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Frasi che contengono la parola basilica
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per raccordare la basilica michelangiolesca con il corpo longitudinale seicentesco. All'interno si trova il tabernacolo del Santissimo Sacramento, realizzato in bronzo dorato da Gian Lorenzo Bernini nel
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collegato a un'ampia cella rotonda per mezzo di una struttura rettangolare intermedia. Rispetto all'edificio precedente fu invertito l'orientamento, con l'affaccio verso nord. Il grande pronao e la struttura di collegamento con la cella (avancorpo) occupavano l'intero spazio del precedente tempio, mentre la rotonda venne costruita quasi facendola coincidere con la piazza augustea circolare recintata che divideva il Pantheon dalla basilica di Nettuno. Il tempio era preceduto da una piazza porticata su tre lati e pavimentata con lastre di
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, in cui viene narrato il grande afflusso di fedeli che si recavano in pellegrinaggio verso la basilica dei santi Abdon e Sennon, da identificarsi con un mausoleo edificato nelle immediate vicinanze della
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, che simboleggiano la protezione papale diretta sulla basilica. Un po' tutte le scene della controfacciata sono attribuite al giovane Giotto o ai suoi collaboratori, in un momento immediatamente precedente all'inizio dei lavori alle
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Questo fatto, particolarmente imbarazzante e in un certo senso umiliante per gli autorevoli ospiti che avrebbero dovuto rispondere, spinse a nuove ricerche e a nuove ipotesi che, tuttavia, non sciolsero il mistero secolare infittito dall'anonimato del feretro contenuto nel sarcofago barbarico rinvenuto nella basilica di Santa Maria Maggiore
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, una cui copia da molti milanesi ritenuta invece autentica, si trova su un capitello nella basilica di Sant'Ambrogio. Comunque alcune leggende affermano che il capostipite dei Visconti assunse questo stemma o strappandolo ad un infedele che aveva ucciso durante le
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La basilica lateranense e quella Sessoriana avevano carattere esplicitamente cultuale, mentre quella di sant'Agnese, fatta edificare da Costanza (o Costantina), figlia dell'imperatore, aveva una destinazione cimiteriale. Cimitero per cristiani, costruito in luogo del precedente sepolcreto pagano presso la tomba della martire a cui pare che la principessa fosse devota, la grande aula di cui sopravvivono i resti, (meglio visibili e comprensibili da piazza Annibaliano che dal mausoleo) ebbe il nome di basilica piuttosto per indicare uno spazio destinato al pubblico che al culto, che all'epoca si svolgeva ancora soprattutto nelle
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Capolavoro di arte romanica, caratteristica per la facciata ad archetti di ispirazione bizantina e per le figure simboliche scolpite intorno al portale, conserva nelle sue fondamenta i resti di una basilica paleocristiana
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sono due vene che affiancano da ciascun lato l'arteria brachiale e la seguono per tutto il suo decorso. A livello del sottoscapolare confluiscono in un unico vaso di grosso calibro, la vena ascellare, tuttavia possono presentare rami che connettono reciprocamente le due vene formando numerose anastomosi ed altri che drenano il sangue nella vena basilica.
