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Frasi che contengono la parola benedetto

. Da sinistra sono stati elencati Giambattista e Luigi Tornabuoni, Vieri Tornaquinci, Benedetto Dei e un prelato di san Lorenzo (primo gruppo); poi Giovanni Tornabuoni, Pietro Popolesci, Girolamo Giacinotti e Leonardo Tornabuoni; Seguono sull'altro lato Giuliano Tornabuoni, Giovanni Tornaquinci, Gianfrancesco, Girolamo e Simone Tornabuoni; secondo un'altra ipotesi gli ultimi due sarebbero un autoritratto del Ghirlandaio e di suo cognato, poco plausibile per la presenza degli stessi nell'affresco sulla parete opposta; infine, davanti a un gruppo di donne dai lineamenti generici, tre figure a mezzobusto legate al

si sviluppa in una serie di fraintendimenti e di scherzi orditi alle spalle di Benedetto e Beatrice, vittime inconsapevoli delle giocose trame degli astanti alla corte di Messina. Sono infatti lo scherzo e l'inganno a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo del

, rassicurandoli che, nel momento in cui avessero benedetto i cibi in questione nel nome di Cristo, non avrebbero commesso peccato; ad ogni modo nella stessa lettera Paolo proibisce categoricamente di adorare gli idoli e di mischiarsi alle pratiche dei pagani

; secondo quella piemontese, la fusione deve provenire non solo da un crocifisso d'argento benedetto, ma deve essere realizzata la notte di Natale. La versione della Saintogne non prevede espressamente l'argento, ma le pallottole devono essere benedette in particolari ore della notte in una cappella dedicata a

Con certezza la recente bibliografia consente in primo luogo di stabilire che l'operetta fu il risultato di un lavoro d'equipe, che coinvolse, di volta in volta, Galileo Galilei, il padre benedettino di Santa Giustina Girolamo Spinelli, il Querenghi e forse anche l'altro grande allievo benedettino di Galileo a Padova, Benedetto Castelli.

, Carestello, Carpiano, Casacce, Casamorcia, Casanova di Torre, Case Colle, Case Fontarcano, Case Mocaiana, Case Monteleto, Case Santa Maria Maddalena, Case Sant'Erasmo, Case Vignoli, Cima San Benedetto, Cipolleto, Colombara, Colonnata,

, Padule - San Marco, Palazzaccio, Petazzano, Petroia, Piaggiola, Pian Grande, Piccola Piaggiola, Pieve di Agnano, Pisciano, Ponte D'Assi, Raggio, Raggioli, Ritirata, Salia, Salia Parrocchia, San Bartolo, San Bartolomeo, San Bartolomeo di Burano, San Benedetto Vecchio, Santa Maria di Burano, San Cristoforo Basso, San Marco, San Martino in Colle, Santa Cristina, Santa Margherita di Burano, Sant'Ubaldo, San Vittorino, Scritto,

In quel giorno, nelle zone rurali, si usa macellare un maiale, che poi viene benedetto dal capofamiglia con l'incenso e con il segno della croce, mentre le setole vengono bruciate con mazzetti di paglia.

ottennero che il monastero divenisse sede di un noviziato. I novizi portavano nei vari monasteri celestini copie dell'icona della Madonna di Casaluce, e questo spiega la presenza di una copia a San Benedetto in Perillis presso

si dissero disposti ad astenersi dall'eleggere un successore qualora Benedetto avesse accettato di dimettersi. Di fronte al rifiuto del papa avignonese, i cardinali romani procedettero all'elezione e la scelta cadde su Cosimo de' Migliorati, papa col nome di

La missione in Inghilterra fu, secondo molti storici, di grande significato per il futuro di Benedetto Caetani: in quel periodo, infatti, il Caetani e i suoi compagni furono imprigionati e rinchiusi nella

, vengono portate in sfilata dai giovani del paese vestiti con i tradizionali costumi popolari. Dopo la santa messa mattutina viene distribuito il mais benedetto bollito nelle cottore per distribuirlo anche agli animali domestici. La festa si conclude nel pomeriggio con i classici giochi popolari

