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Frasi che contengono la parola bassorilievi

Nei medaglioni sotto l'imposta della cupola si vedono due bassorilievi con un uomo nell'atto di alzare gli occhi da un libro e una donna con le braccia su un globo terrestre: i loro gesti sono da mettere in relazione con quelli di

Superata la Sala ipostila si penetra in una stanza che precede il santuario, qui mischiata a bassorilievi classici si trova un'altra incisione dello scultore francese Jean-Jacques Castex. Nel santuario o

(esterno sinistro). Questi ultimi rappresentano, rispettivamente, il virtuoso che sconfigge il male e il peccatore che si lascia divorare dal male. Sotto le mensole ci sono due bassorilievi raffiguranti

Il duomo di Fidenza, come altre cattedrali romaniche, presenta in facciata numerosi bassorilievi ed alcune statue che si mostrano al pellegrino ed al fedele con intenti didascalici, come un libro d'insegnamenti religiosi fatto di immagini. Si tratta di opere scultoree eseguite da

. Vi si riscontra un'originale decorazione bicroma, tramite l'uso di mattoni bianchi e rossi, e per la prima volta in Italia la facciata appare decorata da sculture, in questo caso da bassorilievi finemente scolpiti e traforati con tralci ed animali ispirati forse alle stoffe

e sono pure decorati da bassorilievi dorati, oltre che contornati da figurine classicheggianti affrescate a monocromo di ispirazione antiquaria: riprese forse da monete romane nelle collezioni Sassetti, non sono ancora state interpretate con esattezza; a destra ci sono ad esempio gli imperatori e una scena di

, si appresta a decapitarlo; nel basamento vi sono tre bassorilievi con putti vendemmianti e scene di ebbrezza. Forse il gruppo statuario era impiegato come fonte da vino: infatti agli angoli del cuscino si trovano quattro fori. La statua, iniziata per la

. Secondo il gusto dell'epoca, una parte dei ruderi furono interrati, mentre bassorilievi e statue romane riemerse dalle vigne venivano incastonate, in una sorta di grande museo all'aperto, nella facciata della villa e nel grande giardino che richiamava i giardini botanici creati da suo padre

dorati, poggianti su un basamento decorato da scranni e bassorilievi illusionistici a monocromo. Due libri dipinti, in perfetta prospettiva, poggiano su uno dei sedili dipinti, illudendo lo spettatore

, sulla riva occidentale del Nilo, furono realizzati due bassorilievi che enfatizzavano il rapporto tra Hathor e la sovrana d'Egitto: nel primo, la dea-giovenca lecca amorevolmente la mano di Hatshepsut assisa in trono, mentre nell'altro la monarca beve il latte dalle mammelle di Hathor

con la Madonna col Bambino al centro, contornata da angeli musici e cantori, e quattro santi su ciascuno dei lati. La Vergine si trova su un alto scranno, decorato da bassorilievi marmorei che sbalzano con forza sulla superficie dipinta. Ai suoi piedi si trova un

, sul Phnom Bakheng e attorno al Bayon) e di cura dei canali continuati fino al XVII secolo. Anche i bassorilievi di Angkor Wat dei corridoi a nordest furono terminati appena verso la fine del XVI secolo.

di cui restano solo tracce, e dipinte a colori vivaci. Pigmenti sembra fossero del resto applicati in genere a tutte le superfici. Ancor oggi i bassorilievi di Angkor Wat riportano tracce dei vivaci colori (rosso, bianco, oro) di cui erano ricoperti,

. Risulta accessibile a nord da una scala intagliata con bassorilievi che mostrano principalmente guardie medie e persiane. Altri rilievi rappresentano nobili e cortigiani che si recano ad un banchetto. Le scale sud del Tripylon si trova al

Sono stati rappresentati nei bassorilievi e numerose sono le statue di scribi rinvenute nelle tombe dei funzionari. Queste statue sono facilmente riconoscibili per la posizione seduta con le gambe incrociate e con la testa inclinata in avanti come rappresentato nella statua detta

