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Frasi che contengono la parola benedicente
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Monumento a San Tommaso: si trova nel porto, e ritrae la statua idealizzata del santo benedicente rivolto verso il mare aperto, poggiante sopra un grosso blocco trapezoidale isoscele, realizzato in mattoni.
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ritratto in atto benedicente, ai lati due angeli osannanti. Due grandi volute raccordano il corpo centrale al livello inferiore conferendo all'insieme slancio e simmetria, sulle mensole superiori sono collocati vasi fiammati acroteriali. Disposte simmetricamente su piedistalli otto statue raffiguranti gli
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In esso sono raffigurati sant'Antonio abate benedicente, circondato da san Giovanni Battista e san Benedetto e, sopra la porta d'ingresso, il Cristo morto tra la Vergine e l'Angelo che ne danno l'annunzio.
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Inquartato: nel primo d'argento, alla effigie della Madonna della Guardia, che rappresenta la Beata Vergina Maria, di carnagione, seduta, coronata con corona gemmata e cimata da fioroni, d'oro, vestita della tunica di rosso, bordata d'oro, col manto d'azzurro, bordato d'oro, scendente fino ai piedi, tenente sul ginocchio sinistro il Divin Figlio, di carnagione, vestito d'oro, coronato con corona d'oro, simile per forma a quella propria della Beata Vergine, benedicente con la mano destra e tenente con la mano destra lo scettro d'oro, posto in banda; nel secondo e nel terzo, fasciato di rosso e di argento, con la croce patente accompagnata sui fianchi dalle due stelle di cinque raggi, il tutto di rosso e posto nella prima fascia d'argento; nel quarto, di verde, al leone d'oro
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e lo raffigura in atteggiamento benedicente del popolo, con le braccia protese in avanti. La colonna su cui poggia la statua, che consente di rendere visibile il monumento anche a lunga distanza, venne progettata dagli architetti
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Il convento ospitaliero fu arricchito di pregevoli opere di scultura (Madonna col Bambino, Redentore benedicente). Venne ampliato con la costruzione, in forme gotico-rinascimentali, dell'annessa chiesa di S. Pietro in Consavia (deformazione del titolo petrino
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, con il capo cinto di alloro, ed il padre, sono raffigurati inginocchiati in adorazione della Vergine, che reca in braccio il bambino benedicente. Sullo sfondo sono san Giovanni Battista che guarda frontalmente lo spettatore, indicando il bambino, e san Sebastiano. Vasari testimonia di questa commissione nell'anno
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Nelle intenzioni dei promotori del progetto, l'Arco Clementino avrebbe dovuto oscurare la vista del pagano Arco di Traiano: sul suo attico avrebbe dovuto essere collocata la statua benedicente di Clemente XII (come testimoniano i disegni originali del Vanvitelli
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Prima del restauro del dopoguerra, la facciata mostrava chiaramente la sua incompiutezza. Al livello della balaustra del balcone, la porzione del timpano triangolare mostrava la muratura grezza a vista preparatoria per lo strato di laterizi e mattoni. Nel restauro, non seguendo il progetto monumentale di Michitelli, la muratura venne semplicemente rivestita di bianco, e in cima venne eretta una statua della Vergine del Ponte benedicente.
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e la chiave di volta presenta un tondo del quattrocento in pietra d'Angera raffigurante Dio Padre Benedicente, scultura dipinta in epoche recenti. All'altare maggiore in marmo, si accede tramite due gradini e una balaustra di marmo nero a macchia rossa separa la chiesa comune dalla cappella maggiore e dalle due laterali, alle quali si accede tramite tre gradini. Al centro, il
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Di rosso, al san Macario vescovo d'oro, benedicente, con mitra e pastorale, accostato da due scudetti cuciti d'azzurro a tre gigli d'oro, e accantonato da quattro gigli d'oro, due distesi e affrontati in capo, e due in punta posti in sbarra a destra e in banda a sinistra.
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Troncato semipartito con la fascia in filetto d'oro sulla troncatura: il PRIMO, di azzurro, al busto di San Vincenzo Ferreri, sostenuto dalla fascia in filetto, il viso, il collo, le mani di carnagione, vestito di nero e di bianco al naturale, il capo ornato dalla lingua di fuoco di rosso, aureolato d'oro, capelluto di nero, benedicente con la mano destra, la mano sinistra tenente stretto al petto il libro aperto, d'oro, recante la scritta, in lettere di nero, TIMETE DEUM ET DATE ILLI HONOREM, il Santo accompagnato da due rose di rosso bottonate d'oro, una a destra, l'altra a sinistra; il SECONDO, di rosso, al libro aperto d'oro; il TERZO, di azzurro, alla ruota dentata di quattro raggi, di nero, attraversata da due spighe di grano, poste in decusse, d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, A LUCE PRIMORDIA DUCIT - NATURA POTENTIOR ARS.
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che divide denaro ai poveri e quello di San Francesco di Paola che opera il miracolo della resurrezione. Sempre a sinistra, ma sull'altare, si trova un piccolo ciborio angelico in marmo di scuola gaginiana e, di rimpetto, il mezzo busto marmoreo del SS. Salvatore con una mano sul mondo e l'altra benedicente. Quest'ultimo, scolpito da
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, quando stendono in gesto benedicente le palme di entrambe le mani, con i pollici allungati in fuori e il medio e l'anulare separati in modo che ciascuna mano formi due lettere V con una sorta di tratto aggiuntivo rappresentato dal pollice stesso. Questo gesto simboleggia la lettera ebraica
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Ultimo aggiornamento pagina:
03 Gennaio 2022
02:38:20