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Frasi che contengono la parola castello

Stazione Centrale - Stazione Porta Nuova - San Marco - piazza Castello - Stazione Nord - De Amicis - Stazione Porta Genova - Porta Romana - Porta Vittoria - Porta Venezia - corso Buenos Aires - Stazione Centrale

Stazione Centrale - corso Buenos Aires - Porta Venezia - Porta Vittoria - Porta Romana - Stazione Porta Genova - De Amicis - Stazione Nord - piazza Castello - San Marco - Stazione Porta Nuova - Stazione Centrale

Udito il cannone sparare, il generale Reille diede il via all'attacco contro il castello di Hougoumont. Napoleone non aveva diramato istruzioni dettagliate a Reille; in pratica il compito iniziale del II corpo era solo quello di occupare il bosco e il castello; i francesi non erano sicuri che la zona fosse difesa e mancavano di informazioni precise

, combattuta nella vallata sottostante il castello ad est dal significativo nome di Valle dei Morti. Il feudatario di Marino Giordano Orsini si era schierato con l'antipapa, ed ospitava nel castello i mercenari francesi al soldo di Clemente VII guidati dal conte di Montoje: dall'altra parte, a

I combattimenti nella cittadina di Rimburg furono ugualmente terribili; i corazzati americani non furono in grado di attraversare il fiume Wurm e quindi non poterono fornire supporto alla fanteria mentre assaltava un castello medievale usato come forte dai tedeschi.

(IS): paese noto per la produzione artigianale di coltelli, conserva molto bene il nucleo medievale-settecentesco ancora racchiuso in parte della mura, specialmente nella zona del Palazzo D'Alena (l'antico castello). Il corso Vittorio Emanuele divide in due il borgo, passando per il piazzale del Duomo di

fu riedificato, prendendo il nome dal signore Riccardo di Gambatesa, del casato angioino, che prese il potere nel castello medievale. Avendo due figlie, ottenne che il nipote Riccardello, figlio di Sibilia e Giovanni Monforte di Campobasso, aggiungesse al cognome quello paterno, dando inizio a un nuovo casato. Essendo per vari secoli, fino al

: la fortezza era comunque tra le maggiori dell'epoca, tanto che il castello non fu mai espugnato in battaglia. Usato esclusivamente come caserma militare dai governi stranieri, fu restaurato e trasformato a fine Ottocento in un grande complesso museale, e ornato dai giardini dell'

La preposizione articolata 'SU': su nu 'sul, sullo', su na 'sulla', su ne 'sulle', su ni 'suoi, sugli' es. su nu castello 'sul castello', su na casa 'sulla casa', su ni castelli 'sui castelli', mentre davanti ai nomi pronunciati per vocale es. su nill'ommini 'sugli uomini', su nill'anime 'sulle anime'

, costruita in cima ad un promontorio che sovrasta il fiume Rance, con il suo castello, le sue mura, le sue chiese romaniche e gotiche e le sue vie medievali ma anche il suo porto fluviale con l'antico ponte.

Welles aveva disegnato personalmente le scenografie, ma esse risultarono fuori budget, per cui dovette accontentarsi di utilizzare sfondi di fortuna, come la vecchia miniera di sale solitamente impiegata come set dei western della Republic, per adattarla a diventare il salone del castello, e di noleggiare gran parte dei costumi di scena alla Western Costume

, il castello fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza di Francesco di Giorgio Martini. Al tempo in Piazza Castello, luogo dove si trova l'edificio, si ergevano delle fortificazioni risalenti al periodo della dominazione sveva con l'aggiunta dei ritocchi operati dai turchi intorno al

. Sotto la giurisdizione aragonese, il castello venne circondato da un alto fossato e Ciri vi fece aggiungere tre torrioni cilindrici angolari. Sebbene la pianta del castello sia pentagonale, essa risulta piuttosto irregolare soprattutto a causa dei successivi rifacimenti risalenti al