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. I nobili, infatti, inumavano i propri defunti all'interno delle chiese, mentre le salme del popolo venivano seppellite nei pressi dei templi: in particolare, le salme e le ossa inumate nella basilica di San Magno vennero rimosse alla fine del XVIII secolo
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. Un'altra congettura ipotizza invece che, durante la prima parte della storia della basilica, quando gli ingressi erano in direzione nord-sud, l'altare maggiore fosse situato in un'altra cappella che era allineata con la porta d'entrata principale
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. Inoltre, il fatto che i volumi architettonici dell'edificio siano praticamente perfetti, avvalora l'ipotesi che la basilica di San Magno possa essere realmente opera del Bramante, sia da un punto di vista cronologico che artistico, e non frutto di un lavoro di un architetto locale
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A questo va aggiunta la presenza a Legnano, a cavallo tra il XIV e il XV secolo, di potenti e influenti famiglie nobiliari con cospicui interessi anche a Milano, tra cui i Lampugnani e i Vismara, che finanziarono l'opera e che avrebbero potuto contattare il Bramante: quest'ultimo avrebbe poi deciso di realizzare il disegno della futura basilica convinto da questi importanti casati nobiliari
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. Era tipicamente medievale anche la chiesa legnanese di San Salvatore, edificio religioso che venne sostituito dalla basilica di San Magno: architettonicamente era tutta incentrata sull'altare maggiore
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Queste porzioni di edificio hanno poi rapporti perfetti e voluti: nel complesso, per quanto riguarda i volumi e le proporzioni, l'architettura della basilica di San Magno ricorda quella di un tempio dell'
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. In particolare la posizione delle finestre, che sono posizionate su due ordini lungo tutte le pareti della chiesa, fornisce alla basilica dei giochi di luce che sono differenti in base alla posizione del
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Gli affreschi che erano stati dipinti sulla parete in seguito destinata a ingresso della basilica sono andati quasi tutti perduti: si sono salvate solo alcune tracce di pittura situate lungo l'arco principale d'ingresso e sulle colonne
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. Le fiamme, che danneggiarono anche i ponteggi dell'erigenda basilica, come testimoniano le tracce di annerimento trovate sull'arco trionfale, furono l'occasione per rifare la cappella maggiore trasformando la struttura della volta dalla tipologia
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. Per tale motivo la cappella conservava due tele rappresentati il santo che sono state trasferite in un'altra cappella della basilica, in occasione della nuova intitolazione di quest'ultima a san Carlo e san Magno
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Notevoli sono anche il pavimento in marmo intagliato a mosaico e la torciera in rame precedentemente situata al centro della basilica insieme a un altro manufatto identico: entrambe sono servite per secoli per illuminare le panche in modo tale da permettere ai fedeli, prima dell'installazione dell'impianto elettrico di illuminazione, di leggere senza fatica
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. Durante i lavori di ristrutturazione dell'inizio del XX secolo questa piccola cappella venne eliminata per ricostituire la simmetria della basilica, e il fonte battesimale venne collocato all'interno di una nicchia ricavata nel muro per poi essere definitivamente spostato all'interno della cappella del Sacro Cuore
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creando un contesto elegante e artistico con grandi capolavori d'arte come la Basilica di San Martino e la relativa collegiata, i porticati e gli archi finemente lavorati. Il piccolo centro storico di
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La basilica di San Giovanni ha cinque navate. Mentre quella centrale ha il soffitto a cassettoni e le due limitrofe a piccole cupolette, le navatelle estreme hanno il soffitto piatto e sono divise in campate quadrate e rettangolari da lesene. Nella navata centrale, in alcune nicchie ricavate nei pilastri, si trovano le statue dei dodici Apostoli, inserite nella basilica con gli interventi del Borromini, opere di vari artisti tra cui
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Si deve insegnare ai cristiani che il papa, come deve, vorrebbe, anche a costo di vendere - se fosse necessario - la basilica di San Pietro, dare dei propri soldi a molti di quelli ai quali alcuni predicatori di indulgenze estorcono denaro.
