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Frasi che contengono la parola battistero

La disposizione dei tre principali edifici, le loro relazioni spaziali, la particolare configurazione e volumetria del Battistero sono oggetto di studio interdisciplinare, fra architettura, geometria, teologia.

, e con l'intento di superare le dimensioni del Battistero. Nonostante alcune incertezze dei critici, gli scavi hanno confermato che le prime fondazioni che sia possibile attribuire a Santa Maria del Fiore si trovano sotto l'attuale facciata (il cosiddetto

abbandonarono le loro dimore nelle mura per ritirarsi in campagna mentre le abitazioni cittadine finivano in rovina. Una villa come quella rinvenuta sotto il battistero, secondo Lopes Pegna, dev'essere stata occupata da plebei, piccoli artigiani oppure da commercianti. Proprio quell'edificio, inoltre, con la calata degli

(negli anni non documentati che intercorrono tra i lavori per il duomo e quelli per il battistero di Parma) viene collocato l'intervento a Borgo San Donnino (Fidenza). Con l'aiuto della bottega Benedetto ristruttura la parte occidentale del duomo modellando la facciata con tre ingressi e sistemando due campanili ai lati secondo una tipologia

fiancheggiata da quattro cappelle per lato (della Madonna del Rosario, con accanto una piccola nicchia contenente una statua di Sant'Antonio da Padova; della Compagnia del Suffragio, presso il quale si trova il sepolcro dei canonici della Collegiata; dell'Immacolata; del Battistero; dell'Assunta; di San Giuseppe; della Madonna del Carmine e dell'Addolorata), caratteristica molto comune in epoca

, sarebbe divenuta Battistero. Agli inizi del mille, durante le ricostruzioni operate dai benedettini, ci furono parecchie incertezze su come terminare l'opera, considerando che anche l'originale Santo Sepolcro era stato pesantemente alterato e proprio in quegli anni il califfo fatimita

; della struttura originaria si conservano l'impianto, i due portali d'ingresso principale e secondario, parti delle absidiole tonde e i due pilastri che delimitano il presbiterio. All'interno della settecentesca cappella di Sant'Apollonia, in origine occupata probabilmente dal battistero, sorge il piccolo museo, che conserva un antichissimo calice di vetro, antecedente l'

, Kali Pietre Llamado, hanno esposto la nuova icona di San Cesario diacono e martire accanto alla sua reliquia (frammento osseo) nel Battistero di San Giovanni Battista, al fine di intensificare il culto del giovane martire nelle Filippine

. Il significato simbolico era che il battezzando, richiamando la funzione del mausoleo di San Vittore al Corpo, che era quello di tomba monumentale e che con le sue forme aveva ispirato l'architettura del battistero, facesse morire l'uomo precedente per poi risorgere a nuova vita con il battesimo

versava in condizioni precarie e fu decisa la sua demolizione; il Battistero fu trasferito nella cattedrale (ove si trova tuttora) mentre la pala del Tintoretto fu consegnata ad uno dei fabbriceri del duomo, tale Angelo Rossetti

), collega la chiesa con il battistero e segnala l'ingresso all'aula, a cui si accede attraverso un andito rialzato rispetto alla quota della galleria, caratterizzato da un'acquasantiera in pietra e da una cancellata in bronzo (opera di

, innalzandosi in volo sulle nuvole, dona coraggio e vita al primo martire della chiesa. Sul lato sinistro della navata della pieve si trova il battistero con la vasca battesimale di pietra istriana che risale al

costruita in marmi rossi. Una cupola, ora andata perduta, sostenuta da otto colonnette in marmo bianco, copriva il battistero al quale si accedeva scendendo alcuni gradini. Un altro segno battesimale si trova scolpito nell'arcata del portone d'entrata, ove una testa di una capra simboleggia il peccatore che si appresta a espiare i propri peccati.

