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Frasi che contengono la parola canossa

nell'Appennino Emiliano. L'abitato di Ciano d'Enza si trova su un terrazzo alluvionale circondato dalle catene montuose calanchive della provincia di Parma e da quelle del comune di Canossa, in particolare alle spalle del paese si trova il verdeggiante monte Albano alle cui spalle si nota a fianco del castello di Canossa, ricoperto da boschi di querce, il

i Canossa (in nessuna maniera imparentati con la dinastia attonide, ma entrati in possesso del feudo canossano secoli dopo la morte di Matilde di Canossa) si distinsero per essere stati al servizio dei

venne fondata in epoca imprecisata lungo il percorso dell'antica via Clodia Nova, a poca distanza dall'ingresso del castello e dell'ubicazione della primitiva Pieve dei SS.Giovanni e Cassiano. Al tempo del Marchesato di Matilde di Canossa, questa piccola chiesa, aveva annesso anche un monastero, sottoposto all'Abbazia di Frassinoro, privilegio che l'Imperatore

Il vicariato era diviso in: Rettoria di Bola, di Borseda, di Busatica, di Calice-Castello, Arcipretura di Calice-Santa Maria, Rettoria di Canossa, di Careggia, di Castagnetoli, Arcipretura di Castevoli, Rettoria di

ha presentato una nuova interpretazione degli eventi: secondo lui, Enrico e Gregorio conclusero un trattato di pace a Canossa dopo che il re era stato liberato dal divieto della chiesa. In questa prospettiva, gli eventi di Canossa non appaiono come un'umiliazione, ma piuttosto come un grande successo del re salico, anche se gli avversari di entrambe le parti vennero presto meno all'accordo

Matilde di Canossa d'essere ammesso al cospetto del papa: l'attesa ebbe luogo mentre imperversava una bufera di neve ed Enrico giaceva inginocchiato, a piedi scalzi, vestito con un saio, il capo cosparso di cenere, di fronte al portale chiuso. Solo grazie all'intercessione del padrino, l'

. Altri studiosi ritengono che i da Cornazzano si fossero insediati nel Parmense fin dal tempo del vescovo Sigifredo II, appartenente a quella casata, spiegando in tal modo la coesistenza del legame vassallatico con i Canossa e con il

, come ricompensa di servigi offerti all'Impero, mentre altri vantavano legami di parentela con la casa di Canossa. In questo modo essi dal secolo XI diventarono signori di Montichiari, S. Martino, Casaloldo, Redondesco, Mosio, Mariana, Asola, Marcaria, Sabbioneta, Remedello,

, che, in quanto difensore dei beni matildini, bollava come un illegittimo esproprio proprio la conquista di Gonzaga, ex feudo Canossa, da parte dei Casalodi. Tutti quanti costoro si guadagnarono comunque censure e




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Ultimo aggiornamento pagina:

19 Dicembre 2021

00:22:14