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La basilica si articola attorno a una chiesa dalla pianta circolare, sormontata da una grande cupola di gusto barocco, preceduta da un pronao sorretto da otto colonne corinzie di ispirazione classica (
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Allo scadere del secolo la decorazione della basilica superiore doveva essere terminata e il principale capobottega doveva lasciare il cantiere delegando a un maestro meno dotato il completamento delle ultime scene, il
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Una leggenda popolare vuole invece che questa scultura sia quella di quattro ladroni sorpresi dal Santo della basilica intenti a rubare il suo tesoro custodito all'interno e che furono da esso pietrificati e successivamente murati di fianco alla
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con la sua luce smorzata prepara il visitatore all'atmosfera soffusa dell'interno dorato, come l'Antico Testamento rappresentato dai mosaici delle cupole che preparano al Vangelo raffigurato in basilica. I soggetti principali sono la
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Dopo la sua presa, Masada rimase in mano ai Romani fino a tutta l'epoca bizantina. In questo periodo venne a lungo abitata da monaci cristiani che vi costruirono anche una basilica. Dopo l'invasione araba il luogo venne abbandonato e piano piano si perse addirittura il ricordo della sua posizione; venne infine riscoperta oltre un secolo e mezzo fa per diventare simbolo della causa
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Nella sua redazione originaria, Santa Reparata si presentava come una basilica a tre navate divise da quattordici coppie di colonne, con abside semicircolare, secondo la consueta iconografia paleocristiana affermata fino dal IV secolo nelle basiliche costantiniane, ed a
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era infatti molto meno interessato del suo predecessore al nuovo edificio), suo fu il fondamentale contributo di ripristinare il corpo longitudinale della basilica, da innestare sulla crociera avviata da Bramante
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). L'attuale denominazione della basilica risale al IX secolo, periodo in cui le reliquie del protovescovo Apollinare, a causa delle frequenti incursioni piratesche sulla costa ravennate, per ragioni di sicurezza, furono trasferite dalla basilica di
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, con le stesse attribuzioni fino allora proprie della soppressa commissione. Oltre al Prefetto nella persona del Cardinale Arciprete della Basilica, la Congregazione era formata da un certo numero di cardinali e prelati. Questo dicastero poteva nominare, nelle province dello
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, celebrazione molto curata dal Pontefice. Per l'occasione, il Borgia fece ristrutturare e ampliare gli accessi alla basilica di san Pietro: il papa fece aprire una nuova strada, la via Alessandrina, fra le strade di
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. Contemporaneamente i lanzichenecchi tedeschi, coperti dal fuoco degli archibugi, conquistarono gran parte delle mura e, mentre le truppe pontificie ripiegavano in rotta, si diressero a loro volta verso la basilica avanzando sulla destra degli spagnoli
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. La basilica petriana, infatti, versava in uno stato assai eterogeneo: se gran parte dei progetti di Michelangelo vennero attesi, con la costruzione della cupola e di un corpo a pianta centrale, una parte considerevole della navata originale continuava a rimanere in piedi, tra l'altro in precarie condizioni di conservazione. Pertanto, la fabbrica antica venne smantellata, e si decise di mutare il prestigioso complesso michelangiolesco. Venne quindi bandito un concorso al quale vennero invitati architetti di fama:
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In passato la basilica era nota per ammettere al proprio interno le cortigiane, alle quali erano riservati i primi banchi, per metterle al riparo dalla vista del popolino e evitare quindi distrazioni tra i fedeli. Nella chiesa vi si trovano le tombe di alcune di esse, come
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L'inizio ufficiale del Giubileo avviene con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro. Le porte sante delle altre basiliche vengono aperte nei giorni successivi. In passato la porta veniva smurata parzialmente prima della celebrazione, lasciando un diaframma che il
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Notizie istoriche della sacra immagine della beatissima Vergine. Titolare della basilica di S. Maria in Cosmedin di Roma, estratte per maggior comodo de' divoti dall'Istoria, e dallo Stato di essa basilica di Gio. Mario Crescimbeni arciprete delle medesima. All'eminentissimo ... cardinale Alessandro Albani
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, per costruire le prime chiese, venne adottato un tipo di edificio detto basilica. Si ispirava agli esempi delle basiliche civili romane, atte ad accogliere grandi folle, alle quali vennero fatte sostanziali modifiche. Il modello preso non fu tanto quello della basilica-tribunale, ma piuttosto la tipologia della cosiddetta
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, il territorio di Noto fu arricchito di monumenti, come la basilica di Eloro e la Trigona di Cittadella dei Maccari, l'Oratorio della Falconara e la Cripta di S. Lorenzo Vecchio, il Cenobio di S. Marco, il Villaggio di contrada Arco. Nell'
