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Frasi che contengono la parola briganti

I pastori del Sannio, del Piceno e dell'Apulia, descritti come una razza selvaggia e senza leggi, facilmente si univano ai briganti che saccheggiavano i remoti allevamenti di pecore e infestavano le strade che conducevano alla Capitale.

. Numerose fattorie e raccolti erano stati distrutti, se non dai barbari, da bande di briganti e dalle armate romane alla ricerca di sostentamento, durante le campagne militari combattute sia contro i nemici esterni, sia contro quelli interni (

Sempre in quegli anni, al fine di tutelare l'ordine interno su cinque province della diocesi d'Asia infestate dai briganti (Licaonia, Pisidia, Lidia e le due Frigie), esse furono poste sotto la giurisdizione di uno

. Nel corso dell'estate, in molte province dell'interno bande di briganti, formate in gran parte da contadini, ex soldati borbonici, diedero vita a forme di guerriglia violentissima, impegnando le forze del nuovo

ai parenti dei briganti e a tutti i sospetti; questi ultimi inoltre, per poter uscire dal loro comune, dovevano essere muniti di apposito permesso. Furono controllati anche i movimenti dei cacciatori e pastori; imposto l'obbligo di denuncia della presenza di briganti e tutti i delitti attribuibili al brigantaggio vennero sottoposti al giudizio sommario d'un tribunale, presieduto dallo stesso Benvenuti.

utilizzando danza e canto, riti propiziatori dalla funzione apotropaica. Molti i temi legati all'inganno, alla sopravvivenza, al conflitto fra moglie e marito, servo e padrone; frequenti i personaggi presi dalle classi sociali meno abbienti, tra cui ladri o briganti, finora ignorati dalla letteratura cortese, e la critica al potere.

). A seconda dei successivi eventi storici, spesso i responsabili dei fatti di sangue vennero classificati di volta in volta appunto irredentisti, briganti, patrioti o semplicemente criminali. Rappresentativo ed emblematico il caso di

(notiziari e relazioni delle questure, dei comandi GNR e del Ministero degli Interni) e i resoconti (diari di guerra, memoriali) sono viziate da un punto di vista politico, che tende a confondere indiscriminatamente partigiani, briganti, militi fascisti e grassatori

erano dotate di piccole torri provviste, all'ultimo piano, di colombaia. Se quindi tali strutture potevano rivelarsi inefficaci contro grossi corpi di uomini armati, avevano sicuramente maggiore fortuna, come fortificazioni di rifugio, contro attacchi di briganti o di piccole bande di saccheggiatori

Si racconta che Bodhidharma ottenne l'illuminazione dopo nove anni di meditazione in una grotta presso il monastero di Shaolin. Dopo anni dalla sua dipartita alcuni monaci rinvennero casualmente in una parete della grotta uno scrigno con un suo manoscritto nel quale li istruiva in alcuni esercizi ginnici adatti a rinforzare i loro corpi. I monaci ne ricevettero grande beneficio e svilupparono in seguito un'arte marziale grazie alla quale poterono difendersi dai briganti e dalle belve feroci.

, con briganti, brigantesse, esercito borbonico, filadelfi e popolani che fanno rivivere agli spettatori il periodo in cui il popolo cilentano si ribellava per reclamare la costituzione e per liberarsi dalla tirannia borbonica.

Si dispose anche che si arrestassero o perquisissero i complici, i ricettatori e fautori dei briganti, i ladri, gli oziosi e vagabondi, i rafrattari, gli sbandati, i portatori o detentori di armi senza licenza ed i propagatori di falsi allarmi.

avevano messo in ginocchio l'economia ed il commercio dell'Impero romano. Numerose fattorie e raccolti erano stati distrutti, se non dai barbari, da bande di briganti e dalle armate romane alla ricerca di sostentamento, durante le campagne militari combattute sia contro i nemici esterni, sia contro quelli interni (

Durante il brigantaggio ottocentesco, la pietra della Majella fu usata anche dai briganti abruzzesi dell'area peligna, che incisero i propri nomi e frasi di sfida contro i Savoia, presso la cosiddetta roccia della

, i quali costrinsero l'armata di Saro a levare l'assedio e a battere in ritirata; la ritirata frettolosa dell'armata di Saro, sfuggito peraltro a stento alla cattura, verso l'Italia fu ostacolata durante l'attraversamento delle Alpi dai briganti

Le cronache raccontano che due briganti che credevano che il sant'uomo nascondesse dei tesori, si finsero pellegrini e lo assalirono uccidendolo a bastonate. La leggenda vuole che essi fossero stati successivamente inseguiti da due corvi, i quali, riconoscenti all'eremita che aveva loro salvato la vita da un rapace, avessero segnalato la presenza degli assassini permettendone l'individuazione, la cattura e la condanna al rogo.