, esso era piuttosto un patto privato, un contratto stipulato tra gli interessati e le rispettive famiglie, che poi in un secondo momento poteva essere benedetto da un sacerdote, tanto che si hanno prove documentate fino al IX secolo che il matrimonio era ancora molto simile a quello contratto nell'

Ospitato presso il Monastero di San Benedetto, presenta un percorso guidato relativo al popolamento di una vesta area del sud-est barese in epoca preistorica ed espone i ritrovamenti archeologici relativi agli abitati di

(negli anni non documentati che intercorrono tra i lavori per il duomo e quelli per il battistero di Parma) viene collocato l'intervento a Borgo San Donnino (Fidenza). Con l'aiuto della bottega Benedetto ristruttura la parte occidentale del duomo modellando la facciata con tre ingressi e sistemando due campanili ai lati secondo una tipologia

Il libro di Messer Marco Polo cittadino di Venezia detto Milione dove si raccontano le meraviglie del mondo / ricostruito criticamente e per la prima volta integralmente tradotto in lingua italiana da Luigi Foscolo Benedetto

Fellegara. Dove sono nati i CCCP Fedeli alla Linea. Una storia per testi e immagini raccontata da Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Zeo Giudici, Umberto Negri, Benedetto Valdesalici e tanti altri.

Per tutta risposta, i cardinali fedeli a Gregorio XII abbandonarono prontamente il pontefice, riunendosi con gli avignonesi scontenti anch'essi del temporeggiamento di Benedetto, e dando tutti insieme origine a un Concilio volto a eliminare la piaga dello scisma.

Nel dopoguerra il San Benedetto venne ampliato verso piazza Regina Margherita, dove sacrificando la vecchia farmacia venne realizzato un nuovo ingresso, mentre da Porta San Francesco si continuava ad accedere per il

Si sa di certo che fu una rivolta popolare a costringere Benedetto alla fuga da Roma, fino a trovare rifugio nella rocca tuscolana di Monte Cavo. Le cause della rivolta possono essere probabilmente rintracciate nello scontro tra le fazioni tuscolane e quelle anti-tuscolane guidate dai

riferiscono della rivolta contro Benedetto e dei successivi scontri tra Romani, responsabili dei disordini che avrebbero portato alla fuga del Papa, e Trasteverini, scesi a difesa di Benedetto IX. In proposito cfr.

Sul medesimo muro si apre una porta che permette l'accesso, scendendo alcuni gradini, al cosiddetto sacello di San Benedetto, sopra la quale vi un una lunetta affrescata alla fine del XIV secolo con una

, vi si possono rintracciare alcune informazioni storiche certe (Gregorio aveva potuto attingere informazioni dagli abati Costantino e Simplicio di Montecassino, Onorato di Subiaco e Valentiniano, che avevano conosciuto personalmente Benedetto).

Partendo dall'analisi e dal confronto delle varie recensioni della Regola, i filologi hanno tentato di ricostruire l'originale autografo elaborato da Benedetto. Accanto al codice di San Gallo esistono altri codici realizzati nel

, dove dipinge realistiche nicchie contenenti finti cartigli in marmo recanti la figura di san Benedetto a sinistra e di santa Scolastica a destra, il tutto accompagnato ai lati da motivi geometrici e floreali

promosse il riordinamento delle campagne, fece piantare uliveti, vigneti, mandorleti e frutteti, la ricostruzione e ammodernamento del Castello e la costruzione del monastero di San Benedetto e della Torre dell'Orologio. Per queste opere architettoniche si avvalse dei migliori artisti ed architetti del

, adoperata durante il pontificato del papa polacco e nei primi anni del pontificato di Joseph Ratzinger, invece della ferula propria di Benedetto XVI, usata nelle precedenti celebrazioni (e, in seguito, alternativamente a quella di Paolo VI). Il pontefice ha, inoltre, presieduto alla cerimonia d'intitolazione di una porzione di