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Per volere di Teodora, la basilica di Santa Sofia, incendiata e distrutta durante la rivolta, venne ricostruita in maggiori dimensioni, occupando anche parte dello spazio dell'Ippodromo, nel quale aveva avuto luogo la rivolta. I lavori, iniziati nello stesso anno della rivolta, terminarono nel
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la basilica di Santa Maria della Vangadizza, di stile romanico-gotico, venne chiusa e iniziarono i lavori di demolizione, che si interruppero quando erano quasi completati. Del fabbricato si sono salvati solo una
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, qualche anno dopo viene costruita una chiesa nella campagna dove venne ritrovato il quadro, successivamente la chiesa diviene basilica minore di Maria Santissima della Catena, si unisce al culto della Madonna, quello dei santi
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sarebbe riconoscibile nell'ambiente in seguito trasformato nella basilica sotterranea di San Clemente, caratterizzato da una grande sala, probabilmente divisa in due o tre navate da file di pilastri e colonne, comunicante attraverso aperture con l'esterno dopo aver attraversato cortili e portici. Lo sviluppo architettonico di quest'ambiente portato alla luce dagli scavi fa supporre che l'edificio sia identificabile col
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, era celebrata nella basilica, ma le prediche ed il canto degli inni avvenivano nella grande corte, e le processioni partivano dalla basilica per raggiungere la roccia del Calvario ed il Santo Sepolcro, secondo il curioso
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, in seguito alle lotte di religione che insanguinarono la Francia, fu messa a sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era il suo richiamo simbolico. Durante il periodo della rivoluzione francese la basilica fu demolita quasi completamente; rimasero due torri, ancora oggi visibili. Nel
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gentilizie, da destra a sinistra quelle delle famiglie Cavalli, Pellegrini, Lavagnoli e Salerni. Le pareti del braccio longitudinale della basilica sono in gran parte dipinte con affreschi e arricchite da altari, cappelle e monumenti funebri di illustri cittadini veronesi.
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, ancora oggi esistente, i cui interni sono decorati con affreschi del XIII secolo. A quel tempo essa serviva come baluardo difensivo in quanto la basilica si trovava fuori dalle mura e pertanto soggetta a pericoli; si dovette attendere l'intervento degli
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Anche la basilica di San Zeno fu coinvolta in questi cambiamenti, tanto che all'inizio del XVI secolo si eseguirono molte opere, tra cui abbattimenti, trasformazioni e spostamenti, che contribuirono a conferire alla chiesa l'aspetto definitivo. Vennero, tra l'altro, demoliti il
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Punta dell'Acquabella - Pineta San Donato: area di flora che si trova in contrada San Donato presso il pizzo tufaceo, a nord della foce del Moro. Vi si trovano la spiaggia, un borgo di pescatori, i resti della torre del Moro (XVI secolo) e della basilica di San Marco (IX secolo)
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, la basilica di San Salvatore, caratterizzata dal contemporaneo utilizzo di stilemi longobardi e motivi decorativi classici e bizantini, rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura religiosa
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Giardini Comunali di via Metabo: situati in vicinanza della Basilica di S.Clemente, sono abituale ritrovo di bambini e famiglie dell'area Sud del centro cittadino. Arredati con fontane, panchine, aiuole e giochi per bambini rappresentano un'area preziosa
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. La mancanza di documenti ufficiali dell'epoca rende quindi impossibile fornire informazioni certe e univoche riguardo alla fondazione della basilica. Riguardo alle origini del complesso sono state fatte nel tempo una serie di congetture, alcune anche molto fantasiose e senza effettivi riscontri, fino ad una serie di scavi archeologici nel
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Nonostante lo sfortunato periodo, la basilica mantenne comunque un ruolo di primo piano: era infatti luogo privilegiato di sepoltura dei vescovi di Milano e di altri santi e fu protagonista di importanti avvenimenti cittadini, ad esempio l'acclamazione di
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. Nella cappella di Sant'Ippolito sono presenti molti resti della Milano romana, in precedenza utilizzati altrove e poi portati nella basilica, come alcuni blocchi di pietra dei muri e diverse cornici che impreziosiscono le pareti
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Ai piedi della scalinata della Basilica, i Ceri sono abbassati in avanti per attraversare la porta ed entrare nel chiostro. Quando esista una distanza sufficiente il Cero di Sant'Ubaldo riesce a chiudere la porta di fronte al Cero di San Giorgio
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, sono frutto dell'esperienze italiane, per cui si presume che alla basilica lavorarono maestranze sia locali che venute da oriente. L'arco dell'abside ha un significato imperiale. Le due aquile imperiali sorreggono il
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Ingresso monumentale del palazzo, situato tra di esso e la basilica, deve probabilmente il suo nome all'usanza di affiggervi le nuove leggi e decreti o alla presenza sul luogo degli scrivani pubblici o ancora al fatto che vi fossero nei pressi gli archivi di documenti statali.
