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Frasi che contengono la parola enrico

Tutti questi motivi spinsero il principe Enrico ad inviare diverse spedizioni lungo la costa africana, nel tentativo di trovare un passaggio a sud est che consentisse al piccolo regno di aprirsi una nuova, esclusiva via verso l'

Maria Grazia Revello, Tiziana Lazzarotto, Brunella Guerra, Arsenio Spinillo, Enrico Ferrazzi, Alessandra Kustermann, Secondo Guaschino, Patrizia Vergani, Tullia Todros, Tiziana Frusca, Alessia Arossa, Milena Furione, Vanina Rognoni, Nicola Rizzo, Liliana Gabrielli, Catherine Klersy e Giuseppe Gerna,

Giuseppe C. Balboni, Arnaldo Bastianini; Enzo Brizzi; Salvatore Castorina; Leonetto Comparini; Rosario F. Donato; Guido Filogamo; Paolo Fusaroli; Giovanni Giordano Lanza; Carlo E. Grossi; Francesco A. Manzoli; Giulio Marinozzi; Alberto Miani; Vincenzo Mitolo; Pietro Motta; Enzo Nesci; Giovanni E. Orlandini; Adalberto Passaponti; Giuliano Pizzini; Enrico Reale; Tindaro Renda; Carlo Ridola; Alessandro Ruggeri; Agatino Santoro; Zampino Antonio; Giovanni Tedde; Damiano Zaccheo,

Giuseppe C. Balboni, Arnaldo Bastianini, Enzo Brizzi, Salvatore Castorina, Leonetto Comparini, Rosario F. Donato, Guido Filogamo, Paolo Fusaroli, Giovanni Giordano Lanza, Carlo E. Grossi, Francesco A. Manzoli, Giulio Marinozzi, Alberto Miani, Vincenzo Mitolo, Pietro Motta, Enzo Nesci, Giovanni E. Orlandini, Adalberto Passaponti, Giuliano Pizzini, Enrico Reale, Tindaro Renda, Carlo Ridola, Alessandro Ruggeri, Agatino Santoro, Giovanni Tedde e Damiano Zaccheo,

al giorno, quest'operazione permetteva la realizzazione di concimi speciali, sorpassando in alcuni anni la produzione della Montecatini. Tutte queste aziende facevano parte del gruppo industriale con sede a Milano Costruzioni Brambilla e a capo del gruppo vi era l'architetto Enrico Brambilla.

, da dove dovevano accompagnarlo i principi tedeschi sino ad Augusta. Ma, per il grande gelo di quell'anno, essi erano impossibilitati di varcare le Alpi, mentre gli giunse la notizia che Enrico era in marcia per incontrarlo, accompagnato dalla moglie

, l'influenza in Italia). Diverse erano state nei decenni le guerre e le cospirazioni che avevano visto opporsi gli Asburgo ed i Valois, in particolare durante il periodo delle guerre di religione. Enrico IV, al momento del suo assassinio nel

, in accordo con il re e su suggerimento dello stesso pontefice, provarono a convincere la regina a risolvere la questione ritirandosi in convento, decisione che avrebbe sciolto il matrimonio con Enrico e sarebbe stata reputata da tutte le parti in causa un onorevole compromesso:

, figlia di Enrico VIII, l'ultima regina d'Inghilterra di fede cattolica. Secondo la discendenza genealogica, Maria Stuarda era seconda nella linea di successione al trono inglese dopo la cugina Elisabetta, sorellastra di Maria Tudor. I diritti vantati dalla regina di Scozia risalivano ai fratelli

, la sorella maggiore di suo padre, Enrico VIII. Gli eventuali discendenti della coppia avrebbero ereditato entrambe le rivendicazioni e, di conseguenza, sarebbero stati prossimi al trono d'Inghilterra.

, seguita dalle ribellioni di Brescia e di Crema. Vista la mala parata, Federico, che dopo Roncaglia aveva liberato parte delle sue truppe, chiese urgenti rinforzi, che arrivarono guidati da Enrico il Leone e dallo zio di entrambi

Enrico VII fu il capostipite della dinastia Tudor e, grazie ad un'abile politica matrimoniale, mise fine alla guerra nobiliare. Con un'aristocrazia uscita decimata dal conflitto, i Tudor poterono dare il via al periodo

di Enrico Fiore, a cura di Nunzio Gallo, arrangiamenti e direzione d'orchestra Tonino Esposito (la Platea Record, Phonotype record) con: Franco Acampora, Concetta Barra, Peppe Barra, Antonio Casagrande, Maurizio Casagrande, Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo, Rosalia Maggio, Angela Pagano, Mario Scarpetta.