Nella descrizione del palazzo Guerra spiega che il progetto semplifica i precedenti eliminando, tra l'altro, le torri campanarie e modernizzando in maniera radicale tutte le decorazioni. Nell'ipotesi definitiva vengono eliminate le bugne dalla zona basamentale e solo a fianco del portone centrale furono posizionati due gruppi di fasci littori stilizzati (eliminati con la caduta del fascismo). Furono inoltre realizzati quattro bassorilievi in bronzo per decorare gli ampi finestroni arcuati presenti nei corpi principali sporgenti. Dei quattro realizzati, ad opera di

Per poter disporre elementi strutturali quali tavole da offerte e buche su un pavimento di gesso, furono usate delle corde. Le corde erano prima intinte nella vernice nera, e poi tese ed appoggiate al suolo, dove lasciavano un segno. In alcuni casi le corde erano premute all'interno del gesso, lasciando un solco. Fu utilizzata una tecnica simile per dividere la superficie dei muri prima di decorarli con bassorilievi.

ne venne edificata un'altra parte sul lato nord con un portale rustico in pietra; a fianco di esso si apre una leggiadra costruzione con arcate e loggiati sovrapposti. Tra le arcate al piano terra sono presenti due bassorilievi di porfido con

Si tratta tuttavia di tentativi isolati di avvicinarsi alla storiografia scritta, e dalla fine del IV secolo, anche la pratica di scolpire bassorilievi sulla roccia e lasciare brevi iscrizioni venne abbandonata dai Sasanidi.

, del quale l'opera contiene sculture e bassorilievi (durante la realizzazione vi furono anche probabili apporti dell'architetto teramano Lupi, che diresse i lavori). L'edificio, dalle eleganti forme neocinquecentesche, venne eretto in

. Notevoli i capitelli, i bassorilievi, le figure zoomorfe tipiche del bestiario romanico, le lunette esterne con rappresentazioni della costruzione della chiesa e con l'allegoria di Cristo Orfeo. All'interno affreschi originari del XII secolo.

; nobile presenta le stesse monofore, ma centralmente ripete solo la quadrifora, senza le decorazioni.lateralmente due monofore ogivali per parte, con al centro due bassorilievi figurativi con effigiato lo stemma dei Loredan.

. I sedici bassorilievi dell'ambiente erano parte integrante della dismessa cappella gaginiana del Santissimo Crocifisso. Nella primitiva modulazione l'apparato in stucco commissionato dall'arcivescovo Cesare Marullo, fu eseguito da Antonino Ferraro da

della fine del secolo, quando tali apparati decorativi esterni, insieme ai bassorilievi che decoravano il tamburo delle tombe a tumulo, terminarono forse a seguito dell'emanazione di leggi antisuntuarie, lasciando spazio ad una maggiore decorazione interna. A Chiusi si usava la pietra per le urne cinerarie, destinate all'interno delle tombe, dove presero il posto dei

); l'evoluzione dei bassorilievi sulle casse, assimilabile a quella della decorazione pittorica funeraria, permette di individuare il nuovo meccanismo di autocelebrazione degli aristocratici etruschi, ormai esaltati in quanto figure pubbliche nelle processioni magistratuali, un motivo sconosciuto nel mondo greco.

, che sono dipinti con un motivo intrecciato che ricorda le palmette dei bassorilievi all'antica. Nei punti di incontro si trovano medaglioni dorati. Attorno al quadrato sono disposte otto losanghe con sfondo dorato, ciascuna contenente una ghirlanda circolare che racchiude un ritratto di uno dei primi otto imperatori romani, dipinto a

. Nelle sale dedicate all'archeologia sono esposte le collezioni provenienti dal sito, statuaria celtica e bassorilievi, tra cui le impressionanti sculture di teste mozzate. Queste ultime sembrano collegate al rito gallico della

, realizzato dallo scultore Giacomo Colombo. Nelle cappelle laterali si notano alcune sculture e vari stemmi gentilizi; nella sacrestia si conservano bassorilievi in marmo di pregevole fattura, opera, nel

. I portici si sviluppavano su tre ordini sovrapposti: al piano terra un portico con semi-colonne doriche con botteghe, al secondo livello edicole chiuse da semi-colonne ioniche e al terzo da semi-colonne corinzie. All'interno delle edicole del secondo ordine vi erano bassorilievi raffiguranti scene mitologiche ed eroi della mitologia greca, mentre nel terzo ordine vi erano rilievi di Augusto e di altri personaggi della dinastia giulio-claudia con rappresentazioni figurate dei popoli o

