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Frasi che contengono la parola caserme

Al contempo altri reparti d'insorti attaccavano il cosiddetto piano di Terranova, che era l'insieme d'opere accessorie e secondarie antistante la Cittadella, che comprendeva il fortino don Blasco, la porta Saracena, l'arsenale, le locali caserme. Nella stessa zona si trovava anche il monastero di Santa Chiara, che era stato occupato dai borbonici e trasformato in fortilizio improvvisato. Questo complesso d'opere era preso d'assalto e conquistato dai siciliani, costringendo i borbonici a ripiegare all'interno della gigantesca Cittadella.

. Su Guadalcanal furono costruite altre due piste a Punta Lunga e una terza dedicata ai bombardieri fu installata a Punta Koli; furono inoltre edificati ampi accampamenti, caserme e baraccamenti per accogliere le truppe necessarie a proseguire le operazioni nell'arcipelago. La zona attorno a Tulagi divenne una base avanzata di primaria importanza per le navi alleate impegnate nella riconquista delle isole Salomone. Entrambe le isole furono dotate di adeguate strutture portuali e logistiche

L'edificio, che doveva avere tre piani, aveva una pianta simile a quella conosciuta per altre caserme, con stanze di alloggio e servizi intorno ad uno spazio centrale ed era circondato da un portico di colonne

. L'azione delle bande armate mette duramente alla prova le forze dell'ordine con assalti a convogli, camionette, a caserme e stazioni provocando un alto numero di vittime. Inizia la guerra allo Stato. Il Governo risponde con l'invio della

, che vedeva ripartiti i suoi domini al livello territoriale. In seguito alla militarizzazione francese di Chieti, con conseguente occupazione dei grandi conventi, trasformati quasi tutti in caserme, emerse la figura di

. Le guardie dopo la conquista di Roma vennero allenate unicamente per un ruolo cerimoniale, indossando spesso abiti civili quando si trovavano a servizio nelle caserme, dotati ormai di fucili reputati obsoleti sul campo di battaglia.

, quanto i dialoghi tra individui con il viso coperto e con abbigliamento scuro, simile a quello usato dai gruppi violenti, e poliziotti, carabinieri ed agenti dei servizi di sicurezza, anche all'interno del perimetro delle caserme

; di quest'ultima resta solo il lungo edificio lungo l'attuale via delle Caserme, l'ex bagno penale borbonico. Nel quartiere, che mostra ancora il caratteristico aspetto settecentesco, sorgevano anche le chiese del Santissimo Sacramento, del Rosario, di San Giacomo e della Santa Gerusalemme; la prima fu demolita per la costruzione della

, inoltre, si distingueva per il pagamento regolare di uno stipendio in denaro alle truppe, che venivano pagati anche in tempo di pace. Essi ricevevano il loro stipendio ogni tre mesi ed il sultano, dopo aver autorizzato il pagamento dei salari, si vestiva come uno di loro, visitava le caserme e riceveva un suo stipendio da soldato regolare della Prima Divisione.

Collezione di pezzi d'artiglieria, uniformi, cimeli e parti d'equipaggiamento del Comando Artiglieria (visitabile gratuitamente in occasione di Caserme Aperte e manifestazioni consimili) in via Principe di Napoli.

. La fortezza venne quindi progressivamente smantellata, mentre le caserme videro crescere di importanza le proprie carceri, che divennero una delle prigioni speciali del regno per dissidenti politici: vi vennero rinchiusi vari patrioti meridionali del Risorgimento, tra cui

Con la rinascita degli eserciti permanenti si hanno i primi esempi di caserme modernamente intesi, che riprendono i tipi costruttivi a corte, caratteristici dell'edilizia destinata all'alloggio di un grande numero di persone come ad esempio i

era localizzato nella periferia di Manila mentre i quartier generali e le caserme della divisione Filippine erano posti a sud. Un battaglione era presente nell'area portuale e gli addestramenti per i

), dalla quale provengono numerose iscrizioni che menzionano le due caserme. Molte delle epigrafi sepolcrali di questo sepolcreto furono poi riutilizzate come materiale da costruzione per la basilica circiforme dei

che aveva le sue caserme principali nei pressi del recinto del Palazzo Imperiale e che fino a quel momento era incaricata della sorveglianza e della protezione militare dell'area del Palazzo Imperiale e delle residenze governative

Generalmente le grandi opere di fortificazione erano formate da due ingressi principali, uno per materiali e munizioni e l'altro per gli uomini; da queste entrate si accedeva quindi a un complesso sistema di gallerie protette dalla roccia, dal quale si poteva accedere a caserme, ricoveri per la truppa, depositi di

contro i monaci, percepiti come avversari politici, in quanto si opponevano alla sua politica iconoclastica. Molti monasteri e possedimenti monastici vennero confiscati, chiusi e trasformate in stalle, stabilimenti termali o caserme.

del castello di York venne ingrandita di poco durante questi rifacimenti e vennero costruite nuove strutture tra cui delle cucine, una cappella, delle caserme, dei magazzini, delle stalle, delle forge e dei laboratori.