Battistero: sulla stessa piazza della parrocchiale e dell'oratorio di Santa Marta si affaccia il piccolo battistero ottagonale, in origine la tomba monumentale della famiglia Garbagni visto che proprio in questo luogo si trovava il cimitero.

si decide di restaurare il Battistero. Gli scavi archeologici portano alla luce una vasca battesimale a immersione, mentre l'inizio dei lavori di restauro rivelano una porta laterale di tramontana che collegava il Battistero con il cimitero a lato della chiesa, e che fu poi chiusa con l'ampliamento della parrocchiale

fece abbattere anche il battistero di S. Giovanni alle Fonti. In ogni caso su piazza dell'Arengo avvengono pochi interventi, anche a causa del Duomo, i cui lavori stanno iniziando dietro Santa Maria Maggiore. Nel

a tre navate con soffitto a volta sostenuto da pilastri alternati a colonne. Le volte sono interamente decorate con figure di patriarchi, profeti, evangelisti e dottori della Chiesa. Dell'antica pieve rimangono solo il protiro ora posto sulla facciata della chiesa della Disciplina e il battistero ottagonale in marmo rosso fatto costruire nel

In origine il Battistero aveva pianta quadrata all'esterno, ma era ottagonale all'interno. Una ristruttura di epoca medioevale ha eliminato tre delle quattro grandi nicchie poste sugli angoli. Le sei colonne tronche sono quanto resta di un ambulacro dal quale si elevavano i pilastri che sorreggevano l'antica cupola, crollata nel

bassorilievo in marmo di autore ignoto posizionato in un angolo a sinistra dell'ingresso principale, vicino al battistero. L'opera, risalente al XVI secolo, presenta segni decisi di scalpellature sui volti dei soggetti (

, e che era destinata all'accesso principale del Battistero, quello a est rivolto alla cattedrale. Soddisfatti del risultato, gli Operai, con un procedimento inusuale, decisero allora di affidare immediatamente, senza concorso, l'incarico di realizzare anche la terza porta a Ghiberti, che era appena tornato da un soggiorno a

Il tetto, i cornicioni ed il nartece ligneo, che sostituisce l'originale bizantino, sono ottomani. Un fonte battesimale cruciforme, che apparteneva al battistero della chiesa ed era sito sul lato opposto della strada

, cinque per lato nella navata, sono intervallate da ambulacri sormontati da coretti che si aprono con cantorie sulla navata maggiore. La prima a sinistra, Cappella del Battistero, oltre a presentare la colonna tortile della Porta dei Leoni, non ha altare ma soltanto una grande Vasca battesimale marmorea, opera del

l'architettura della chiesa sulla sorgente trae ispirazione dallo spettacolo impressionante della galleria sotterranea di captazione della sorgente, con l'acqua che scorre tumultuosamente; le strutture della copertura e del soffitto, richiamano l'immagine dell'acqua, evocando i filetti liquidi ed i vortici dell'acqua fluente. Interessanti le opere marmoree (altare, ambone e battistero)

d'argento, di ridotte dimensioni, col volo abbassato, rivoltata; nel secondo, d'azzurro, al battistero ottagonale di Arsago Seprio d'argento, aperto e murato in nero, in due corpi, coperto di pietra naturale ciascun corpo, sormontato dalla piccola croce d'argento; il tutto fondato sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.

con colonnine variamente ornate ed inizialmente era staccato dalla costruzione della chiesa. In epoca medievale fungeva anche da torre di avvistamento e di difesa di tutta la pieve. Nello stesso periodo della sua costruzione venne scavata anche la cripta triabsidata che era posta sotto la chiesa. La cripta ed il battistero pericolanti vennero demoliti nel

, la chiesa presentava una navata centrale, corrispondente all'attuale maggiore, a cui se ne affiancava una laterale sul lato ove oggi si trova il battistero, al posto del quale allora era collocato un altare dedicato a Sant'Ambrogio.

, con una collocazione in senso trasversale all'attuale. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito innumerevoli interventi ed ampliamenti, a partire dalla costruzione dell'attuale battistero, avvenuta nel

Costituisce l'unico battistero bizantino pervenuto ai nostri giorni ancora sostanzialmente integro. L'architettura di questo gioiello deriva dagli edifici a pianta centrale che trovano riferimento nel mausoleo di Santa Costanza a Roma. Il battistero bizantino ha, infatti, una forma circolare con quattro appendici, con affreschi risalenti al X-XII secolo




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Ultimo aggiornamento pagina:

04 Gennaio 2022

01:03:20