I principali attrattori turistici sono: il centro storico, il Castello Gerione (visitabile solo a piedi con una guida interna, in mancanza di un collegamento adeguato), oltre che ai monumenti storici e religiosi, riconosciuta come una delle porte di ingresso al

Risalente al periodo tardo-medioevale, la cinta muraria di Sirolo lambisce ancora oggi il borgo nella parte meridionale, lungo via Grilli. Rappresenta la principale testimonianza dell'antico castello di Sirolo, eretto intorno all'anno

, la cinta conserva un Torrione e due archi a sesto acuto che fanno da ingresso meridionale al paese. Anche i vicoli del borgo rappresentano una testimonianza dell'antico Castello. Sotto di essi, i sirolesi avevano costruito una rete sotterranea, in cui rifugiarsi in caso di capitolazione

la dimora reale di Parigi, sede dell'amministrazione giudiziaria e finanziaria. La precisa resa prospettica delle architetture del castello rivela che i Limbourg le ebbero riprese dal vero ed esattamente dall'

, la chiesa di San Francesco, la chiesa del Purgatorio, la chiesa di Cristo, la chiesa di San Sebastiano, la chiesa del Carmine e la chiesa di Sant'Agostino. Si conservano inoltre il castello Pandone, la torre medievale, le mura ciclopiche, le terme, il teatro e l'anfiteatro romani e vari palazzi signorili sparsi nel centro storico. Diversi reperti sono conservati nel

D'azzurro, al castello merlato di tre torri, al naturale, accompagnato da una figura di vecchia poggiata ad un bastone, conducente un vitello, terrazzato di verde, al monte di tre cime d'oro in punta. Ornamenti esteriori da Comune

. Questa ondata di panico spinse i contadini ad armarsi di forche, falci e altri utensili; in cerca di maggiore protezione, si recarono in massa al castello del signore locale per ottenere fucili e polvere da sparo, ma qui finirono per sfogare la propria rabbia verso i poteri dominanti, esigendo i titoli signorili (documenti che stabilivano la dominazione economica e sociale dei loro proprietari) per poterli bruciare; in alcuni casi il signore o i suoi uomini si difesero con la forza, in altri vennero assassinati e alcuni castelli furono saccheggiati o bruciati. A testimonianza del difficile momento che il feudalesimo stava attraversando,

Altre due piccole tughe erano poste a centro nave a proravia del secondo fumaiolo e a poppa. Entrambe servivano da base per i complessi binati dei cannoni, erano collegate tra di loro e con il ponte di castello da due passerelle e contenevano locali di servizio. Il

e di Seglie. Scopo di questa campagna, anche a causa dei pochi fondi disponibili, fu soprattutto arrestare il degrado del castello, mettendo in sicurezza i muri pericolanti, rifacendo alcuni tetti, restaurando i

Adiacente alla sala da pranzo si trova quella che doveva essere la cucina principale del castello, come suggerisce la presenza di un monumentale camino, la cui funzione doveva essere, oltre la cottura dei cibi, anche quella di riscaldare le stanze dei piani superiori

, a soli nove mesi, Maria fu incoronata regina di Scozia nella cappella reale del castello di Stirling. La bambina, riccamente vestita, fu portata da lord Livingston in una solenne processione verso la cappella reale, dove fu unta dal cardinale David Beaton con l'olio consacrato. Il

risiederebbe, secondo la leggenda, in un castello sull'Etna, il cui celato ingresso sarebbe una delle tante e misteriose grotte che la costellano. Il mitico re dei Britanni appare anche in una leggenda, quella del

) adiacente alle mura di piazza Castello, in pieno centro e presenta una ricca vegetazione, un andamento sinuoso dei suoi viali, che si snodano tra fontane e statue, costeggiando la roggia Seriola. Importanti sono la presenza della loggia del

