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Frasi che contengono la parola bassorilievo

La facciata, in stile barocco, presenta sei statue raffiguranti i santi Rocco, Isaia, Luca, Giuseppe, Sebastiano e Fabiano ed un bassorilievo, realizzati nella bottega veronese dei Guidottini e collocate dove oggi si trovano nel

a Firenze. Si tratta di due opere molto diverse per tema (uno sacro e uno profano) e per tecnica (una in un sottile bassorilievo, l'altro in un prorompente altorilievo), che testimoniano alcune influenze fondamentali nel giovane scultore, rispettivamente

Bassorilievo bronzeo nel comune di Cereseto Monferrato ai caduti russi della prima guerra mondiale, mai consegnato a Nicola ll e donato al comune da Riccardo Gualino per tutti i caduti della grande guerra

, in un bassorilievo raffigurante l'imbalsamazione del sacerdote, anche qui in un intricato intreccio di segni geometrici che richiedono un elevato grado di astrazione rispetto alla figura per essere plausibilmente nelle reali intenzioni dell'autore.

ed una caserma dell'esercito italiano (attualmente sede del distretto militare di Roma) in viale delle Milizie. Il monumento al Bersagliere che sorge nel piazzale antistante Porta Pia commemora Luciano Manara con un bassorilievo sul basamento.

Inoltre si tratta di una pietra facile da lavorare in superficie. Tale caratteristica permise ad esempio la stupefacente ricchezza di dettagli raggiunta nei pannelli a bassorilievo che ornano l'Angkor Wat.

. Un altro bassorilievo mostra, probabilmente, un eunuco, unica rappresentazione imberbe del sito. Egli porta una bottiglia di unguento e un asciugamano. La circolazione dell'acqua era fornita da un canale coperto e interrato che passava nel mezzo della sala. Si possono osservare i resti di cemento rosso che costeggiavano il pavimento del bagno

. Il Vien, dal prototipo inciso, a cui si attenne scrupolosamente non dimenticando di invertire l'immagine, nel presupposto, in questo caso infondato, che la riproduzione a stampa riproducesse un originale invertito, riprende: il soggetto, la disposizione generale delle figure e gran parte dei loro gesti, ma anche la disposizione della composizione a fregio, come in un bassorilievo, aggraziando l'originale con l'aggiunta di arredi in

La sala fu creata durante il periodo napoleonico, da due precedenti stanze risalenti all'epoca di papa Paolo V, per ricavare un grande salone dell'Imperatore (o sala dei Ministri). A quell'epoca risale il fregio a bassorilievo in stucco di

), arricchito da statuaria coeva oggi in gran parte sostituita da copie; alla base del gugliotto si conserva il bassorilievo commemorativo con l'effigie dell'Amadeo. Quello di nord-ovest venne ultimato da

, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la stazione ferroviaria di

. A detta dello storico Giuseppe De Santis, sull'antica muraglia angioina era presente un bassorilievo raffigurante proprio una civetta; quest'ultimo simbolo, inoltre, compariva insieme all'effigie di

Storica, con testimonianze molto varie (l'ottocentesca campana della stazione ferroviaria, con l'incisione in bassorilievo di una locomotiva a vapore, cimeli garibaldini, targhe devozionali in ceramica, una collezione di monete italiane e pontificie dal XVII al XX secolo, frammenti lapidei e ceramiche domestiche);

nota vennero realizzati gli stucchi a bassorilievo rappresentanti le figure femminili, gli strumenti musicali e lo stemma cittadino, dall'artista Giovanni Murolo su disegni di Fedele Albrizio figlio dell'architetto Giuseppe Albrizio

Bassorilievo del II-III secolo raffigurante una tauroctonia, Mitra che sacrifica il toro sacro. Sono presenti nella raffigurazione il serpente, lo scorpione, il cane e la cornacchia, caratteristici dell'iconografia mitraica

fece al conte Simone Cofone di Acri e di Padia. Sull'edificio si trova un piccolo campanile costruito in mattoni e pavimento colorato e un bassorilievo che raffigura San Nicola che impugna una grande chiave sul portone d'ingresso.

come chiesa del convento retrostante. Chiesa granitica di grande interesse architettonico, presenta sopra il portone un bassorilievo a mezzaluna rappresentante il coro degli angeli, opera dell'artista locale Mario Savigni, in marmo macinato e cemento bianco. Presenta al suo interno, oltre a diversi affreschi risalenti al

