CENTROHD - Huge Dictionaries

HOME >> B >> BE >> BEN

Frasi che contengono la parola benedettini

) erano presenti sia l'abate dei cistercensi che l'abate presidente della congregazione Statunitense Cassinese dei Benedettini ed entrambi hanno firmato le delibere. Al terzo Concilio Plenario di Baltimora (

(nei pressi della cattedrale odierna in Piazza del Duomo), varie altre strutture termali (Terme di Sant'Antonio Abate nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

, quella che sostiene la statua di Sant'Agata in Piazza dei Martiri, tre assi viari (due si incrociano ortogonalmente al Monastero dei Benedettini dove sono stati trovati ancora basolati, oggi allo scoperto), una strada che conduceva in antico dal Teatro all'Anfiteatro corrispondente all'attuale

nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

, del lago di Nicito e delle cisterne e pozzi privati, in cambio della manutenzione della stessa. L'acquedotto alimentava almeno una decina di mulini gestiti dai monaci benedettini e concessi in enfiteusi, prima di giungere al maestoso convento. La struttura voluta nel

, Alfredo Maria Bonanno, Anna Maria Lobina Corno, Benito Iezzi, Pietro Bartalini Bigi, Armando Marchi, Piero Ferrero, Riccardo Benedettini, Marina Premoli, Stefano Lanuzza, Francis Cecosk e Marco Cavalli; e con prefazioni di Andrea Calzolari,

dei canonici della cattedrale, che, fin dalla fondazione della diocesi, era costituito dai monaci benedettini della vicina abbazia di Sant'Agata. Il clero secolare, vistosi espropriato dagli uffici connessi al capitolo, ottenne da

, pulsanesi), sorti con un indirizzo prevalentemente eremitico o di accentuato rigorismo, persero progressivamente la loro fisionomia originale e si assimilarono ai cenobi benedettini della tradizionale osservanza, pur mantenendo un forte senso di appartenenza alla propria congregazione.

, di recente istituzione, maggiormente animati da fervore di predicazione e di insegnamento. Anche le vocazioni religiose presero a indirizzarsi preferibilmente verso queste nuove famiglie religiose, contribuendo allo spopolamento dei monasteri benedettini.

, dispose che tutti i monasteri benedettini venissero raggruppati in province, che venissero celebrati capitoli triennali e nominati visitatori, ma gli effetti di questo provvedimento non furono considerevoli.

, agli inizi del Cinquecento le abbazie benedettine inglesi erano spopolate e il livello morale dei monaci piuttosto basso. Tuttavia i benedettini continuavano a esercitare una notevole influenza sulla vita ecclesiale e civile inglese: ventiquattro abati sedevano di diritto in parlamento e altri sedici avevano il grado di baroni del Regno; le sedi vescovili di nove delle sedici diocesi inglesi del tempo erano abbazie benedettine e i monaci avevano un ruolo importante nell'elezione dei vescovi.

Fu il primo insediamento del monastero dei monaci benedettini a Badia. Rimane un importante riferimento religioso e culturale nella zona. Attualmente ospita nelle stanze adiacenti alla chiesa un originale museo dedicato alla selce e alla

I benedettini inglesi, al momento della professione religiosa, emettevano uno speciale voto missionario che li impegnava, una volta conclusa la loro formazione in monastero, a recarsi in patria per assistere clandestinamente i cattolici perseguitati: almeno nove di loro subirono il martirio e tre furono beatificati nel

, sarebbe divenuta Battistero. Agli inizi del mille, durante le ricostruzioni operate dai benedettini, ci furono parecchie incertezze su come terminare l'opera, considerando che anche l'originale Santo Sepolcro era stato pesantemente alterato e proprio in quegli anni il califfo fatimita

, a quest'abbazia si deve il nome dell'intero abitato sorto successivamente. L'edificio appartenne a tutta una serie di ordini ecclesiastici ossia ai benedettini, agli agostiniani, ai paolini e ai gesuiti. Oggigiorno, oltre alle preghiere ed alle messe vi si possono ascoltare pure concerti da camera.

