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Frasi che contengono la parola eraclio
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Nunc vero singularum nomina insularum necesse est convenienter exprimere. Prima illarum Gradus dicitur, que dum constat altis menibus ecclesiarumque copiis decorata sanctorumque corporibus fulta, quemadmodum antique Venecie Aquilegia, ita et ista totius nove Venetie caput et metropolis fore dinoscitur. Secunda namque insula Bibiones nominatur. Tertia vero Caprulas vocitatur, ad quam Concordiensis episcopus cum suis Longobardorum timoratione territus adveniens, auctoritate Deusdedi pape episcopati sui sedem inibi in posterum manendam confirmavit et habitare disposuit. Quarta quidem insula estat, in qua dudum ab Eraclio imperatore fuerat civitas magnopere constructa, sed vetustate consumpta, Venetici iterum illam parvam composuerunt. Postquam autem Opiterine civitas a Rothari rege capta est, episcopus illius civitatis auctoritate Severiani pape hanc Eraclianam petere ibique suam sedem confirmare voluit. Quinta insula Equilus nuncupatur, in qua dum populi illic manentes episcopali sede carerent, auctoritate divina novus episcopatus ibi ordinatus est. Sexta insula Torcellus subsistit, que licet urbium menibus minime clarescat, tamen aliarum insularum munitione circumscepta, in medio tutissima pollet. Septima insula Morianas vocitatur. Octava quidem insula Rivoaltus subsistit, ad quam ad extremum licet populi ad habitandum confluerent, tamen ditissima et sublimata omnibus manet, que non solum ecclesiarum seu domorum decoritate ostentatur, verum etiam ducatus dignitatem atque episcopati sedem habere et possidere videtur. Nona insula Metamaucus dicitur, que non indiget aliqua urbium munitione, sed pulchro litore pene ex omni parti cingitur, ubi auctoritate apostolica episcopalem sedem populi habere consecuti sunt. Decima vero insula Pupilia manet. Undecima minor Clugies dicitur, in qua monasterium sancti Michaelis scitum est. Duodecima insula Clugies maior nuncupatur. Est etiam in extremitate Venetie castrum, quod Caput argilis dicitur. Sunt etenim apud eandem provintiam quam plurime insule habitabiles.
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, due legionari di Ezio appartenenti alla guardia del corpo dell'Imperatore, istigati da Petronio, vendicarono l'omicidio del loro comandante assassinando Valentiniano ed il suo potente ministro Eraclio a Roma, mentre si recava in
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, grazie alla rivolta degli abitanti della capitale, che avevano appoggiato la causa d'Eraclio. Secondo Niceforo, fu Fozio, un uomo che Foca aveva disonorato seducendo sua moglie, ad entrare nel palazzo imperiale con alcuni soldati catturando Foca e portandolo su una nave bizantina, insieme ai suoi fedeli.
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Quando Eraclio prese il comando dell'impero, si accorse quanto era disperata la sua situazione; nessuno di coloro che l'avevano preceduto sul trono degli augusti aveva trovato una situazione peggiore: infatti l'
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nei pressi di Antiochia e la sconfitta costrinse Eraclio a ripiegare verso Costantinopoli. L'imperatore persiano Cosroe II, grazie a questa vittoria di Sharbaraz, diresse due offensive, su due punti diversi dell'impero romano d'oriente: un esercito si sarebbe diretto a Costantinopoli, mentre l'altro esercito avrebbe devastato le province della
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Nel tentativo di trovare una formula teologica compromissoria che potesse andar bene sia per i Calcedoniani che per i Monofisiti, Eraclio e il patriarca di Costantinopoli Sergio propugnarono una tesi relativa al Cristo secondo la quale egli si componeva di due nature ma di un'unica
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Alcuni storici (come Treadgold) attribuiscono l'importante riforma dei temi, in passato attribuita a Eraclio, a Costante II. Essi ritengono che non possa essere stato Eraclio l'artefice di questa importante riforma per tre motivi:
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, anche se non ci sono prove certe che fu veramente Eraclio ad attuare tale riforma; infatti alcuni storici l'attribuiscono a imperatori successivi (ad esempio Warren Treadgold: secondo tale storico la riforma sarebbe avvenuta tra il
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a difesa delle province ritirate si stanziarono insieme ai corpi scelti dell'esercito bizantino, ed in seguito a questo, l'Imperatore Eraclio avrebbe diviso le province dell'Asia Minore ancora non soggiogate del nemico in varie circoscrizioni militari, i temi appunto, ognuna difesa da un esercito permanente (detto anch'esso
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di incredibile energia, ma questa energia era limitata dalla ancora poca esperienza sul campo di battaglia. I primi anni di regno di Eraclio furono disastrosi, infatti i Persiani conquistarono Siria, Palestina ed Egitto, devastando l'
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, un'eresia creata dall'Imperatore d'Oriente Eraclio nel tentativo di trovare una formula teologica compromissoria che potesse andare bene sia per cattolici che per monofisiti, ma che aveva trovato la strenua opposizione del Papato, con conseguente deterioramento dei rapporti tra Papa e Imperatore. Durante il pontificato di
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menziona anche un'altra versione degli eventi secondo la quale i Croati non vennero invitati da Eraclio, ma invece avessero sconfitto gli Avari e si fossero insediati nei loro domini. Tale tesi venne supportata anche dall'
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dopo aver deposto il ribelle duca di Napoli Giovanni da Conza, sostituito con uno fedele a Eraclio, Eleuterio fece guerra ai Longobardi per rinforzare la posizione bizantina nell'Italia centro-settentrionale. La campagna tuttavia fu un insuccesso, come racconta l'anonimo continuatore del
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) al re sasanide, in modo da corroborare l'alleanza. Mentre Eraclio si preparava a una controffensiva maggiore in Siria, Yazdegerd ordinava nel frattempo la costituzione di un immenso esercito per scacciare i musulmani dalla Mesopotamia una volta per tutte. L'obiettivo era un attacco coordinato da entrambi gli imperatori, Eraclio in Siria e Yazdegerd in Mesopotamia, per annientare l'esercito del loro nemico comune, costretto a combattere su due fronti.