I responsabili dell'incendio furono in seguito individuati e condannati. Un imprenditore, Enrico Carella, e il suo cugino e dipendente elettricista Massimiliano Marchetti, con la loro ditta VIET stavano lavorando alla manutenzione del teatro e, per non incorrere in una

L'iniziativa di Enrico II colse di sorpresa l'imperatore, il quale, non potendo raggiungere i Paesi Bassi a causa dell'interposizione dell'esercito francese, dovette ripiegare sul Nord Tirolo, con una fuga precipitosa e, invero, alquanto indecorosa verso

Durante il regno di Stefano i baroni avevano sovvertito gli affari di stato per minare il controllo del monarca sul reame; Enrico II vide come suo primo compito quello di ribaltare questo spostamento di potere. Ad esempio, Enrico fece abbattere i castelli che i baroni avevano fatto costruire senza autorizzazione durante il regno di Stefano mentre lo

, ma i gravi crimini che aveva compiuto gli alienarono subito gran parte del clero. Stanchi delle lotte gli inglesi scelsero allora un sovrano capace di porre fine alle discordie, Enrico Tudor, discendente dei Lancaster ma maritato a una York. Dopo aver vinto la

dal ramo del torrente Timonchio che scende da San Rocco, taglia via Sessegoli, via Volti, via Enrico da Ca Zeno, via Maglio e costeggia la provinciale Schio-Piovene rimanendo alta e visibile per lunghi tratti fino all'incrocio della

, ma la mancanza di sostegno popolare tra gli inglesi permise a Enrico di resistere all'invasione. Roberto fu costretto tramite la diplomazia a rinunciare alle sue pretese sul trono inglese con il trattato di

, ridisegnata da Ottone Enrico nello spirito della riforma protestante, venne da lui dotata dei libri provenienti dalle biblioteche dei monasteri cattolici soppressi. Lo stesso Ottone Enrico era un luterano profondamente religioso, per quanto non avesse avuto una particolare istruzione a livello teologico, perseguendo comunque attivamente gli interessi dei protestanti presso il governo dell'impero. L'Elettorato Palatino divenne poi

Sul letto di morte, Enrico VIII indica come suo successore, il figlio Edoardo VI. In primo piano, il papa con la testa reclinata, simbolo della sconfitta della Chiesa cattolica nel Regno d'Inghilterra

, Giuseppe Inaudi, Tito Corsini, Alberto Boato, Felice Tua, Enrico Corelli, Tullio Mamini, Riccardo Richiardi, Riccardo Ghirardi, Vittorio Conti, Giovanni Vogliano, Pier Emilio Lucio, Raffaele Carleismo, Luigi Cappelletti, Luigi Fregosi, Claudio Rovatti,

, prima Goffredo fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna duca di Franconia, e fu ucciso. Poi Ugo, anche lui fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna, fu fatto prigioniero, e per ordine dell'imperatore, il cugino Carlo il Grosso, fu accecato e rinchiuso nel monastero dell'

Cromwell era un uomo di legge, un membro del Parlamento e un evangelico. Egli sapeva come manovrare il Parlamento per promuovere la supremazia del re, che era quello che voleva Enrico e per favorire la sua fede e il culto evangelico, che era quello che lui e i suoi amici volevano.

dalla capitale, destituendolo l'anno dopo. Malgrado la loro successiva sconfitta, con la sottomissione a Enrico IV, la loro potenza rimase intatta, obbligando il re a destreggiarsi con cautela nei loro confronti.