, e il castello costituirono per secoli un sistema difensivo importante per la vita cittadina sotto molteplici aspetti: protezione dai pericoli esterni, elemento essenziale dell'assetto urbanistico e controllo sui commerci con il territorio circostante

per espugnare il castello di Marino dove si erano asserragliati i feudatari Giordano e Rainaldo Orsini: tuttavia, non riuscendo a conquistare quel ben munito castello, decise di ripiegare sull'assedio del piccolo castello di

In paese non esisteva una rete idrica che fornisse acqua alle abitazioni: le donne erano quindi costrette, per lavare i panni, a recarsi al pozzo comunale presso il castello Bruno di Belmonte (ora Tafuri). La vita dei portopalesi si consumava di giorno nei campi e di sera al mare, al

(in carica mensile), con ampi poteri politici e amministrativi. Gli organi legislativi e consultivi erano: il Consiglio di Credenza (o di Cerna), composto, oltre che dai Priori, dai Ventiquattro del popolo (tanti per borgo, o rione, che erano sei: Fabri, Castello, Rigoni, Aultrini, Disotto, Amingoni), che portando ognuno una bandiera furono detti Banderari (da qui l'origine del nome di questa classe sociale); e ventiquattro

Nel territorio sono presenti numerose chiese ed edifici storici; alcuni di questi sono stati risanati nel corso degli anni, mentre altri sono in stato di semi abbandono o di rovine (es. il Castello di Monticello, sulla collina sotto il

il castello di Cassanel. Domenico non prendeva parte alla Crociata, ma metteva nei suoi compiti la conversione degli eretici. Seguendo il consiglio di Papa Innocenzo, coi suoi sedici seguaci scelse la regola di

Celeberrime invece, come da tradizione seicentesca milanese, erano i ricchi interni; in particolare le collezioni d'arte e la biblioteca del conte Trivulzio, in parte oggi conservati al Castello Sforzesco, v.

, il complesso si compone di tre edifici secondari che, insieme al corpo maggiore, formano un vero e proprio borgo medioevale, organizzato in castello e case civili con merlature e giardini terrazzati.

, anche se non ci sono documenti che confermano tale supposizione. Gli abitanti del borgo sfuggiti ai massacri e alla cattura dei saraceni, si rifugiarono nel castello della Motta, presidiato da una guarnigione bizantina

(una borgata vicina a Modugno) avvisarono gli ungheresi dell'avvicinarsi delle truppe di Giovanna. Assalendoli di sorpresa, gli Ungheresi respinsero l'avanzata dei nemici che ripararono nel castello di

. Negli eventi della guerra prese il sopravvento la fazione francese e anche a Bari venne issata dai loro sostenitori la bandiera francese (nel castello rimase i presidio spagnolo), ma il conflitto si concluse a favore di Carlo V con la

il castello inferiore o ex convento di San Francesco: sorgente su una rupe fu l'originario castello dei Signori di Barge (sec. XI), ma venne trasformato in convento francescano nel secolo XV. Nel corso dell'Ottocento, fu trasformato in residenza privata; destinazione che attualmente permane.

Le truppe ribelli di Odoacre sconfissero gli eserciti romani rimasti fedeli a Romolo Augusto, trucidando Oreste, e deposero il giovane imperatore, inviandolo in esilio nel castello luculliano, non decidendo tuttavia di eleggerne un altro, ma di nominare Odoacre loro re, provocando dunque la

di occuparsi del caso di alcuni marinai di Guernsey catturati da dei corsari. Vi furono comunque delle rivolte di realisti nel sud-est dell'isola, mentre il governatore Sir Peter Osborne assieme alle sue truppe occuparono castello di Cornet; quest'ultima fu l'ultima roccaforte realista a capitolare nel

, il pagamento loro di una somma di denaro per i giorni di imprigionamento e quindi il loro rilascio. Un certo numero di costoro si consegnarono, furono imprigionati nel castello, dove furono posti in mostra al popolo come animali selvaggi in gabbia ma, promesse nonostante, non furono liberati al termine del periodo stipulato.