. Presentano un interesse paesaggistico notevole, grazie agli scorci sulle falesie e sulle spiagge rocciose; sono inoltre assai interessanti anche dal punto di vista storico, grazie alla presenza di antichi luoghi di eremitaggio, come la Grotta di San Benedetto. La vegetazione molto compatta, i numerosi bivi, gli strapiombi sul mare rendono questi sentieri, non segnalati, adatti solo per provetti escursionisti. I principali sono

, si erano sposati cinquantotto anni prima. La cerimonia civile si svolse nel municipio dell'Aia e il matrimonio venne benedetto nella chiesa di San Giacomo (St. Jacobskerk), sempre all'Aia. La coppia ricevette come regalo di nozze, da parte del popolo olandese, il panfilo

Lo sfondo presenta un magnifico scenario architettonico e la scena presenta le persone divise in due gruppi: a destra le giovani donne, alcune danzanti e sulla sinistra i monaci con san Benedetto. Forse il miglior affresco del gruppo, con notevoli influssi

Nella scena si vede Riggo, camuffato da Totila per ingannare Benedetto, arrivato di fronte alla figura del santo che lo invita a spogliarsi delle vesti non sue; la folla intorno composta di monaci e guerrieri esprime il suo stupore; sullo sfondo Riggo racconta la vicenda a Totila. Si tratta di una scena affollata e impostata a un gusto teatrale

. In particolare, i vescovi devono: incontrare ed ascoltare le vittime di abusi sessuali, seguendo l'esempio di Benedetto XVI; creare ambienti sicuri per i minori allo scopo di riconoscere ed intervenire in caso di abuso sessuale; prestare attenzione alla formazione dei seminaristi e dei sacerdoti appena ordinati, ricordando le parole di

per lato: sul lato sinistro vi sono la cappella della Madonna del Rosario (o Da Lisca), la cappella del Crocefisso (o Dal Pozzo), la cappella della Vergine (o Giusti) e la cappella di San Nicola da Bari; sul lato destro la cappella di Sant'Antonio da Padova (o Maffei), la cappella di Maria Ausiliatrice (o Alcenago), la cappella di San Giuseppe e la cappella di San Michele Arcangelo. Ulteriori due cappelle si trovano al termine dei bracci del transetto, di cui quella di sinistra dedicata al Beato Bernardo Tolomei e quella di destra a San Francesca Romana; infine le ultime due si trovano ai lati del presbiterio, a sinistra quella di San Benedetto e a destra quella di Sant'Elena. Ai lati del presbiterio vi sono inoltre due grandi tele realizzate da

, grazie alle donazioni di Benedetto Confalonieri, un ricco proprietario balsamese; fino ad allora erano stati infatti utilizzati per le funzioni amministrative alcuni locali privati messi a disposizione di volta in volta da assessori o sindaci.

. Le lettere che Benedetto XIV scrisse al marchese bolognese Paolo Magnani costituiscono una testimonianza preziosa di questi primi anni di pontificato e della lettura che il papa diede della guerra di secessione e del coinvolgimento della penisola come teatro di guerra.

. La questione del riconoscimento di questo titolo da parte di Benedetto nei confronti di un sovrano protestante fu una vera e propria rivoluzione diplomatica: il Lambertini, con questo atto, non soltanto differenziava le questioni politiche da quelle religiose, ma cercava anche di assicurare ai cattolici residenti in quel regno dei diritti che fino a quel momento erano stati negati dai papi precedenti

. Benedetto, secondo il suo stile consueto, era solito sbalordire partecipando lui stesso agli incontri che teneva il frate. Sempre sulla spinta di San Leonardo, Benedetto fu il primo pontefice a istituire la

, che si occupavano della censura preventiva e della proibizione dei libri, indussero Benedetto XIV a rivedere attentamente tutta la delicata materia e a riformarne la legislazione, disciplinando con rigore tutta la procedura nell'esame delle opere sospette, al fine di evitare arbitrii e abusi, fino ad arrivare a una completa riforma dell'Indice