, basato sul lavoro degli schiavi: la vita urbana aveva subito un declino, la campagna era deserta e i ricchi proprietari non vi risiedevano, come la mancanza di resti abitativi di un certo livello sembrerebbe indicare. Inoltre, il governo romano trascurava il territorio, che divenne luogo d'esilio e rifugio di schiavi e briganti.

L'Isauria era infestata da briganti, detti Isauri, che prendevano il nome della regione stessa di cui essi erano nativi e dove operavano. Il problema delle loro scorrerie afflisse l'Isauria e le regioni confinanti, come la Licia e la Panfilia, per diversi secoli. Si narra che, sotto il regno di

. Le guarnigioni romane in un primo momento fallirono nel loro tentativo di arrestare i saccheggi dei briganti Isauri, in quanto questi ultimi conoscevano bene il loro territorio montagnoso e approfittarono della conoscenza della configurazione del terreno impervio per tendere imboscate e insidie alle armate romane

. Tuttavia, in un terreno pianeggiante, gli Isauri non potevano minimamente competere con le armate romane, ragion per cui i briganti Isauri, dopo aver avuto qualche rovescio in Licaonia in quanto territorio in gran parte pianeggiante, deliberarono di ritirarsi in Pamfilia

, destinato ad assicurare la protezione dei pellegrini contro i briganti e le bizzarrie del clima. L'ospizio dapprima viene costruito sul versante orientale (valdostano); in seguito, danneggiato, viene ricostruito dal vescovo

Una volta che i briganti si furono allontanati, Pieve fu in pochi anni ricostruita e resa meno vulnerabile dagli attacchi nemici con la costruzione di protezioni, tra le quali l'ancora presente castello Cirla.

capitano pilota Michele Cargnoni, capitano pilota Stefano Bazzo, tenente pilota Marco Partipilo, primo maresciallo Giovanni Sabatelli, primo maresciallo Carmine Briganti, maresciallo di prima classe Giuseppe Biscotti, maresciallo di prima classe Massimiliano Tommasi, maresciallo di prima classe classe Teodoro Baccaro.

Alla morte del pontefice, i castelnuovesi insorsero, aiutati dai briganti che in quel periodo infestavano le montagne e le campagne, penetrarono nel castello e scacciarono il commissario pontificio, il fiorentino

Tra questi si inserirono anche malviventi e latitanti di vecchia data, adusi a vivere alla macchia. Inoltre, in taluni posti, come risposta ad uccisioni di militari e liberali da parte dei briganti erano avvenute sanguinose rappresaglie da parte dell'

Quando fu deciso di permettere agli ambasciatori di essere ricevuti e di tornare alle loro case con la garanzia della tregua richiesta loro, in quanto la mancanza di rifornimenti e il periodo sfavorevole dell'anno non permettevano di condurre ulteriori attacchi nei loro territori, essi furono, su consiglio di Equizio, ammessi alla camera delle riunioni. Dopo essersi prostrati ai piedi dell'Imperatore, essi giustificarono le incursioni dei loro connazionali in territorio romano attribuendole a bande di briganti stranieri situate nei pressi del fiume; ed essi aggiunsero che la loro ira nei confronti dei Romani era stata giustamente provocata dal fatto che questi ultimi avevano cominciato a costruire fortificazioni nei loro territori.

) nel territorio tra le zone montuose di Mignano e i paesi del circondario, compiendo assalti, grassazioni, ruberie e sequestri. In particolare si ricorda l'assalto al paese di Galluccio, compiuto con un singolare stratagemma: alcuni briganti si travestirono da carabinieri e finsero di condurre altri briganti nella loro foggia. Le scorrerie non scemarono neppure quando dopo il

In questi anni, scossi da rivendicazioni politiche e sociali che sfociarono in rivolte popolari contro il malgoverno, il regno fu percorso da bande di briganti che si resero protagoniste di azioni eclatanti: nel

Le cronache del tempo riportano anche di problemi che attanagliavano il paese, tra cui la presenza di numerosi briganti che, stazionando ai margini dell'abitato, assalivano mercanti e commercianti. Questi ultimi, per sfuggire alle razzie, spesso preferivano percorrere la strada montana che dall'altipiano della

I briganti castiglionesi non hanno operato solo nel territorio comunale, ma taluni si sono sospinti ben oltre i confini regionali. Tra essi ben tre sono stati condannati all'esecuzione capitale: Chiulli Raffaele a

La fazione ribelle rappresenta, oltre ai ribelli propriamente detti, anche regni indipendenti non costituiti in fazione, briganti, banditi e resti di fazioni sconfitte. Controllano molte regioni, prevalentemente in Europa orientale, ma se una fazione viene sconfitta oppure un insediamento si ribella altre provincie si possono unire ai ribelli, a patto, ovviamente, di essere ribelli anch'essi. Nel gioco sono state inserite anche le