rimangono diversi complessi monumentali, come il Castello della Contessa Adelaide, la Pieve battesimale di Santa Maria Maggiore con gli edifici annessi, l'Abbazia di San Giusto, il Convento di S. Francesco e i suoi chiostri, le case medioevali porticate, la

Circa venti anni dopo il castello fu oggetto di dibattito: molti milanesi proposero di abbatterlo per dimenticare i secoli di giogo militare e soprattutto per costruire un quartiere residenziale. Tuttavia la cultura storica prevalse e l'architetto

, che potrebbe benissimo essere ricordata dal sottopassaggio del campanile odierno... Il castello aveva la sua fratta che era appunto un luogo incolto, boscoso all'intorno o vicino a luogo fortificato:

Secondo il racconto contenuto nel Mabinogion, Magno Massimo, imperatore romano, visita, in sogno, una terra sconosciuta e mirabile ove sorge il castello di un re, della cui bellissima figlia rimane perdutamente infatuato. Dopo aver cercato invano di rintracciare i luoghi del sogno, Macsen accetta l'invito di recarsi in Britannia da parte del re

La chiesa di San Rocco, nella piazzetta del borgo nato ai piedi del Castello di Celleno, fu edificata a protezione della popolazione cellenese dalle pestilenze e riveste una particolare importanza per la sua posizione

, annessa al castello medievale, all'epoca della costruzioni facente funzioni di palazzo baronale. La presenza di una finestra interna consentiva l'affaccio diretto del castellano dalle sale baronali del complesso castellare.

, tuttavia inutilmente. Il castello di Torgiano era stato protetto da un fossato semicircolare progettato dal Della Corgna. Il fiero condottiero ternano si rifece vincendo definitivamente le truppe di

La chiesa sorse probabilmente come cappella privata, comunicante col castello attraverso una porta laterale, oppure come riadattamento dell'antica chiesa di Santa Maria in Castro. Nell'edificio si conservava una

anche il castello di Parre venne raso al suolo, e con le sue pietre venne costruito il santuario della Madonna dell'Apparizione nella sottostante borgata di Campolungo, nel comune di Ponte Nossa. Anche le famiglie nobili persero i propri privilegi e la famiglia Bellebonis fu costretta ad emigrare, rifugiandosi presso la corte di

, occorsa proprio negli ultimi anni del secolo. I proprietari dell'edificio erano i Bobazani, da cui probabilmente l'edificio prese il nome; inoltre un membro della famiglia, Cencius, possedeva un castello nelle vicinanze del quale la torre sarebbe quanto oggi ne resta.

o a Rocca Santa Maria. Siccome questi due castelli erano molto distanti e inadeguati per accogliere tutta la popolazione, la badessa Berta di San Sisto e il vescovo di Modena Gottofredo, decisero di costruire sulla spianata superiore del colle di Fiorano un castello con torre centrale e alcuni edifici raccolti dentro una cerchia di mura

pose fine al principato ecclesiastico; i vescovi di Coira tuttavia mantennero una specie di signoria su alcuni vecchi feudi della diocesi, tra cui l'area dello Hof di Coira (luogo della cattedrale e del castello vescovile),

Chi percorre il sentiero per salire al castello offre sempre alla fortezza il fianco destro. Questo era un ulteriore accorgimento per la difesa, dal momento che i soldati del tempo erano soliti portare lo

, era fortificato da mura, fossato, castello e torri. Borgonovo aveva forma rettangolare, con le vie parallele e trasversali ad angolo retto, secondo un piano urbanistico molto ordinato, e era dotato di due porte, una posta verso sud e l'altra posta verso nord. Intorno alle mura fu scavato un profondo fossato che in tempo di guerra pare fosse riempito d'acqua. Dopo tre anni il borgo, la cui costruzione non era stata completata del tutto, fu distrutto da milizie pavesi

, cittadina fortificata ha perso ogni importanza dopo le guerre regionali e subisce un grave crisi economica provocata anche dall'assenza di strade carrozzabili praticabili, decadendo al grado di castello.