Le sorti della battaglia furono decise dopo ore dai trenta legni di Benedetto Zaccaria, che piombarono sul fianco pisano, colto completamente impreparato dalla manovra, ed ignaro della stessa esistenza di quelle galee: fu uno sfacelo di legno, corpi e sangue. Dell'intera flotta pisana, solo venti galee, quelle comandate dal

da cui era stato battezzato. Un'altra fonte invece descrive come primo esponente cattolico della famiglia il padre di Leone, il banchiere Baruch, che assunse al battesimo il nome di Benedetto Cristiano, per cui il nome Leone di Benedetto avrebbe il senso di figlio di Benedetto, come del resto era uso in passato

anche gli imprenditori Antonino Buscemi, Pino Lipari, Giovanni Bini, Antonino Reale, Benedetto D'Agostino e Agostino Catalano (ex titolari di grandi imprese che si occupavano dell'illecita gestione dei grandi appalti per conto dell'organizzazione mafiosa) per concorso in strage, in base alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Angelo Siino e

Lettera di D. Paolo Benedetto Bellinzani maestro di cappella della Metropolitana d'Urbino al Signor D. Angelo Maria Carosi maestro di cappella di Sinigaglia, ove dimostra il buon effetto degli unisoni introdotti al suo tempo e da lui praticati nelle sue musiche composizioni, giustificandone l'uso ove con riservatezza e con giudizio sia posto in opera

Lettera del signor d. Angelo Maria Carosi maestro di cappella di Sinigaglia al signor d. Paolo Benedetto Bellinzani maestro di cappella della metropolitana di urbino e risposta del signor Bellinzani al signor Carosi

LETTERA DEL SIGNOR D. ANGELO MARIA CAROSI maestro di Cappella di Sinigaglia AL SIGNOR D. PAOLO BENEDETTO BELLINZANI Maestro di Cappella della Metropolitana di Urbino e RISPOSTA DEL SIGNOR BELLINZANI AL SIGNOR CAROSI

. La tradizione vede poi San Benedetto inviare San Mauro in Gallia e San Placido in Sicilia per fondare nuovi monasteri. San Placido percorrendo la Via Popilia raggiunse Reggio e poi Messina insieme ai monaci Donato e Firmato. Giunto nell'antica

; quattro di queste hanno origini antiche (S. Teodoro, anche se ricostruita nell'Ottocento in un sito diverso dall'originario, S. Rocco, S. Benedetto al Porto e S. Maria di Granarolo) mentre quelle di S. Marcellino e S. Maria della Vittoria sono state costruite nel

Acquatrina, Alagia, Arafranca, Bagnolo, Camposetacciaro, Cantontrione, Capricchia, Casale, Casalene, Casali, Cascello, Casteltrione, Collalto, Collecornello, Collecreta, Collegentilesco, Collemagrone, Collemoresco, Collepagliuca, Colletroio, Colli, Conca, Configno; Cornelle, Cornillo Nuovo, Cornillo Vecchio, Cossara, Cossito, Crognale, Doma, Faizzone, Falciano, Ferrazza, Filetto, Fiumatella, Forcella, Francucciano, Ilrio, Moletano, Mosicchio, Nommisci, Pasciano, Patarico, Petrana, Pinaco, Poggiovitellino, Prato, Preta, Retrosi, Rio, Rocca Passa, Rocchetta, Saletta, San Benedetto, San Cipriano, San Giorgio, San Lorenzo a Piano, San Martino, Santa Giusta, Sant'Angelo, Scai, Sommati, Torrita, Varone, Voceto

In esso sono raffigurati sant'Antonio abate benedicente, circondato da san Giovanni Battista e san Benedetto e, sopra la porta d'ingresso, il Cristo morto tra la Vergine e l'Angelo che ne danno l'annunzio.