In particolare i dipinti di Enrico Salfi, Rubens Santoro, Francesco Raffaele e Vincenzo Jerace, tutti artisti calabresi la cui presenza impreziosisce la collezione e fa di essa una interessante testimonianza di arte calabrese

, lontano parente della famiglia reale inglese, la cui madre venne condannata ad una controversa decapitazione da Enrico VIII durante le controversie con il papato seguite allo scisma anglicano, con il compito di assolvere il Regno dal peccato e procedere alla restaurazione del cattolicesimo. Pole fu nominato pertanto

, temperamento che invece contrastava fortemente con quello dei due figli maschi del Manzoni, Enrico e Filippo. Questi fattori spinsero l'anziano scrittore ad accentuare quel sentimento paterno nei confronti del figliastro

alcune centinaia di uova di Polish-Padoue, ha provveduto a far analizzare il DNA degli esemplari polacchi comparandolo con quello dei capi di Padovana Gran Ciuffo di alcuni allevatori veneti. Lo studio, effettuato dal Dott. Enrico Zanetti, ha mostrato un'effettiva vicinanza genetica tra i due gruppi di animali, comparandoli a soggetti di altre razze avicole venete

Falliti i negoziati con i francesi, gli inglesi ripresero la campagna sul continente europeo. A causa delle malattie, l'esercito di Enrico perse numerosi soldati e fu costretto a ritirarsi ripiegando su Calais, dopo l'assedio di

a quasi ventisei anni. Dotato di un profondo senso del dovere e attorniato da un'aura cavalleresca, Enrico era ansioso di farsi onore sul campo di battaglia, onde rinnovare le vittorie ottenute nel secolo precedente da

Essendosi guadagnata la confidenza del duca di Savoia, persuase il re Enrico III a restituire al duca le piazzeforti che la Francia possedeva ancora in Piemonte. Questa restituzione si opponeva alla politica condotta fino ad allora dalla regina madre

Le travagliate vicende che caratterizzarono la giovinezza di Enrico Tudor non si potrebbero comprendere se non si facesse, prima, un accenno veloce alla disastrosa situazione politica interna inglese verificatasi all'indomani del

, erano probabilmente morti. Il matrimonio, se mai fosse avvenuto, avrebbe unito gli York e i Lancaster. Dopo questo impegno Enrico ricevette l'omaggio di tutti i suoi sostenitori. Per conquistare un trono occorrevano uomini, denaro e mezzi e dopo aver ottenuto i primi ottenne anche i secondi per mano di

, e la marina possedeva ancora solo una base provvisoria, da mobilitare solo in tempo di guerra con l'unico scopo di trasportare l'esercito sul continente e non di esercitare un reale potere navale. I suoi sforzi in questo senso vennero successivamente capitalizzati dal figlio Enrico VIII

Il primogenito di un sovrano era sempre frutto di maggiori attenzioni e apprezzamenti, sia da parte della famiglia sia della corte, rispetto agli altri fratelli. Enrico, per le sue doti fisiche e il suo carattere, era preferito a Carlo, apparentemente debole.

) dalla moglie Caterina, accanto al padre Giovanni I ed al nonno Enrico II, che la cappella aveva fatto costruire vicino all'altra Cappella funeraria detta dei re Vecchi, in cui erano sepolti il padre ed il nonno di Enrico II,

. A Enrico fu chiaro che la dinastia era a rischio: una figlia femmina esponeva il trono a troppi sciacalli e peggio ancora poteva portare il paese alla guerra civile, mentre la moglie, la cui salute non era mai stata buona, sembrava incapace di dargli un maschio ed era precocemente entrata in

ed era composta dal sarcofago, la statua di Enrico VII, disteso sopra di esso e molte altre statue di dignitari e angeli. Ma non ebbe lunga vita: per motivi politici fu smantellata, poi fu danneggiata nell'incendio del

, il sarcofago dell'imperatore era stato trasferito nel transetto destro della Primaziale, vicino all'urna di San Ranieri, patrono alfeo. Un paio di statue erano state messe sulla parte superiore della facciata e una serie di statue raffiguranti lo stesso Enrico e i suoi consiglieri erano nel Campo Santo Monumentale. Oggi le statue si trovano nel

Secondo la tradizione, Alagna - o Lagna - sarebbe stata fondata da un certo Enrico Staufacher che diede inizio alla costruzione delle prime abitazioni permanenti. In quel tempo l'ultimo centro abitato della valle era Pietre Gemelle, situato dove oggi sorge

assumendo il nome di Enrico, il territorio venne inglobato nel regno e la rocca di Brandenburg (Brennabor) divenne sede vescovile spostando quindi la frontiera del regno in corrispondenza della linea che separava le due popolazioni degli Heveller e degli Sprevani. Dal lato sprevano era al potere il principe