Sempre nella provincia di Quang Nam sono sopravvissuti reperti importanti dimostrando un'evoluzione nello stile rispetto alla fase artistica precedente. I famosi piedistalli scoperti dagli archeologi consistono in una base decorata con presenze di bassorilievi ritenuti i veri capolavori della

, con le finestre separate, in assenza di timpani, da cornici con bassorilievi a soggetto mitologico. Anche in questo caso si possono individuare due corpi di fabbrica laterali, questa volta meno sporgenti e sormontati da

L'esecuzione dei bassorilievi prevede dei procedimenti molto accurati, per prima cosa l'arista leviga la superficie lapidea e se necessario la stucca o la ricopre con uno strato sottile di gesso. A questo punto si schizzano sulla parete, con pigmento rosso o giallo o nero, le varie figure e i simboli da realizzare. Terminati questi procedimenti preliminari, si passa all'esecuzione vera e propria del bassorilievo, che si divide in tre tecniche esecutive. Agli inizi del periodo compare il

, Kalabsha, Wadi al-Sabua, Dakka, Derr e altri siti furono spostati, assieme ai templi di Abu Simbel, ricevendo molta attenzione da parte dei media. Il tempio di Amada fu un caso particolarmente difficile a causa dei suoi piccoli, preziosi bassorilievi miniati. Spaccarlo in blocchi, come era stato fatto con gli altri templi, non era una strada percorribile, dato che le pitture non sarebbero sopravvissute. Notando che tutto sembrava far presupporre l'allagamento del tempio da parte delle acque salate del

Inoltre si conosce l'impiego dell'oppio da migliaia di anni (alcuni cilindri babilonesi e bassorilievi mesopotamici mostrano delle teste di papavero da oppio) per uso anestetico oltre che ricreativo.

identificabile per la presenza della torre tra gli elementi iconografici). Le due nicchie laterali, di dimensioni ridotte al pari delle statue, sono sormontate da altrettanti bassorilievi: si identifica una

. L'edificio esternamente presenta la classica sovrapposizione rinascimentale dei tre ordini architettonici e molte sono le citazioni della mitologia classica nei rilievi scultorei. Due mensole di stucco evidenziano le finestre del piano terra, contornate da cornici in arenaria e sormontate da bassorilievi in

irati o, ipotesi meno accreditata, questi bassorilievi furono eseguiti in segno di ringraziamento verso gli dei i quali, provocando il terremoto, avevano permesso l'arricchimento di Cecilio Giocondo, che aveva speculato sulle disgrazie altrui

Anche gli stucchi di Luigi Cangiano, presenti soprattutto nell'atrio e nell'ingresso della sala, paiono trarre ispirazione dai bassorilievi di Angelo Villa realizzati sempre per il famoso teatro napoletano.

La grande mole di dettagli architettonici (capitelli, bassorilievi, pietre scolpite da trabeazioni, mensole, pilastri, stemmi, tabernacoli, ecc.) fu in larga parte distrutta o prese la via del mercato antiquario. Tracce di questo commercio si possono rilevare per esempio tra le collezioni del

su commissione del figlio Ferdinando I; occorsero dodici anni all'ormai anziano maestro per completare l'opera, compresi i bassorilievi del basamento che celebrano le gesta del granduca, ma alla fine l'opera riscosse un grande successo, tanto che nel

. Si caratterizza per un'imponente facciata percorsa in tutta la sua lunghezza da una balconata in pietra, decorata da volte, pilastrini, bassorilievi, con al centro due angioletti che reggono una conchiglia.

