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Frasi che contengono la parola brigatista

Tale organizzazione esprimeva alcune delle posizioni teoriche che saranno alla base della piattaforma ideologica brigatista: l'occupazione statunitense dell'Italia tramite le multinazionali si esprimeva con la collocazione al potere di una classe dirigente immutabile e non eliminabile per via pacifica tramite le elezioni.

. Raimondo Etro ha smentito di essere stato uno dei passeggeri della Honda ed ha affermato che Alessio Casimirri lo aveva informato della presenza imprevista di una moto che non aveva nulla a che fare con il commando brigatista

. Riguardo alla eventuale presenza di Riccardo Dura in via Fani, Valerio Morucci la escluse decisamente in sede processuale rivelando che il brigatista genovese effettivamente era stato in un primo tempo compreso nel gruppo con il ruolo di aiutare Barbara Balzerani all'incrocio di via Stresa, ed era anche giunto a Roma dove abitava nell'appartamento di quest'ultima

, sospettato di connivenza con il gruppo eversivo. In questa telefonata Senzani chiedeva notizie delle condizioni di salute di un brigatista in carcere, rimasto ferito durante un'azione condotta in quei giorni a

vivo nel carcere brigatista: al processo infatti fu avanzata l'ipotesi che il falsario rapinatore non avesse rispettato i patti coi servizi segreti, intenti a recuperare quello scottante materiale, alla base, fu detto, del vero movente della rapina stessa.

. Sui motivi della scelta dell'obiettivo, alcuni autori hanno evidenziato come il progetto brigatista, pianificato principalmente da Moretti, fosse oggettivamente funzionale ad impedire il concretizzarsi di un accordo di governo tra Democrazia Cristiana e

. Ritenuto, infatti, per un certo periodo un infiltrato della polizia o dei servizi segreti Moretti venne messo sotto inchiesta dall'esecutivo brigatista, insospettito dal fatto che fosse sfuggito per lungo tempo agli arresti e alle imboscate tese da polizia e carabinieri che avevano decimato lo stato maggiore delle Brigate Rosse

Dopo l'individuazione dell'appartamento, la base brigatista venne sorvegliata per alcuni giorni dagli uomini delle forze dell'ordine; in origine l'irruzione all'interno avrebbe dovuto essere affidata agli agenti dell'

, componente della colonna genovese, ha ritenuto che questa documentazione fotografica confermi i dubbi sulla vicenda. Egli ha ripreso la versione brigatista che i carabinieri disponessero delle chiavi dell'appartamento e che i brigatisti fossero in procinto di arrendersi come sarebbe dimostrato dalla posizione delle braccia dei corpi di tre terroristi. Il giornalista

. In apparenza tutto si era svolto secondo i piani della colonna torinese e Margherita Cagol e un altro brigatista incaricati di detenere alla Spiotta il sequestrato ritennero che tutto stesse procedendo secondo il programma stabilito

; inoltre la presenza di un brigatista nei pressi del luogo del rapimento convinse il generale che l'azione fosse opera dell'organizzazione eversiva e che la base dove era detenuto Gancia non potesse essere molto lontana

. Giorgio Bocca ritiene che le raffiche udite dal brigatista fossero opera dei carabinieri che in effetti tirarono contro la cascina e spararono lacrimogeni prima di entrare nell'edificio e liberare Gancia

. Le testimonianze concordi di Curcio e di altri militanti hanno sempre escluso la presenza del dirigente brigatista alla cascina Spiotta e il suo coinvolgimento diretto nel sequestro Gancia; egli, essendo evaso da poco, era troppo conosciuto e accanitamente ricercato dalla forze dell'ordine; fu deciso quindi che, per motivi di sicurezza, egli sarebbe rimasto a Milano

. Inoltre Rocca ha affermato che lui e l'appuntato Barberis identificarono anche il brigatista presente alla cascina accanto alla Cagol che era sfuggito alla cattura. Barberis tuttavia, temendo rappresaglie delle Brigate Rosse, si sarebbe sempre rifiutato di testimoniare contro questo terrorista e anche Rocca dovette rinunciare ad incriminarlo. L'ufficiale dei carabinieri riferisce di aver rivisto il brigatista nel

il suo borsello che conteneva, oltre alla pistola, documenti e appunti dell'organizzazione, una patente di guida, il libretto di circolazione di un motorino, un biglietto di uno studio dentistico e un mazzo di chiavi. Il borsello venne recuperato dalla forze dell'ordine e permise ai carabinieri, dopo una accurata e complessa indagine, di risalire al brigatista a Milano

L'ex capo brigatista Senzani attribuirebbe, probabilmente secondo quanto riferito dallo stesso Abu Ayad, la strage (assieme all'attentato alla sinagoga di Parigi e quello alla SIOT di Trieste) alla regia del




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Ultimo aggiornamento pagina:

20 Dicembre 2021

20:31:29