Commissariato di Grosseto: vicariati di Scansano, Massa di Maremma, Pitigliano, Orbetello, Arcidosso, Castiglione della Pescaia, Manciano: podesterie di Monticello, Roccastrada, Campagnatico, Gavorrano, Monterotondo, Sorano, San Giovanni d'Asso, Magliano, Montiano, Giglio Castello, Castel del Piano, Cinigiano, Santa Fiora, Roccalbegna, Montepescali, Capalbio.

Infine, terminando la visita del lato sinistro del terzo piano, un trombinoscopio di tutti i successivi presidenti della Repubblica annuncia la sala dei presidenti, inglobata in una torre del castello e sontuosamente decorata, la quale permette una fruizione parziale, essendo l'accesso vietato e la visione limita a partire dalla soglia della porta. Vi si nota sul lato sinistro il busto del presidente

Secondo piano: le cinque sale (Sala del Balconcino, Sala del Vescovo, Sala della Stufa Verde, Sala del Principe e Sala della Dama Bianca) ospitano una mostra sulla produzione dei piccoli frutti della valle, una mostra fotografica sulle bellezze della Valsugana e una mostra con piante e documenti sul Castello di Pergine.

sul Monte Barro, dove gli scavi archeologici hanno messo in luce i resti di un castello del VI secolo, del quale sono stati riconosciuti un'area abitata ai Piani di Barra ed un sistema difensivo tra l'Eremo ed il versante sud-orientale del monte. Il sistema fortificato di Lecco (

, che menziona il pedaggio pagato dall'Abate di Bobbio in transito a Carrara. All'epoca pare che l'edificio fosse costituito da una coppia di torrioni. Il Castello fu ampliato in due epoche successive: la prima volta nel

. I lavori di Alberico I unirono il Palazzo al Castello e trasformarono il complesso in una residenza signorile adeguata agli standard dell'epoca. I lavori di ampliamento e di adeguamento furono continuati anche dal nipote di Alberico

venne costruita la cappella della Madonna della Stella, ex voto per l'insperata guarigione di Stella Beatrice. L'ultima famiglia a detenere la signoria di Canneto fu quella dei Nicolai, che fece costruire l'arco dell'orologio (situato in Piazza Roma) e Largo Castello (piccolo spiazzo situato all'interno del centro storico). A questa famiglia apparteneva don Cataldo, primo autore delle memorie storiche dei due borghi limitrofi.

attorno ai quali venne costruito un castello fatto da nastri suonati a rovescio, sezioni cucite, sovraincisioni, effetti acustici, dissolvenze, brani orchestrali, frasi sussurrate, parole scandite e soprattutto l'inquietante, carsico

, seppe dal parroco che la poetessa era stata sepolta nei sotterranei di questa chiesa, ai piedi del castello, ma, in seguito, furono asportate le lastre di marmo dei sepolcreti, fra cui quello dei Morra, ed era quindi arduo individuare il punto preciso della sua ubicazione.

Inquartato: al primo spaccato d'argento e di rosso al castello di pietra, aperto e finestrato di nero, merlato alla ghibellina, sormontato dall'aquila coronata, al volo abbassato, di nero, il tutto sulla partizione (di Tirano); al secondo di rosso alla croce d'argento (di Bormio); al terzo di rosso a due chiavi d'argento, decussate coll'ingegno in alto volto all'esterno, legate con catenella d'argento, e accantonate in alto dall'aquila coronata, di nero (di Chiavenna); al quarto di rosso alle due chiavi d'argento decussate, coll'ingegno in alto e con una spada pure d'argento, all'elsa d'oro, posta in palo, con la punta in alto, in mezzo al campo (di Morbegno); sul tutto partito d'azzurro e d'argento, alle due spade decussate, di argento, all'elsa d'oro, accompagnate da due rami di palma, di verde, decussati, il tutto sormontato da un giglio d'oro, sulla partizione (di Sondrio). Ornamenti esteriori da Provincia.