, che si ritrova anche sul cancello, nell'androne. Quest'ultimo ambiente, che collega l'ingresso di piazza del Duomo col cortile, ha una volta a botte retta da coppie di colonne tuscaniche, con decorazioni quali finti bassorilievi a monocromo con

L'edificio, in mattoni e travertino, si sviluppa su tre piani con un duplice ingresso da due portali. Le finestre del pianterreno e del piano nobile sono architravate, le altre riquadrate e due marcapiani a cornice dividono i due ordini del prospetto. A coronamento un cornicione con motivi araldici dei Mattei (scacchiera) e dei Gonzaga (aquila) e un'altana con loggiato. Nel primo cortile si apre un loggiato a due ordini, mentre le pareti laterali sono ricoperte di bassorilievi antichi

(in sintonia con i bassorilievi del monumento) dal quale scaturisce l'acqua, raccolta in una vasca ellissoidale sempre in marmo, ampia e posta ad altezza tale da poter essere utilizzata anche come abbeveratoio.

Dalle carte preparatorie di Michitelli il progetto della facciata era davvero sfarzoso, e prevedeva la realizzazione di varie statue di santi e della Madonna col Bambino, insieme a bassorilievi da collocare nei riquadri ciechi della parte bassa della facciata, con scene dei

Altri elementi del progetto sono stati persi a causa dei saccheggi e del tempo, inclusi gli stucchi dorati sulle torri, la doratura di alcune figure nei bassorilievi, i pannelli in legno dei soffitti e le porte. I tipici elementi decorativi sono

) ed altri oggetti. Particolarmente pregevoli erano i pezzi di epoca classica, tra cui bronzi, epigrafi, medaglie in oro ed argento, monete, bassorilievi, mosaici, piccoli manufatti in bronzo, avorio, vetro, cristallo, ma soprattutto le

. Al basamento si trovavano quattro personaggi di bronzo che rappresentavano allegoricamente ciascuna delle nazioni vinte da Luigi XIV con sentimenti differenti (la Rassegnazione, l'Abbattimento, la Collera e la Speranza) oltre alla presenza di bassorilievi e

da erigersi al centro della piazza, su un piedistallo riportante dei bassorilievi con le principali battaglie combattute dal generale, su progetto dell'architetto Jean-Arnaud Raymond. Un primo progetto rappresentava Desaix morente, sostenuto da

Al centro della vasca, su un basamento decorato a festoni con sviluppo analogo ai contorni esterni, sorge l'elevazione costituita da una stele quadrangolare, ornata da bassorilievi raffiguranti animali e decorazioni fitomorfe. Tali ornamenti richiamano alla memoria le

. Negli angoli si trovano finti bassorilievi con elementi vegetali all'antica, che richiamano la passione antiquaria del Mantegna, uniti da una finta decorazione marmorea che simula lo spessore della cornice della cupola. Ovunque, nella cupola come nei pennacchi, ricorre il tema dell'agrumeto, che fa da sfondo anche alla tela della

A lui sono attribuiti anche la decorazione della volta a stucchi, l'altare, la pedana sottostante, il pavimento e le tombe laterali, in cui furono sepolti due cardinali della famiglia Gaddi, parenti quindi dello stesso committente. I bassorilievi in marmo sopra le tombe laterali sono invece di

e si reca al Ponte della Luna, dove i due vedono passare una diafana processione di cavalieri, come se si fossero staccati dai bassorilievi e avessero preso vita. Intento, altre persone assistono alla comparsa di spettri: l'anziano Giovanni di Magrignana vede Obizzo da Montegarullo, un cavaliere morto nel

, realizzato dallo scultore Giacomo Colombo. Nelle cappelle laterali si notano alcune sculture e vari stemmi gentilizi; nella sacrestia si conservano bassorilievi in marmo di pregevole fattura, opera, nel XVI secolo, dello scultore cavese Ambrogio della Monica; nelle stanze attigue un museo contiene opere di grande pregio.

, ad Angelo Antonio Longo dalla famiglia De Mininni, erede dei Valerio. La facciata attuale del Palazzo risale al Settecento. Sui piani superiori si aprono diverse finestre, alcune con balconi probabilmente successivi, altre contornati da archi ciechi adornate da bassorilievi di teste umane che ricordano quelle di

; composto da un'aula a base quadrata e riccamente ornato da stucchi con motivi geometrici e fitomorfi e con episodi evangelici, rappresenta una sintesi tra la tradizione decorativa longobarda e reminiscenze classiche. Soggetti evangelici caratterizzano anche i bassorilievi dell'




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Gennaio 2022

19:16:19