Le condizioni di vita variarono in base alla destinazione, vissero in caserme, capannoni agricoli, capanne di fango o come inquilini degli abitanti locali e alcuni parenti furono in grado d'inviare pacchi alimentari per aiutarne il sostentamento.

Prima del viaggio a Cuba, le truppe in attesa del viaggio furono confinate nelle caserme prima della partenza e fu negato loro ogni contatto col mondo esterno. I soldati sovietici costruirono delle sovrastrutture con legno compensato per nascondere le difese delle navi e persino le cucine da campo sul ponte. Furono messi dei fogli di metallo sui missili e sui lanciamissili per impedire che fossero individuati da ricognizioni a infrarossi. Per perfezionare l'inganno, sui ponti delle navi vennero messi degli equipaggiamenti agricoli e altri macchinari non militari. Una volta in viaggio, alle truppe sovietiche non fu permesso di restare sul ponte, tranne che di notte e solo in piccoli gruppi. Le istruzioni alle truppe ed alle ciurme delle navi furono portate da corrieri speciali per impedire ai servizi segreti occidentali di intercettare comunicazioni elettroniche riguardanti l'operazione. I capitani delle navi ricevettero istruzioni riguardanti la loro destinazione finale solo una volta in mare.

L'opera rientrava nell'ambito delle opere pubbliche (infrastrutture e non) che Ferdinando II aveva ideato, tuttavia il suo vero fine era militare: doveva costituire una rapida via di fuga (verso il mare) per la famiglia reale in caso di tumulti e un rapido collegamento con la reggia per i soldati acquartierati nelle caserme di Chiaia: la

. Il legno non dovrebbe essere impiegato in strutture essenziali o soggette ad attacchi militari e o vandalici, dunque da evitare in ospedali, caserme, scuole, palazzi governativi, a meno che non si tratti di alcune parti dell'edificio (tetto, solai) che si avvantaggiano della resistenza del legno in zone sismiche. Alcuni tipi di legno non sono adatti all'esposizione alle intemperie, alle forti piogge e al gelo, come si verifica nella parte esterna dei tetti, ed andrebbero verniciati e/o rivestiti nei modi tradizionali (

Secondo il piano redatto dal comando militare genovese in vista dell'ora X dell'insurrezione, la Brigata Matteotti-Val Bisagno sarebbe scesa ad attaccare le caserme di Sturla, mentre sulla costa avrebbe attaccato i presidi tedeschi fino a

A partire dal XIX secolo, dopo decenni in cui la fortezza fu sempre coinvolta nelle azioni di guerra delle grandi potenze dell'epoca in Italia, vennero meno le esigenze strategiche della fortezza pescarese, e le fortificazioni vennero progressivamente smantellate, consentendo lo sviluppo urbano al di fuori delle mura. Parte delle caserme di fanteria vennero riconvertie a carceri per dissidenti politici, in cui vennero rinchiusi vari patrioti meridionali tra cui

, con il ritorno dei veneziani e la stabilizzazione del governo, si procedette a ulteriori miglioramenti per colmare i difetti emersi durante la guerra, come l'ampliamento della Strada del Soccorso prima citato. Venne costruita una nuova cinta bastionata: vennero dunque realizzati i baluardi di san Pietro, san Marco, san Faustino e della Pusterla. La fortezza venne anche dotata di edifici per il deposito delle vettovaglie, (il Piccolo e il Grande Miglio), di forni, caserme, edifici religiosi, cisterne e polveriere. Per via dello spostamento della linea di conflitto con

Per le esigenze esclusive della piazzaforte furono quindi realizzate le seguenti strutture: le caserme di fanteria e di cavalleria; gli stabilimenti della Provianda con i relativi magazzini e depositi vari per i viveri; gli stabilimento delle monture, con i relativi magazzini e depositi di vestiario per i soldati e finimenti per i cavalli; edifici e altri stabilimenti per l'artiglieria da fortezza; cantiere delle fortificazioni, nel quale furono custoditi tutti i materiali e le attrezzature per i lavori del Genio, relativi magazzini e depositi, con le officine e i locali per la conservazione delle attrezzature antincendio; l'ospedale di guarnigione; il Comando di Piazzaforte e la Residenza del Comandante, con il relativo personale per il Comando di piazza, la Giustizia militare, il Cappellano e il Commissario militare; la Direzione del Genio, con gli uffici per gli ufficiali ingegneri e il personale tecnico edile, e con l'alloggio del Direttore; le carceri.