(BA) . L'edificio , pone a una sola navata centrale , con un solo altare centrale , sulla sinistra la nicchia che custodisce la Titolare e alla destra , difronte a essa , la grande nicchia che custodisce i Santi Medici , con al centro il reliquario di terzo grado , inoltre vi si trova la piccola statua della Madonna del Rosario , i quadri bassorilievo sferici color bruno della Via Crucis e infine un quadro di

sotto la direzione dei lavori dell'architetto Urbain Cassan. Del bassorilievo della torre dell'orologio in granito rosa non resta che la parte bassa, rappresentava un soggetto evocante la Bretagna, ad opera dello scultore Lucien Brasseur.

Della chiesa dei Sette Dolori occorre in particolar modo menzionare il bassorilievo del cuore trafitto dalla spada - posto in cima all'edificio - che rimanda in chiave simbolica alle raffigurazioni della

e tra i primissimi in Europa. Sullo sfondo nord sorge invece il grande Palazzo delle Poste, con il suo rivestimento in bicromia bianco-ocra. Completano la piazza la Torre della Rivoluzione, con un orologio e - in passato - un bassorilievo raffigurante Mussolini a cavallo, e altri tre palazzi diversamente risolti e maggiormente richiamanti all'architettura classica, con vasto utilizzo dell'

L'esecuzione dei bassorilievi prevede dei procedimenti molto accurati, per prima cosa l'arista leviga la superficie lapidea e se necessario la stucca o la ricopre con uno strato sottile di gesso. A questo punto si schizzano sulla parete, con pigmento rosso o giallo o nero, le varie figure e i simboli da realizzare. Terminati questi procedimenti preliminari, si passa all'esecuzione vera e propria del bassorilievo, che si divide in tre tecniche esecutive. Agli inizi del periodo compare il

bassorilievo in marmo di autore ignoto posizionato in un angolo a sinistra dell'ingresso principale, vicino al battistero. L'opera, risalente al XVI secolo, presenta segni decisi di scalpellature sui volti dei soggetti (

) e Pasquale Micheli (artista del quale non si conoscono altre opere): si tratta di vedute illusionistiche centrate in primo piano su statue, fontane e altri elementi, raccordate in alto da un finto pergolato con fiori rampicanti e uccellini svolazzanti; sopra i portali si trovano dei medaglioni, entro estrose cornici, con figure femminili disegnate a monocromo a imitazione del bassorilievo, simili a quelle eseguite pochi anni dopo nella

. Sono inoltre visibili i resti delle antiche fondamenta della struttura medievale. All'interno sono conservati un bassorilievo risalente al VII o VIII secolo raffigurante il santo titolare della chiesa.

, si inserisce all'interno del fronte della Riviera, con la facciata caratterizzata da un ampio bassorilievo in terracotta al di sopra dell'ingresso. Di fronte si sviluppa la Villa Comunale, che si estende tra

(con un angelo in bassorilievo) spunta la croce. Al centro una finestrella a tutto sesto, incorniciata da una bianca intonacatura decorata d'azzurro e coperta da inferriata, lascia intravedere un affresco:

Il vestibolo della prima classe fu affidato all'architetto romano Michele Busiri Vici, che non si era mai occupato di nautica; in questo ambiente fu collocato un grande bassorilievo di Francesco Coccia che rappresentava il percorso artistico di

), frutto dell'immaginario francese che ha contagiato il folklore dell'Europa medievale. Ed il bassorilievo della fine dell'XI secolo rivela uno stile tipicamente borgognone, al punto da tradire un probabile legame con

Presso l'edificio Jujimon Gawara a fianco del castello una delle tegole del tetto presenta nella faccia laterale un bassorilievo a forma di croce. Secondo un'ipotesi si pensa sia collegata al fatto che uno dei signori del castello era Cristiano.

prive di decorazioni, le figure in bassorilievo dei santi titolari, S. Maria, raffigurata tra due angeli inginocchiati e San Martino, nell'iconografia classica, nell'atto di donare il mantello ad un povero.