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, chiesa della Santa Sapienza, ricostruita in seguito a un incendio nelle forme monumentali date dalla maestosa cupola che irradia di una luce quasi ultraterrena il vastissimo spazio dell'aula a base centrale della basilica. Altre opere dell'epoca di Giustiniano sono la
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, con lo scopo di non fare addormentare i fedeli che occupavano la basilica. Fu inoltre determinante per la vittoria di Ambrogio nella controversia con gli ariani il ritrovamento dei corpi dei santi Gervasio e Protaso, che avvenne proprio nel
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. L'attuale denominazione della basilica risale al IX secolo, periodo in cui le reliquie del protovescovo Apollinare, a causa delle frequenti incursioni piratesche sulla costa ravennate, per ragioni di sicurezza, furono trasferite dalla basilica di
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(oggi Bagnoletto). Recenti indagini condotte da archeologi tedeschi, effettuate con l'ausilio di prospezioni magnetometriche, hanno individuato una basilica a tre navate, che potrebbe corrispondere a quella costantiniana, nella
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in Provenza venne motivato dagli apologeti francesi dell'epoca con il perdurare dei tumulti di Roma, dove l'antagonismo tra gli aristocratici romani e le loro fazioni armate aveva raggiunto ormai l'apice e la basilica di
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: le tracce di questo passato sono state oggetto di ricerche e speculazioni scientifiche (per esempio quelle sulla simbologia della basilica di Collemaggio), anche alla luce del forte legame che Pietro da Morrone, poi
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e le due adiacenti cappelle, in prosecuzione della navata centrale e delle navate laterali del braccio longitudinale. La basilica assunse allora l'aspetto che ancor oggi conserva. Nella cappella di sinistra (del Sacramento) lavorarono importanti artisti
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: celebrazione religiosa che avviene nella basilica di San Magno e che prevede la veglia della copia della croce di Ariberto di Intimiano, durante la quale le contrade rendono omaggio all'ambito premio del rione vincitore della corsa ippica.
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. Un dipinto a pannelli gotici dell'ex altare di Sant'Ursula mostra una vista tardo medievale della chiesa e del monastero. La basilica a tre navate, aveva probabilmente le stesse dimensioni di quella romanica. A est, un coro rialzato chiuso da tre absidi, sopra la cripta, luogo di sepoltura degli abati e fondatori aristocratici
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Chiesa parrocchiale di N. Signora Assunta, nota anche come Santa Maria del Castello, progettata dall'architetto Giacomo del Carretto, allievo di Filippo Juvarra, si presenta come due edifici sovrapposti, su modello della Basilica di Assisi. La costruzione inferiore ospita l'oratorio della confraternita dei Disciplinati, in dialetto locale
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da cui non ebbe mai figli. La celebrazione avvenne nella basilica di Sant'Ambrogio. In occasione del matrimonio si tenne una splendida corte bandita e la sposa ricevette doni dai principali stati italiani, in particolare il Corio cita la
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, inteso come piazza antica, non coincide affatto con l'area archeologica del Foro Romano, che si estende di molto oltre i limiti della piazza, cominciando a salire sulle pendici del Palatino e di quel che resta della Velia. Arco di Tito, tempio di Venere e Roma, basilica di Massenzio, tempio di Romolo e altro, si trovano nell'area archeologica,
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attuale della basilica, si trova il giardino quadrangolare, che ricalca il perimetro dell'antico quadriportico. Un tempo cimitero, attualmente nel piccolo spazio verde si trovano quattordici antichi
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, genovese, che inizia a muovere alleanze contro la Repubblica. Avviata la costruzione della Cappella Zen nel braccio destro dell'atrio della Basilica marciana, ostruendo il solenne portale d'ingresso verso la laguna.