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Eraclio era infatti impegnato contro i Sasanidi, che avevano attaccato le province orientali dell'impero. Gli Ebrei di Palestina approfittarono dell'occasione per ribellarsi contro Eraclio e occupare
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Nel frattempo, nell'esercito romano si diffuse la voce che i Persiani avessero ricevuto rinforzi ed erano in procinto di attaccare: Eraclio il Vecchio e altri soldati si lanciarono sulle tracce dei Barbari per controllare se fossero nelle vicinanze ma, non trovando nessuno, tornarono negli accampamenti.
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Nonostante gli sforzi di Niceta, anche l'Egitto fu conquistato dai persiani, causando una significativa perdita di manodopera, provviste alimentari e tasse. La situazione non era del tutto senza speranze, infatti la capitale bizantina Costantinopoli era dotata di potenti mura e l'imperatore Eraclio disponeva ancora di una grande flotta, meglio addestrata e meglio armata di qualsiasi altro stato nemico, specialmente gli Slavi e gli Avari. I persiani non disponevano di navi nel mediterraneo e quindi non potevano assediare efficacemente la capitale imperiale
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Nel frattempo i ribelli allestirono una flotta, che, comandata dal giovane Eraclio, si diresse verso Costantinopoli. Ogni resistenza organizzata alla rivolta di Eraclio scomparve presto e Foca gli venne consegnato dal patrizio Probo (Fozio).
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) gli Avari sembravano aver abbandonato i loro sogni di conquista e decisero di riconciliarsi con Costantinopoli chiedendo un incontro tra il loro Khagan ed Eraclio. Per festeggiare la riconciliazione vennero organizzati dei giochi equestri a Heracleia nelle vicinanze di Costantinopoli; purtroppo per i Bizantini l'apparente riconciliazione era solo un inganno degli
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Eraclio stesso decise di comandare direttamente l'esercito. Grazie alla riorganizzazione attuata in tal modo da Eraclio, l'esercito bizantino era stato rinforzato da nuove leve, riequipaggiato, e messo alla guida di un competente generale - Eraclio stesso - mentre le casse dello stato furono riempite.
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Tuttavia era giunto l'autunno, ed Eraclio, considerando rischiosa l'invasione della Mesopotamia, decise di interrompere l'inseguimento di Cosroe, con cui sperava di fare pace, e decise invece di svernare in Albania caucasica
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Tutti a questo punto si aspettavano che Eraclio sarebbe accorso in difesa della sua capitale, ma l'Imperatore (che aveva intenzione di stringere un'alleanza con i Cazari) decise invece di dirigersi con il grosso dell'esercito nella Lazica per incontrare il
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ebbe luogo nella nebbia, riducendo il vantaggio persiano nelle truppe di lanciatori di giavellotto. Eraclio finse dapprima la ritirata, conducendo i Persiani nella pianura, per poi fare capovolgimento di fronte cogliendo di sorpresa i Persiani.
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Secondo Caetani, i motivi della vittoria bizantina stanno nella tattica utilizzata dall'imperatore in questa seconda fase: con l'esercito disastrato, Eraclio fu costretto a reclutare truppe mercenarie dall'Armenia e a cercare l'alleanza con le popolazioni del Caucaso e con i Cazari, da cui dipendeva fortemente
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Alcuni storici (come Treadgold) attribuiscono l'importante riforma dei temi, in passato attribuita a Eraclio, a Costante II. Essi ritengono che non possa essere stato Eraclio l'artefice di questa importante riforma per tre motivi
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, il figlio avuto da Eraclio I con la seconda moglie Martina. Per motivi politici, Eraclio considerava Martina come la madre di entrambi. Costantino divenne co-imperatore assieme al fratellastro, alla morte di Eraclio, nel
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Ultimo aggiornamento pagina:
28 Dicembre 2021
20:51:04