; beati Giovanni detto Cornelio, gesuita, Tommaso Bosgrave, Giovanni Carey e Patrizio Salmon, martiri; beati Guglielmo Andleby, sacerdote, Enrico Abbot, Tommaso Warcop ed Eduardo Fulthorp, martiri; sant'

la dinastia decadde. Molti suoi componenti furono coinvolti in tristi vicende e persero i feudi per confische o furono assassinati. Enrico e Francesco, gli ultimi rappresentanti della linea, vendettero Monterotondo alla famiglia

, Guido Castelli, Enrico Broilo, Tullio Perini e Augusto Stenico. Vennero inoltre intensificati, con la partecipazione e l'organizzazione di numerose iniziative, i rapporti con i principali capoluoghi delle

dell'XI secolo, costruita per volere del vescovo Enrico. Poco si conosce riguardo alla struttura originale del complesso, dato che al giorno d'oggi sono rimaste poche testimonianze storiche. La torre (e quindi l'abbazia) venne costruita con laterizio di probabile origina romana, mentre da un punto di vista architettonico risulta essere un esempio di

Rientrato in patria, il filosofo svolse con competenza il suo biennio di sindaco, e venne rieletto per altri due anni. In quest'ultimo periodo, ebbe modo di dimostrarsi abile diplomatico, mediando fra il capo protestante Enrico di Navarra (futuro re col nome di

Livia Baldi, Stefano Barneschi, Maria Cristina Vasi, Emanuela Sfondrini, Brigid Sinead Nava, Debora Tedeschi, Elena Confortini, Martino Lovisolo, Carla Marotta, Giacomo Trevisani, Enrico Onofri, Carlo De Martini -

La successione al trono di Stefano doveva ancora essere ratificata dal Papa ed Enrico di Blois, vescovo di Winchester e fratello del re, appare come il principale animatore delle testimonianze di supporto inviate alla Santa Sede dal fratello maggiore di Stefano,

che, combinate ai nuovi possedimenti del nuovo alleato di Stefano, il principe Enrico di Scozia, nel Cumberland e Northumbria, crearono una grande zona cuscinetto tra il problematico sudovest, Chester e il resto del regno

Stefano intervenne inoltre anche in campo ecclesiastico rimuovendo il gruppo di vescovi che considerava come minaccia per il suo governo. L'amministrazione reale sotto Enrico I era stata capeggiata da Roger,

Re Stefano era estremamente ricco, anche grazie al tesoro del defunto re Enrico I, e disponeva di molti uomini. Modesto e apprezzato dai nobili del regno, era tuttavia considerato un uomo capace anche di azioni ferme e decise

. Nonostante l'emissione di nuova valuta e di riforme amministrative, Stefano avrebbe potenzialmente potuto vivere per molti anni, mentre la posizione di Enrico sul continente era lontana dall'essere sicura

Ricerce recenti hanno mostrato come Stefano avesse iniziato il programma di distruzione dei castelli prima della sua morte e che i contributi di Enrico erano meno sostanziali di quanto creduto in precedenza; in ogni caso Enrico non si prese molto credito per il lavoro svolto. (

, un nobile dissoluto e libertino. In un giorno di quell'anno Enrico fu aggredito da un uomo armato cui il prelato aveva violentato la figlia; Tedaldo, che era presente, fece scudo al vescovo con il proprio corpo salvandogli la vita, ma subito dopo si rivolse al prelato rimproverandolo aspramente per la sua condotta immorale. Enrico, furibondo, percosse duramente ai fianchi il Visconti, procurandogli una grave

Probabilmente esse servirono come residenze private per, rispettivamente, la regina e il re. Le prime testimonianze di come sono state decorate le camere reali proviene dal tempo del regno di Enrico III: la camera della regina era imbiancata e vi erano dipinti di fiori e di imitazioni di pietra. Una grande sala esisteva nel sud del reparto, tra le due torri.

, una cappella normanna che in precedenza era rimasta al di fuori della torre, fu incorporata nel castello. Enrico fece decorare la cappella con l'aggiunta di vetri e un palco per se stesso e la regina.