Inquartato; al primo d'azzurro all'elefante d'oro, per Catania; al secondo d'argento alla croce di rosso, per Caltagirone; al terzo di rosso alla croce d'argento, per Nicosia; al quarto d'azzurro al castello torricellato di due pezzi, d'oro; la torre a destra cimata da un pennone di rosso, quella a sinistra da un leoncino nascente pure d'oro, per Acireale.

Interzato con le insegne di Pistoia (scacchiera d'argento e rosso), San Miniato (leone d'argento in campo rosso), Rocca San Casciano (castello con tre torri in campo rosso), e su tutte al centro quella di Firenze con il giglio rosso in campo d'argento.

Tuttavia, due ufficiali di guarnigione al castello di Rozafa si rifiutarono di obbedire all'ordine di cessate il fuoco continuando a lottare fino a finire le munizioni. Le truppe italiane in seguito resero omaggio alle truppe albanesi a Scutari che avevano bloccato la loro avanzata per un giorno intero.

), e di reinsediarsi sul trono, venne arrestata, separata dal marito e rinchiusa in un carcere per prostitute in quel di Ceva. Solo due mesi dopo le fu permesso di tornare presso il marito, quasi prigioniero nel castello di

Successivamente si giunge a piazza Camagna, caratterizzata da una scalinata monumentale che porta al Castello. Immediatamente dopo si trova piazza Duomo, interamente restaurata, nella quale si affaccia la Cattedrale cittadina e la casa natale di

: antica via in cui venivano condotti esperimenti e studi dalla maggior parte degli alchimisti e maghi radunati da Rodolfo II. Secondo alcuni, invece, in tale vicolo risiedevano le guardie del castello mentre alchimisti e maghi nel quartiere di

, un muraglione di massi che si trova nei pressi della chiesa parrocchiale, su un dosso in posizione strategica a dominio della valle del Rio Cunzau, e che viene indicato da una tradizione ottocentesca come il rudere di un castello di Eleonora d'Arborea, ma potrebbe trattersi dei resti di un avamposto fenicio-punico, eretto lungo una delle vie d'accesso al

Solitamente al piano superiore si trovavano le camere da combattimento, le riservette delle munizioni, il gruppo elettrogeno, i locali per le comunicazioni, il posto comando e i locali servizi, mentre al piano inferiore si trovavano i dormitori (ricoveri), che utilizzavano particolari strutture di letti a castello in ferro (questi altro non erano che dei corridoi allargati).

Lido (Santa Maria Elisabetta) - San Pietro di Castello - Bacini - Celestia - Ospedale Civile - Fondamente Nove - Madonna dell'Orto - Sant'Alvise - Tre Archi - Guglie - Riva de Biasio - Ferrovia - Piazzale Roma - Santa Marta - San Basilio -

, prima gli aragonesi e poi i senesi portarono avanti i lavori di costruzione delle nuove mura che andarono a delimitare completamente l'attuale borgo situato attorno al castello. Nelle mura del castello si conservano le tre porte d'accesso di Porta San Giovanni, Porta della Madonna del Giglio e Porta Castello; nella parte bassa, delle antiche mura pisane sopravvive l'antica porta settentrionale, chiamata comunemente la Portaccia, e due torri, una in via Colombo e l'altra poco distante nota come Torre Lilli, mentre sono visibili i resti di una terza torre in via delle Vacche.

era iniziata l'espansione anche oltre le mura del castello, con la costruzione dei borghi (borgo San Rocco, borgo Santa Lucia, borgo Madonna Rossa) che presero il nome da chiese o conventi situati lungo la via Emilia. Nel

, era occupato dalle sentinelle di guardia e fungeva contemporaneamente da deposito. Il chiostro a due piani, spesso in legno, attaccato al cortile interno collegava tra loro le singole strutture del castello.