L'ora e la data esatte della creazione della prima medaglia di San Benedetto non sono chiare. La medaglia era in origine una croce, dedicata alla devozione in onore di San Benedetto. Ad un certo punto sono state coniate medaglie che portavano l'immagine di San Benedetto con una croce in alto nella mano destra e la sua

V: Preghiamo. Dio onnipotente, la fonte sconfinata di tutte le cose buone, chiediamo umilmente che, per intercessione di San Benedetto, riversi le tue benedizioni su queste medaglie. Possano coloro che ti usano devotamente e seriamente sforzarsi di compiere buone opere essere benedetti da te con la salute dell'anima e del corpo, la grazia di una vita santa e la remissione della punizione temporale dovuta al peccato.

con le truppe aragonesi per cingere d'assedio L'Aquila. La chiesa di San Nicola tuttavia, nell'ambito di allargamento del viale Duca degli Abruzzi, insieme alla chiesa di San Benedetto d'Arischia, del Quarto San Pietro, venne demolita, ma al contrario dell'altra, la facciata tardo romanica per il valore artistico, fu rimontata presso la chiesa madre di Santa Maria in

, e, nonostante l'uccisione dell'Emiro di Sicilia da parte delle truppe imperiali, le gravissime perdite subite segnarono la sconfitta di Ottone II. A seguito della cocente delusione, Ottone II decise di ritirarsi a nord. Durante una dieta tenuta a Verona fece riconoscere il figlio Ottone III, come sovrano. Alla morte di Benedetto VII produssero nuove sollevazioni, che spinsero Ottone II a tornare a Roma per insediare il neoeletto

. Oggi molti elenchi papali mettono in rilievo questi dubbi ponendo Leone VIII prima di Benedetto V e sovrapponendo, nello stesso mese, i loro pontificati, in quanto, formalmente, Leone fu eletto prima di Benedetto.

, di San Benedetto, e di San Donato. Il cardinale Guglielmo Sanfelice d'Acquavella dispose che la cappella dello Spirito Santo, patronato della antica famiglia Galluccio, ormai estinta nel ramo di Napoli, divenisse la nuova

un'edizione completa delle opere di Efrem nell'originale siriano e nella versione greca, con una nuova versione latina dell'intero materiale. Da parte sua egli prese l'edizione del testo greco. Il testo siriano fu affidato al gesuita Pietro Mobarak (Benedetto), in quanto maronita. Dopo la morte di Mobarak, i suoi lavori furono continuati da Stefano Evodio Assemani. Alla fine questa monumentale edizione dell'opera di Efrem fu pubblicata a Roma (

Aparo, Armao, Di Benedetto, La Biondo, La Ciura, Bosco, Burgio, Buttigleri, Di Martino, Di Pietro, Di Stefano/Distefano, Di Vita, Frazzetto, Gandolfo, Giarrusso, Giuca, Licciardi, Lo Blanco, Mannuzza, Martini, Mazzarino, Morgana, Nanfro, Nicidio, Renda, Scacco, Taschetta, Ventura, Verga, Vixica.

, i cantieri ripresero a funzionare: fu terminato il convento domenicano di San Rocco e venne innalzata la chiesetta di San Benedetto. La sede del governo fu trasferita dal castello Superiore a quello Inferiore (meglio difendibile) e nel

Progetta e realizza inoltre la decorazione della piazza Capellini a Manarola, con la collaborazione di Silvia Lotti nella realizzazione delle piastrelle in terracotta e la collaborazione della figlia Flavia Benedetto nella realizzazione della decorazione circolare al centro della piazza. Si inaugura, sempre a Manarola, il monumento a

Le reliquie del santo vennero portate inizialmente nel villaggio armeno di Tharotan, ma in seguito si sparsero in varie locazioni, la sua mano destra si troverebbe a Etchmiadzin e con essa viene benedetto ogni nuovo

in quanto pare accertato che il primo contatto con quella nobile famiglia romana sia da riferirsi non a Giovanni XIII, ma a suo nipote Benedetto, grazie al matrimonio che costui contrasse con una rampolla di quella famiglia patrizia

e la Santa Casa di Loreto; le feste liturgiche di san Benedetto e di san Giovanni Gualberto, quest'ultima in collaborazione col Corpo della Guardia Forestale dello Stato e l'Abbazia di Vallombrosa; i solenni festeggiamenti in onore dell'Assunta e dell'Immacolata; ogni mese di settembre un convegno sugli anziani; ogni mese di ottobre un convegno per il dialogo interreligioso e interculturale. A questi incontri hanno partecipato ospiti come il cardinale