, ma la mancanza di sostegno popolare tra gli inglesi permise a Enrico di resistere all'invasione. Roberto fu costretto tramite la diplomazia a rinunciare alle sue pretese sul trono inglese con il Trattato di

, Duchessa di Beaufort, Enrico IV, si era innamorato di Henriette. Affascinato dalla donna, il re le fece promessa scritta di matrimonio nel caso ella gli avesse dato un figlio maschio, nonostante in quel periodo vi fossero le trattative matrimoniali con

in quanto ciascuno di essi venne ulteriormente inquartato per mostrare le armi di Francia e d'Inghilterra di Enrico IV. L'arpa di Irlanda deriva dal simbolo assegnato a quel paese durante il regno di

I primi professori furono Blasco Santangelo ordinario di diritto civile, Giovanni Rizzari insegnante di Pandette, Enrico Campisano e Pietro Alessandrano docenti di medicina, Giovanni di Messari docente di diritto canonico. Il primo

Riccardo II, ultimo esponente del ramo principale, e ne prese il posto, quale nuovo re. Da quel momento fu il ramo Lancaster dei Plantageneti ad avere il trono e conseguentemente anche il nome della casa reale ne fu influenzato, venendo ad assumere il falsato nome di Lancaster dal titolo del padre di Enrico,

, articoli della nuova costituzione polacca votati dalla Dieta. Enrico avrebbe dovuto accettarli tutti, altrimenti non sarebbe stato riconosciuto come sovrano di Polonia. Oltre alla nuova costituzione a Enrico furono presentate anche altre proposte: le sue rendite francesi avrebbero dovuto ripagare il debito della Polonia, pagare l'esercito polacco, creare una flotta per lo stato, dare nuovo lustro all'

. Tuttavia, Enrico e Derossi, sulla base di forti indizi, sospettano che il genitore abbia trascorso in carceri italiane tutto il periodo di assenza. Alcuni atteggiamenti e discorsi di quest'ultimo suggeriscono la correttezza di questa tesi.

per volere di Enrico di Franconia a favore di Vratislao II non troppo tempo dopo la pacificazione della Boemia raggiunta da Bratislao I dopo anni di guerra civile. La sua posizione venne messa in discussione col crescere dei conflitti interni alla regione. Nel

Edgardo annuncia a Lucia di dovere partire per difendere le sorti della Scozia. Ma prima intende stendere la mano in segno di pace al fratello di lei, Enrico, chiedendola in sposa. Lucia, consapevole dell'odio serbato dal proprio fratello nei confronti di Edgardo, chiede a quest'ultimo di attendere ancora. Edgardo e Lucia si scambiano gli

, combattuta tra le truppe alleate formate da una coalizione antifrancese voluta dal Pontefice Alessandro VI, Massimiliano d'Austria Re dei Romani, Fernando d'Aragona, Enrico VII d'Inghilterra, Firenze, Milano, Venezia, guidate da

moriva assassinato il re di Francia Enrico III, non prima di aver designato il suo cugino re di Navarra come suo successore, a patto che questi abiurasse il protestantesimo e rientrasse nel cattolicesimo. Ripresa la

Nonostante l'elevato sostegno al suo progetto tra i principi secolari ed ecclesiastici, tuttavia, Enrico non fu in grado di ottenere un accordo per iscritto. Il primo ostacolo al piano fu l'arcivescovo di Colonia,

, alla presenza del doge, del patriarca e dell'imperatore Enrico IV, si tenne la solenne consacrazione della nuova basilica di San Marco e le spoglie del Santo, miracolosamente ritrovate durante i lavori dall'antico nascondiglio in cui erano andate perdute dopo l'ultimo incendio, vennero collocate nella

Giuria: Igor Zanti, Enrico Bettinello, Silvia Ferri de Lazara, Victoria Lu, Domenico Quaranta, Veeranganakumari Solanki, Miguel Amado, Sabrina Van Der Ley, Andrea Viliani, Jonathan Watkins, Claudia Zanfi.

sempre nel paragrafo Crisi del XV secolo va inserita almeno una sintesi della crisi dell'Impero (il crescente potere dei principi elettori e feudatari, Enrico (o Arrigo) VIII, la Bolla d'Oro, i Lussemburgo e gli Asburgo ecc.)