Allo sguardo ottocentesco - carico di suggestione per l'esotico - del capitano, nello spazio del bastione fortificato portato interamente alla luce dal restauro del castello, viene affiancato uno sguardo rinnovato e contemporaneo sul mondo extraeuropeo, in grado di fornire spunti per una riflessione sulla cultura europea e sulle altre culture, con la partecipazione

. Altri luoghi fondamentali del romanzo (la dimora di Cedric, il castello di Torquilstone, la precettoria di Templestowe) non hanno una collocazione riconoscibile. Scott nutriva qualche preoccupazione a proposito dell'ambientazione inglese della storia; il pubblico aveva accolto con favore alcuni suoi precedenti romanzi ambientati in Scozia (a partire da

la base del Castello di Bellaguardia presenterebbe i caratteri di una costruzione romana; questo fatto, unito alla particolare posizione strategica del colle dei castelli, posto alla confluenza di importanti vie di comunicazione (la

nei primi anni del Duecento, periodo in cui invece proprio i documenti confermano il controllo di Montecchio da parte della famiglia dei Pilei e in cui l'esistenza del castello trova conferma storica sicura nelle testimonianze scritte. In questi anni, la posizione strategica del castello e la spregiudicata azione politica di Uguccione Pileo fanno di

ad opera dell'Ente Provinciale per il Turismo di Vicenza: la riparazione delle mura delle rocche, la costruzione del ristorante e della terrazza panoramica nel castello della Bellaguardia, la costruzione della strada di accesso al colle. Nel

Quest'ultimo viene riportato al castello e racconta di aver trovato la spada compagna dell'elmo che prediceva un pericolo per sua figlia. Manfredi propone a Federico la mano di Matilda in cambio di quella di Isabella e il marchese, affascinato da Matilda, acconsente, per poi cambiare idea a causa dell'apparizione di uno scheletro. Nel salone viene vista di nuovo la mano di un

, sviluppandosi senza alcuna pianificazione seguendo l'andatura del declivio. Era costruito su alti strapiombi, difeso da solide mura, abbatture nel XVII secolo, e protetto dal castello, che si trovava in posizione praticamente inespugnabile. Al successivo borgo arabo corrisponde il quartiere San Francesco (conosciuto impropriamente con il nome di

Mentre Catherine rivive quel terribile ricordo, si sente da lontano il suono di un clavicembalo. Il suono risveglia il castello: Nicholas riconosce il modo di suonare della moglie, ma non si riesce a vedere nessuno. Si trova solo un anello appartenuto a Elizabeth: Nicholas, al vederlo, sviene. Viene portato a letto dal maggiordomo e da Francis.

La sera seguente, Nicholas rifiuta di andarsene dal castello con il dottore. Durante la notte, sente di nuovo la voce della moglie che gli appare davanti: l'uomo fugge ma, cadendo nella camera delle torture, perde i sensi.

Leon, il dottore, trova Elizabeh e i due si baciano: si comprende pertanto che Elizabeth e Leon avevano inscenato la morte della donna per poter continuare a vivere la loro relazione adulterina una volta che Nicholas avesse abbandonato il castello su suggerimento dello stesso dottore, in quanto teatro di ricordi angosciosi. Quando Nicholas rinviene e scopre che la moglie lo tradisce con l'amico, impazzisce. Crede di essere diventato suo padre e rivive la scena dell'uccisione degli adulteri: prende la moglie (che chiama Isabella) e la chiude in una gabbia di ferro. Poi cerca di uccidere Leon, che crede Bartolomeo. Il dottore fugge ma, entrato nella stanza del pozzo, cade e muore.