. I briganti filoborbonici inizialmente trovarono infatti rifugio stabile nello Stato Pontificio, dove rientravano al termine di ogni scorreria effettuata sconfinando nel vicino Regno d'Italia, godendo della protezione papale, sotto la quale si era rifugiato il deposto re

: la zona iniziale. Il protagonista approda sulle sponde di una piccola isola abitata da pescatori e attualmente invasa da un'orda di briganti provenienti da una nave carica di schiavi ormeggiata sul porticciolo del villaggio. Gli abitanti sono stati sterminati ed ora l'intera isola pullula di briganti e pericolosi demoni (

stretto al corpo, in segno di lutto, mostra un ufficiale della Guardia Nazionale ucciso in combattimento; sul lato sinistro si scorge la parete di una casa in fiamme, alle spalle si muove un altro militare, sullo sfondo un paesaggio montuoso appenninico coperto di boschi, al cui limitare vi sono tre figure (probabilmente briganti) che osservano la scena

indicavano genericamente tutti coloro che violavano la legge ma non distinguevano tra ladri, disertori, briganti organizzati e popoli ribelli confondendo la delinquenza per motivi di arricchimento con la ribellione politica o con il rifiuto del sistema politico. (in

e di Briganti. Si tratta del primo sciopero generale politico dopo quello del mese di marzo e non solo riesce in maniera totale ma vi partecipano anche industriali, dirigenti, tecnici e impiegati (da:

Alcuni di questi briganti guadagnarono in alcuni casi fama e appoggio dalla popolazione assumendo, nella cultura contadina e nella letteratura, un carattere a volte leggendario, come ad esempio avvenne nel caso dei

Secondo quanto scrive Ciconte, in quel periodo pur di estirpare il brigantaggio si era propensi a ricorrere ad ogni mezzo, infatti era comune trovare sui cigli delle strade i corpi morti dei briganti o parti di essi, delle brutali scene che si credeva potessero essere di esempio per chi avesse notato i resti, almeno fino alla vigilia dell'

, tramite la mediazione di autorevoli esponenti della borghesia locale si era giunti ad un accordo con Crocco ed altri cinquecento briganti, convinti ad abbandonare il campo con promessa di rifugio sicuro su un'isola.

. Le truppe del Cosenz, seguendo gli ordini di Garibaldi, riuscirono a porsi alle spalle delle forze del Melendez e del Briganti (mentre quelle del Ruiz riuscirono a mettersi in salvo) costringendole ad

Foto del Crotone promosso in Serie C. In piedi da sinistra: Colangelo, Fino, all. Politzer, Briganti, Cavalieri, Barbato, Chirico, massagg. Pellegrino. In basso da sinistra: Cresta, Valeni, Geremicca, Volpi, Barca, magazz. De Meco

gli sforzi diplomatici romani con i Briganti, gli abitanti della Britannia centro-settentrionale, fallirono, i Romani decisero che l'unico modo per ottenere una pace stabile fosse di occupare militarmente la regione

. Come comandante partigiano, impose una disciplina severissima, volendo evitare che si arruolassero anche avventurieri e approfittatori; non esitava a far fucilare i briganti e i ladri scoperti a macchiare la reputazione dei partigiani. Fu protagonista anche dei contatti tra la

il fenomeno rimase fortunatamente piuttosto circoscritto, in quanto i briganti erano dei solitari, ebbero i loro allievi ed imposero il loro stile, ma non arrivarono mai ad avere l'ambizione di comandare piccoli eserciti come accadeva in altre zone d'

Secondo quanto scrive Ciconte, in quel periodo pur di estirpare il brigantaggio si era propensi a ricorrere a ogni mezzo, infatti era comune trovare sui cigli delle strade i corpi morti dei briganti o parti di essi, delle brutali scene che si credeva potessero essere di esempio per chi avesse notato i resti, almeno fino alla vigilia dell'

Terra di confine, il paese diventa la meta preferita di briganti e criminali di entrambe le signorie. In questo periodo, molto probabilmente, nasce il detto popolare (sopravvissuto fino ai giorni nostri):

. La tradizione vuole che essa sia stata edificata da un ricco possidente locale, rapito dai briganti e liberato grazie alla miracolosa intercessione della Madonna della Catena; un quadro conservato nella sagrestia rappresenta quest'episodio. Nella minimalista facciata principale, in alto, su due

In generale, pirati e briganti facevano le loro scelte in base ai possibili profitti: di solito, se un prigioniero era sufficientemente ricco, veniva chiesto un riscatto, ma, se questo non veniva pagato, egli veniva venduto a un trafficante di schiavi; per i prigionieri poveri, invece, si procedeva direttamente senza chiedere un riscatto.




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Ultimo aggiornamento pagina:

03 Gennaio 2022

04:43:14