. Questi, per consolidare il loro dominio, ponevano a capo dei feudi imperiali dei prelati, sapendo che essi non potevano avere figli e quindi erano impossibilitati a trasmettere i benefici ad eredi legittimi. Alla loro morte, infatti, i feudi sarebbero ritornati nel demanio imperiale. Nel caso dell'elezione pontificia, l'avere sul trono di Pietro un uomo fedele all'imperatore (meglio se tedesco) era sicuramente una garanzia per i buoni rapporti tra Santa Sede e Sacro Romano Impero. Inoltre Enrico, uomo pio e vicino al movimento riformatore di

venne ufficialmente lanciata la nuova federazione di partiti chiamata Noi con l'Italia (NcI), formata da un gruppo di parlamentari provenienti da Alternativa Popolare guidato da Maurizio Lupi (coordinatore nazionale della nuova formazione), unitamente ad altri ex membri di AP vicini a Enrico Costa, Direzione Italia,

Enrico VI ambiva a diventare il capo dell'intero mondo cristiano. Pur controllando direttamente solo Germania e Italia, era riuscito a inglobare buona parte degli stati cristiani nella propria sfera di influenza indiretta. Il suo tentativo di rendere l'Impero bizantino un suo subordinato fu solo uno dei passi nel suo piano, parzialmente coronato dal successo, di estendere la propria

La minaccia costituita da Enrico VI spinse Alessio III ad alterare leggermente la propria titolatura latina in modo che essa suonasse meno provocatoria nei confronti del suo rivale tedesco e degli occidentali. Nel XII secolo la titolatura greca adottata nella corrispondenza con stati esteri aveva assunto la forma di

(Piccolo OT) Comunque Enrico C. ti faccio i complimenti per essere andato a consultare un gran numero di fonti diverse e soprattutto cartacee. In alcune di quelle che invece si trovano online ci solo delle gaffe clamorose, come mischiare questo castello e il castello di Moncalieri protetto dall'Unesco. --

Concordo con Enrico C. Sarebbe diverso se ci fossero delle testimonianze di questa storia in documenti coevi all'ipotetico evento, ma a quanto ho capito la leggenda appare per la prima volta solo agli inizi del XX secolo --

; mentre i crociati tornavano all'accampamento, lungo la strada furono attaccati in un'imboscata da Alessio V: La retroguardia comandata direttamente da Enrico fu presa di sorpresa. Fu una battaglia aspra il cui esito fu tuttavia una sconfitta per i bizantini, che oltre a essere battuti persero anche il vessillo imperiale ed un'icona d'oro della Vergine portata sempre in battaglia come protezione; l'icona, che era arricchita da pietre preziose incastonate, fu portata a

In novembre il re ebbe una ricaduta e Riccardo di York fu nominato protettore per la seconda volta, ma prima della fine dell'anno, Enrico si riprese e York fu tenuto come consigliere. Tuttavia, sempre nel

), conte di Richmond, per proteggerlo da Edoardo IV. Jasper era infatti tutore del ragazzo dopo la morte del padre Edmondo (che era fratello di Jasper). Il quattordicenne Enrico Tudor poteva aspirare al trono per via della madre,

, Enrico V intraprese un'audace politica estera: approfittando anche della grave frattura fra il partito degli armagnacchi e dei borgognoni, il sovrano inglese finse di voler rinnovare il trattato di pace, con la vera intenzione di tenere sotto controllo l'evoluzione della politica interna francese

del cristianesimo adatta alla cultura congolese e che potesse quindi essere diffusa efficacemente presso le masse. Una quota fissa dei proventi dell'erario venne dedicata alla costruzione di chiese e alla formazione del clero congolese. Il compito di organizzare il clero nel regno fu affidato a Enrico, che era stato ordinato prete in Europa e dal

, edizione italiana a cura di Enrico Ganni, traduzione di Elena Agazzi, Giorgio Backhaus, Gianni Carchia, Massimo De Carolis, Fabrizio Desideri, Anna Maria Marietti, Antonella Moscati, Francesco Porzio, Ginevra Quadrio Curzio, Giuseppe Russo e

da Enrico Glorioso e Antonio Parisi, due ex piloti automobilistici i quali diventano, grazie all'esperienza sui campi di gara e alla passione per le corse, i pionieri nella produzione di prodotti di sicurezza per le competizioni automobilistiche. Con loro entrano nel mondo del

Enrico, capo della fazione riformata, era invece finanziato collateralmente da Elisabetta d'Inghilterra, regina protestante. In questa posizione, Enrico aspirava legittimamente al trono, in quanto erede presuntivo dal

un cranio, che si presumeva appartenere al corpo perduto di Enrico IV, riemerse a seguito di un'indagine condotta da due giornalisti francesi. I cronisti vennero a conoscenza del possessore della mummia tramite una lettera spedita da quest'ultimo allo

e Ferdinando II il Cattolico, re della Spagna, con il quale Enrico aveva firmato il Trattato di Westminster. Ormai ventenne, Enrico raggiunse l'esercito inglese attraversando la Manica e partecipando attivamente alle operazioni militari. Nel

Le vicende personali di Enrico VIII e il problema dinastico si mescolarono agli avvenimenti storici e agli accordi segreti tra le diplomazie inglesi, pontificie e spagnole. Il cardinale Wolsey intervenne presso la Santa Sede per contrastare le richieste di Carlo V.