, si suppone che la salma fosse stata sepolta nella chiesetta di Santa Barbara, nei pressi del castello. Ma riguardo al problema dell'identificazione corretta del luogo di sepoltura di Giacomo Casanova, le notizie sono comunque piuttosto vaghe, e non ci sono, allo stato, che ipotesi non correttamente documentate. Tradizionalmente si riteneva che fosse stato sepolto nel cimitero della chiesetta attigua al castello Waldstein, ma era una pura ipotesi.

che a loro volta erano in guerra con la nobile famiglia romana dei Cajetani. L'intenzione dei Cajetani era quella di attaccare il paese da due lati: dal basso scendendo dal castello di Monte Porciano e dall'alto, alle spalle di Fiuggi dalla parte di

, Gualtieri dovette respingere prima un assalto delle truppe di Diopoldo ed in seguito, dopo aver occupato Barletta ed il suo castello, l'assedio delle truppe di Guglielmo di Palearia. Durante l'anno seguente, dopo essersi sparsa la notizia priva di fondamento della morte di Innocenzo III, i barlettani cercarono di approfittare dell'evento assediando e scacciando il castellano filo-papale che aveva occupato la fortezza per conto di Jacopo dei

Procedendo verso ovest una triplice arcata realizza un portico e sostiene la balconata superiore. Attraverso la prima arcata si accede a quella che un tempo era la cappella; dalla seconda arcata si scorge una bucatura in asse con il portale d'ingresso al castello; la terza arcata vede la presenza di una

o ancora dalla scala a chiocciola in ferro realizzata nel vano della reception della biblioteca comunale, e la parte spagnola, comprendente tutta la restante area del castello, a cui si giunge attraverso la

, ebbero nelle Ville Tuscolane il luogo per la loro espressione sia all'interno del palazzo-castello che all'esterno, nel circostante giardino. Attualmente le ville sono in buone condizioni strutturali, pur avendo in molti casi subito danni durante la

Adiacente alla sala da pranzo si trova quella che doveva essere la cucina principale del castello, come suggerisce la presenza di un monumentale camino, la cui funzione doveva essere, oltre la cottura dei cibi, anche quella di riscaldare le stanze dei piani superiori e anche la sala delle riunioni

L'Ufficio dei Collaterali era composto da funzionari deputati al pagamento degli stipendi di tutto il personale del Castello. Collaborava con la Cancelleria Finanziaria. Era composto da due collaterali generali, due collaterali cavalcanti, quattro sotto-collaterali, due ufficiali per le bollette, due ufficiali per le licenze e due accusatori per un totale di quattordici membri. La carica era a vita ma era possibile rinunciarvi spontaneamente o essere rimossi dal Segretario Finanziario o dal Cancelliere Finanziario. La sua sede era la Sala dei Collaterali al

I Collaterali Generali sovrintendevano e organizzavano il lavoro di tutti gli altri collaterali. Avevano l'ultima parola sul reclutamento e sul pagamento degli stipendi dei dipendenti del Castello. Requisiti per poter diventare collaterali generali erano un diploma da notaio e una lunga esperienza militare.

e al suo complesso artistico sito all'interno delle Chiese e del Castello stesso. Presenta anche un turismo di tipo naturale ed escursionistico, dovuto ai suoi molti sentieri immersi nella natura e al suo panorama che guarda sia il

A sud della Villa sono ancora visibili delle rovine precedenti all'epoca della sua costruzione: potrebbe addirittura trattarsi dei resti di un muro perimetrale del castello, demolito per usare il materiale nelle successive costruzioni, la

era il piano superiore di una casa o di un castello abitato esclusivamente dalle donne. Separare e isolare la componente femminile delle famiglie nobili, fu una pratica attuata in epoca medievale dal

(in carica mensile), con ampi poteri politici e amministrativi. Gli organi legislativi e consultivi erano: il Consiglio di Credenza (o di Cerna), composto, oltre che dai Priori, dai Ventiquattro del popolo (tanti per borgo, o rione, che erano sei: Fabri, Castello, Rigoni, Aultrini, Disotto, Amingoni), che portando ognuno una bandiera furono detti

, ancora prima della costruzione del Forte di Fuentes. Sul Montecchio settentrionale sono ancora visibili due torrette di guardia, che costituivano il cosiddetto Castello di Colico, di epoca comunale, ma largamente rimaneggiate, a controllo delle




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14 Febbraio 2021

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