, nella Marsica, caratteristica non estranea ai primi cenobi benedettini sorti in tutto l'Abruzzo nel IX secolo, dotati di torri di guardia e di protezione dagli attacchi ungari e saraceni, che erano assai frequenti all'epoca.

A destra si aprono due portali di tipo benedettino: uno immette nella navata minore, l'altro oggi murato ha decorazione dell'Agnus Dei, e immetteva al transetto. La chiesa mostra in maniera evidente i legami con i cantieri benedettini dell'Abruzzo (come le abbazia presso la

, vale a dire dopo il V secolo, la zona fu interessata dalla continuazione delle opere di bonifica da parte dei monaci, benedettini in un primo tempo, cistercensi a partire dal XII secolo. Furono proprio i

. Certamente il convento fu fondato dai monaci benedettini con il nome di San Giovanni De Lama, quindi fu uno dei primi insediamenti ecclesiastici della Capitanata insieme a pochi altri, ma a differenza di questi ebbe una notevole importanza nell'ambito sociale dell'epoca. Il

, quella che sostiene la statua di Sant'Agata in Piazza dei Martiri, tre assi viari (due si incrociano ortogonalmente al Monastero dei Benedettini dove sono stati trovati ancora basolati, successivamente allo scoperto), una strada che conduceva in antico dal Teatro all'Anfiteatro corrispondente all'attuale

) esercitata dai monaci benedettini su un vasto territorio compreso fra Teramo e Ascoli Piceno. Ricorda il Sensi che questi religiosi conducevano una vita claustrale e, a volte, grazie al cospicuo fruttato del cenobio, potevano avvalersi della collaborazione anche di

Si tratta di un verso solenne e maestoso, ricco e sonoro, che dimostra l'erudizione e la perizia metrica di Bernardo di Cluny, nel contesto della cultura latina del XII secolo, dei monasteri benedettini e del

Sempre secondo la tradizione, il primo nucleo del monastero andrebbe ricercato in un cellario (piccolo ricovero) per frati benedettini, dotato di una cappella, fatto edificare da un certo frate Martino nel

Il territorio di Casoria, infatti, fa parte di una vastissima zona compresa tra l'area aversana e le pendici del Vesuvio sviluppatasi certamente sotto la spinta dei Benedettini a partire dal IX secolo.

il tenimento fresano fu frequentato dai monaci benedettini che eressero la chiesa di san Germano di Capua sulla sponda sinistra del Trigno e fondarono il monastero di sant'Angelo in Cornacchiano sui ruderi della vecchia chiesa di san Martino sul Treste - menzionata con altre chiese della zona nel Chronicon farfense

Grazie al prestigio dei monaci benedettini, nonostante le frequenti traversie legate alla vicinanza del vulcano che frequentemente minacciava e devastava il paese con eruzioni e terremoti, sono documentate visite di personaggi illustri come la regina

Le opere successive furono commissionate dai padri benedettini del monastero di San Pietro di Modena di cui Begarelli era divenuto oblato. Sono tutte nella chiesa abbaziale, dove si trova anche la tomba dello scultore: la

L'economia si impernia sull'agricoltura ed in particolare sull'allevamento bovino per la produzione del Parmigiano Reggiano, la cui origine risale alle grandi aziende dei monaci benedettini di questa zona, che l'Unione Europea ha certificato con la

da un bel pezzo, estese il suo dominio e lo fece durare ben quattro secoli. La vita economica della Serenissima e l'opera attiva e caritatevole dei Benedettini permisero al territorio roncadese di vedere la nascita di numerosi piccoli centri abitati e di diventare il vero centro dell'economia locale. Questo sviluppo, sebbene fiorente e duraturo, fu non poco ostacolato dalla peste e dalle inondazioni del

, concesse ai monaci Benedettini la fondazione del primo cenobio di Casanova, che poi divenne sede dei Cistercensi, ossia il primo sito di questo ordine in Abruzzo (dopo Santa Maria d'Arabona, Santa Maria della Vittoria, San Salvo del Trigno e Santo Spirito d'Ocre), ossia l'