. All'interno sono presenti numerose pitture murali medievali, raffiguranti santi, seppur in pessimo stato; in una di tali pitture si riconoscono san Benedetto e san Barsanofio. L'originaria costruzione romanica fu inglobata in un grande complesso barocco qual era il monastero dei padri celestini, edificato nel

a cura dell'ARPAI, oltre a una moltitudine di altre piccole opere ed a preziosi paramenti sacri donati dall'ex Monastero di San Benedetto, oggi inesistente. All'interno della Chiesa sono custodite nel Cappellone di

italiano evolve dal pensiero di Benedetto Croce, ormai inadeguato ai nuovi assetti mondiali postbellici, al liberalismo di matrice anglosassone, che oggi rappresenta il filone dominante nel pensiero politico liberale

, alla presenza di sette vescovi umbri (Guido di Assisi, Giovanni di Perugia, Egidio di Foligno, Benedetto di Spoleto, Villano di Gubbio, Rinaldo di Nocera e Bonifacio di Todi), il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il cosiddetto

In seguito l'edificio fu ampliato e venne strutturato a corte civile, con un portone che si apre su una piazzetta fiancheggiata da due corti rustiche. La casa padronale si innalza su tre piani, con una facciata molto sobria. All'esterno, sempre sulla piazzetta, l'oratorio oggi sconsacrato e dedicato un tempo a Sant'Anna, benedetto nel

, pregando Benedetto XIII di dimettersi come avevano fatto l'antipapa Giovanni XXIII ed il papa Gregorio XII. Ma Benedetto, che era stato eletto nel pieno rispetto delle regole, non cedette, si rinchiuse nel castello di

, alcune di antica origine, come quelle dei santi Martino e Benedetto, di Monte Oliveto a Multedo e di San Carlo di Cese, nell'alta val Varenna; altre sono sorte tra Ottocento e Novecento, da quella di S. Maria Immacolata, la cui grande

(Michele Marotta, Salvatore Di Stefano, Giuseppe Di Benedetto e Gaetano Garro) a seguito delle accuse del loro compagno di cella Francesco Greco, che sosteneva di aver saputo di un loro coinvolgimento nella strage in quanto membri della banda Salafia.

L'abitato presentava un nucleo storico, riconducibile alle attuali via San Benedetto, via Padre Ludovico, via Santa Croce e via San Mauro, da cui dipendevano masserie e casali, in particolare sulle strade di collegamento verso la vicina

della chiesa e distribuito ai forestieri. Esso era prima benedetto dalla statua della Madonna che veniva poi portata in processione per il paese: durante il passaggio la gente ostentava le lenzuola bianche alle finestre. Si tramanda che il

Un altro attento restauro, nel corso del quale venne ripulita la facciata dotandola di illuminazione e vennero ripristinate le tinte originali degli interni secondo le indicazioni di Benedetto Alfieri, si concluse nel

Soprana, la cappella del SS. Sacramento, opera settecentesca di Benedetto Cultraro, con la magnifica tela della deposizione della croce opera di Mattia Preti e la custodia, opera recente di ispirazione barocca, del famoso ebanista concittadino Sebastiano Catania. La cappella della titolare arricchita di intarsi in pece e pietra ospita la statua marmorea della vergine opera cinquecentesca di

, e ancora le strutture ricreative annesse -- bottega dei rinfreschi, sale da giuoco, camere per la corte, ecc.-- oltre agli imponenti scenari e le attrezzature tecniche d'avanguardia del palcoscenico, divennero fin da subito paradigmatici nell'ambito delle realizzazioni teatrali coeve, pertanto i disegni esplicativi del progetto, che lo stesso Benedetto Alfieri aveva redatto e fatto incidere quale manifesto illustrato delle sue innovative concezioni, vennero presto inseriti fra le tavole de

. Nel corso del Settecento il centro urbano subiva numerose trasformazioni con la ristrutturazione del palazzo comunale, la ricostruzione del convento di San Francesco e di quello di San Benedetto e l'edificazione della chiesa Collegiata. Nel XIX secolo da ricordare la

, Prepositura di Marola, Vicaria di Migliarina, Rettoria di Panigaglia, di Pegazzano, di Piana Battolla, di San Benedetto, Curazia di San Venerio, Rettoria di Sorbolo, Arcipretura di Tivegna, Rettoria di Valeriano.

