durante i lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria della Croce in Casaranello e dal tracciato della

, esattamente ai confini con la colonia romana di Abellinate. Potrebbe essere che elementi dell'una o dell'altra colonia, sotto un capo di nome Braccilio o Procilio, si siano stanziati nella conca dando al territorio il nome di Bracigliano. A conferma della presenza della gens Procilia nella regione Campania esistono numerose epigrafi del

), dalla quale provengono numerose iscrizioni che menzionano le due caserme. Molte delle epigrafi sepolcrali di questo sepolcreto furono poi riutilizzate come materiale da costruzione per la basilica circiforme dei

, epigrafi, stemmi, frammenti di cornicioni e colonne, di targhe e di epitaffi, riferentesi a famiglie cesenati, a cardinali e a cittadini. Si datano tra il XIV e il XVIII secolo e sono stati qui collocati solo durante il Novecento.

, che Mommsen ritrasse come uno dei maggiori statisti di tutti i tempi, mentre il quinto volume tratta delle province da Augusto a Diocleziano e si fonda principalmente su dati desunti dalle epigrafi. Le vicende politiche, particolarmente della

, venne sistemato nel cortile e danneggiato dai bombardamenti.Comprende materiali lapidei e epigrafi di epoca romana e tardo-romana, urne cinerarie, sarcofagi e materiali vari di scavo, provenienti da

, espone preziose statue, epigrafi e i materiali provenienti dalle ultime campagne di scavo. Accanto agli oggetti di vita quotidiana accuratamente restaurati, pezzi forti del percorso espositivo sono una testa dell'imperatore

Tali cartigli, titoli e nomi regali compaiono infatti su oggetti di scarso valore, ben poco regali e facilmente trasportabili come piccoli e fragili scarabei, ma mai su monumenti o su epigrafi su roccia, a differenza di altri faraoni, meno discutibili, della loro medesima epoca

marmoreo di Terentia Capitolina fronteggia una selezione tipologica di stele funerarie. Il braccio est presenta una piccola sezione finalizzata ad illustrare modi e usi scrittorii documentati nelle epigrafi adriesi, seguita dalla parte relativa alle iscrizioni che documentano le istituzioni ed i culti dell'antico municipio di

La lunga Galleria, che percorre longitudinalmente il primo piano del Museo Capitolino, collega le diverse sale espositive e si offre al visitatore come una numerosa e variata raccolta di statue, ritratti, rilievi ed epigrafi disposti dai

ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant'Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all'interno. Nel

Sia le iscrizioni monetali che le epigrafi sono scritte in un peculiare alfabeto, di venticinque lettere, forse derivato dall'alfabeto aramaico senza mediazione di quello greco; ma su questo punto gli studiosi non sono d'accordo

per meriti militari, conseguiti durante le guerre civili. Le origini romane sono confermate dal rinvenimento di due epigrafi, scoperte durante i lavori di restauro della chiesa di Santa Maria della Croce in Casaranello, e dal tracciato della

. Fino al XVII secolo fu la parrocchiale di Sestri Levante, titolo ora appartenente alla chiesa di Santa Maria di Nazaret. L'edificio fu trasformato in stile barocco nel corso del XV secolo riportando alla luce il primitivo stile architettonico. La facciata esterna fu rifatta nel Quattrocento e presenta un portale a pseudo protiro sormontato da una trifora; ai lati dell'edificio sono presenti epigrafi ed antiche lapidi del

, mentre nei cantoni gialli sono riportati la forma societaria (in alto a sinistra) e l'anno di fondazione (in basso a destra). Il medesimo disegno (diverso solamente a livello di epigrafi) era precedentemente adottato dal Pergocrema

) ed altri oggetti. Particolarmente pregevoli erano i pezzi di epoca classica, tra cui bronzi, epigrafi, medaglie in oro ed argento, monete, bassorilievi, mosaici, piccoli manufatti in bronzo, avorio, vetro, cristallo, ma soprattutto le

, dediti all'agricoltura e all'allevamento, oltre che a traffici mercantili di moderata ampiezza. Tali regni sono noti per le iscrizioni ed epigrafi da loro tracciate, vergate in una lingua proto-araba, ma anche per alcuni sporadici riferimenti contenuti nel

(probabilmente ne era il proprietario per tradizione familiare). Una riprova sarebbero le epigrafi graffite sotto gli affreschi dell'abside che ricordano la morte del padre, del fratello e del nipote. Divenuta chiesa pievana e sede del

Appena entrati nel castello, ci si trova davanti alla biglietteria. In quella stessa sala sono esposte alcune epigrafi giudaiche e l'epigrafe proveniente dalla loggia senatoria medievale che proclamava la




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Ultimo aggiornamento pagina:

27 Dicembre 2021

05:26:55