Invece, per le esigenze generali dell'armata furono invece realizzate le seguenti strutture: uno stabilimento della Provianda con riguardo all'approvvigionamento dell'armata in tempo di guerra; edifici e stabilimenti per l'artiglieria da campagna; la caserma dei pionieri, con i magazzini e depositi per gli equipaggiamenti da ponte; i magazzini e depositi per il parco d'artiglieria d'assedio, con le relative attrezzature e materiali, oltre a caserme per le truppe di artiglieria e del Genio addette alle operazioni d'assedio; un grande ospedale d'armata; magazzino e deposito per le attrezzature da accompagnamento; grandi arsenali di produzione con fonderie e banchi di trapanatura.

, del primo Seicento, ragguardevole esemplare del tipo a corte. Altre caserme, forse di impianto visconteo o quattrocentesco veneto, costituiscono un insieme di speciale persistenza funzionale e di originale struttura architettonica, una sequenza lineare e continua di edifici situati lungo la

attaccarono con razzi e mitragliatrici le postazioni costituzionaliste al Palazzo presidenziale, al ponte Duarte e alle caserme catturate, perdendo un velivolo a causa del fuoco da terra; anche la Marina diede simbolicamente il suo appoggio alla repressione inviando la

A tutti gli effetti, la caserma era la sua nuova casa, e gli altri maschi che vivevano nelle caserme la sua famiglia. Per i successivi cinque anni, fino a circa dodici anni, i ragazzi avrebbero mangiato, dormito e si sarebbero formati all'interno della loro caserma ricevendo istruzione da un cittadino maschio adulto che aveva completato tutto il suo addestramento militare ed era stato in battaglia acquisendo esperienza.

, quando le antiche fortificazioni vennero progressivamente smantellate, lasciando in piedi solo i tratti di via Orazio, via delle Caserme e piazza Unione. Il muro della vecchia cinta normanna sul lato meridionale venne progressivamente assorbito dai fabbricati civili e religiosi, lo spazio fra tale lato (appunto via dei Bastioni) e i nuovi bastioni (via Conte di Ruvo) venne lasciato sgombro per servire come luogo di manovra e

. L'altro lato della vecchia cinta normanna lungo il fiume era una lunga cortina, sulla quale venne addossato un fabbricato adibito a magazzini e in parte alle carceri (il lungo edificio di via delle Caserme, che si estendeva dal ponte romano sino al castello-bastione San Cristoforo di piazza Unione).

, su via delle Caserme, situato vicino alla casa natale di D'Annunzio e ospitante varie mostre temporanee e reperti archeologici e storici della zona: esso trova posto in una delle poche vestigia rimanenti della piazzaforte, negli edifici delle vecchie caserme, che nel XIX secolo ospitarono anche un duro carcere per oppositori politici del

; in seguito all'integrazione nello stato romano, il villaggio divenne rapidamente strategico per l'incrocio dei traffici commerciali marittimi, fluviali e terrestri lungo la via Tiburtina Valeria. Un'antica via di fondovalle, poi diventata via Aterno e via delle Caserme, incrociava il tracciato litoraneo ad angolo retto per poi costeggiare il fiume lungo l'area poi occupata dalle caserme borboniche e giungeva al porto. La via Claudia Valeria invece, dopo aver intersecato via delle Caserme nella zona di piazza Unione, proseguiva verso ovest lungo l'attuale via dei Bastioni

da notizia che alcune caserme, sparse in tutta Italia, sono state messe in stato di allarme, e che diversi reparti sarebbero in corso preparativi per fronteggiare misure di emergenza. Il ministro della difesa,

Ad Artale sono state dedicate anche delle Caserme; una caserma ad Alessandria; una caserma a Pisa, sede del Battaglione Logistico Paracadutisti, una caserma a Piacenza, ex sede di Reparto Allievi Operai di Artiglieria; una caserma della

, con testi in lingua tigrina, amarica e inglese, ed esibendosi nei locali alla moda di Asmara, nelle ambasciate e nelle caserme statunitensi della capitale eritrea, registrando i propri brani presso la Kagnew Station (ex Radio Marina).

Il corpo dell'Antonia si elevava per un'altezza di quaranta cubiti e dominava la piazza del tempio. L'interno sembrava una reggia, suddivisa in appartamenti di ogni forma, con portici, bagni e caserme. Aveva agli angoli quattro torri, tutte dell'altezza di cinquanta cubiti, a parte quella dell'angolo sud-orientale, che raggiungeva l'altezza di settanta cubiti. Sui due lati che comunicavano con i portici del tempio aveva delle scale per potervi accedere, ed utilizzate per gli uomini di guardia. Al suo interno era sempre acquartierata una

Negli anni seguenti, in seguito al provvedimento che prevedeva la soppressione degli ordini religiosi e la confisca dei loro beni, i settanta conventi presenti furono trasformati in uffici, scuole, caserme o venduti a privati.

. Coloro che raggiungeranno la Francia in un secondo tempo verranno allocati in caserme o conventi abbandonati in vari dipartimenti della Francia. Ai miliziani antifascisti militarizzati non viene neanche concesso l'onore di tenere mostrine e/o fazzolletti che indicassero l'appartenenza alla Brigata, zona e/o Colonna.




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Gennaio 2022

00:07:28