), successivamente un nuovo strumento fu costruito e posizionato su di una balaustra, o cantoria, sopra al portone centrale, sprovvista di coro. Vi si accedeva tramite una scala a chiocciola, visibile ancor'oggi dalla sua antica porta di ingresso dietro al portone della navata sinistra. Dalla collaborazione con Benedetto Schiaminosse, appartenente a una famiglia di organari di

. Il complesso del vecchio mercato venne demolito negli anni cinquanta del XX secolo, quando il comune di Cagliari cedette l'area ad alcune importanti banche, che edificarono, in luogo dello storico monumento, le loro sedi, nei palazzoni che si vedono ancora oggi. Resti del vecchio mercato (trasferito poi nell'attuale sede, nel quartiere San Benedetto) sono, in sito, uno dei tre avancorpi dell'edificio principale e alcune parti delle colonne dell'edificio porticato, poste nella piazza della chiesa della Vergine della Salute, al

, inseguiti dai figli di Piero Gambacorti, Benedetto e Lorenzo. Questi ultimi, dopo un accanito scontro armato, vengono gravemente feriti, mentre Piero Gambacorti viene fatto uscire dal d'Appiano con un inganno dal suo

. Nei quattro tondi dei pennacchi, incorniciati da corone di fogliame frutti e nastri, sono disposti, dalla parte del presbiterio (e quindi visibili dai fedeli), san Giovanni Battista e san Benedetto dalla parte della navata (e quindi rivolti verso il presbiterio), san Pietro e san Paolo

in avanti. Secondo documentate testimonianze, gli ultimi discendenti dei Bucalo, i fratelli sacerdoti Benedetto e Paolo, morirono senza eredi agli inizi del Settecento, lasciando (con testamento datato

mediante il quale Bertrand de la Garde cede a Benedetto, qualificato come procuratore della costruzione del ponte, e ai suoi confratelli i propri diritti sul porto del Rodano e le tasse che riceveva; in un documento dell'aprile

(breccia nelle mura veneziane cinquecentesche), tratto elegantemente alberato da tigli su entrambe le sponde ed in gran parte corredato di una passeggiata turistica lungo il canale; vi si affaccia la chiesa di San Benedetto, e sono vicine quella di San Pietro e quella di San Tomaso; sono inoltre qui presenti i consolati dell'Uruguay e della Corea del Sud; all'altezza di Riviera Paleocapa si possono vedere, sulla sponda opposta, il

Ruggero Sanseverino ,Arcivescovo di Bari,Gran Protonotario del Regno di Sicilia,Arcivescovo di Salerno,Cappellano del Papa Benedetto XII dinastia Sanseverino ramo Cilento in Tutte le raccolte - MyHeritage

Di Benedetto giustifica la scelta di Foscolo di un verso properziano come il tentativo di nuove sperimentazioni rispetto a Petrarca. Parte della critica ha voluto rivedere negli ultimi due versi del sonetto una ripresa del

Breue cronica della congregatione de' monaci siluestrini, dell'ordine di S. Benedetto. Doue si contiene la vita di S. Siluestro abbate, fondatore di detta congregatione, e d'alcuni altri beati suoi discepoli

L'anima di San Benedetto si riunisce al suo gruppo, che poi come un veloce turbine sale roteando verso l'alto. Il cenno di Beatrice sospinge Dante su per la scala con moto soprannaturale. Dante-poeta si rivolge al lettore esprimendo insieme l'augurio a se stesso di poter ritornare dopo la morte al Paradiso e l'affermazione di aver visto in un lampo il segno dei

Progetta e realizza, inoltre, la decorazione della piazza Capellini a Manarola, con la collaborazione di Silvia Lotti nella realizzazione delle piastrelle in terracotta e la collaborazione della figlia Flavia Benedetto nella creazione della decorazione circolare, al centro della piazza. Si inaugura, sempre a Manarola, il monumento a

riferito al Tre volte Benedetto(si intende:Santo, Santo, Santo), sarebbe un resoconto della disputa tra Atanasio e Ario al Concilio di Nicea. Affermazione non priva di problemi riguardi:Eta di Atanasio molto giovane, posizione ricoperta in quel momento troppo bassa al tempo del concilio. Richard Porson ritiene l'opera non autografa(Richard Porson,