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. Le navi tornano dall'Oriente completamente vuote. Si propone allora di aprire un canale tra Mediterraneo e Mar Rosso, per intercettare la rotta africana dei portoghesi, mentre un'altra ambasciata espone le proprie rimostranze al Cairo sugli alti prezzi delle spezie, minacciando di passare al mercato di Lisbona se il sultano non avesse dato fondo alle riserve dei propri magazzini. La Signoria stabilisce lo sgombero da piazza San Marco di tutte le botteghe, gli orti e i magazzini che potessero arrecare detrimento al decoro della Basilica.
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, e dopo averne ampliato il suolo, iniziai a ricostruire la medesima basilica, che era stata divorata da un incendio intitolandola al nome dei miei figli, e stabilii che, se non l'avessi terminata io da vivo, fosse terminata dai miei eredi. Console per la sesta volta
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, in visita pastorale a Cagliari, ha presieduto una concelebrazione eucaristica sul sagrato della basilica di Bonaria. Alla fine della messa, prima di recitare l'Angelus, il papa ha rinnovato l'affidamento della Sardegna alla Madonna, ha onorato il simulacro della Vergine di Bonaria con il dono di una
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le spoglie del pontefice furono misteriosamente trafugate dalla basilica. Il corpo di Celestino V venne poi ritrovato, due giorni dopo, in un loculo nel cimitero di Cornelle e Roccapassa, nel territorio comunale di
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. A maggio era meta di una processione del busto di San Gennaro che partiva dalla Basilica di Santa Maria a Pugliano e si snodava tra le strade campestri che ascendevano al colle. Presso la chiesa nel
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. In questo edificio vennero praticati dei passaggi con la basilica adiacente in modo da consentire ai componenti della famiglia di assistere da apposite tribune ancora visibili, alle celebrazioni senza uscire dal palazzo
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: a tale periodo risale la scoperta della Casa di Pensa e della Basilica. Sempre su ordine di Carolina furono pubblicate numerose guide che riportavano la planimetria delle scoperte di Pompei ed inviate poi in tutta Europa, facendo diventare il luogo tappa obbligata del
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, che presenta le tre figure isolate, altamente simboliche e immateriali, circondate da un abbagliante fondo oro, tipico esempio della influenza bizantina nell'ambiente romano dell'epoca. Questa composizione inaugura un nuovo spirito di venerazione dei santi, titolari dei luoghi di culto, che si andava diffondendo sull'esempio della decorazione musiva ravennate della basilica di
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, divenuto poi Cimitile. La primitiva basilica di San Felice era insufficiente per raccogliere l'immensa folla di fedeli che si recava a pregare sulla tomba del santo, per cui nei primi anni del V secolo il nobile gallo-romano Ponzio Meropio Paolino (
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. Dell'abitato preromano rimangono parte delle strade lastricate, degli acquedotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica, di un impianto termale ma soprattutto del teatro, il quale poggia naturalmente pendio di una collina.
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o il teatro comunale; anche la Torre civica fu bombardata, per poi venire ricostruita in seguito. Il campanile della Basilica di San Mercuriale venne invece risparmiato dai tedeschi in ritirata, le voci del popolo indicano per intercessione e supplica del parroco don
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con la statua di Santa Cristina sosta davanti a ciascuna rappresentazione, percorrendo la strada dalla Basilica fino alla Chiesa del Santissimo Salvatore. I costumi e l'allestimento sono particolarmente curati e le suddivisioni dei ruoli e dei diversi allestimenti seguono una tradizione che si tramanda di padre in figlio. La mattina successiva la processione con la Santa parte dalla Chiesa del Santissimo Salvatore fino a ritornare a Santa Cristina, sostando davanti a nuove rappresentazioni che vengono allestite.