Con la morte di Enrico e la successiva debole reggenza dell'imperatrice, l'influenza della corte tedesca sul papato venne messa in crisi, tanto che i papi successivi (di origine tosco-lorenese) furono eletti senza che questa venisse contemplata ma, contestualmente, si assistette anche ad una intensificazione della riforma. Questi papi vollero affermare il primato della

l'ex-papa Gregorio VI, quando quest'ultimo, deposto dall'imperatore Enrico III al Concilio di Sutri, era fuggito a nord delle Alpi. Ritornato a Roma al seguito di papa Leone IX (Brunone di Toul), Ildebrando era entrato a far parte dei cardinali riformatori. Da

Quando Enrico IV trasmette in forma legittima la corona al principe Hal impartendogli un'estrema lezione di strategia politica (condurre la guerra in Terra Santa per sublimare la violenza delle opposizioni), Welles unisce Gielgud e

che riteneva che non spettasse a Enrico il potere di deporre un papa, anche se simoniaco. In ogni caso, oltre che imperatore, Enrico si era fatto anche nominare patrizio romano, una carica che gli consentiva di influire direttamente sulle future elezioni del romano pontefice. Infatti i successi papa,

Alle violente denunce inoltrate dalla cancelleria di Enrico IV avevano risposto le lunghe lettere che Gregorio VII aveva inviato ai chierici. Con alcune di esse si vietava di ricevere i sacramenti da un prete sposato o non casto, mentre altre paventavano la minaccia di privare i fedeli dei sacramenti. Il divieto di

, Enrico VIII ammise nel Parlamento anche i lord Gaelici e riconobbe i loro titoli terrieri, in cambio della loro sottomissione ed al loro riconoscimento del suo titolo di Re d'Irlanda. Il vero potere, tuttavia, non risiedeva in Parlamento, me nel

l'ATM svolse alcuni lavori di sterro lungo via Enrico Fermi e viale Rubicone per predisporre il tracciato della linea celere per Limbiate. A conclusione di quei lavori, la municipalizzata decise di trasferire la tranvia dal percorso su marciatram di viale Rubicone a quello in sede propria costruito per la linea celere

In questo periodo i Tirolo riuscirono a estendere la loro influenza su un'area molto vasta a cavallo delle Alpi, entro i confini degli odierni territori di Austria, Svizzera e Italia. Alla morte dell'ultimo dei mainardiani, il conte Enrico,

con re Enrico prima che si potesse procedere alla sua incoronazione a imperatore: cinque dei suoi consiglieri si trovavano scomunicati ma continuavano a essere presenti alla sua corte. In un primo momento, Enrico si sottomesse al papa: sciolse i suoi rapporti con essi, fece atto di penitenza a

, dove avrebbe trovato la scorta dei principi tedeschi che lo avrebbe condotto fino ad Augusta. Ma, per il grande gelo di quell'anno, il passaggio delle Alpi risultava proibitivo. A Gregorio giunse la notizia che Enrico era in marcia per incontrarlo, accompagnato dalla moglie

La leggenda dice che dopo la battaglia la corona di Riccardo fosse trovata dal conte Stanley, che la porse a Enrico per essere incoronato sul campo di battaglia. Si dice che il corpo privo di vestiti di Riccardo fu esibito per le strade prima di essere tumulato nella Greyfriars Church a

, ricevette l'omaggio di Rodolfo (zio materno di Enrico II) ed inoltre dallo zio fu riconosciuto come protettore e, nel caso lo zio fosse morto senza lasciare un erede legittimo, fu nominato suo erede

Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia narrazioni fregiate de' rispettivi stemmi incisi da Giovanni Monneret ed accompagnate dalle vedute de' castelli feudali disegnati dal vero da Enrico Gonin




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25 Aprile 2021

01:14:17