Delle lodi del b. Benedetto XI Dell'Ordine dei Predicatori. Omelia Dell'Ill.mo, e R.mo Signore monsignor Alessandro Borgia arcivescovo, e principe di Fermo. Dedicata Al merito sempre grande dell'E.mo, e R.mo Principe il signor cardinale

Disubbidendo agli ordini di Gregorio XII, sette cardinali d'ubbidienza romana lasciarono Lucca in segreto e negoziarono coi cardinali di Benedetto la convocazione di un concilio generale, nel corso del quale i due papi sarebbero stati deposti e ne sarebbe stato eletto un altro. I due gruppi convocarono infatti un

Fra i principali componenti, oltre a Prampolini si ricordano: Angelo Cavoni, Celso Pasini, Benedetto Gorisi, Ugo Rabbino, Vittorio Guicciardi, Aurelio Bordi, Giorgio Valdi, Vincenzo Beggi, Arturo Ceretti e Cesare Masoni. A Camillo Prampolini va fatta risalire la maggior parte degli scritti teorici apparsi sul giornale, anche se gli articoli sono anonimi o firmati con pseudonimi come

riferiscono della rivolta contro Benedetto e dei successivi scontri tra Romani, responsabili dei disordini che avrebbero portato alla fuga del Papa, e Trasteverini, scesi a difesa di Benedetto IX. In proposito confronta

e come tale va mantenuto ma contestualmente giustamente rinominato. Il gruppo non lo conosco. Internet non ci (mi) aiuta in questo senso. Spostiamolo senza paura - se questo benedetto gruppo esiste realmente (ma en.wiki dovrebbe farne fede) - a

nella cappella di Palazzo Muti e ricevette i nomi di Enrico Benedetto Tommaso Edoardo Maria Clemente Francesco Saverio. Dalla nascita, in pretesa, gli vennero imposti i titoli di principe d'Inghilterra, Scozia, Francia e Irlanda. Suo fratello maggiore era

e dagli insediamenti commerciali e industriali che formano la cintura di collegamento fra Cagliari e l'hinterland, a ovest e a sud da alcuni quartieri di Cagliari (San Benedetto, Genneruxi, La Palma, Quartiere del Sole, Poetto), a sud-est dalla striscia costiera del

e i santi benedettini Mauro, Placido, Benedetto abate a sinistra, e i camaldolesi Romualdo, Benedetto martire e Giovanni monaco a destra, i cui nomi sono riportati a lettere dorate sotto di loro. Cristo si vede seduto su un trono di nuvole tra due angeli, sormontato dalla

hanno chiesto a Benedetto XVI chiarimenti circa le affermazioni del vescovo Williamson, affermazioni che avrebbero suscitato preoccupazione per le conseguenze di una mancata condanna esplicita delle sue posizioni da parte del papa stesso.

per un sinodo di tutte le diocesi e arcidiocesi immediatamente soggette alla Santa Sede. Pavia, che fin dal medioevo era divenuta un'immediatezza pontificia, ripercorse sul modello di Benedetto XIII le disposizioni del

ecc.) venne istituita la parrocchia di San Benedetto scorporata da quella della basilica paolina, fondata agli inizi del secolo XVIII mediante distacco dal territorio della basilica di S. Maria in Cosmedin

, compagno d'armi di Don Pedro e amico di Benedetto. Esperto nel combattimento ma ingenuo e impulsivo per quanto riguarda i sentimenti, passa facilmente dall'innamoramento alla gelosia e al rifiuto, salvo poi pentirsene.

, presenta dei profondi intacchi nella facciata a S, probabilmente per permettere l'ascesa e la collocazione dell'ulivo benedetto durante il periodo pasquale. Sulla faccia a N ci sono delle croci graffite. Il troncone di




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25 Novembre 2021

02:20:08