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che copre la navata centrale; come nella basilica romana, anche qui le cappelle laterali affacciano direttamente lungo la navata mediante una serie di arcate, ma gli ambienti che ne risultano, rispetto al modello del
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, erano giunti a minacciare Roma, ma, pur non entrando dentro le mura, nel mese di agosto, avevano saccheggiato la basilica di San Pietro che si trovava fuori le mura, profanando la tomba del primo apostolo
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nei pennacchi, soggetto ripreso dal rifacimento successivo all'incendio. Una testa di San Pietro a mosaico, potentemente espressiva, per anni ritenuta facente parte della facciata della basilica vaticana e oggi conservata nelle
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la basilica venne modificata drasticamente. Il livello pavimentale venne rialzato, soprattutto nel settore del transetto, per realizzare l'altare direttamente sopra la tomba di Paolo (in precedenza l'altare doveva trovare la sua collocazione presso la navata centrale, mentre sulla tomba vi era un basso monumento, racchiuso da transenne marmoree). Un'operazione del tutto analoga fu compiuta per la
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. In alto, l'opera scultorea termina con un'alta cuspide sormontata da una croce dorata e sorretta da un piccolo loggiato con aperture di foggia gotica. Nel periodo immediatamente successivo alla riapertura della basilica ricostruita dopo il disastroso incendio del
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Il cardinale Zuppi era allora parroco della basilica e permise di girare la scena di Marley nel controsoffitto. La scoperta sull'origine segreta del racconto di Dickens apriva la trasmissione della Rai
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: qui si trovano gli ambienti del lato nord-orientale tra la basilica e la palestra, che anticamente era un cortile colonnato oggi quasi completamente scomparso. Qui si vede anche una parte superstite della
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, alla presenza del doge, del patriarca e dell'imperatore Enrico IV, si tenne la solenne consacrazione della nuova basilica di San Marco e le spoglie del Santo, miracolosamente ritrovate durante i lavori dall'antico nascondiglio in cui erano andate perdute dopo l'ultimo incendio, vennero collocate nella
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. Dopo questo momento di commozione popolare la processione del Cristo continua il suo percorso concludendosi poi con il rientro in basilica e lo svolgimento dei tradizionali giri nelle navate della basilica stessa.
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, questi ultimi sepolti in basilica insieme al santo patrono. Prevalentemente barocche sono le tele esposte nelle cappelle absidali e nei bracci del transetto. Possono essere menzionate: nella cappella laterale sinistra (detta cappella dell'Assunzione) una tela di
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, di assassinare Aldone e Grausone. Secondo una legenda popolare riportata da Paolo Diacono, i due vennero avvertiti da uno spirito maligno a cui, mentre era sotto forma di moscone, il re aveva mozzato una zampa con un coltello nel tentativo di ucciderlo. Lo spirito allora venne incontro ai due nei pressi della basilica di San Romano mentre stavano per recarsi a palazzo nelle vesti di uno zoppo, che aveva un piede troncato e una gamba di legno fino al ginocchio. I due quindi si rifugiarono nella basilica nei loro pressi. Quando il re re lo venne a sapere, accuso il suo
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, rialzato rispetto al piano di calpestio della basilica, presenta un peribolo attorno al coro su cui affacciano tre cappelle radiali. Alle pareti del peribolo si vedono capitelli cubici e tre colonne in parte scanalate, provenienti da monumenti antichi, e
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, la galleria si sviluppa su una pianta cruciforme, sfruttando i volumi che un tempo costituivano le corsie dell'ospedale. Essa collega la retrostante via della Basilica con piazza della Repubblica e il suo
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che le costruisce l'attuale cappella e acquista la sua statua unitamente a quella del Cristo Morto. Si ritiene che la statua provenga dal gruppo del Compianto della basilica di san Vittore di Varese, dove viene conservato solo il gruppo centrale datato
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L'antica chiesa romanica fu poi inglobata nella basilica di San Domenico Maggiore, costituendone appunto la seconda cappella sulla parete frontale del transetto destro, il cui accesso fu consentito dalla scalinata voluta da Ferrante d'Aragona che parte direttamente da
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), dalla quale provengono numerose iscrizioni che menzionano le due caserme. Molte delle epigrafi sepolcrali di questo sepolcreto furono poi riutilizzate come materiale da costruzione per la basilica circiforme dei
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. La rotonda di Santa Petronilla fu demolita nel corso del XVI secolo, con la costruzione del transetto sud della nuova basilica; quella di Sant'Andrea fu abbattuta alla fine del Settecento per far posto alla nuova
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Ultimo aggiornamento pagina:
18 Marzo 2021
02:41:14