Bassorilievo raffigurante il dio Assur. Dalle sue mani e dai fianchi escono rami frondosi di cui si cibano due capridi rampanti. Ai suoi piedi due figure divine tengono i vasi dalle acque zampillanti. XV secolo a.C. (

. Ai lati delle singole ante, sono scolpite due cariatidi. Sopra ciascuna porta un pannello, sempre in legno, scolpito in bassorilievo con arabeschi e figure a chimera, sormontate da un mascherone con a fianco due putti che tengono una cornucopia e gettano fiori e frutti.

si sviluppava come una scacchiera monumentale, un'altra corte, quella del Talao Anup era composta da un grande stagno ed un piccolo edificio chiamato il palazzo del sultano di Turchia, dotato di una decorazione in bassorilievo con animali e uccelli che molto ricordano lo

Alcuni toponimi (Piano la Fara, San Salvatore) e rinvenimenti archeologici (dei massi decorati a bassorilievo riutilizzati per costruire il campanile della chiesa matrice) testimoniano che nel suo territorio si insediarono i

San Michele: l'ultima domenica di settembre si festeggia san Michele Arcangelo, patrono della parrocchia (non del comune). Per quella giornata il bassorilievo del santo viene portato in processione per le vie del paese.

. Vien, dal prototipo inciso, a cui si attenne scrupolosamente non dimenticando di invertire l'immagine, nel presupposto infondato che la riproduzione a stampa riproducesse un originale invertito, riprende il soggetto, la disposizione generale delle figure e gran parte dei loro gesti, ma anche la disposizione della composizione a fregio, come in un bassorilievo, aggraziando l'originale con l'aggiunta di arredi in

. La facciata della chiesa rispecchia lo stile eclettico ottocentesco, che lascia trasparire la presenza di un rosone probabilmente, visibile nell'oculo colmato centrale. Scandita da paraste ioniche nel primo settore maggiore, e da una cornice marcapiano, sopra il portale mostra un grande bassorilievo con lo stemma degli Agostiniani.

(BA) . L'edificio , pone a una sola navata centrale , con un solo altare centrale , sulla sinistra la nicchia che custodisce la Titolare e alla destra, di fronte a essa, la grande nicchia che custodisce i Santi Medici , con al centro il reliquario di terzo grado , inoltre vi si trova la piccola statua della Madonna del Rosario , i quadri bassorilievo sferici color bruno della Via Crucis e infine un quadro di

In Francia le edizioni Lug che pubblicavano le storie di Blek realizzano in tiratura limitata una medaglia con in bassorilievo il volto di Blek con la scritta Blek Le Roc da regalare ai lettori come premio per le cento migliori lettere inviate.

aumenta progressivamente in corrispondenza dell'asse centrale, una grande finestra al centro del secondo ordine, un tondo con un bassorilievo, circondato da putti, sopra il portale (elemento ripreso da

venne acquistata dalla famiglia Oldrati, sui muri vennero ritrovate numerose croci dipinte a carbone, probabilmente per indicare il numero dei morti colpiti dalla pestilenza, di cui era tradizione ogni anno recarsi in processione per pregare alla memoria. La costruzione presenta ancora una torretta campanaria con campanella, un piccolo altarino ed un bassorilievo di manifattura molto antica. Venduta nel

La cassapanca era un mobile ancora massiccio, squadrato, con la superficie superiore piana, talvolta ornata con un tappeto o una tovaglia ricamata nella parte alta. Le decorazioni a bassorilievo includevano l'uso di racemi (tipici dello stile rinascimentale) alternati all'uso di archetti pensili o arcate scolpite.

, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la Stazione Ferroviaria di

Ovunque, quasi ossessivamente, sono ripetute in bassorilievo la S e la I incrociate, in passato ritenuta conferma che l'intero edificio fosse stato concepito da Sigismondo per celebrare il suo amore con

In origine il festone era un elemento decorativo naturale, creato a partire da rami, fiori e frutta naturali, che venivano appesi alle colonne dei templi o delle are. I festoni scolpiti a bassorilievo si ritrovano nell'

L'aula a pianta centrale presenta due grandi cappelle laterali e un profondo presbiterio seguito dal coro, sul lato sinistro un vano ospita il fonte battesimale con volta a botte, rosoni e lunetta col bassorilievo del Battesimo nel




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Ultimo aggiornamento pagina:

06 Gennaio 2022

11:01:25