, i monasteri della Congregazione dei Missionari Benedettini di Sant'Ottilia di Tokwon e Yanji vennero sciolti. Un certo numero di monaci - tedeschi , coreani e svizzeri - furono internati nei campi di lavoro, alcuni sono stati giustiziati. Ventisei monaci coreani sopravvissuti fuggirono in

Il culto del santo fu principalmente promosso dai benedettini, a cominciare dall'Italia. Nel decimo secolo una vita greca fu adattata alla prosa latina. Nell'undicesimo secolo la sua leggenda, basata sulla versione latina, fu tradotta in francese antico come la

e si trasforma profondamente nel corso del secolo successivo. Nell'ambito delle scuole religiose, mentre le scuole parrocchiali tendono a sparire, per l'insegnamento superiore i benedettini vengono affiancati da altri ordini, come i

, a quest'abbazia si deve il nome dell'intero abitato sorto successivamente. L'edificio appartenne a tutta una serie di ordini ecclesiastici ossia ai benedettini, agli agostiniani, ai paolini e ai gesuiti. Oggigiorno, oltre alle preghiere ed alle messe vi si possono ascoltare pure concerti da camera

e i santi benedettini Mauro, Placido, Benedetto abate a sinistra, e i camaldolesi Romualdo, Benedetto martire e Giovanni monaco a destra, i cui nomi sono riportati a lettere dorate sotto di loro. Cristo si vede seduto su un trono di nuvole tra due angeli, sormontato dalla

), appartenuta ai benedettini, posizionata su uno sperone di nuda roccia calcarea a strapiombo sull'abitato di Lauro, interessantissimo il portale in tufo grigio caratterizzato dalla presenza di maschere e rosoni (di cui alcuni asportati da ignoti).

, ordine che aveva sede anche in altri monasteri cittadini. La chiesa fu ricostruita e di questa ricostruzione rimangono tracce all'esterno dell'edificio. Tra i benedettini serve ricordare il dottore in diritto canonico fra

. Oltre ai benedettini della Matina, la diocesi comprendeva altre due abbazie, quella di San Sozonte e quella comunemente conosciuta come il cenobio di Buonvicino, fondato da san Ciriaco. Alla fine del

(Marco Benedettini: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica; Francesco Cardelli: chitarra acustica, chitarra elettrica, voce; Danilo Beltrambini: tastiere, chitarra acustica, voce; Marcello Tana: basso; Walter Traversa: batteria; Federico Poli: percussioni; Vladimiro Martini: flicorno)

, sorta su una casa di villeggiatura appartenente ai Gesuiti, a loro volta subentrati ai monaci benedettini di Arona, proprietari dell'edificio per secoli; la villa, come appare oggi, fu progettata dall'architetto E. Linati, configurando una pianta a U e un'altezza di tre piani per l'edificio.

di Piacenza, gli abati e i capitoli dei monasteri benedettini di S. Celso fuori le mura di Milano e di S. Giovanni Evangelista di Parma, i capitoli delle chiese milanesi del Duomo, di S. Ambrogio, di S. Nazzaro, i capitoli delle chiese di

. Anche i benedettini utilizzarono la grotta per seppellire i loro confratelli: i corpi venivano deposti in tombe di mattoni disposte dal basso verso l'alto e una volta che lo spazio terminava se ne murava l'ingresso

, a Majella, i monaci benedettini avevano su Fara potere temporale e spirituale. Ne sono testimonianza il convento sito a Sant'Eufemia risalente a questi anni e la Chiesa di San Salvatore, costruita sui resti di un castello del




Tutti i dati sono automaticamente, anche se accuratamente raccolti da fonti di pubblico accesso. Le frasi vengono selezionate automaticamente e non sono destinate ad esprimere le nostre opinioni. Il contenuto e le opinioni espresse sono esclusivamente a nome degli autori delle frasi.




CentroHD

info@centrohd.com

Ultimo aggiornamento pagina:

30 Dicembre 2021

11:16:09